
Djokovic si confessa: “Non sono mai stato amato come Federer e Nadal, ma li ho sempre rispettati. Ora il tennis è pronto per una nuova era”


Con l’addio di Roger Federer e Rafael Nadal dalle scene, dei leggendari “Big Three” resta solo Novak Djokovic, che con i suoi 38 anni vede ormai avvicinarsi il momento del ritiro. Dopo la recente eliminazione in semifinale al Roland Garros, lo stesso campione serbo ha lasciato intendere che potrebbe essere stata la sua ultima apparizione sulla terra rossa di Parigi.
Djokovic, Federer e Nadal hanno dominato il tennis per due decenni, spartendosi un totale impressionante di 66 titoli del Grande Slam (24 per Djokovic, 22 per Nadal, 20 per Federer) e segnando in modo indelebile la storia di questo sport. Ma mentre Federer e Nadal hanno conquistato il cuore della maggior parte dei tifosi, Djokovic ha spesso faticato a ottenere lo stesso affetto, complici anche alcune vicende fuori dal campo, come la famosa squalifica agli US Open 2020 o l’intervista concessa quando era positivo al Covid nel 2021.
In una lunga intervista concessa al podcast “Failures of Champions”, Djokovic ha riflettuto con onestà sul suo ruolo e sulla sua percezione pubblica: “Sono un uomo con molti difetti, questo è certo. Ma ho sempre cercato di vivere con il cuore e buone intenzioni, rimanendo fedele a me stesso. All’inizio della mia carriera, però, non ero davvero me stesso: ero il terzo incomodo tra i Big Two e volevo piacere ai tifosi. Cercavo di comportarmi diversamente, ma non bastava mai. Mi sentivo come un bambino indesiderato, mi faceva soffrire.”
Djokovic ha ammesso che non è mai stato amato come Federer e Nadal: “Non dovevo essere lì, ero il piccolo che si è inserito tra loro e ha detto: ‘Voglio essere il numero uno’. Questo a molti non è piaciuto. Ma il fatto che fossero miei rivali non significa che gli volessi male o li odiassi: semplicemente, ci siamo sempre battuti per gli stessi obiettivi, e alla fine vinceva il migliore.”
Sul rapporto personale con i suoi grandi rivali, il 24 volte campione Slam ha spiegato: “Ho sempre rispettato Federer e Nadal, non ho mai detto una parola negativa su di loro e non lo farò mai. Li ho sempre ammirati, e continuo a farlo. Negli anni mi sono trovato meglio con Nadal rispetto a Federer, e oggi c’è un rapporto di amicizia soprattutto con Rafa.”
Il 24 volte vincitore Slam si sofferma anche sul passaggio generazionale e sul nuovo scenario che si sta delineando: “Il tennis non finirà con noi. Alcaraz, Sinner e altri giovani stanno scrivendo pagine importanti. Vedo in loro la stessa fame e determinazione che ci ha spinti avanti per anni.”
Djokovic, quindi, si mostra maturo e riflessivo mentre la sua carriera volge al tramonto e una nuova era si apre per il tennis. Ma nessuno dimenticherà mai il ruolo fondamentale che ha avuto, non solo per i suoi record, ma anche per la profondità e l’intensità delle sue rivalità con Federer e Nadal, che hanno segnato un’epoca irripetibile.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Novak Djokovic
Annie3 ha il suo stile inconfondibile? E invece chi è che chiede a sé stesso chi l’ha chiamato?
Il padre è il classico tipo di genitore un po’ troppo fazioso… Sono d’accordo con la seconda parte. Il suo gioco non mi ha mai appassionato e alcuni atteggiamenti in campo a volte non mi piacciono. Però il suo tennis è estremamente efficace, e affidabile nei momenti decisivi, e poi ha una determinazione e fame di vittoria con pochi eguali.
Sempre lei con un nick diverso: cribbio ma non riconoscete lo stile di scrittura? Alcuni utente nel bene o nel male (Annie nel bene eh ogni tanto si impermalosisce se critico Nole ma ci vogliamo bene 🙂 ) hanno uno stile inconfondibile
@ Detuqueridapresencia (#4414323)
Ma è sempre bello essere ottimisti sui giovani e avere su di loro aspettative ambiziose…certo l’accostamento a Roger è, come dire, importante, ma adesso arriva Wimbledon e Lorenzo avrà occasione di emulare il campione svizzero
@ 22586 (#4414449)
Onorato anch’io. Anche se non sono sufficientemente intelligente da crittografare il tuo Nick. Mi sembra a prima vista il mio -1
Un dura verità che pochi conoscono….
Niente altro da aggiungere.
@ 22587 (#4414391)
Onorato di conoscerti! Abbiamo quasi lo stesso Nick!
@ 22586 (#4414329)
Qualcuno mi ha chiamato?
@ 22587 (#4414391)
Onorato di conoscerti! Abbiamo quasi lo stesso Nick…
Ma anche il grande Nole ha i suoi tifosi, gli altri due sono già andati fuori dalle balle e prima o poi toccherà anche a lui. Bei tempi comunque, ora spazio ai giovani.
Assolutamente giusto quello che scrivi
@ 22586 (#4414329)
À chacun ses misères………………… ………………………..
Con tutto l’affetto del mondo per i fan di Sinner … qua rasentiamo la mitomania 🙂 mi dite esattamente da dove “In questa sua intervista si capisce che parla di lui e di quello che è successo a Parigi”? Forse è stato riportato solo un passaggio e avete ascoltato l’intervista completa?
@ 22586 (#4414329)
E Annie3 invece chi sarebbe?
Annie chi, quella che tale Diridero definisce l’ oracolo in terra del grandissimo Nole?
Beh terraiolo ma lo slam jr lo ha vinto sul duro …. e sull’erba gioca molto bene con anticipo da erbivoro puro e un metro dentro il campo ….
Poi, ovvio, ognuno è unico!
😀 capita
no problem ❗
@ Annie3 (#4414280)
Personalmente ho sempre “tifato “ per tutti.
Essendo rimasto solo Nole, non posso che tifare per lui, sempre.
Le sembrerà strano ma non sono affatto dispiaciuto che Yannik abbia perso domenica , la gioia di vedere una partita di un livello che non si vedeva da almeno 4 anni e’ molto superiore al dettaglio del vincitore .
In ogni dannata intervista a Nole (come a Fognini, Wawrinka e Monflis) comincia la tiritera…quando intendi smettere? Stai ancora insieme fisicamente? Era l’ultima volta qui?
Quindi arrivano i divanisti: ritirati, ex giocatore, stai con la tua famiglia, cosa vai a fare i challenger alla tua età, ecc.
Sti mostriciattoli andrebbero bombardati con pari ed insistenti domande, senza badare alla risposta. Domani ancora.
@ Detuqueridapresencia (#4414213)
Scusami…Lorenzo solo per il rovescio a una mano ma per il resto…uno terraiolo, Roger eccellente sulle altre superfici…e visto che insistete tanto sul “carattere”, beh, anche qui non noto molte affinità…comunque mai dire mai, anche se non vedo ad oggi altri vincitori seriali paragonabili ai vecchi Big oltre Jannik e Carlitos
@ Mats (#4414219)
Perdonami, ma il tennis lo si segue per passione sportiva, non certo per uno studio psicologico o un interesse sul “carattere” dei giocatori…ma poi, quale carattere? Roger non ha mai fatto trapelare il suo carattere, espressione quasi cupa in campo, rare dichiarazioni, saluti finali asciutti e poco espansivi…Rafa non certo cordiale e generoso, ricordiamoci l’episodio con Sonego, anche lui parco di apprezzamenti verso i colleghi…l’unico ad applaudire in campo l’avversario, a complimentarsi con calore alla stretta di mano finale, è sempre stato Novak…ma poi, non si può snaturare il tifo, Novak è arrivato per ultimo, quando tutti gli appassionati erano ormai schierati e avrebbe potuto anche essere il più mattacchione degli uomini ma nessuno gli avrebbe perdonato di battere i due campioni già radicati nel cuore dei tifosi per il tennis espresso, non certo per la umana carica comunicativa che trapelava da Roger e Rafa, totalmente proiettati verso la vittoria ad ogni costo in una rivalità che già si era comunque spartita i rispettivi territori…adesso vedo tanti sostenitori calorosi anche di Novak, che comunque ci sono sempre stati magari parzialmente per quanto sopra e pure tra giovani che non possono non risentire del carisma di un cosi’ grande campione
@ Detuqueridapresencia (#4414214)
Ah. Pensavo alla Fernandez…
La finalista degli US Open 2021…
Certo che ho capito, comunque è bello quando ti svelano l’arcano. Grazie!
Penso che la finale del RG abbia definitivamente chiarito a Nole che il tempo è scaduto. Giustamente proverà ancora a vincere uno slam, ma il passaggio di consegne è ormai cosa fatta e il tennis appare in ottime mani. Penso anche stia già guardando oltre il ritiro, non mi sembra il tipo che starà a casa ad oziare oppure a girare il mondo per fare qualche comparsata…
In Italia non certo perchè era serbo, ma perchè, come si sa, ottenere quella italiana se non si hanno discendenti italiani è complicatissimo rispetto a moltissimi altri paesi europei, avrebbe dovuto riesiedere per 10 anni di fila in Italia, ecc.
Poi, attenzione, non sto facendo polemica dicendo che vorrei una normativa diversa (qui prego astenersi polemiche sulle leggi) sto solo descrivendo quella esistente per coloro i quali non la conoscono.
Anzi, ora non si può averla neanche se hai un lontano discendente italiano (tipo mi pare che su una volta bastava avere anche solo un trisavolo italiano), ma mi pare che ora solo se tuo padre/madre (o forse anche nonno/a) è italiano puoi averla anche senza riesiedere per anni di fila qua…
Il tutto farà arrabbiare… Binaghi, + tizio della FIGC che ormai cerca di naturallizzare ogni straniero vista la scomparsa totale di calciatori italiani, che non potranno più naturalizzare tutti quelli che avevano solo un bisnonno/trisonno italiano (però, ad esempio, mi pare che i genitori sia di Darderi che di Giorgi avessero cmq la cittadinanza italiana, quindi loro l’avrebbero potuta chiedere subito, cioè senza obblighi di residenza, anche con le nuove norme…).
@ Detuqueridapresencia (#4414141)
Ma figurati, non ho mai fatto mistero che preferisco quelli aperti, anche non omologati con la mentalità dominante ma liberamente pensanti piuttosto che i perfettini che allineandosi non sbagliano per il timore di non incontrare il plauso della maggioranza…per questo apprezzo Novak nel suo complesso, per la sua personalità che l’ha portato in campo a imporre il suo gioco e fuori a sostenere con coerenza le sue idee, a fare battaglie scomode, a occuparsi degli altri e non solo di sé, rispettando sempre e comunque i big coevi e incoraggiando i giovani protagonisti del tennis a venire…ovviamente, chi lo vede come colui che ha infranto i sogni di gloria e materialmente i record dei propri “beniamini”, insistera’ invece sul “ribelle” che adesso non è più o molto meno rispetto ai giovani rampanti, su squalifiche da lui incassate e condonate a giocatori più simpatici, su uscite poco felici del babbo visto che lui invece dichiara di aver sempre rispettato Roger e Rafa…insomma, niente di nuovo sotto il sole tennistico, per fortuna ognuno ha i propri favoriti e tutto viaggia in conseguenza, e adesso che Novak è l’unico superstite in campo dei big, omaggiato come ultimo testimone leggendario di un’epoca in estinzione ma ancora tanto amata, può anche permettersi di collocarsi come terzo incomodo, ovviamente malvisto a suo tempo ma adesso apprezzato nel suo sforzo umanamente generoso di prolungare un periodo indimenticabile di questo sport
@ Mats (#4414219)
Io non direi, la cosa si e’ rovesciata negli ultimi anni. Alle olimpiadi abbiamo visto un tifo sfegatato per lui e anche a Parigi,per il semplice motivo che “il tempo e’ galantuomo”. Le cose sono molto cambiate nei suoi confronti e aggiungerei giustamente.
Ha sempre sofferto per il fatto che il pubblico non gli dimostrasse l’amore che mostrava agli altri due. Pensava che dipendesse dal fatto che fosse l’intruso od il meno titolato. Ma ha poi ha verificato con mano che record e titoli non potevano conquistare il cuore del pubblico. Il problema non era il palmares, era il carattere.
Ma lei ha capito di chi Annie parlo? La tifosa di Djokovic!
Jannik è l’erede di Nole come Carlitos lo è di Rafa
Per l’erede del mio Roger mi piacerebbe dire Lorenzo ma deve sbrigarsi perché c’è Joao Meravilhao
Poi ci sarà Kouamé e non ce n’è più per nessuno sarà l’erede uno e trino: Padre Figlio e Spirito Santo e Grande Slamen
Me lo ha garantito il Federal
@ Nicox (#4414109)
Certo, ha modernizzato il tennis introducendo quello di Sinner…ho apprezzato molto una dichiarazione di Cahill che ha raccontato di aver chiesto suggerimenti a Novak per migliorare e rendere più efficace il gioco di Jannik:”e Novak non è stato generico come altri, anzi, ha dato indicazioni specifiche che sono concretamente servite a Jannik nella sua crescita”, queste le parole di Cahill, e sono evidenti certe somiglianze negli schemi, nell’approccio difensivo, nel puntare sulla profondità e variazione di direzione negli scambi da fondo…poi magari Novak batte Alcaraz più facilmente di Jannik, per la maggiore esperienza acquisita sulla terra nei reiterati tentativi, spesso andati a buon fine, di battere il grande rivale Rafa, mentre ha più difficoltà a battere Jannik con cui gioca quasi “a specchio” anche se, personalmente, trovo il rovescio di Novak, soprattutto il lungolinea, unico e irripetibile per la pulizia del gesto, per come suona l’impatto con la palla, per come in generale manda a buon fine, in modo netto, millimetrico e inappellabile i suoi fondamentali
Cerchiamo di leggere senta pregiudizio.Uno dei motivi per cui non è entrato nelle simpatie è perché se il tuo entourage, addirittura il padre, è così irriverente verso gli altri due mostri sacri non aiuta.Nel tennis si creano inevitabilmente i “clan” che altro non sono che la “squadra”. Il rispetto,le frasi “educate” (non ossequiose) facilitano i rapporti,le occasioni di condividere spazi come campi e spogliatoi. Fai il provocatore antipatico e questi legami non si rafforzano di certo.
@ Detuqueridapresencia (#4414141)
In un forum dedicato ai Big Three, è stata tirata in causa Annie. Quale onore? Della serie: “L’importante è che se ne parli”
Ci credo che si è trovato leggermente meglio con Nadal, sono praticamente coetanei quindi piccolino proprio non è, e Federer ha 5 anni più di lui ed era già ampiamente affermato.
Che abbia cercato continuamente di comportarsi in maniera diversa saltava all’occhio e si è sempre visto, il periodo in cui a fine partita faceva il gesto con le mani verso i 4 lati del pubblico è stato uno dei più imbarazzanti, fortunatamente ha smesso. Quando ha capito che aveva la strada spianata come numeri e trionfi ha lasciato perdere subito.
Ma io lo apprezzavo molto di una volta, come tutti del resto, quando tutti si prendevano meno sul serio con gente come Tsonga sempre sorridente, e faceva le imitazioni delle battute degli altri. Molto più spontaneo e rilassato. E lo facevano anche le donne, bei tempi.
@ Sudtyrol (#4414114)
Mi permetta: questo significa che Lei apprezza soprattutto (letteralmente: sopra ogni cosa) il gioco contemporaneo fatto di schemi ripetuti per una deci/ventina di scambi finché si venga a creare la condizione favorevole per affondare, sempre da fondo campo, il colpo che può risultare vincente (o suscitare un errore avversario).
Esattamente quel tipo di gioco che io ritendo inguardabilmente noioso e di cui Sinner ha preso il testimone e lo porta avanti.
La differenza tra Sinner ed i primi tre della Sua classifica sta nell’aver potuto assistere al declino di costoro ed aver potuto apprezzare come abbiano saputo rimanere al vertice (lo Scozzese di meno, ma già partiva più in basso) fino a 37, 38 anni proprio compromettendo le strategie di gioco contemporanee con quelle più estemporanee dettate dall’estro di cui comunque le divinità del tennis li dotarono.
Dato che Sinner è fin da giovanissimo un giocatore estremamente intelligente ad un certo punto si chiese se non potesse tornare utile provare queste strategie “non contemporanee” anche prima che il calo fisico le rendesse indispensabili e fu proprio lì il cambio di passo che lo portò da giocatore fortissimo a giocatore dominante.
Però resta un gioco a lui non connaturato, così come lo è per Giocovic e lo era per NadalParera, quindi preferisce ancora la solidità delle strategie antiche.
Ma quando si incontra uno che gioca molto bene e spontaneamente di estro ed inventiva e che è in grado di reggere fisicamente l’urto della strategia logorante che viene contrapposta allora si finisce anche col perdere.
Giocovic però con l’alieno basilese, anche da molto giovane, perdeva meno sovente di quanto Sinner perda con AlcarazGarfia; quindi delle due l’una: o, per adesso, AlcarazGarfia è più forte di Federer, o, per adesso, Sinner è più debole di Giocovic.
@ Pier no guest (#4414103)
Che c entra suo padre con lui ? L ha detto suo padre,non lui….facciamo di tutta l erba un fascio a prescindere?
Se ad esempio Djokovic fosse stato statunitense , britannico, tedesco o australiano , TV e giornaloni occidentali gli avrebbero sempre steso i tappeti rossi ma siccome era serbo e pure fiero di esserlo e allora ecco che non l’hanno mai sostenuto tanto quanto Federer e Nadal, d’altronde, le bombe in Serbia le buttarono i paesi della NATO, USA in testa, ma che strane coincidenze….!!
Da notare anche che quando Djokovic era ancora teenager, suo padre tentò di fargli avere la cittadinanza italiana e britannica, in entrambi i casi gli diedero sempre picche, altra strana coincidenza…!!
Se invece fosse stato africano nero come la pece gli avrebbero subito steso i tappeti rossi e poi sul caso propaganda immigrazionsta a non finire di TV e giornaloni, della serie:
a pensare male si fa peccato, ma spesso invece ci si indovina!!
La statistica che lascia piu’ basiti di tutte è il numero degli Slam vinti da giocatori nati negli anni ’80 che sono… 80.
Confrontati agli Slam vinti da giocatori nati negli anni ’90, che sono… 2.
80 a 2
I tennisti di alto livello degli anni ’90 sono una specie di “disadattati”, sciokkati, distrutti da una predominaza irripetibile dei “Big three” + corollario.
Adesso i “millenials” ne hanno vinti giá 8 (5 Alcaraz e 3 Sinner) e i ’90enni risultano sempre piu’ seppelliti, sfasciati.
@ Pier no guest (#4414103)
Mi sento solo di aggiungere: che le colpe dei padri non ricadano sui figli.
Novak è unico…purtroppo…
I Big 3 sono stati sfortunati perché hanno giocato in un ventennio in cui ci sono stati solo 80 vincitori di slam (anzi 79, si é saltato un Wimbledon).
Come sappiamo oggigiorno ci sono più vincitori slam che slam stessi.
Riepilogo quindi la classifica dei 120 vincitori dei prossimi 60 slam
Alcaraz 35 (stabile)
Engel 30 (+8)
Kouame 23 (stabile)
Fonseca 20 (-8)
Dedura Palomero 18 (+1)
Fils 11 (-7)
Sinner 9 (-3)
Prizmic 7(+7)
Draper 6 (-4)
Mensik 5 (-7)
Landaluce 4 (+3)
Shelton 1 (stabile)
Kjaer 1 (+1)
Cobolli 1 (stabile)
Leo Borg non pervenuto
@ csigalotti (#4414099)
Gran bella lettura delle cose, condivido.
Bel post ma sarà vero?
Nole: ho molti difetti
Annie: ma come ti permetti di insultare te stesso
Dei big 3 sei sempre stato il mio preferito…. subito dopo Rafa e Roger… No, scherzo, dai…
Tornando seri, ovviamente, essendo arrivato dopo gli altri 2 (che avevano una base di tifo già abbastanza ben consolidata quando lui è arrivato agli stessi livelli) ed avendo un gioco un po’ più monotono di loro, è stato abbastanza “normale” che avesse meno tifosi…
Scommetto però che se, per assurdo, potesse rivivere la sua carriera avendo il doppio dei loro tifosi ma vincendo solo la metà dei loro slam, non accetterebbe…
Ho dato una occhiata alla top ten, al momento non c’è nessun tennista sopra i 30 anni, lui non solo li supera i 30, ma va per i 40. Zitto zitto…e’ anche tornato nr. 4.
Incredibile atleta.
Da incorniciare. La tua intuizione è credibilissima e non avrei saputo dirlo meglio.
Djiokovic era superiore a Sinner, per me
Redazione.
“…ero il terzo incomodo fra i Big TWO (!) e volevo piacere ai tifosi”. 😉
Io l’ho sempre preferito agli altri. Anche all’epoca dei big 4. Questa la mia classifica di simpatia.
1. NOLE
2. MURRAY
3. RAFA
4. ROGER
Questo significa che ho sempre tifato Nole e non ha mai tifato Roger (campionissimo ma troppo istituzionale nei suoi comportamenti.). Quando nel 2019 Nole si impose a Wimbledon per me è stata gioia pura.
Neanche io sono un suo tifoso, ma qualunque osservatore obiettivo non può non dire due cose: primo, ha portato il gioco ad un livello fisico e tecnico superiore rispetto al passato. Secondo, in conseguenza di questo è stato il giocatore più vincente di tutti i tempi.
Diciamo che avere un padre che definisce Federer “un ometto” oppure “non è una brava persona” oppure Rafa come un “non sportivo” perché quando Nole ha cominciato a vincere ha ridotto i rapporti non ha certo aiutato.
Francamente questo ed alcuni atteggiamenti di Nole non me l’hanno mai fatto piacere oltre che per il tipo di gioco e di gesti (esteticamente mai piaciuto dritto e servizio e,guardando una partita,sono i colpi che in primis attirano nel caso la mia “simpatia”) però…che vogliamo dirgli se non che è un campionissimissimo?
UN GRANDE UOMO COME POCHI AL MONDO.
L’immenso carico di cui si è fatto portatore nel 2021-2022 vale 5-6 Slam aggiuntivi. Nessuno come lui.
24 Slam di cui 3 sottratti in uno dei momenti migliori della sua carriera. Sicuramente un paio di quei 3 li avrebbe vinti e staremmo parlando di 26 SLAM (conta poco…24 o 26 è comunque mostruoso).
Grazie Nole, grazie di tutto, non tutti possono capire (anzi la vedono esattamente al contrario) ma molti sì.
Adesso dico una cosa che sento, non una cosa che so. Io penso che Djokovic abbia un debole, tennisticamente parlando, per Sinner. In questa sua intervista si capisce che parla di lui e di quello che è successo a Parigi. Sinner è molto simile al serbo. Non solo come tipo di gioco. Ma anche per il modo con cui, mentalmente, approccia le partite. Per la sua intelligenza. Alcaraz ha grandi colpi, ma sembra molto istintivo, specie quando ha i suoi 10 minuti… Sinner è logica, schemi, intelligenza dell’avversario. Insomma: la specialità della casa serba. Poi Djokovic è un ‘duro’. E i duri i complimenti li riservano soprattutto alle persone che non stimano più di tanto. Quindi non farà mai grandi complimenti a Sinner. I complimenti sono un’arma a doppio taglio … spesso ammorbidiscono e basta … questo penso che creda il serbo.
Sommiamo un attimo i loro h2h? Sono esattamente 150 partite che hanno fatto la storia (e non poche anche la leggenda) del tennis.
Nole, quando smetterai mancherai comunque a tutti, sia a chi tifava per te sia a chi non tifava per te. Perché va detto che con te in campo i match erano (anzi…sono, finché giocherai) sempre intensamente vissuti da tutti noi e mai e poi mai banali, piacessero o non piacessero certi tuoi atteggiamenti in campo.
Firmato: un tuo non tifoso