
Wimbledon amaro, Jasmine Paolini ammette: “Troppe distrazioni, serviva più attenzione”


Jasmine Paolini lascia Wimbledon con tanto amaro in bocca e la voglia, comprensibile, di scappare il prima possibile da Church Road. La sconfitta contro Kamilla Rakhimova brucia, anche perché maturata in rimonta dopo un primo set in controllo e con la sensazione di aver lasciato davvero troppo per strada. “È dura da accettare – ammette a caldo l’azzurra – sto ancora pensando a quel secondo set… Lei ha giocato bene, ma io avrei dovuto fare qualcosa in più. Avrei dovuto mantenere alta la concentrazione e non perdere così spesso l’attenzione. Ho avuto tante opportunità, ho commesso errori stupidi e ho mancato qualche risposta nei momenti importanti, e questo le ha dato fiducia. Nel secondo set la mia attenzione andava e veniva mentre lei giocava sempre meglio”.
Non si nasconde Jasmine, consapevole che il match si è deciso su tanti piccoli dettagli, non su un singolo episodio: “È stato un insieme di cose – spiega – qualche errore ci può stare ma non ci sta perdere l’attenzione in quei momenti. Se avessi messo la testa avanti magari avrei trovato un po’ di tranquillità e cambiato le cose. Su questa superficie tutto può girare in un attimo ed è fondamentale essere sempre solidi mentalmente. Nel terzo set lei giocava profondo, sbagliava poco, io ero sotto di un break e tutta la pressione era su di me”.
Con l’uscita di scena dal singolare di Wimbledon, Paolini chiude due mesi splendidi ma anche molto intensi e logoranti. “Sono stati mesi pesanti, forse con il senno di poi avrei potuto saltare il torneo dopo il Roland Garros, Berlino, come avevo fatto lo scorso anno, e approfittarne per riposare un po’ – riflette – ma ormai non ha senso parlarne. Speravo di poter gestire meglio la partita oggi e rimanere concentrata fino alla fine. Mi sentivo anche meglio rispetto al primo turno, ma senza l’attenzione giusta non si può competere ai livelli più alti. Se voglio rimanere a questo livello devo sempre mantenere alta la concentrazione e non fare come oggi”.
Ora, con meno punti “pesanti” da difendere dopo Parigi e Wimbledon, Jasmine potrà affrontare la seconda parte di stagione con più leggerezza: “Un pensiero allo scorso anno ci andava – ammette – non tanto per i risultati, ma per il livello di tennis che avevo espresso. Quest’anno cercavo quelle stesse sensazioni ma ho avuto difficoltà, e non è andata come speravo. Ora devo resettare, prendermi qualche giorno di riposo dopo il doppio e ricaricare le batterie per la seconda parte di stagione”.
Un bilancio onesto e maturo, quello della numero uno italiana, che non cerca alibi e guarda avanti. Consapevole che, per restare in alto, serviranno meno distrazioni e tanta, tanta solidità mentale.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Jasmine Paolini, Wimbledon, Wimbledon 2025
Ha fatto male, ma poteva far bene sia al RG che a Wimbledon se gli fosse girato meglio qualche scambio, come a Roma… certo, la delusione c’è, ma in campo femminile oggi è tutto incerto, compresa la Sabalenka, numero uno con margine nel ranking ma già sconfitta in Australia ed a Parigi
Ottimo commento
A me sembra evidente che il peso delle aspettative è stata una zavorra che si è portata dietro dall’inizio dell’anno. Gioca con meno leggerezza dell’anno scorso, appesantita non nel fisico come dice qualcuno, ma nella testa. Se avesse fatto questa stagione l’anno scorso, top 10 nella race con vittoria a Roma, si sarebbe parlato di grandissima stagione. Le due finali slam fanno vedere tutto in un’ottica distorta, e anche la sua testa è un po’ rimasta lì, all’idea del peso di confermarle. Abituarsi al ruolo di top player, col mondo che ti guarda con occhi diversi, i guadagni moltiplicati all’infinito, le tue stesse aspettative che sono cresciute, richiede del tempo di adattamento. Sono convinto che nei prossimi mesi/anni rivedremo la Paolini che sorride e fa divertire il pubblico col suo gioco vario ed esplosivo.
Posto che di vip che hanno prematuramente lasciato Wimbledon c’è n’è già un sacco e una sporta…
@ walden (#4427154)
Tutto giusto Walden. Ma il paragone 2024 – 2025 è impietoso se guardiamo i due tornei più importanti cioè RG e Wimbledon. Io non critico la scelta di lasciare Furlan e non dico che l’attuale ranking sia sovra dimensionato rispetto al reale valore della Paolini ( anche se credo sia pacifico). Tuttavia bisogna prendere atto che i due Slam che lo scorso anno avevano lanciato Jasmine nel gotha tennistico quest’anno sono stati un flop. Il 4T al RG vale un 5,5 in pagella ma il 2T a Wimbledon contro una avversaria mediocre è una delusione da 3 in pagella.
@ walden (#4427155)
Hai ragione.
Dopo una sconfitta ci sono quelli che si lanciano sempre in giudizi assoluti.
Sinner perde da Alcaraz a Parigi: addio, non potrà mai battere Alcaraz, non vincerà piu’ uno slam e dirà presto addio per sempre al numero uno.
Per Musetti un classico: dopo una sconfitta si dice che farà fatica a stare nei 50. Oltre al fatto che magari gli serve un supercoach. alcuni già 4 anni fa scrivevano che doveva licenziare Tartarini per ottenere qualche risultato decente.
Per Cobolli, Sonego, Darderi, Arnaldi e in generale per tutti gli altri italiani appena perdono un match: faranno fatica a stare nei 100, meglio dedicarsi ai Challenger.
Per Paolini dopo una sconfitta alcuni scrivono sempre le stesse cose, che è colpa del doppio, colpa del cambio allenatore e che ormai a breve lascerà la top 10 e mai piu’ ci rientrerà.
Mai un minimo di buonsenso ed equilbrio.
Certo che lo spirito agonistico dei professionisti lo capisci benissimo. Infatti quando piangono per una finale persa,tre salti sbagliati,un sorpasso all’ultima curva recitano e pensano subito alle vacanze.
Come i pensionati sul terrazzo o a pesca.O che pescano sul terrazzo.
@ Pier no guest (#4427170)
Non credo che sia tornata mestasmente a casa. Con l’assegno di Wimbledon, potrà farsi tranquillamente una settimana in Costa Smeralda. enzo
Non sentiva la palla e si è limitata a buttarla di là…solo che sull’erba a fare così qualcuno che ti sommerge di vincenti lo trovi sempre…speriamo nella Coccia ora, magari è il suo anno
Jasmine è una giocatrice “normale” che grazie ad un tecnico capace,una compagna di doppio coi fiocchi ed una caparbietà fuori dal comune ha tirato fuori da sé il massimo,oltre ogni ragionevole speranza.
Questo lei lo sa, giustamente “finge” di no ma ne è consapevole così come lo sapeva la Schiavo.
Come spesso accade di fronte ad una giocatrice non dominante l’effetto sorpresa finisce,viene studiata, affrontata diversamente e s’insinuano crepe che possono minarne la sicurezza facendola rendere meno.
Per come la vedo lei deve continuare nel doppio perché può anche essere una perdita di energie ma serve per darsi fiducia,per non abbattersi dopo un’eliminazione che ti fa rifare i bagagli e tornare mestamente a casa (lei che si è abituata ad arrivare in fondo); il doppio la fa sentire ancora nel torneo,Sara la sorregge e la sprona e, soprattutto,la fa divertire.
Ieri l’ho vista davvero non a proprio agio,nervosa e ingenerosa nei suoi soliloqui.
È anche il tennis sorridente che l’ha portata in alto,rabbuiarsi non l’aiuta.
Peccato Jas, ma sono sicuro che ritroverai presto la fiducia nel tuo gioco e arriveranno altri bei risultati. Forza!
Non lo so…fermo restando che non siamo nella testa di queste ragazze/i e quindi non possiamo conoscere le reali motivazioni di certe scelte drastiche e fondamentali, così, a sentimento, mi verrebbe da dire che forse è più comprensibile cambiare, nella fattispecie il coach, quando le cose non funzionano e i risultati sono insoddisfacenti…e mentre sul fronte Sinner le ultime sconfitte potevano “giustificare” una scelta che comunque ha sorpreso il mondo del tennis, nel caso di Jasmine era talmente costruttiva e radicata una collaborazione che non solo aveva portato la qualità del tennis di Jasmine dalla sufficienza all’eccellenza oltre le più diffuse aspettative, ma che le garantiva in campo un supporto rassicurante come raramente accade, talmente collaudato dicevo il binomio Paolini Furlan che interromperlo mi è sembrato quanto meno rischioso, viste le oggettive difficoltà nel costruire un’intesa a livello tecnico e caratteriale/emotivo, tanto più se questa intesa l’hai trovata con una determinata persona
che ti ha messo nelle condizioni di crescere gradualmente e arrivare dalle retrovie nei primi posti del ranking, dove era evidente in campo una fiducia reciproca e una serenità che l’atteggiamento esemplare e pacato di Furlan trasferiva a Jasmine soprattutto nei momenti di tensione…abbandonare dall’oggi al domani un andamento così stabile per avviare un nuovo percorso con le relative inevitabili incognite, certamente può creare problemi di adattamento che per una tennista a questi livelli, già sottoposta ad un ‘attività intensa e stressante, si trasformano in stanchezza aggiuntiva, forse quella che Jasmine sta accusando in questo periodo, dove la ricerca di “novita’” non sempre equivale ad un miglioramento…e lo dico non per mia personale sensazione ma perché era evidentemente, lasciando perdere le sconfitte che ci stanno in una programmazione faticosa, che la Jasmine vista in campo a Wimbledon non era, anche secondo i commentatori tv, la
Jasmine convinta mentalmente, vivace, in fiducia che ci eravamo abituati a vedere nei mesi passati
L’ anno scorso poteva giocare a braccio sciolto, poteva perdere e nulla sarebbe successo.Adesso non più. Deve prendere la misura a questa nuova condizione. Se ci riesce sarà in grado di fare bene, diversamente lotterà con dei fantasmi durante la partita che le pregiudicheranno il gioco
Caro Filosofo greco, il punto sta li, appena si analizzano le cose con razionalità, senza i pregiudizi legati alle frustrazioni personali, la situazione appare molto diversa. Mi ricordo anni fa le sciocchezze che si scrissero quando Sinner lasciò Piatti, oggi di quelle scemenze non è rimasta traccia, in compenso si ripetono con la Paolini. Non bisogna dare troppo ascolto a certi leoni da tastiera che purtroppo, in mezzo a tante persone ragionevoli, imperversano su questo sito.
Spiegami in cosa consisterebbe “l’onda lunga di Furlan”, visto che i risultati non sono granchè dall’inizio dell’anno, come ho scritto ieri in un post che riposto.
Per chi la biasima per aver lasciato Furlan voglio ricordare i risultati dall’inizio dell’anno.
Con Furlan:
United Cup, H, 2 v 1 s
AO, H, terzo turno, sconfitta con Svitolina
Doha, H, terzo turno, sconfitta con Ostapenko
Dubai, H terzo turno, sconfitta con Kenin
IW, H, sconfitta al 4° turno contro Samsonova
Miami, H, sconfitta in semifinale con Sebalenka
Con Lopez:
Stoccarda, C, sconfitta in semifinale con Sebalenka,
Madrid, C, terzo turno, sconfitta con Sakkari
Roma, C, vittoria contro Gauff,
RG, C, quarto turno, sconfitta con Svitolina
Berlino, G, secondo turno, sconfitta con Jabeur,
Bad Homburg, G, semifinale, sconfitta con Swiatek
Se confrontiamo lo stesso periodo dell’anno scorso, le differenze rilevanti sono la vittoria a Dubai contro la Kalinskaya, ad IW e Miami era andata peggio, sulla terra battuta a Stoccarda e Madrid risultati simili, mentre era stata eliminata a Roma al secondo turno. Prima di W aveva giocato solo ad Eastbourne ed era arrivata in semifinale, come a Bad Homburg, ma era un 250. Poi, ovviamente, le finali a Parigi e Wimbledon.
Trovo, quindi, sbagliato oltre che stupido, continuare a tirara fuori la storia dell’allenatore. I risultati andranno valutati a fine anno, e manca ancora un buon terzo di stagione.
Roma è stata la sintesi tra quello che gli era in dote dagli allenamenti con Furlan e il cambiamento, il respirare aria nuova di cui forse in quel momento aveva bisogno. I tecnici italiano a livello tecnico non hanno niente da invidiare agli Spagnoli, anzi… Furlan alla lunga temo mancherà alla Paolini.
Il tennis è come la vita. A volte esalta, a volte deprime. Niente di nuovo sotto il sole. Però la vedevo faticare a Berlino. Forse, in effetti, si poteva saltare.
Magari è una delle ragioni per cui ha lasciato Furlan?
“Drasticamnete” scesa dal 5° al 8° posto… ma ti rendi conto di cosa scrivi?
Non seguo con la dovuta attenzione il circuito WTA in cui guardo solo le partite tra le top, ma mi capita di vedere spesso la nostra Jas…
La vera “differenza” che ho notato tra l’azzurra di quest’anno e quella dell’anno scorso è nella risposta atletica e (magari me lo spiegheranno gli specializzati nel femminile) Jas è apparsa fin da Gennaio più appesantita (3-4 kg), più lenta e meno reattiva.
Nella scorsa stagione era tiratissima e volava (letteralmente) sul campo, consentendole di essere molto più incisiva con il dritto.
Oltre che Furlan ha cambiato pure il preparatore atletico?
Concordo, oltretutto potrebbe anche essere favorita dalla discontinuità sistematica delle sue concorrenti…
Panatta e Bertolucci avevano chiaramente detto che fino a quando fosse durata l’onda lunga di Furlan, avrebbe navigato tra le prime al mondo. È evidente che l’onda in maniera evidente si è smorzata. Solo il malessere della Sevastova l’ha salvata dall’uscita al primo turno.
Rispetto allo scorso anno ha meno picchi negli SLAM ma sta disputando una delle migliori annate per un’italiana, il suo tennis è lo stesso, manca però un po’ di serenità.
forza jas col doppio ora, con sara si sente più leggera e da il meglio di se
Verissimo, non dimentichiamo mai questa cosa…..ripetere l’anno scorso era in ogni caso improbabile!
@ Gualtiero (#4427112)
Io credo che un giocatore/una giocatrice aspiri sempre a migliorarsi e faccia le sue scelte in vista di questo miglioramento (v. Sinner, ad esempio). Il suo cambiare coach da n. 4 del ranking avrebbe dovuto darle slancio per provare almeno a salire ancora, non per accontentarsi di restare in top 10. Capisco che nel 2024 è esplosa a livelli alti, nei quali prima non navigava, ma proprio per questo, visto che aveva dimostrato di avere testa e gioco, l’obiettivo avrebbe dovuto essere un miglioramento, non un restare all’interno della top 10… Poi puoi pure non riuscirci ma le scelte devono portare in quella direzione e, secondo me, la scelta di questo coach non ha le fondamenta per puntare più in alto
Deludente.
Se chiude l’anno in top ten ha fatto abbondantemente il suo. Anzi si sarebbe confermata ad altissimi livelli e pochi ci avrebbero scommesso.
Fare bene nella doppietta ROMA PARIGI e poi in quel di Wimbledon, è un sogno che pochi possono realizzare.
Borg, Nadal, Alcaraz, forse anche Sinner, un giorno. Speriamo.
Peccato Jasmine, non era una partita da perdere. Da qui alla fine dell’anno scarta meno di 1.000 punti, la Top10 di fine anno è alla sua portata anche se deve cambiare passo.
Comunque volevo segnalare una curiosità statistica, delle attuali top ten l’unica ad aver almeno giocato una finale a Wimbledon è stata la Paolini.
Sabalenka, Gauff, Pegula, Swiatek, Zheng, Keys, Andreeva, Badosa e Navarro non hanno mai raggiunto la finale. Abbastanza incredibile per Sabalenka, Gauff e Swiatek che ormai da anni sono nella top ten e che a Wimbledon finora hanno ottenuto i peggiori risultati tra i 4 tornei dello Slam. Gauff tra l’altro già eliminata come tra le top ten Pegula, Zheng e Badosa oltre alla Paolini. 5 su 10 già fuori nei primi due turni.
Comunque la stagione fino ad ora non è affatto male ed è numero 7 nella race, è difficile raggiungere la vetta della piramide ma è ancora più difficile rimanerci. Alla fine questa uscita prematura a Wimbledon a mio parere è la prima vera “stecca” dell’anno visto che in Australia e a Parigi ha perso con la Svitolina (ottima giocatrice), ma avrebbe potuto vincere entrambe le partite..
Drasticamente scesa all’8 posto, speriamo non esca dai 10.
È l’anno di Sabalenka a Londra.
Interessante la sfida con Raducanu domani.
Comunque l’occasione di vincere Wimbledon lo scorso anno in finale contro un’avversaria alla sua portata è qualcosa che non passa due volte.
A livello tecnico la Paolini non è peggiorata rispetto al 2024, anzi il suo dritto è diventato anche migliore. Come ha detto lei il problema è principalmente mentale, gli ultimi 18 mesi sono stati davvero intensi per lei, è passata da anonima tennista che al massimo poteva ambire a stare nelle 50 alla top ten e a risultati che come lei ha spesso ripetuto non pensava di ottenere. Ci sta che arrivi un momento di riflusso e di stanchezza mentale, in uno sport poi come il tennis dove il fattore mentale conta tantissimo direi che è inevitabile che possa accadere.
Poteva non cambiare allenatore per esempio
Jasmine purtroppo ha fatto una scelta sbagliata, e ne sta pagando le conseguenze. Lasciare Furlan per un coach non all’altezza, l’ha fatta regredire sia nella testa che nel gioco. Roma, a mio avviso, è stata una parentesi. Sia al Roland Garros che nei tornei su erba che qui a Wimbledon è apparsa spenta, sfiduciata, senza strategie. Peccato, perché giocare il doppio l’ha completata, ma se non hai qualcuno che ti infonde la giusta carica e ti offre degli schemi tattici validi, le partite non le vinci. Credo che se non lascerà Lopez tornerà indietro, in termini di classifica e di livello