Curiosità Copertina, Generica

Tre coach italiani hanno portato al vertice del tennis mondiale (o nei top 50), Ivan Ljubicic, Andrei Golubev e Michael Berrer

11/10/2010 14:07 18 commenti
Andrei Golubev classe 1987, n.33 del mondo
Andrei Golubev classe 1987, n.33 del mondo

Gabriele Acquistapace ha stilato questa interessante classifica ATP dei giocatori allenati da coach ITALIANI.
Da segnalare il sempreverde Ivan Ljubicic che allenato da Riccardo Piatti è questa settimana sulla poltrona n.17 del mondo.

Andrei Golubev, invece allenato da Massimo Puci è sulla poltrona n.33 ATP, best ranking.

Michael Berrer è alla posizione n.50 del mondo (Berrer che si allena con Claudio Pistolesi ha raggiungo il best ranking proprio con il coach italiano al n.42 ATP).

Classifica ATP giocatori allenati da ITALIANI
17) LJUBICIC con Piatti
33) GOLOUBEV con Puci
50) BERRER con Pistolesi

Abbiamo tre giocatori stranieri TOP 50 che si allenano con dei nostri allenatori davanti al n.1 d’Italia, che non è nemmeno TOP 50.
C’è da pensarci un po’ su !


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bardisco (Guest) 15-10-2010 10:17

Gran parte delle considerazioni sui coach italiani sono condivisibili.
Una precisazione,però, va fatta: dietro il successo di un giocatore c’è in gran parte il coach, e parimenti ce ne segue la preparazione psicofisica, ossiai Fitness Trainer (dizione un po’ più ampia di “prepatore atletico”.
Ad esempio: Starace è arrivato al 27 del ranking mondiale per il “valore aggiunto” che gli ha dato il dottor Baraldo. Tra l’altro, il nostro numero uno, negli ultimi quattro anni, da quando è seguito dal personal trainer friulano, non ha mai avuto un trauma fisico!
Un puro caso?
Non si direbbe, visto che l’anno prima Potito non riusciva più a “stare in campo” a causa dei numerosi e frequenti acciacchi artomuscolari!!!! E il caso d Potito è confermato da tutti gli atleti/e seguite da Stefano che a qualsiasi livello tecnico, anno espresso sotto le sue cure, il massimo dei risultati.
Perciò, per l’ottimizzazione delle prestazioni tennistiche è bene riflettere anche sulla nuova generazione di fitness trainer e riconoscergli il “merito che si meritano”!!!!!!!!!

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Lùis (Guest) 12-10-2010 14:00

Originally Posted By Adriatikaos

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Mi pare che anche i giocatori italiani abbiano coach italiani. Bolelli con Pistolesi è arrivato al numero 36, ora ha Piatti che è lo stesso di Ljubicic. Starace è arrivato al numero 27 con Rianna (svizzero???) e Seppi lo stesso con Sartori (austriaco???). Per non parlare di Volandri, numero 25 con Fanucci (che è brasiliano???). Per cui sorge spontanea una domanda: ma a che dobbiamo pensà?!

Pensiamo che Panatta è andato al n.4 con un coach italiano …

… il problema è adesso, non due, dieci, trent’anni fa.

Ma che discorso è?! Starace e Volandri ormai sono in fase calante, anche se continuano a stare nei 100. Seppi secondo me è un giocatore che ha dei limiti evidenti tecnici e non, per cui non è che può fare chissà cosa. Bolelli ha Piatti, lo stesso di Ljubicic. Quindi non capisco davvero cosa intendi dire. Poi soprattutto se mi parli di Berrer che è uno che nei 50 è solo di passaggio e che non scambierei mai con nessuno dei giocatori italiani che abbiamo, ti meriti proprio un pernacchione! 😛

sai che ora ti arriverà una paternale lunga quanto l’Antico Testamento vero (“tu nn sai di tennis, quindi nn devi parlare”, “cominciate a seguire il tennis”, “Golubev è un fenomeno”, “i giocatori italiani sono meglio dei loro tifosi”, ecc.)? :mrgreen: i pernacchioni al Sommo Maestro nn si fanno! 😆

sisi, lo so. Ma infatti sono proprio queste cose che lo rovinano. Sicuramente si informa molto e coglie degli spunti interessanti di discussione tramite l’approfondimento statistico che nessun altro coglie. Però poi si rovina ergendosi come l’unico che capisce di tennis, e la gran parte delle volte lo fa quando le persone esprimono semplicemente una propria opinione, quindi nessuno può dire: tu non capisci di tennis. Semplicemente c’è chi ha un’opinione diversa, e lui non sa con chi sta parlando e non sa perchè parla. Per me tutto si può dire, ma il rispetto non deve mai mancare.

bravo, condivido tutto!

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Adriatikaos (Guest) 12-10-2010 13:35

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Mi pare che anche i giocatori italiani abbiano coach italiani. Bolelli con Pistolesi è arrivato al numero 36, ora ha Piatti che è lo stesso di Ljubicic. Starace è arrivato al numero 27 con Rianna (svizzero???) e Seppi lo stesso con Sartori (austriaco???). Per non parlare di Volandri, numero 25 con Fanucci (che è brasiliano???). Per cui sorge spontanea una domanda: ma a che dobbiamo pensà?!

Pensiamo che Panatta è andato al n.4 con un coach italiano …

… il problema è adesso, non due, dieci, trent’anni fa.

Ma che discorso è?! Starace e Volandri ormai sono in fase calante, anche se continuano a stare nei 100. Seppi secondo me è un giocatore che ha dei limiti evidenti tecnici e non, per cui non è che può fare chissà cosa. Bolelli ha Piatti, lo stesso di Ljubicic. Quindi non capisco davvero cosa intendi dire. Poi soprattutto se mi parli di Berrer che è uno che nei 50 è solo di passaggio e che non scambierei mai con nessuno dei giocatori italiani che abbiamo, ti meriti proprio un pernacchione! 😛

sai che ora ti arriverà una paternale lunga quanto l’Antico Testamento vero (“tu nn sai di tennis, quindi nn devi parlare”, “cominciate a seguire il tennis”, “Golubev è un fenomeno”, “i giocatori italiani sono meglio dei loro tifosi”, ecc.)? :mrgreen: i pernacchioni al Sommo Maestro nn si fanno! 😆

sisi, lo so. Ma infatti sono proprio queste cose che lo rovinano. Sicuramente si informa molto e coglie degli spunti interessanti di discussione tramite l’approfondimento statistico che nessun altro coglie. Però poi si rovina ergendosi come l’unico che capisce di tennis, e la gran parte delle volte lo fa quando le persone esprimono semplicemente una propria opinione, quindi nessuno può dire: tu non capisci di tennis. Semplicemente c’è chi ha un’opinione diversa, e lui non sa con chi sta parlando e non sa perchè parla. Per me tutto si può dire, ma il rispetto non deve mai mancare.

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Lùis (Guest) 12-10-2010 10:19

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Mi pare che anche i giocatori italiani abbiano coach italiani. Bolelli con Pistolesi è arrivato al numero 36, ora ha Piatti che è lo stesso di Ljubicic. Starace è arrivato al numero 27 con Rianna (svizzero???) e Seppi lo stesso con Sartori (austriaco???). Per non parlare di Volandri, numero 25 con Fanucci (che è brasiliano???). Per cui sorge spontanea una domanda: ma a che dobbiamo pensà?!

Pensiamo che Panatta è andato al n.4 con un coach italiano …

… il problema è adesso, non due, dieci, trent’anni fa.

Ma che discorso è?! Starace e Volandri ormai sono in fase calante, anche se continuano a stare nei 100. Seppi secondo me è un giocatore che ha dei limiti evidenti tecnici e non, per cui non è che può fare chissà cosa. Bolelli ha Piatti, lo stesso di Ljubicic. Quindi non capisco davvero cosa intendi dire. Poi soprattutto se mi parli di Berrer che è uno che nei 50 è solo di passaggio e che non scambierei mai con nessuno dei giocatori italiani che abbiamo, ti meriti proprio un pernacchione! 😛

sai che ora ti arriverà una paternale lunga quanto l’Antico Testamento vero (“tu nn sai di tennis, quindi nn devi parlare”, “cominciate a seguire il tennis”, “Golubev è un fenomeno”, “i giocatori italiani sono meglio dei loro tifosi”, ecc.)? :mrgreen: i pernacchioni al Sommo Maestro nn si fanno! 😆

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Adriatikaos (Guest) 12-10-2010 10:10

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Mi pare che anche i giocatori italiani abbiano coach italiani. Bolelli con Pistolesi è arrivato al numero 36, ora ha Piatti che è lo stesso di Ljubicic. Starace è arrivato al numero 27 con Rianna (svizzero???) e Seppi lo stesso con Sartori (austriaco???). Per non parlare di Volandri, numero 25 con Fanucci (che è brasiliano???). Per cui sorge spontanea una domanda: ma a che dobbiamo pensà?!

Pensiamo che Panatta è andato al n.4 con un coach italiano …

… il problema è adesso, non due, dieci, trent’anni fa.

Ma che discorso è?! Starace e Volandri ormai sono in fase calante, anche se continuano a stare nei 100. Seppi secondo me è un giocatore che ha dei limiti evidenti tecnici e non, per cui non è che può fare chissà cosa. Bolelli ha Piatti, lo stesso di Ljubicic. Quindi non capisco davvero cosa intendi dire. Poi soprattutto se mi parli di Berrer che è uno che nei 50 è solo di passaggio e che non scambierei mai con nessuno dei giocatori italiani che abbiamo, ti meriti proprio un pernacchione! 😛

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Sbandieratore – Punti ATP Remix Version – GIALAPPA’ SBANDy (Guest) 11-10-2010 23:50

Originally Posted By Giacomo
Credo che la figura del coach nel tennis, come anche quella di molti altri formatori appartenenti ad altre discipline o materie scolastiche (nel caso dei professori), sia un elemento fondamentale per la crescita di un atleta e di una persona.
Ahimè in Italia, le istituzioni pubbliche e private non hanno molto interesse verso i “formatori professionisti”. A mio parere sono realmente necessari alla creazione non solo di atleti, ma di persone colte, informate e capaci poi in futuro di competere ad alti livelli nello sport e non solo.
Se aveste un figlio intelligente e portato per lo studio non fareste di tutto per mandarlo nella scuola migliore CON I DOCENTI MIGLIORI? Se aveste un figlio che gioca bene a tennis non vorreste farlo allenare da un grande allenatore? ma come mai esistono solo una manciata di allenatori italiani (tra cui menzionerei anche GIAMPAOLO COPPO) in grado di portare un giocatore ad alti livelli?
E’ oltretutto curioso come questi tre coach (PIATTI, PUCI, PISTOLESI) non centrino quasi nulla con la FIT, un organo che a mio parere dovrebbe provvedere alla formazione oltre che degli atleti, anche dei coach. FORSE QUALCUNO POTRA’ CONTRADDIRMI MA NON CREDO ESISTA UN ATLETA NEI PRIMI 50 AL MONDO CHE VIAGGI SENZA UN COACH O CHE NON SIA ARRIVATO A QUEL LIVELLO CON UN ALLENATORE QUALIFICATO.

Oh, uno che parla perchè sa le cose ogni tanto lo trovo.
Io però sono dell’idea che la federazione non c’entra così tanto nell’avere un giocatore campione ( almeno top 10 ) in Italia.
Quello sta ai team, ai giocatori stessi. Più ai giocatori che ai team.
Se guardiamo : appunto, tre coach italiani hanno tre giocatori nei top 50. Ma non abbiamo tre giocatori italiani nei top 50.

Ottima l’iniziativa della redazione di farci una notizia su questo fatto. In effetti, è proprio una notizia che merita attenzione.

Qui si possono fare delle ipotesi. La mia personale è che se un giocatore se ne va all’estero ( può essere il caso di uno straniero che viene da noi, come quello di un italiano che va all’estero ) forse affronta la sua attività professionale in un’altra maniera.
Penso questo, perchè noto spesso che in casa, i giocatori italiani hanno un comportamento, fuori un altro. E questo capita anche agli stranieri. Perchè ? Perchè in casa ti senti gli occhi addosso, e ti viene da giustificarti, fuori no.
Idem nel lavoro fuori campo e nella vita fuori dal campo.
Uno straniero ha minori distrazioni lontano da casa, maggiori responsabilità. Forse è per questo che i nostri coach fanno meno fatica a portare gli stranieri dentro i 50, che a portare un giocatore italiano. Sono ipotesi, forse si, forse no.

Intanto comunque potenzialmente, che possono arrivare nei primi 50, io ho già intravisto qualche giocatore. Laurinas Grigelis ed un tedesco giovane che si allena a San Marino da Galimberti e Galvani.

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Lùis (Guest) 11-10-2010 23:25

Originally Posted By Giacomo
Credo che la figura del coach nel tennis, come anche quella di molti altri formatori appartenenti ad altre discipline o materie scolastiche (nel caso dei professori), sia un elemento fondamentale per la crescita di un atleta e di una persona.
Ahimè in Italia, le istituzioni pubbliche e private non hanno molto interesse verso i “formatori professionisti”. A mio parere sono realmente necessari alla creazione non solo di atleti, ma di persone colte, informate e capaci poi in futuro di competere ad alti livelli nello sport e non solo.
Se aveste un figlio intelligente e portato per lo studio non fareste di tutto per mandarlo nella scuola migliore CON I DOCENTI MIGLIORI? Se aveste un figlio che gioca bene a tennis non vorreste farlo allenare da un grande allenatore? ma come mai esistono solo una manciata di allenatori italiani (tra cui menzionerei anche GIAMPAOLO COPPO) in grado di portare un giocatore ad alti livelli?
E’ oltretutto curioso come questi tre coach (PIATTI, PUCI, PISTOLESI) non centrino quasi nulla con la FIT, un organo che a mio parere dovrebbe provvedere alla formazione oltre che degli atleti, anche dei coach. FORSE QUALCUNO POTRA’ CONTRADDIRMI MA NON CREDO ESISTA UN ATLETA NEI PRIMI 50 AL MONDO CHE VIAGGI SENZA UN COACH O CHE NON SIA ARRIVATO A QUEL LIVELLO CON UN ALLENATORE QUALIFICATO.

dn d’accordo in parte. Io scinderei un po’ le cose: tu parli di “formazione”, ma quella, presumibilmente, i tennisti professionisti già ce l’hanno (perlomeno la maggior parte). Poi è ovvio che si può migliorare e cambiare sempre ma fondamentalmente l’eta della “formazione tennistica” importante è queella dei primi 6-7 anni, secondo me. Dopodichè il giocatore acquista una sua impronta, padronanza dei colpi, di un minimo di tattica, ecc. Io ridimensionerei il ruolo dell’allenatore: secondo me, la cosa che manca ai giocatori italiani, è la MENTALITà (Scusate il maiuscolo). Prendiamo Fognini, il prospetto più importante: Quante volte l’abbiamo sentito imprecare, prendersela col pubblico, con l’arbitro, con le palline, con i raccattapalle, ecc. ? Lo stesso Starace si lamenta spesso del vento, del fuso orario, di altre “condizioni ambientali”. Poi, li senti nel post partita: “sono cmq contento della mia prestazione, anche se ho perso” (vedere Bolelli dell’ultimo anno). Secondo me non hanno l’atteggiamento del giocatore vincente, che crede in sè stesso, che è sempre pronto a migliorarsi, che si mette in discussione per crescere professionalmente (vogliamo parlare dei forfait dei nostri sul cemento?), che con l’autostima e l’impegno arriva dove il talento da solo nn gli permetterebbe. Emblematico per me è Thomas Muster. Credo tutti conosciate la storia, cmq per le nuove leve: nel 1989 fu investito da un’auto guidata da un ubriaco e non potè giocare la finale a key biscayne (si ruppe il ginocchio) dopo una splendida semifinale. Appena iniziata la rieducazione si fece costruire un girello come quello per i bambini piccoli per poter giocare a tennis senza incidere sull’articolazione ricostruita, si adattò ad ogni sorta di sofferenza pur di tornare un atleta a tutti gli effetti, diventando, nel 1996, numero 1 del mondo! bene… voi ve lo vedete Fognini o Starace o Bolelli o chi per loro che vince, anzi stra-vince, la sfida con le avversità in questo modo? Nn sto dicendo che devono diventare n. 1, ma possono sicuramente fare meglio di ora. in definitiva, Secondo me servirebbero meno vittimismo e giustificazioni infantili e più voglia di lottare e migliorare.

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Giacomo (Guest) 11-10-2010 20:47

Credo che la figura del coach nel tennis, come anche quella di molti altri formatori appartenenti ad altre discipline o materie scolastiche (nel caso dei professori), sia un elemento fondamentale per la crescita di un atleta e di una persona.
Ahimè in Italia, le istituzioni pubbliche e private non hanno molto interesse verso i “formatori professionisti”. A mio parere sono realmente necessari alla creazione non solo di atleti, ma di persone colte, informate e capaci poi in futuro di competere ad alti livelli nello sport e non solo.
Se aveste un figlio intelligente e portato per lo studio non fareste di tutto per mandarlo nella scuola migliore CON I DOCENTI MIGLIORI? Se aveste un figlio che gioca bene a tennis non vorreste farlo allenare da un grande allenatore? ma come mai esistono solo una manciata di allenatori italiani (tra cui menzionerei anche GIAMPAOLO COPPO) in grado di portare un giocatore ad alti livelli?
E’ oltretutto curioso come questi tre coach (PIATTI, PUCI, PISTOLESI) non centrino quasi nulla con la FIT, un organo che a mio parere dovrebbe provvedere alla formazione oltre che degli atleti, anche dei coach. FORSE QUALCUNO POTRA’ CONTRADDIRMI MA NON CREDO ESISTA UN ATLETA NEI PRIMI 50 AL MONDO CHE VIAGGI SENZA UN COACH O CHE NON SIA ARRIVATO A QUEL LIVELLO CON UN ALLENATORE QUALIFICATO.

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Sbandieratore – Punti ATP Remix Version – GIALAPPA’ SBANDy (Guest) 11-10-2010 18:25

Originally Posted By Adriatikaos
Mi pare che anche i giocatori italiani abbiano coach italiani. Bolelli con Pistolesi è arrivato al numero 36, ora ha Piatti che è lo stesso di Ljubicic. Starace è arrivato al numero 27 con Rianna (svizzero???) e Seppi lo stesso con Sartori (austriaco???). Per non parlare di Volandri, numero 25 con Fanucci (che è brasiliano???). Per cui sorge spontanea una domanda: ma a che dobbiamo pensà?!

Pensiamo che Panatta è andato al n.4 con un coach italiano …

… il problema è adesso, non due, dieci, trent’anni fa.

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Sbandieratore – Punti ATP Remix Version – GIALAPPA’ SBANDy (Guest) 11-10-2010 18:24

Originally Posted By bob
Ljubicic ce lo portavo anche io a quel livello… 🙄

Io invece avrei fatto diventare numero 1 del mondo Federer per 70 anni di fila ! 😆

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Adriatikaos (Guest) 11-10-2010 17:48

Originally Posted By Lùis

Originally Posted By Adriatikaos
Mi pare che anche i giocatori italiani abbiano coach italiani. Bolelli con Pistolesi è arrivato al numero 36, ora ha Piatti che è lo stesso di Ljubicic. Starace è arrivato al numero 27 con Rianna (svizzero???) e Seppi lo stesso con Sartori (austriaco???). Per non parlare di Volandri, numero 25 con Fanucci (che è brasiliano???). Per cui sorge spontanea una domanda: ma a che dobbiamo pensà?!

vero… :mrgreen: :mrgreen: hai più che ragione! Più che agli “allenatori” dovremmo pensare ai “giocatori” che ci ritroviamo…

Ma sai, io voglio bene a tutti i nostri ragazzi però proprio perchè sono ragazzi ci vorrebbe (o ci sarebbe voluto, per quelli vicini alla trentina) qualcuno che gli tirasse un paio di coppini quando se li meritano. 😆

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Lùis (Guest) 11-10-2010 17:01

Originally Posted By Adriatikaos
Mi pare che anche i giocatori italiani abbiano coach italiani. Bolelli con Pistolesi è arrivato al numero 36, ora ha Piatti che è lo stesso di Ljubicic. Starace è arrivato al numero 27 con Rianna (svizzero???) e Seppi lo stesso con Sartori (austriaco???). Per non parlare di Volandri, numero 25 con Fanucci (che è brasiliano???). Per cui sorge spontanea una domanda: ma a che dobbiamo pensà?!

vero… :mrgreen: :mrgreen: hai più che ragione! Più che agli “allenatori” dovremmo pensare ai “giocatori” che ci ritroviamo…

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Adriatikaos (Guest) 11-10-2010 16:23

Mi pare che anche i giocatori italiani abbiano coach italiani. Bolelli con Pistolesi è arrivato al numero 36, ora ha Piatti che è lo stesso di Ljubicic. Starace è arrivato al numero 27 con Rianna (svizzero???) e Seppi lo stesso con Sartori (austriaco???). Per non parlare di Volandri, numero 25 con Fanucci (che è brasiliano???). Per cui sorge spontanea una domanda: ma a che dobbiamo pensà?!

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bob (Guest) 11-10-2010 15:53

Ljubicic ce lo portavo anche io a quel livello… 🙄

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antonio (Guest) 11-10-2010 15:23

Il problema di Bolelli penso sia di carattere fisico, è troppo lento e non capisco perchè dal 2009 invece di migliorare atleticamente sia peggiorato. Dovrebbe fare qualcosa in più in allenamento. Poi eviterei tutti questi challenger e proverei la strada delle qualificazioni in tornei atp 250 anche se dovessero essercene 1-2 al mese.

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pasanen84 (Guest) 11-10-2010 14:53

Grandissimo Golubev! Mi piace da matti come giocatore!!

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matteo1989 (Guest) 11-10-2010 14:28

Originally Posted By dux
…..forse Pistolesi non era poi tanto male!!!! (vero Bole?) 🙄

beh vedendo il bolelli di oggi ke nn solo è precipitato in classifica ma dopo alcuni mesi con piatti nn è riuscito a migliorare di una virgola Nè sulla risposta nè negli spostamenti direi ke forse pistolesi nn è cosi un disatsro come lo si pensava… nn creerà mai un ferrer o cmq nn riscirà mai a portare un giocatore con un discreto talento nei primi 20 xò…………………………….

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dux (Guest) 11-10-2010 14:10

…..forse Pistolesi non era poi tanto male!!!! (vero Bole?) 🙄

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