De Minaur, la rinascita dopo il buio: “Due giorni fa odiavo il tennis, oggi sono orgoglioso di me stesso”. Fritz chiude le Finals tra amarezza e fiducia: “Contro De Minaur non è bastato, ma ora voglio tornare a lavorare al 100%”
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Dopo la durissima sconfitta contro Carlos Alcaraz, Alex de Minaur ha ritrovato il sorriso e la fiducia battendo Taylor Fritz con il punteggio di 7-6, 6-3 alle Nitto ATP Finals 2025 di Torino. Un successo che, al di là del risultato, ha rappresentato una vera liberazione per l’australiano, protagonista di un’intensa conferenza stampa in cui ha raccontato il suo stato d’animo e il percorso interiore che lo ha riportato “a galla”.
“Ero in un luogo buio. Avevo fatto pace con me stesso”
De Minaur non ha nascosto il peso emotivo delle ultime giornate:
“Due giorni fa è stato uno dei momenti più difficili della mia carriera. Ero in un posto davvero buio, odiavo questo sport. Oggi, invece, mi sento benissimo. È incredibile. Più che per il risultato, avevo bisogno di fare pace con me stesso. Volevo solo giocare a modo mio, senza pensare al punteggio o alle conseguenze. Finalmente l’ho fatto.”
Il giocatore di Sydney ha sottolineato quanto sia stato fondamentale il sostegno del suo team, inclusa la fidanzata Katie Boulter
“Sono incredibilmente fortunato ad avere intorno persone che mi sostengono e mi aiutano a trovare la luce quando non riesco a vederla. Mi hanno spinto a concentrarmi su ciò che posso controllare, a non farmi divorare dal risultato.”
“Contro Fritz ho mostrato il mio lato aggressivo”
Il match contro Fritz ha segnato il suo primo successo contro un top 10 nel 2025, un traguardo che de Minaur considera liberatorio ma anche meritato:
“È un po’ assurdo che sia il primo dell’anno, perché sento che avrei potuto ottenerne di più. Contro Taylor ho giocato in modo coraggioso, prendendo l’iniziativa. Lui serve fortissimo e colpisce in modo aggressivo, ma oggi ho saputo rispondere colpo su colpo, anzi, in certi momenti sono stato io l’attaccante. Questo dimostra che posso farlo più spesso.”
Alla fine, più che gioia, ha prevalso un senso di sollievo:
“È stato un anno lungo e faticoso, con tante partite sfuggite per un soffio. Vincere oggi mi ha fatto ridere quasi di incredulità. A un certo punto ho pensato che ci fosse qualcosa contro di me, come se non mi fosse permesso vincere. Poi ho servito, ho spinto e mi sono detto: ‘Gioca per vincere, non per non perdere’. Ed è così che ho chiuso il match.”
“Siamo più vicini ai top, anche loro lo sanno”
Analizzando il livello del circuito, de Minaur ha riconosciuto il dominio di Sinner 🇮🇹 e Alcaraz 🇪🇸, ma crede che il gruppo degli inseguitori stia riducendo il gap:
“Quando ho iniziato, eravamo ancora alla fine dell’era dei Big Three. Ora abbiamo i Big Two. Ma sento che mi sto avvicinando: contro Carlos ho servito per il set, contro Jannik ho giocato alla pari a Pechino. Penso che anche loro lo sappiano, che siamo lì, pronti a bussare alla porta. Prima o poi avremo la nostra occasione.”
Sulle Finals e sul futuro: “Qualunque cosa succeda, sono in pace”
Con la vittoria su Fritz, de Minaur mantiene vive le speranze di qualificarsi per le semifinali, anche se preferisce non pensarci troppo:
“Non so ancora se guarderò la partita di stasera. Forse resterò in hotel con la mia squadra a guardarla tutti insieme, forse andremo a cena per distrarci. Qualunque cosa succeda, sono orgoglioso di come ho reagito oggi.”
Sui Masters 1000: “Troppi giorni, troppi infortuni”
Infine, l’australiano ha commentato il dibattito sui nuovi tornei Masters 1000 estesi a 12 giorni:
“Capisco l’idea, ma per noi giocatori è pesante. Restiamo via da casa un mese per giocare magari solo sei partite. Anche nei giorni di pausa non riposiamo davvero, perché c’è sempre allenamento, palestra, recupero. Non credo sia sostenibile: gli infortuni quest’anno sono stati più numerosi che mai. Bisogna proteggere i giocatori e i loro corpi.”
Con la serenità ritrovata e la consapevolezza di poter competere con i migliori, Alex de Minaur chiude una delle settimane più complesse ma anche più formative della sua carriera:
“A volte devi toccare il fondo per ritrovarti. Oggi ho giocato a modo mio, e questa è la vittoria più importante.”
Fritz chiude le Finals tra amarezza e fiducia: “Contro De Minaur non è bastato, ma ora voglio tornare a lavorare al 100%”
Dopo una settimana intensa a Torino, Taylor Fritz lascia le Nitto ATP Finals 2025 con sentimenti contrastanti. La sconfitta contro Alex de Minaur (7-6, 6-3) ha segnato la fine del suo percorso nel girone, ma l’americano analizza con lucidità il suo torneo e guarda già al futuro, deciso a sfruttare la pausa invernale per ritrovare la piena condizione fisica.
“De Minaur non è mai un avversario facile”
Intervenuto in conferenza stampa dopo il match, Fritz ha spiegato cosa rende così complicato affrontare l’australiano:
“Alex non è mai il mio avversario preferito. Si muove benissimo, ma contro di me non gioca in modo difensivo: è sempre molto aggressivo, tiene la palla bassa e piatta, e se non mi sento perfettamente a mio agio col dritto diventa difficile essere offensivo. Quando l’ho battuto, sono sempre riuscito a spingere bene; quando invece ho perso, non sono stato abbastanza incisivo con quel tipo di palla.”
Il ginocchio e la voglia di tornare al top
Il problema al ginocchio, che lo aveva condizionato a fine match contro Alcaraz, non è stato decisivo questa volta, ma resta un tema per la sua off-season:
“Non posso usarlo come scusa oggi. È stato meglio rispetto all’altro giorno. Il piano è semplice: fermarmi un po’, fare riabilitazione e finalmente allenarmi. È la prima off-season in tre o quattro anni in cui avrò più di tre settimane di pausa, e voglio sfruttarla per guarire del tutto. Quest’anno ho passato troppo tempo a gestire il dolore invece di migliorare: adesso voglio tornare a lavorare davvero sul campo.”
Bilancio delle Finals: “Buon tennis, ma oggi non è bastato”
Guardando indietro alle sue tre partite, Fritz traccia un bilancio tutto sommato positivo:
“Ho giocato molto bene i primi due match. Oggi invece no, anche per merito suo. Leggeva benissimo il servizio, spesso indovinava la direzione ancora prima che colpissi la palla. Alcune prime che di solito non tornano, oggi tornavano a velocità doppia. È stato bravo, e io non sono riuscito a reagire.”
Nonostante la delusione, l’americano preferisce concentrarsi sui segnali incoraggianti:
“Sono soddisfatto di come ho risposto nei primi incontri, un aspetto in cui mi sentivo calato ultimamente. Ho servito bene, ho ritrovato alcune sensazioni importanti. Ci sono cose positive da portare con me, anche se ora ovviamente sono deluso.”
Sull’evoluzione del circuito: “Ora non è più Big Three, ma il Big Two”
Riflettendo sul momento attuale del tennis maschile, Fritz ha commentato con un sorriso:
“Qualche anno fa parlavamo del Big Three… ora direi che siamo al Big Two. Alcaraz e Sinner sono avanti a tutti. Se vuoi vincere un grande titolo, devi quasi sempre batterne uno, se non entrambi. Ma il mio obiettivo è quello: colmare il divario e arrivare a competere stabilmente con loro.”
Il futuro
Archiviato il 2025 con qualche rimpianto ma anche con segnali incoraggianti, Taylor Fritz guarda al 2026 con ottimismo e determinazione:
“Devo restare sano, allenarmi come voglio e continuare a migliorare. Solo così posso avvicinarmi ai migliori. Non vedo l’ora di tornare in campo, ma prima mi prenderò il tempo di cui ho bisogno per arrivarci nella forma giusta.”
Una pausa necessaria per ricaricare le batterie e tornare pronto a dare battaglia ai nuovi dominatori del circuito.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Alex De Minaur, ATP Finals, ATP Finals 2025, ATP Finals Torino, ATP Finals Torino 2025, Taylor Fritz

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Cucciolo.
Poi arriva il cannibale e gli fa 60 61 x la 79esima volta su 79….e je riviene il lacrimone…
È più probabile che io trovi Angelina Jolie a cucinarmi la minestra nella casa di riposo,che l’australiano vinca un set contro terminator/jannik
Così non va Alex, ripensaci a mente fredda, non ricadere nella confort zone della squadra che ti coccola e che ti lecca le ferite quando le cose non vanno. Una partita vinta non basta. Le cose nel tuo tennis non vanno, o meglio, urge, come dicevi drammaticamente l’altro ieri, un deciso cambio di marcia mentale che solo un nuovo coach può provare a dare. Non sei più un ragazzino,tempo ne hai poco, qua, ora, .bisogna seriamente sanguinare non suturare con una bella cenetta tanto per campare. Altrimenti devo capire che quello che hai detto dopo la partita con musetti fosse solo un mero sfogo estemporaneo e quindi perfettamente inutile…non cedere, non ci cascare…