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Shuai Peng e quegli attimi di terrore

07/09/2014 16:07 11 commenti
Shuai Peng classe 1986, n.39 WTA
Shuai Peng classe 1986, n.39 WTA

L’eco del ritiro di Shuai Peng in semi finale contro la danese Wozniacki agli Us Open attualmente in corso non si è ancora esaurito e grande è stato il clamore per le modalità in cui questo si è consumato: note le statistiche secondo cui era dal 1933 che una tennista non si ritirava nei momenti cruciali del torneo, ad impressionare maggiormente gli spettatori presenti sugli spalti e gli appassionati sparsi in ogni angolo del mondo sono stati i drammatici attimi e le condizioni in cui la cinese è uscita dal torneo.

Trasportata su una sedia a rotelle e in evidente crisi respiratoria, la partita della Peng poteva raccontare un esito ben diverso: la paura negli occhi della cinese era evidente, inconsapevole vittima sacrificale di una situazione che non siamo abituati a vedere su un campo da tennis, dove sportivi e sportive professionisti dovrebbero invece essere abituati a sopportare la fatica e gli effetti che essa comporta. Si è parlato di crampi, motivo per cui la Peng è stata costretta a uscire dal campo una prima volta, per poi farvi rientro nonostante il parere contrario dei medici: difficile privare una giocatrice del suo sogno alla prima semi finale Slam, facile comprendere la sua voglia di non mollare e di lottare, anche contro un nemico in più.

Autrice di un torneo strabiliante, la Peng ha visto i propri muscoli abbandonarla sul più bello, mentre la rigidità e l’acido lattico prendevano il sopravvento e il suo muro invalicabile fatto di colpi bimani lentamente si sgretolava senza alcuna resistenza: una sedia a rotelle è difficile che faccia il suo ingresso su un campo da tennis e il suo impatto su quel rettangolo di gioco è stato decisamente surreale e pauroso. La Peng da par suo, ha fatto tenerezza per la sua voglia di provarci, simbolo di un popolo cinese che, nelle varie discipline sportive (basta pensare ad esempio ai tuffi), ha sempre fatto della serietà e della caparbietà basi solide di trionfi seriali e a ripetizione.

Ma come può una sportiva abituata a convivere con la fatica e con lo stress psico fisico crollare in un modo così eclatante? I muscoli sono come il cristallo, prezioso e all’apparenza duro nella sua struttura, ma in grado di deteriorarsi in un attimo: Shuai Peng ha giocato per tutto il torneo a ritmi folli, indiavolata nel correre da una parte all’altra del campo, con le sue aperture e i suoi colpi merce rara per il tennis, caricandosi di una tensione che probabilmente si è andata ad accumulare su una muscolatura già provata e di per sé fragile.

Si è pensato al peggio, con il tennis che è stato sempre esente da tragedie consumate proprio sul campo, ma con gli avvenimenti degli ultimi anni in tanti altri sport che hanno fin da subito corroborato lo stato di preoccupazione e di paura che qualcosa di irreparabile si stesse realmente consumando. Fortunatamente però la Peng, con le numerose interviste già rilasciate a confermare il tutto, si è ripresa, pronta per affrontare nuove ed esaltanti sfide, confidando magari di più sui propri muscoli, messi a dura prova e fonte del suo dolore newyorchese.
Nota di merito infine va alla sua avversaria Caroline Wozniacki: è stato facile intuire lo stato di smarrimento e pena provato mentre la Peng si accasciava a terra lasciando tutti in preda al panico. Impensabile vederla esultare ma nei suoi occhi si leggevano realmente sentimenti sinceri nei confronti della cinese, con una nuova finale Slam e le proprie disavventure personali lasciate alle spalle e che in un attimo perdevano di valore per lasciare spazio a qualcosa di più importante.
Il nostro è uno sport che regala favole e sogni ma per una volta ha rasentato la trama di un film horror tingendosi di terrore: fortunatamente lo sgomento è passato, l’angoscia ha lasciato spazio al sollievo e uno stop preoccupante è stato subito sostituito da una dolce ripartenza. La Peng si ripresenterà più motivata che mai al suo prossimo torneo e quella sedia a rotelle diverrà solo un pallido ricordo.


Alessandro Orecchio


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11 commenti. Lasciane uno!

Dylan (Guest) 08-09-2014 00:14

Scritto da ginglegel

Scritto da Scrotal

Scritto da evan
L’articolo mi ha commosso…

si la cinese pareva una bambina africana che muore di fame… ma per piacere… i minatori commuovono, o al limite atleti di sport che rischiano (e spesso putroppo perdono) la vita (auto, moto, volo, alpinismo, etc) non certo i tennisti…

“Scrotal”, da scroto.
Fonte del pensiero per alcuni.

:mrgreen:

11
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Lettra (Guest) 07-09-2014 21:06

@ groucho (#1163381)
Allora hai un’anima!

10
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manuel (Guest) 07-09-2014 21:03

sono dispiaciuto davvero,lei è una combattente che lotta e lotta.epilogo drammatico

9
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groucho (Guest) 07-09-2014 20:16

Scritto da evan
L’articolo mi ha commosso…

Anch’io ho pianto.

8
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ginglegel 07-09-2014 20:02

Scritto da Scrotal

Scritto da evan
L’articolo mi ha commosso…

si la cinese pareva una bambina africana che muore di fame… ma per piacere… i minatori commuovono, o al limite atleti di sport che rischiano (e spesso putroppo perdono) la vita (auto, moto, volo, alpinismo, etc) non certo i tennisti…

“Scrotal”, da scroto.
Fonte del pensiero per alcuni.

7
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Woz_ 07-09-2014 19:53

@ Scrotal (#1163346)

non meriteresti neanche di essere commentato,
chi sei tu per dire cosa può commuovere o meno?
se avessi visto le scene potresti capire, perchè non posso credere tu le abbia viste dopo un commento così cinico e veramente fuori luogo.
ma possibile che non ci si vergogna nemmeno di quello che si scrive?
La Peng ha quasi rischiato la vita o comunque qualcosa di più serio.

La Wozniacki, ripeto, ha dimostrato -ancora una volta- di essere umile

(p.s. per me correre in auto o moto non è uno sport, ma va beh punti di vista)

6
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Scrotal (Guest) 07-09-2014 19:30

Scritto da evan
L’articolo mi ha commosso…

si la cinese pareva una bambina africana che muore di fame… ma per piacere… i minatori commuovono, o al limite atleti di sport che rischiano (e spesso putroppo perdono) la vita (auto, moto, volo, alpinismo, etc) non certo i tennisti…

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evan (Guest) 07-09-2014 18:52

L’articolo mi ha commosso…

4
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gaz (Guest) 07-09-2014 17:17

@ ginglegel (#1163255)

Si aveva un +50 prima della semifinale
Numeri che raramente si verificano,a testimonianza dell’altissime prestazioni che stava esibendo.
Dati non confermati in parte in semifinle per il fatto che la tensione appunto come si e’ visto poi ha influenzato,e anche per il fatto che la wozniacki e’ la classica giocatrice con la quale per fare un punto devi fare 3 vincenti.I numeri sono molte volte indicativi ma sfuggono a fattori come emotivita’,condizioni ambientali del momento e anche alla tipologia di gioco di una tennista che puo’ dar fastidio in particolare ad un’altra tennista.

3
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ginglegel (Guest) 07-09-2014 16:56

@ gaz (#1163248)

non sono sicuro, ma credo sia stato tu a postare quell’interessante statistica generale vincenti/perdenti di tutte le giocatrici nel torneo…
con la Peng che dominava con un + 70 qualcosa.

l’avevo in mente quando ho visto la partita (non l’avevo ancora vista giocare la Peng),e il primo set ha davvero dimostrato una qualità di gioco impressionante…
e contro una Wozniacki fortissima.

sarà interessante rivederla.
go Peng!

2
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gaz (Guest) 07-09-2014 16:34

Epilogo sfortunatissimo,chissa’ se gli ricapitera’ un’ occasione simile.
La finale era alla sua portata per il tennis espresso nel torneo.
Concordo sul fatto che la tensione e lo stress gia’ alto per una semi di questo livello si e’ andata accumulando nel corso del match quando ha sentito che si poteva fare,creando un senso di vertigini e influendo a livello psico-fisico e sulla muscolatura,piu’ che dei veri e propi crampi da fisiologica fatica,che dovrebbere apparire quando il match si dilunga parecchio.
Ha certamente contribuito il caldo e l’alta umidita’,ma questo valeva anche per la wozniacki.Complimenti alla peng voto 10 al suo torneo con un pizzico di rammarico.

1
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