Sinner dopo la vittoria contro Zverev: “Ho servito davvero bene. Non sottovaluto mai gli avversari”
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Jannik Sinner è soddisfatto per la solida e vincente prestazione contro Zverev nel secondo match delle ATP Finals 2025, soprattutto per il rendimento del servizio, colpo rivelatosi decisivo. E non solo per gli Ace ma per come sia riuscito a gestire la battuta in tutta la partita, tanto da affermare che non entra mai in campo pensando di poter fare un certo numero di Ace quanto a ricavare il massimo scegliendo anche tagli e angoli. Queste le parole del n.2 del mondo rilasciate nella press conference all’Inalpi Arena.
“È stata una partita molto tirata, si è giocata sulle palle break, dove ho servito molto bene. Lui ha cambiato alcune cose tatticamente rispetto alle ultime nostre sfide, mi sono fatto trovare pronto. Ho servito bene in particolare sulle palle break, è stata una ottima prestazione da parte di entrambi”.
Jannik dominante al coperto, non perde dalla finale delle Finals 2023 contro Djokovic. Viene dall’aver giocato molto da piccolo in queste condizioni? “In realtà no, non ci giocavo così tanto da piccolo. È il mio gioco che si adatta bene a questa condizione. Ci alleniamo molto e mettiamo attenzione a questo. Indoor le condizioni sono generalmente abbastanza veloci e questo mi aiuta, c’è meno tempo per adattarsi. Soprattutto non c’è vento, sole, le condizioni sono perfette e questo mi aiuta a trovare un buon feeling e sicurezza”.
Jannik ormai infila vittorie una dietro l’altra contro molti avversari, ma questo non lo porta a pensare che possa esserci vita facile: “Devo farmi trovare sempre pronto. So di aver vinto molti match di fila contro diversi avversari, ma non per questo devo sottovalutarli. Loro scendono in campo provandoci sempre e cambiano la tattica. Il primo set oggi si è deciso su una manciata di punti, è stato lottato. Per questo cerco di migliorare sempre la parte tattica. Ho commesso errori, ma penso di aver preparato molto bene la partita, e lo score non sempre rappresenta fedelmente quel che è successo in campo”.
Tanti Ace stasera per Sinner, ma i numeri non lo impressionano e non li cerca. “Il servizio è importante nel complesso, non solo relativamente al numero di Ace. Può essere ancor più efficace un servizio al corpo e variare, dipende poi anche da contro chi giochi. Il servizio deve cambiare. Non sono uno che tira Ace a 220 km/h tutto il tempo, non sono costante a velocità altissima, non sono quel tipo di giocatore e nemmeno uno che cerca l’Ace a tutti i costi. Il servizio è sempre da inserire nel complesso del gioco. Certamente servire con buona percentuale nei punti importanti è decisivo, e questo colpo è fondamentale quando siamo indoor”.
“Non abbiamo parlato con Darren per il futuro, dopo il torneo lo faremo”, secca la risposta di Sinner su uno dei temi caldi del 2025.
“Domani se guardo la partita (Alcaraz vs. Musetti, decisiva per il n.1 di fine anno, ndr)? Farò la mia cena tranquillamente, poi magari sì, guaderò la partita come spettatore, mi piace seguire il tennis in generale. Sono a 12 tornei quest’anno… è stata una stagione pazzesca per come l’ho giocata. Se Alcaraz finisce da n.1, sono contento per lui, il numero uno sarà un tema per l’anno prossimo. Adesso conta essere qua a Torino, poter giocare bene e poter fare ancora almeno due partite”.
Sulla costanza di rendimento del servizio nell’arco di una stagione, nodo ancora non sciolto del tutto, questa l’idea di Jannik. “In preparazione puoi provare a cambiare qualcosa se senti che non funziona. L’anno prossimo, come in passato, rientrerò in gara direttamente agli Australian Open, quindi ci sarà la pressione del primo torneo. Magari l’anno prossimo è diverso. Indoor non c’è disturbi, il lancio è più costante quindi è normale che funzioni meglio rispetto ad altri periodi dell’anno”.
Sui cambiamenti che i giocatori fanno quando lo affrontano resta totalmente abbottonato: “No, non lo dico”. Sinner conferma di non voler assolutamente entrare nei dettagli tecnici del gioco. Top secret.
I punti più belli della partita: “Il pubblico percepisce i punti belli anche a seconda del momento della partita, come è giusto che sia. Sul 3-2 del secondo set, la smorzata sulla palla break, è stato un bel punto. Il tennis si gioca a momenti, e ci sono dei momenti dove uno è più bravo. Alla fine un Ace, o un doppio fallo, sono sempre punti”.
Da Torino, Marco Mazzoni
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Quali calo ha subito Carlos???..lasciam perdere l’indoor che conta poca,fisicamente Alcaraz sembra Dio sceso in terra,mai visto uno così,purtroppo è capitato con l’esplosione del nostro Jannik
Ragazzi sta storia che il servizio di Sinner è migliorato è una bufala allucinante,perchè indoor ha sempre servito da Dio..i Problemi sono pronto a scommetterci la vita torneranno in Australia con Vento e Sole,è sempre stato e sempre sarà così,perciò il fatto che serva bene ora INDOOR non può essere preso come sintomo di miglioramento al servizio
Infatti. È stato perso su una risposta.
Zverev ha fatto il possibile e l’impossibile per provare a vincere ieri.Avrebbe dato qualsiasi cosa per superare Jannik, ma nonostante ciò, il nostro campione gli ha sbattuto più e più volte, la porta in faccia. Sinner ha sconfitto un giocatore fortissimo, con il carisma di un vero e proprio GOAT.Immenso Jannik…adesso ci vuole la prova del nove contro lo spagnolo. Che sia per il primo posto, oppure no….tanto lo sanno tutti chi è il vero numero uno!!!
Bravo sinner non sottovalutare mai gli avversari.
Ho visto sbagliare colpi che “normalmente” non sbaglia ma ho anche visto servire come normalmente non riesce…
…di sicuro riesce sempre a sorprendermi!
Forza S I N N E R !!!!!
Il Roland Garros Jannik lo perse con le 3 PB malamente giocate, il break subito subito dopo non era dipeso da problemi di servizio ma da un contraccolpo psicologico.
Ma comunque il tutto era inquadrabile come tensione da grande finale dopo la sospensione ,la disabitudine ed i bifolchi francesi hanno deconcentrato Jannik.
A Wimbledon era in missione e voleva vincere.
USO si portava dietro il malessere di Cincinnati , mettiamoci anche il peso psicologico di perdere il #1.
Quando non sei in buono stato di salute tutto funziona male , anche il servizio e se hai Alcaraz non puoi permettertelo.
Si vedeva che qualcosa mancava , secondo Jannik mancava un piano B fatto di variazioni ,io credo che non fosse possibile in quello stato, però lui è un vincente e vuole sempre credere di farcela.
Ma quella sconfitta è stata utile perché ha lavorato veramente e seriamente su altri aspetti di gioco.
Roland Garros perso per il servizio? Ma che partita hai visto?
Finalmente un servizio e una continuità al servizio degna di un numero uno, ieri contro questo zverev senza questo servizio sarebbe stata dura o semplicemente avrebbe perso, penso con rammarico al rg e anche allo US Open, sarebbe stata un’altra storia sicuramente
Non si può essere al 100% tutto l’anno. Questo coinvolge anche il servizio. Purtroppo per Jannik, ha subito un calo proprio nel periodo dei tornei USA. Anche Carlos ha avuto i suoi cali. Così è il tennis.
Ieri Sinner ha giocato una partita discreta, ma non straordinaria (si parla ovviamente in relazione ai suoi standard), ma ha servito credo come mai in carriera.
Zverev ha giocato in modo fantastico nei turni di risposta, ma sistematicamente ad ogni palla break o punto importante arrivava un servizio vincente o che indirizzava in modo irreversibile lo scambio.
Ora il tema è se Jannik riuscirà a stabilizzare un livello al servizio simile a quello visto ieri e a produrlo anche outdoor.
Io ho sempre pensato che prima o poi Sinner sarebbe diventato un tennista dominante anche al servizio.
Le caratteristiche fisiche, l’attitudine al miglioramento e la capacità di gestire gli aspetti mentali del gioco mi portano a pensare questo.
Poi è chiaro che alcune controprestazioni in match chiave (penso soprattutto alla finale US Open) ti fanno venire dei dubbi.
Io credo che la prima cosa sia trovare una dinamica del colpo pressoché definitiva in modo da poter automatizzare il movimento… Su questo spero che siano arrivati ad aver trovato la dinamica migliore e che non ci saranno più grossi cambiamenti, ma al più piccoli aggiustamenti e adattamenti.
Altra cosa importante è capire quanto si può chiedere al servizio in un dato momento (anche in relazione alle condizioni ambientali ed alle condizioni di Sinner) e accontentarsi di quello che si può ricavare senza andare oltre.
Tornando alla finale US Open io credo che Jannik, sentendo di essere in difficoltà negli scambi, abbia voluto chiedere al servizio più di quello che in quel momento questo colpo poteva dare e gli effetti siano stati controproducenti.
Vedremo cosa succederà in futuro, a partire dal prossimo anno… Certo è che se Jannik riesce a produrre con continuità prestazioni al servizio simili a quella vista ieri anche gli scenari degli scontri diretti con Alcaraz cambiano radicalmente forma.