
Gregoire Barrere annuncia il ritiro: l’infortunio al tendine d’Achille pone fine alla sua carriera


Gregoire Barrere ha deciso di appendere la racchetta al chiodo. Il tennista francese, che solo due anni fa era riuscito a entrare nella top-50 del ranking ATP confrontandosi con i migliori giocatori del mondo ogni settimana, ha annunciato che il Challenger di Lione sarà l’ultimo torneo della sua carriera.
La decisione, riportata dal quotidiano francese L’Equipe, arriva a soli 31 anni per Barrere, la cui carriera è stata bruscamente interrotta da un grave infortunio al tendine d’Achille subito nel 2024. Nonostante i numerosi tentativi di recuperare la condizione ottimale, il tennista transalpino non è più riuscito a raggiungere i livelli che lo avevano portato a competere ai massimi livelli.
“Mi porto dietro problemi fisici, non mi sento competitivo e sono diventato padre da qualche mese. Il mio problema al tendine d’Achille mi causa molto dolore e influisce sulla mia vita quotidiana”, ha dichiarato Barrere, spiegando le ragioni che lo hanno portato a questa difficile decisione.
Il francese lascia il tennis professionistico con la soddisfazione di aver vinto almeno un incontro in tutti e quattro i tornei del Grande Slam, un traguardo non trascurabile che testimonia il suo talento e la sua capacità di adattarsi a tutte le superfici.
L’infortunio al tendine d’Achille si è rivelato però troppo grave e invalidante, compromettendo non solo le sue prestazioni in campo ma anche la qualità della vita quotidiana. A questo si è aggiunta la recente paternità, che ha probabilmente contribuito a far pendere la bilancia verso il ritiro.
Il Challenger di Lione rappresenterà dunque l’ultimo capitolo di una carriera che, seppur bruscamente interrotta, ha regalato momenti di soddisfazione a Barrere.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Gregoire Barrere, Ritiro
Che s… Figa
Ottimo giocatore. Rimase per tanto tempo alle porte dei primi 100 senze riuscire ad entrarvi, al punto che pensai che non ne fosse capace. Invece poi ebbi modo di vederlo dal vivo e giocava da Dio (al Foro Italico, batté Khachanov al terzo).
Decisione un po’ strana… ha solo 31 anni e ha perso ieri il primo turno quali al RG senza sfigurare – nelle ultime settimane ha battuto alcuni buoni giocatori come Geerts, Travaglia e Van Assche, e giocato alla pari con cagnacci da terra tipo Comesana e Navone… Boh, non sono nei suoi panni, saprà lui cosa sta passando e cosa sta facendo.
Te lo sei sognato? Quando mai lo ha avuto???
Quando mai Jannik ha avuto un problema al tendine d’Achille?
Mi spiace molto, deve essere frustrante convivere con un problema del genere addirittura nella vita di tutti i giorni, figuriamoci nel tennis professionistico. Auguri comunque!
ma come è possibile che invece sinner ha recuperato totalmente dall’infortunio al tendine di achille? ha fatto una terapia differente?
Aveva problemi fisici.
Dispiace, bel giocatore. Buona Vita Gregoire
In bocca al lupo. Giocatore di buona tecnica con un peso di palla un po’ leggero. Sempre brutto essere costretti a lasciare.
Fra le altre cose gli infortuni non sono sempre derivanti da una mancata flessibilità, ma magari micro squilibri muscolari di cui uno non si accorge o pattern di movimento sbagliati che alla lunga logorano il corpo, personalmente nonostante da più di 10 anni faccia sport a livelli agonistici abbastanza alti (ovviamente non professionisti) ho sempre avuto la fortuna di avere un innata flessibilità, migliore delle ballerine nonostante sia un uomo, con poco sforzo, ma questo non ha sempre evitato infortuni legati a biomeccaniche non ottimali, soprattutto nella parte bassa della gamba (caviglia, tendine), da cui soprattutto in sport dove i cambi di direzioni sono fondamentali è davvero difficile recuperare, per fortuna nel mio sport non ho da fare cambi di direzione repentini, quindi permette un recupero migliore, anche se la corsa li coinvolge sempre e anche con un impatto molto alto, in ogni caso mi ripeto fortunato di avere queste caratteristiche che evitano infortuni troppo elevati, e penso che in grossa parte sia la genetica a giocare un ruolo importante in queste caratteristiche
Soprattutto a certi livelli alcuni infortuni possono segnare la fine di una carriera, nel pacchetto che serve per essere in alto, oltre a tanto lavoro e tanto talento, entrambi essenziali, serve anche avere abbastanza fortuna da non essere predisposto ad infortuni impattanti, o essere predisposto a recuperare da essi più velocemente, quindi tanti applausi nonostante un finale di carriera così sfortunato e un buon augurio per il proseguire della propria vita a Barrere