Musetti sceglie José Perlas: nuovo coach da dicembre. Ora Atene per inseguire Torino
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Lorenzo Musetti è pronto a voltare pagina e preparare un 2026 di ambizioni ancora più grandi. Il talento azzurro, entrato quest’anno per la prima volta nella Top 10 ATP, accoglierà da dicembre nel proprio team José Perlas, tecnico spagnolo di grande esperienza internazionale. L’annuncio, anticipato da Spazio Tennis e confermato dall’entourage del giocatore, segna un passo decisivo nel percorso di crescita del carrarino.
Perlas affiancherà lo storico coach Simone Tartarini, figura da sempre centrale nello sviluppo di Musetti, mentre è stata confermata la presenza del preparatore atletico Damiano Fiorucci.
Si vociferavano anche altri nomi di coach ma alla fine la scelta è andata al coach spagnolo.
Chi è José Perlas: il mentore che ha portato Moya e Costa alla gloria
Il curriculum di Perlas parla da sé. Ex capitano della Spagna in Coppa Davis, due volte vincente, è stato l’artefice dell’ascesa di campioni come:
Carlos Moya: portato al numero 1 del mondo e al trionfo al Roland Garros
Albert Costa: vincitore a Parigi e top 10
Collaborazioni con Guillermo Coria, Nicolas Almagro, e lavori con Juan Carlos Ferrero, Janko Tipsarevic e Fabio Fognini
Una figura di prestigio assoluto, chiamata per guidare Musetti nel salto definitivo verso l’élite.
Prima però c’è Atene: ultima chiamata per le Finals
Prima di pensare al 2026, Musetti ha ancora un obiettivo enorme da inseguire: le ATP Finals di Torino.
Domani il debutto all’ATP 250 di Atene, torneo che deve vincere per superare Félix Auger-Aliassime nella Race e prendersi l’ultimo posto utile per Torino. In caso contrario, sarà prima riserva.
Una missione complicata, ma non impossibile: Musetti arriva fresco dopo qualche giorno di pausa e consapevole che ogni punto peserà come un macigno.
Progetto chiaro: ambizione, crescita e continuità
Il nuovo innesto nel team conferma la visione ambiziosa del 23enne toscano: consolidarsi nell’élite e crescere mentalmente e tatticamente per competere ai massimi livelli con continuità.
Perlas porta metodo, esperienza e capacità di gestione dei grandi appuntamenti: un mix perfetto per un talento che vuole completare la propria trasformazione da promessa a campione.
Domani si parte da Atene, con Torino sullo sfondo e un futuro ancora più luminoso che si prepara dietro le quinte. Musetti corre, sogna e investe. E il prossimo capitolo ha già un nome: José Perlas.
Marco Rossi
TAG: Jose Perlas, Lorenzo Musetti

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Quando ieri ho sentito Mangiante parlare di uno spagnolo che aveva vinto slam ho pensato a Bruguera o Moya,non pensavo a uno che li ha “vinti” da allenatore,ma roba di 30 anni fa
Mah
Sarà un anno tutto da vedere, per me ci sono buone possibilità che possa far fatica agli AO, poi sarà da vedere se andrà in Sudamerica o se farà Rotterdam e affini.
Credo che la scelta possa dipendere anche dalla seconda creatura, se andrà tutto bene penso che lo si possa immaginare a Rio e Acapulco.
Perlas è catalano e si chiama in realtà Josep. Forse i media spagnoli lo hanno “castiglianizzato” in José… ma qui in Italia lo si potrebbe anche chiamare Josep… anzi Pep come Guardiola, catalano e pure secessionista 🙂
Se Perlas è riuscito a sopportare per 5 anni Fognini penso che sarà in grado di gestire un ragazzo molto più tranquillo e giudizioso….quanto a Tartarini, penso che comunque ci sarà un lento ma costante processo di uscita, ossia, per un anno continuerà a seguirlo, se le cose funzioneranno a poco a poco si tirerà indietro.
A quel disturbato non bisognerebbe neppure rispondere….
Infatti mentre il giovane Sinner se ne stava in coda allo skilift gli si avvicinò un tizio australiano che gli disse “dovresti cambiare tipo di racchette sai”?
La “fortuna” di Sinner fu che mentre la federazione andava dietro ad altri,compresi fratellini di presunti futuri campioni (con alcuni tecnici federali non disposti a seguire gli ordini di scuderia…e non faccio nomi) un tizio di cognome Piatti e di nome Riccardo e non Nelsen,decise di rinunciare ai soldini che arricchiscono le accademie (e non vado oltre) rischiandoci del suo e vedendoci benissimo.
Poi la “fortuna” di Jannik fu di essere tanto ambizioso quanto maturo (e grazie ad Alex Vittur che certe scelte di Piatti non le accettò più) da cercarsi un coach capace (vedi Cecchinato) ma non certo una superstar.
E poi la “fortuna” fu di aver concordato che occorreva una persona impeccabile per esperienza e capacità di interagire .
Ma la vera fortuna di Sinner è che non legge queste pagine e chi scrive che è stato fortunato.
@ Bagel (#4515340)
Sì.
Ennesima prova provata di quello che vado dire da tempo. Una delle fortune di Sinner è anche aver trovato un allenatore e un team giusto al primo colpo. Ma ci sarà sempre chi nega l’evidenza.
@ walden (#4515224)
Sinceramente non scorsi tutta questa ironia.
Mio limite.
@ Aquila. (#4515223)
Amen, come è giusto che sia, adesso.
@ Tifoso degli italiani (#4515219)
A me il Suo sembra un complimento a Tartarini, come spero sia.
Su un sito di statistiche ho letto che Musetti in percentuali di risposta è dietro a Sinner e Alcaraz, cosa ovvia, ma sopra a tutti gli altri TopTen escluso Nole.
La sorpresa per qualcuno potrebbe essere sapere che Cerundolo e Fokina sono tra i primissimi in risposta.
Musetti deve mettere a fuoco la seconda di servizio, rendere il dritto più costante e acquisire una mentalità vincente, anche fosse sotto di due set in uno Slam sapere che la può ribaltare, invece di lasciarsi prendere dal nervosismo o dallo sconforto.
Cose molto facili a dirsi dal divano, un po’ meno sul campo.
Peccato, non posso spiegarti di nuovo tutto. Posso solo dirti che su Musetti apprezzo la sua scelta, poi ho fatto una provocazione per chi scrive su questo sito e a livello nazionale il rumore fatto su Sinner per la sua mancata partecipazione alla davis. Confrontando Musetti dove nessuno parla perchè pensa solo alle finals e non alla davis
Secondo me non consideri un fattore: il giocatore.
Musetti ha avuto bisogno di tempo per maturare come persona prima che come giocatore.
Secondo me se ci fossero stati Cahill e Perlas 3 anni fa, ora Musetti magari sarebbe al n. 40. Perchè magari questi coach sono abituati ad interfacciarsi con giocatori già adulti e completi, maturi in ogni aspetto, cosa che Musetti 2/3 anni fa non era. E Musetti ne avrebbe cambiati magari 2 o 3 come ha fatto Rune. Poco maturo come uomo e quindi inadatto ad essere allenato in una certa maniera. Basti vedere quanto tempo è durato Becker…
I Djokovic, Sinner, Nadal, totalmente dediti al tennis, con una testa da 40enni a 20 anni, sono fenomeni mondiali proprio perchè casi unici.
E’ evidente che Musetti ha ampi spazi di miglioramento e per riempirli c’è bisogno di altro. Ti faccio un esempio. Se un’azienda ha l’annata migliore in termini di fatturato non è che l’anno dopo non assume più personale o decide di non fare più investimenti. C’è sempre da migliorare e nel caso di Musetti, tanto, soprrattutto dal punto di vista della gestione delle emozioni.
Io lo ritengo un buon segnale da parte di Musetti, vuol dire che non si accontenta, cerca qualcuno che gli dia quello spunto che gli manca, poi deve lavorare molto su tutti gli aspetti in primis come rispondere sul servizio troppi back e risposte bloccate, vediamo….. Sarà l’ennesima delusione? Speriamo di no
Ah Ah Ah Ah Ah… Ma sei perfido!
@ Guido (#4515255)
A parte che bastava concretizzare il match point con tabilo a chengdu oppure giocare a febbraio….. Nessuno di voi /noi qua può criticare un perlas…. Conosce più tennis di tutti noi messi insieme….e già come esperienza come affrontare le situazioni può dargli tanto… Ricordo che ha vinto slam
spiegati, non ci ho capito nulla.
@ Marco M. (#4515328)
In realtà mi riferivo al commento del maiuscolo ispanico (in minuscolo).
Dall’angolo ,riferendomi ad altro tuo commento,si cerca piuttosto di dare fiducia e togliere la negatività.A certi livelli non hai il tempo per piani B che ti trasformino in regolarità o attaccante per cui i “forza,dai,questo ora,tieni” sono messaggi che di tattico non hanno nulla ma cercano di stimolare il giocatore a fare ciò che deve al meglio,con positività,con soglia di attenzione alta.
Poi ci sono momenti particolari, appunto Sinner con Medvedev,oppure particolari momenti di nervosismo che necessitano di pacatezza. Se noti,tranne un Giorgi padre,il coach non urla come nel calcio ma mira ad abbassare la tensione alzando l’attenzione e servono poche parole.
C’é una cosa su cui sono perplesso. Perché cambiare un team alla fine del tuo anno migliore?
Perché mettere un supercoach non vuol dire che se col team attuale rendi 100, aggiungendo Perlas arrivi a 150. L’alchimia con Tartarini sarà appunto un’alchimia e va valutata sul campo: puó portare anche a sfaceli.
Non si tratta di discutere la bravuta di Perlas e nemmeno quella di Tartarini, é il mix che é imprevedibile. Valeva la pena provare proprio nel momento migliore della carriera?
Mai pensato che Perlas sia un mediocre, anzi.
Però è la sua storia che ci racconta di grandi successi sulla Terra e un po’ meno sul resto.
Che poi se portasse Lorenzo a migliorarsi ulteriormente sul rosso vorrebbe dire portarlo a vincere tornei e sognare il R.G. e qua sembra poco, ma forse a chi è abituato troppo bene da 4-5 anni a questa parte.
Sull’intesa con Tartarini credo che tutto stia al tecnico spezzino, se dovesse “difendere” Musetti da eventuali rimbrotti di Perlas in allenamento la storia finirebbe presto, se farà (come credo) un passo indietro potrebbero arrivare a grandi risultati.
Grande allenatore …. Vent anni fa . Mah , poi magari mi sbaglio ed e quello che serve a musetti . Però qlc dubbio mi rimane
Io non butterei via il lavoro di Barazzutti col quale ha migliorato nettamente il servizio e il gioco sul cemento.
Poi ovviamente un tecnico di una certa età (esperienza da vendere, ma l’età pesa) e per di più part-time non è pensabile che possa aiutare fino in fondo un giocatore, chiunque sia.
Sui consigli dall’angolo sono sempre stato molto dubbioso, il lavoro viene svolto lontano dalle telecamere e durante l’incontro il coach meno parla e meglio è. Poi magari se vede che il suo assistito si incaponisce in giocate sbagliate può sempre riprenderlo, vedi Vagnozzi con Sinner che disse “prova a cambiare qualcosa” e Sinner vinse.
Dietro a quella semplice frase che ognuno di noi potrebbe aver pensato durante la partita c’è un intero vocabolario. Loro sanno cosa vuol dire, un denigratore di Vagnozzi avrebbe potuto dire: “ma gli dice solo questo? Ma non lo vede cosa deve cambiare?” Sinner lo sapeva cosa cambiare.
I “Dai” “Forza” ecc… a volte nascondono altro e noi non li capiamo…
A volte basta un’occhiata e a volte serve un monologo come Errani con Paolini a Roma.
Le partite migliori Musetti le ha giocate quando o Tartarini non c’era o stava tranquillo senza essere logorroico.
Credo che abbia accettato il consiglio di Fognini. Fognini gli avrà spiegato che Perlas ti preparaa bene tecnico tatticamente e ti lascia nella tua zona comfort mentale senza “rompere” gli zebedei…..ma a Musetti serviva invece proprio uno che lo
mettesse in discussione a livello memtale. Comunque è un passo avanti visto che così probabilmente non ci sarà più radio Tartarini che era ovviamente assolutamente deleteria.
Un tecnico serio è colui che conosce i vari aspetti del gioco e lavorando sul giocatore cerca di farlo rendere al massimo.
Ergo un Galo Blanco ha allenato Feliciano Lopez e Raonic,due che certo non erano dei regolaristi, Barazzutti ha dato coraggio affinché il dritto di Musetti risultasse più aggressivo e così Perlas dovrà dare una visione diversa per portare Lorenzo ad essere un giocatore multifaccia: su terra una cosa,su hard outdoor un’altra,su indoor veloce un’altra ancora.
Chi scrive che lo vuole migliorare su terra ulteriormente,rassegnandosi su altre superfici, dimostra di essere scarso estimatore di Perlas che,se fosse come dice lui, sarebbe un tecnico mediocre …e non lo è.
Resta da capire quale interazione ci sarà: ovviamente Barazzutti sarà messo in disparte e il suo TartaPerla dovrà lavorare in sincrono.Spetterá tanto a Musetti evitare di tornare dal babbo quando ci saranno delle incomprensioni ed a Tartarini evitare di dire qualcosa in più ma, ovviamente,i risultati saranno fondamentali.
Bene Perlas ma paragonarlo a Cahill (ben 4 assistiti portati al #1) mi sembra eccessivo, come paragonare la lana alla seta…
In ogni caso non lo sta sposando e se non si dovesse trovare…
eh, si, magari diventa numero 1 al mondo, veramente devastante…il paragone con Sinner è semplicemente senza senso, Sinner veniva già dall’esperienza con un allenatore di grande esperienza, che aveva allenato dei top 10, Vagnozzi, pur molto giovane, aveva già allenato un top20 ed un top 50, crollati dopo essersene separati… Lorenzo non viene da 0, ma certamnete da un livello ben diverso da quello di Jannik
Sbagli… probabilmente in MALAFEDFE
Avrò scritto, anno 2022, almeno 100 volte che il “dopo Piatti” era un casino, che stavano facendo solo casino.
Avrò scritto, almeno 100 volte, che perdere tornei importanti per “vesciche” e tralasciare – palesemente – l’ unico vero problema che c’ era: IIILLLLL SSSSEEEERRRRRVVVVIIIIZZZZZZIIIIIIOOOOOOOOOOOOOOOOO era da disgraziati.
Scritto non meno di cento (100) volte.
Poi arrivò Cahill (e siamo alla fine del 2022) e di l’ ad un po’ la musica è cambiata e ovviamente cambiarono i miei “post”.
Imputarmi di avere anche solo pensato che “quei due avrebbero rovinato Jannik” è pura follia, o malafede, o entrambe le cose assieme.
P.S. in una intervista uscita qualche mese fa, Cahill ha dichiarato che quando arrivò il problema n.1 di Jannik era il servizio.
Vedi che Perlas affiancherà Tartarini, lavoreranno l’uno accanto all’altro stile Vagnozzi – Cahill. Se a Lorenzo Musetti levi Simone Tartarini le conseguenze potrebbero essere devastanti.
per me grande scelta. perlas uno dei pochi in grado di tenere a bada fogna e portarlo a risultati molto più che buoni. può aiutare anche musetti mentalmente. magari il prossimo anno arriva il primo 1000 su terra
…..o un Pirlas
l’ho assolutamente percepita come una battuta…..per me significava: e adesso? come si organizzano? cosa vedremo?
C’e da dire che Musetti è numero 9 avendo praticamente saltato tutta la stagione dopo il Roland Garros fino agli US Open. Certo se gioca tanto sulla terra poi rischia di pagare un po nei mesi successivi ma più che sulla tecnica o tattica mi sembra che Musetti debba solamente capire come gestirsi al meglio. Fosse stato più continuo in quei mesi sarebbe forse al numero 5. E fare meglio di 5, con qualsiasi allenatore, mi sembra davvero difficile.
Quindi Barazzutti lascia? Ritengo la scelta di Musetti molto sensata, ci vuole una voce nuova nel team, che dia fiducia, nuove idee, piu’ tranquillita’, qualcosa che smuova le acque, il Muso ha il talento per poter vincere qualche torneo, magari non vincera uno slam, ma qualche 1000 su terra si’. Barazzutti sinceramente l’ho sempre visto molto apatico all’angolo, e’ sempre stato Tartarini a incitare e consigliare Musetti.
Ogni scelta di Musetti è criticata direttamente o indirettamente dai reduci di 20 slam qua su livetennis, un po’ di umiltà non guasterebbe visto che ogni cosa detta su Lorenzo viene poi smentita dai fatti.
Anche Cahill sarebbe stata una scelta errata.
Intanto Lorenzo prova come prova ad Atene.
Sicuramente Perlas è un tecnico esperto e competente, ma è il tipico coach di scuola spagnola che ha sempre allenato giocatori focalizzati sulla terra rossa.
In quello Musetti è già molto bravo di suo, per me gli servirebbe un approccio più “anglosassone” per incrementare la sua resa soprattutto sul cemento, ma anche per aiutarlo a limare qualche aspetto caratteriale fin troppo “latino”.
Questa invece mi sembra una decisione che punta ad avere qualche input in più, ma sempre rimanendo nella propria comfort-zone, insomma una scelta poco ambiziosa.
Staremo a vedere.
Avevo letto un campione slam ma non spagnolo.. sicuramente sarà stata un’ottima scelta, ma avete toppato completamente
Guarda che io ho sempre scritto che con Tartarini in top10 ci sarebbe arrivato, ero dubbioso sul fatto che potesse consolidare e rendere stabile questa posizione. Che il suo massimo l’avesse raggiunto con la 15esima posizione lo scriveva un altro…
Spero sia stata colta l’ironia…credo di avere sempre scritto che Tartarini ha grandi meriti per la crescita del talento di Lorenzo, le sue mancanze erano legate all’esperienza nell’allenare un top10, Lorenzo lo sarebbe potuto diventare già due/tre anni fa, ma il tempo per raggiungere grandi risultati c’è ancora.
Qualcosa di importante si muove indipendentemente dalla scelta, c’è molto lavoro da fare su Musetti, mentale, tecnico e tattico, vedremo i frutti nel tempo, una provocazione sulla davis diventata importante all’improvviso solo con l’avvento di Sinner, adesso dopo il bis l’Italia vuole il tris è senza la motrice Sinner hanno tutti paura di non rivincerla è questo il motivo vero? Oppure un italiano non può dire di no alla davis insieme alle olimpiadi unico evento nazionale di tennis. Se avete scelto la prima la mia riflessione, perchè nessuno si allarma su Musetti che ha deciso di fare l’impossibile per giocare le finals, magari per un ritiro oppure vince il torneo di Atene, nessuno si pone la domanda manca la motrice Sinner, forse e dico forse non era meglio avere Musetti al top della forma per la davis e non cotto, oppure meglio lui cotto l’importante è partecipare ……Improvvisamente che strano la davis non è più cosi importante vincerla
Parlando seriamente, durante il lungo periodo in cui fu il suo coach, Fognini ebbe una cerscita, non velocissima ma costante, arrivando nel 2014 a sfiorare la top 10 (famosa partita persa con Tsonga a Montecarlo che lo condizionò per il resto dell’anno). Nel caso di Musetti parliamo di un tennista già in top 10 (Fognini era intorno alla 50esima posizione) , più giovane (23 anni, Fognini ne aveva già compiuto 24) e che ha dimostrato di raggiungere buoni risultati anche sulle superfici più ostiche (all’epoca per Fognini cemento ed erba erano venefici, e lo saranno fino all’arrivo di Davin). Quindi, immagino, al tecnico spagnolo, a differenza dell’esperienza con Fabio, dovrà apportare i miglioramenti necessari a consolidare la top10 e cercare di avvicinarsi ai due fenomeni. Compito non facile, ma parliamo di un coach di grande esperienza e competenza, e probabilmente, un po’ come Cahill, con ancora voglia di vincere.
Commento letto e riletto più volte.
Cambiava solo il numerino dopo “Top”: prima si scriveva 100, poi 50, poi 30, poi si è passati a 20, adesso 10.
Ma il resto del messaggio è sempre uguale…
avete sempre detto che Musetti si stava Fogninizzando…..perchè non pensare anche a un suo ex allenatore per completare il processo? vabbè, basta con le battute. Forza Lori, vinci sto torneo per favore.
le vostre sono perlas di saggezza
devo dire che il commento di Walden appare ingiusto a prima vista, tuttavia permane – almeno a mio parere – più di qualche perplessità. Come si gestisce in due un giocatore da sempre abituato ad avere una radiolina alle spalle? quelle sono abitudini difficili da estirpare, lo abbiamo visto con un giocatore greco di cui non faccio il nome. Comunque il bicchiere è mezzo pieno, ci si è resi conto che Tartarini è stato bravo a portarlo in Top 10….ma adesso per fare altro step serve un altro valore aggiunto.
ottimismo…magari è una perlas……
Commento ingiusto verso un tecnico che ha portato Musetti in top 10.
Hai detto lo stesso su Cahill-Vagnozzi o sbaglio? Non si capiscono i ruoli? L’importante è che li capiscano i protagonisti, di quello che capisci tu abbiamo già letto in passato quando dicesti che quei due (Cahill-Vagnozzi) avrebbero rovinato Jannik…
Devono decidere se Tartarini porta la borsa o le racchette….
Speriamo non sia un Perlas
Forse era meglio Becker come si vociferava
Meglio tardi che mai!
Ha preso perlas – scelta che a me pare sterile, l’ispanico ha più esperienza ma rispetto all’assetto tartarinesco non si cambia poi molto – perché l’ex di federer (che sarebbe stato perfetto per lm)sarà già stato impegnato con marte.
Èè vero.
Probabilmente Musetti ha capito che sul cemento nessun coach sarebbe stato in grado di portarlo al top, vista la presenza del GRANITICO, di CARLONE e di Draper.
Mentre sul rosso, avendo già una buona predisposizione, ha pensato che il margine con i migliori sia molto ridotto e di conseguenza con qualche miglioria potrebbe trionfare con maggiore possibilità.
Grande nome di sicuro. Potrà portare quella serenità che ha portato Cahill a Jannik.
Boh, se rimane Tartarini non si capisce bene che squadra è , cioè che ruoli ci sono.
Auguri comunque, il talento è così tanto che si può dire che il n. 10 sta stretto.
Vuole fare all-in sul rosso? Poi se vince un Masters o un RG nessun problema eh
A sto punto era meglio tenere Barazza, va be
Grande Coach Josè, ma può portare con quel quid in più per il servizio e quel gioco aggressivo?