Chi è il GOAT? I giovani delle Next Gen ATP Finals si dividono tra Nadal, Federer e Djokovic
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Il dibattito sul GOAT del tennis sembra destinato a non avere mai una fine. Con Roger Federer e Rafael Nadal ormai ritirati e Novak Djokovic avviato verso gli ultimi capitoli della sua carriera, il panorama appare però sempre più definito e offre nuove prospettive di analisi. A dare il loro punto di vista, questa volta, sono stati i protagonisti delle Next Gen ATP Finals, chiamati a esprimersi su chi considerino il più grande di tutti i tempi.
Le opinioni si sono divise in modo piuttosto netto. I due spagnoli Rafael Jódar e Martín Landaluce non hanno avuto dubbi, scegliendo Nadal come miglior tennista della storia, probabilmente anche per un legame emotivo e culturale con il campione maiorchino.
Scelte diverse, invece, per Alexander Blockx e Nicolai Budkov Kjær, che hanno indicato Federer come riferimento assoluto per eleganza, talento e influenza sul gioco moderno.
Il fronte pro-Djokovic è risultato altrettanto solido: Dino Prizmic, Justin Engel e Nishesh Basavareddy hanno scelto il serbo, premiando soprattutto i numeri, la continuità e la longevità ai massimi livelli. Più prudente Learner Tien, che ha preferito non esporsi, evitando di indicare un nome preciso in un confronto così complesso.
Meno divisioni, invece, quando lo sguardo si sposta sul presente e sul futuro del circuito. Tra i giocatori attuali, Carlos Alcaraz e Jannik Sinner hanno raccolto la grande maggioranza delle preferenze, confermandosi come i punti di riferimento della nuova generazione. Un segnale chiaro: se il passato continua ad alimentare discussioni infinite, il futuro del tennis sembra già avere due volti ben definiti.
Marco Rossi
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Un Rod Laver tra il Re e Pete l’avrebbe resa quasi perfetta. Complimenti.
Un Rod Laver tra il Re e Pete l’avrebbe resa quasi perfetta. Complimenti.
X bischerate?
Infatti anche quest’anno gli appassionati hanno deciso che il più amato è Jannik perché viviamo in una realtà parallela.
Il Goat è chi ha fatto il GS, nessuno lo ha fatto e nessuno di loro può esserlo.
Quindi diventa un parametro soggettivo.
Suggerirei al Noto … di alternare anche gli slam, un anno per superficie…ma come si fa a scrivere una simile idiozia, le Final si giocano indoor perchè da sempre è così, il RG su terra, W su erba e gli altri due da decenni sul cemento: se uno non riesce a vincere un torneo indoor in tutta la sua carriera è perchè, evidentemente, era troppo scarso per quel tipo di superficie…
Difficile stabilire all’ unanimità chi sia il GOAT ma è abbastanza facile dedurre che non si tratti di Djokovic che pure dovrebbe essere il più accreditato dalla “fredda dittatura dei numeri”.
Pur riconoscendo i suoi risultati straordinari in termini statistici, è doveroso ridimensionarne l’impatto complessivo nella storia del tennis, distinguendo tra quantità di successi e reale influenza sullo sport. I record, per quanto impressionanti, non esauriscono il significato storico di un campione, che si misura anche nella capacità di trasformare il gioco, di lasciare un’eredità tecnica, culturale e simbolica duratura.
Djokovic si è inserito in un’epoca già definita e dominata da figure iconiche come Roger Federer e Rafael Nadal. Federer ha ridefinito l’estetica e l’eleganza del gioco moderno, mentre Nadal ha portato a livelli mai visti l’intensità fisica e mentale sulla terra battuta. Djokovic, al contrario, ha costruito il proprio successo soprattutto sull’efficienza, sulla solidità difensiva e su una straordinaria capacità di adattamento agli avversari, più che su un’innovazione stilistica o tecnica realmente rivoluzionaria.
Inoltre, il suo dominio statistico è maturato in un contesto caratterizzato da una concorrenza ridotta a causa di avversari in età avanzata o infortunati o ancora troppo giovani. L’allungamento delle carriere, il calendario più omogeneo e l’evoluzione delle superfici hanno favorito la continuità di rendimento, permettendo a Djokovic di accumulare titoli e record in modo sistematico, ma non necessariamente più significativo sul piano storico.
Anche dal punto di vista dell’impatto simbolico e popolare, Djokovic non ha mai raggiunto l’universalità dei suoi principali rivali. Federer e Nadal sono diventati icone globali, capaci di trascendere il tennis e di attrarre nuovi appassionati allo sport. Djokovic, pur amatissimo da una piccola parte del pubblico, è rimasto una figura più divisiva, meno centrale nell’immaginario collettivo e nel racconto epico del tennis moderno.
In conclusione, Novak Djokovic è senza dubbio uno dei più grandi vincitori della storia del tennis, ma il suo contributo va letto più come il perfezionamento di un sistema già esistente che come una forza realmente trasformativa. Ridimensionarne l’impatto non significa negarne la grandezza, bensì collocarla in una prospettiva storica più ampia, in cui i numeri non sono l’unico parametro per definire la vera eredità di un campione
D’ accordissimo, capitano
Per il futuro vedrei naturalmente
il nostro super fuoriclasse
JANNIK SINNER
Come accendere il pranzo di Natale senza parlare di politica e di vaccini: ma Crujiff e Di Stefano erano davvero dietro Pelé e Maradona? Gli slam in più di Nole sono sufficienti per metterlo al primo posto? E soprattutto: Bearzot che non portò Beccalossi e Pruzzo ai mondiali,non avesse passato il girone di Vigo,sarebbe stato definito “El vecio mona”?
Occhio che il torrone duro può essere un’arma micidiale.
Federer ed Alcaraz hanno quel quid in piú, quello che sempre e da sempre porta almeno il 70%del pubblico a tifare per te.
Si chiama estro. Classe. O, semplicemente X factor.
Per la precisione sulle 5 volte che il mondiale si e’ svolto in Sudamerica, 4 volte su 5 hanno vinto squadre di quel continente;
Nelle 11 volte in cui il mondiale si e’ svolto in n Europa, 10 volte hanno vinto squadre europee.
Nelle 3 volte in cui si e’ disputato fra Messico (2 volte) e Stati Uniti( 1 volta) quindi continente comunque americano, hanno sempre vinto le squadre sudamericane.
Facendo un esempio sul calcio, se giocassero sempre i mondiali in territorio sudamericano, e mai in Europa o altri continenti, vedremo che nell’ albo d’ oro ci sarebbero quasi solo nazioni sudamericane, con qualche intromissione europea. E se si disputassero solamente i mondiali in Europa, vedremo un albo d’ oro quasi esclusivamente europeo con qualche eccezione sudamericana.
Il 6 a 0 nelle ATP Finals certamente depone a favore di FEDERER, ma come tu saprai si gioca sempre indoor e su superfici rapide.
Se solo questo torneo si fosse disputato a superfici alternate, in base agli SLAM, quindi 2 anni su cemento ed uno su terra, (su erba sarebbe dura organizzare) direi che il 6 a 0 non sarebbe stato tale.
ma proprio no! anzi, federer ha rappresentato nel tennis l’ultimo estremo tentativo di un tennista dai gesti bianchi di imporsi nel tennis moderno, che ha come riferimenti non certo lo svizzero ma, piuttosto, tennisti come agassi. è agassi ad aver rivoluzionato il tennis moderno, non federer. federer ha cercato di far convivere la modernità con il passato, e c’è riuscito. ma ce l’ha fatta solo perché era federer. dimitrov per esempio in questo ha fallito. e l’erede naturale di agassi è proprio djokovic, che ha migliorato il tennis dell’americano aggiungendovi l’atleticità estrema, maturata imitando, almeno in parte, nadal e anzi superandolo in questo aspetto. nadal è forse quello che più di tutti ha rivoluzionato il gioco del tennis, ma l’ha fatto in maniera tale che riuscire a imitarlo è un’impresa decisamente ostica, se non impossibile. come a dire, è possibile pensare a versioni moderne di djoko e federer, basti pensare ad alcaraz e a dimitrov, ma versioni tali di nadal sono pressoché impossibile da immaginare.
Io tiferó con tutte le mie forze il primo giovane che, in risposta alla domanda “chi é il GOAT? “, alzerà gli occhi al cielo, ripeterà tre volte la domanda storpiandola con voce nasale e in falsetto crescente, inoltre mimerà il gesto della masturbazione maschile mentre si alza ed abbandona l’intervista
Cantami o diva degli anni 2003-2006 in cui Federer ha vinto quasi la metà dei suoi slam e in cui non c’erano Nadal e Djokovic ma Philippousis e Nalbandian.
La redazione di LT ha capito perfettamente che ,per animare il dibattito e il massimo seguito ai propri articoli, è sufficiente scrivere di djokovic o,peggio ancora, della storia del goat….io me ne sto alla larga e lascio spazio ai vari rosiconi fedalini pieni di rabbia e fegato gonfio….ah ah ah che ridere…tornerò a scrivere quando inizieranno i primi tornei 2026….buone feste a tutti e buon 2026
Ancora con sta’ storia…?!
Per la matematica il Goat è il grande Nole, per il tennis è Re Roger, per le più prestigiose vittorie su tutte le superfici è Rafa Nadal. 😉
Che si ricomincia ???
Ecco una classifica (inevitabilmente soggettiva) dei tennisti più carismatici della storia, considerando personalità, presenza scenica, rapporto col pubblico e impatto culturale, non solo i risultati:
1. Roger Federer
Eleganza impareggiabile, talento puro, rispetto universale. Amato anche dagli avversari: un’icona globale che va al di là del tennis
2. John McEnroe
Genio e sregolatezza.Talento naturale e polemiche indimenticabili. Ogni sua partita era uno spettacolo imprevedibile
3. Rafael Nadal
Carisma eccezionale. Intensità unica, rituali iconici, spirito da gladiatore e combattività: ha conquistato il pubblico con i valori più che con le parole
4. Björn Borg
Il “tennista glaciale”. Misterioso, imperturbabile. Negli anni ’70 era una rockstar più che un atleta
5. Andre Agassi
Il Kid di Las Vegas. Carattere ribelle, look rivoluzionario, storia personale incredibile. Ha portato il tennis nella cultura pop degli anni ’90. L’Andy Warhol della racchetta
6. Novak Djokovic
Comportamento divisivo ma potentissimo. Teatralità, ironia, resilienza estrema e capacità di trasformare i fischi del pubblico in energia
@ La bocca della verità (#4537291)
E meno male che lo capisci tu cosa è il tennis.
La bocca della verità ha scritto la dura verità.
Ed Annie e soci…..muti.
Invito a leggere “Federer come esperienza religiosa” del compianto DF Wallace e “Il genio, il pirata, il ribelle” di Carlo Magnani…
Al momento Federer e Nadal sono senz’ altro più meritevoli del titolo di GOAT rispetto a Djokovic per i motivi che tutti conosciamo. Va detto però che se Nole dovesse vincere un altro Slam battendo sia Sinner che Alcaraz, quello Slam da solo, varrebbe sicuramente più dei tanti, troppi titoli conquistati mentre Roger e Rafa erano seduti sul divano. Più dell’ 80% tra intenditori e appassionati di tennis non lo reputa il GOAT ma con un’ altra impresa leggendaria al suo attivo l’ ago della bilancia prenderebbe a favore di Djokovic
Chiamare Djokovic GOAT solo perché ha vinto un numero esiguo di Slam in più, significa non aver capito bene cos’è il tennis. Federer e Nadal hanno fatto la storia quando il tennis era al massimo livello, non quando i rivali erano a fine carriera o peggio ancora infortunati. Federer ha cambiato il modo di giocare e di interpretare questo sport: senza di lui, il tennis moderno semplicemente non esisterebbe così com’è. Nadal ha costruito un dominio talmente totale al Roland Garros da sembrare fuori dalle leggi dello sport, battendo chiunque nel suo prime.
Djokovic è stato un incredibile raccoglitore di record, ma non un rivoluzionario. Ha vinto tanto quando Federer e Nadal erano logorati dagli anni e dagli infortuni, e non è mai diventato un’icona globale: rispettato, sì; amato e simbolico, no.
Il GOAT non è un Excel con le statistiche. È chi ha cambiato lo sport. Federer e Nadal lo hanno fatto. Djokovic no
Ma ancora c’è dubbio su chi sia l’unico e vero GOAT? L’unico dubbio è su chi sia il vice GOAT fra Rafa e Roger.
SLAM: 22-20 per Rafa
MASTER 1000: 36-28 per Rafa
Settimane al numero 1: 310-209 per Roger
ATP Finals: 6-0 Roger
Scontri Diretti: 24-16 per Rafa
Anni terminati al numero 1: 5-5
Direi che per pochissimo Rafa la spunta.
Federer
Sampras
Nadal
Djokovic
Borg
Beh direi che LANDALUCE e JODAR abbiano individuato il vero GOAT, che in proporzione ha ottenuto più titoli considerando il fatto che solo un terzo di circuito si disputa sulla superficie a lui maggiormente adatta, rispetto ai 2/3 della stagione che si disputano su superfici maggiormente favorevoli a DJOKOVIC e FEDERER.