Binaghi: “Nel 2028 al Foro Italico si giocherà in un impianto rinnovato e copribile. Il sogno per il 2026? Vincere il torneo maschile a Roma”
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Il Presidente FITP Angelo Binaghi è estremamente soddisfatto degli eccezionali risultati segnati dal tennis italiano negli ultimi anni, con le nostre nazionali al top in Davis Cup e BJK Cup, le vittorie di Sinner negli Slam e quella di Paolini a Roma, ma non è nel suo stile sedersi sugli allori. Per continuare a vincere è necessario lavorare e porsi sempre obiettivi importanti, come il sogno di far diventare il torneo del Foro Italico il quinto per importanza al pari degli Slam, con un impianto finalmente dotato di un Centrale coperto in caso di maltempo. In un’intervista rilasciata al quotidiano Libero, Binaghi spazia su molti temi, affermando di essere fiducioso anche in merito alla spinosa questione delle ATP Finals in Italia, a rischio dopo l’emanazione del decreto da parte del governo Meloni sulla gestione dei massimi eventi sportivi. Questi i passaggi più interessanti del pensiero del presidente federale.
Dopo un 2025 strepitoso, cosa aggiungere nel prossimo anno? “In termini di risultati mi basterebbe persino raggiungerne un quinto di quelli che abbiamo raggiunto negli ultimi due anni” afferma Binaghi, “ma spero anche non ci siano più altre complicazioni. Nei mesi scorsi non avevamo più un titolo giuridico che ci garantisse lo svolgimento regolare degli Internazionali d’Italia. Si è rischiato. Tutto poi è stato chiarito grazie al ministro dello sport, Abodi, e quello dell’Economia e delle Finanze, Giorgetti, con cui abbiamo sistemato il problema. Ora c’è da discutere delle Finals”.
Il tema è quello del decreto governativo sull’organizzazione dei grandissimi eventi, con le carte in tavola cambiate rispetto all’accordo – e contratto – in vigore con l’ATP. “Le Finals non sono nostre ma dell’ATP. Il Decreto pone una serie di problemi nella gestione di questa manifestazione di così grande successo. Confido che anche questo ostacolo, nel 2026, venga risolto col dialogo. Non ho sentito la premier Meloni, ci è sempre stata vicina ma ha ben altri problemi da affrontare. Confido che tutto si aggiusterà”.
Un 2025 indimenticabile: “Sinner che conquista Wimbledon, la Paolini che trionfa a Roma. Ma anche le altre vittorie con due menzioni speciali: la terza Davis e soprattutto la King Cup conquistata in trasferta con la Cocciaretto e la Paolini che hanno battuto le americane contro pronostico. Un sogno per il 2026? Vincere il torneo maschile a Roma, non succede dal 1976. Sarebbe un cinquantenario speciale“.
Sinner è stato più forte degli haters, in tutti i sensi visto che per terza volta consecutiva ha ottenuto anche l’ATP Awards di tennista più amato a livello globale, dopo Federer ne ha vinti di più… “Lui risponde a suon di risultati e zittisce tutti. Lasciamo parlare e scrivere certi opinionisti da strapazzo. Conosciamo Jannik da bambino, il tennista ma anche il ragazzo. Meriterebbe una statua. Se giocherà la Davis il prossimo anno? No, ma lo spero. In ogni caso abbiamo dimostrato che la Davis la possiamo vincere anche senza il migliore giocatore al mondo. È un momento irripetibile”.
Roma come quinto Slam, un sogno possibile? Così la pensa Binaghi: “Ritengo ci debbano essere tre requisiti per arrivare ad avere il quinto major, e tenercelo per sempre: il tennis italiano al top, e ci siamo; la credibilità a livello internazionale e abbiamo un italiano come presidente dell’ATP, Andrea Gaudenzi; e poi un investimento statale che sarebbe sempre notevolmente inferiore a quello per Milano/Cortina. Il tetto mobile nel centrale del Foro? I tempi per i lavori indicano che l’edizione 2028 si giocherà in un impianto rinnovato e copribile“.
Il presidente continua a spingere affinché il tennis sia trasmesso alla principale rete nazionale: “Non vedo perché debba accadere il contrario. Quando uno sport raggiunge certi risultati e tale popolarità, la prima rete dell’emittente di stato è la sua casa e i vertici Rai se ne sono accorti. La nazionale di calcio, che speriamo vada ai mondiali, dove viene trasmessa?”.
In chiusura, una dedica speciale a questo 2025 strepitoso per il tennis italiano: “A Nicola Pietrangeli e Lea Pericoli, mai dimenticare il passato”
Marco Mazzoni
TAG: Angelo Binaghi, Internazionali BNL d'Italia, Marco Mazzoni

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Negli anni 80 Roma era a livelli pietosi. Sono un grande amante degli internazionali a cui cerco di assistere ogni anno ma Gli Australian open sono davvero un altro pianeta. Roma non è mai stata più importante degli Australian open, sicuramente non negli ultimi 40 anni.
Non è semplice, ma la dittatura degli slam è destinata a finire… per come la vedo io vincere a Roma è più di vincere a Melbourne, che poi è sempre stato così, visto che agli Australian Open negli anni settanta giocava solo Vilas fra i top-10, oltre ovviamente gli australiani….
Sogna sogna caro Binaghi, tanto anche tu sai che sulla terra battuta c’è soltanto un giocatore di nazionalità spagnola che domina…
Chi è che diceva che il tetto non ha senso e la sovrintendenza non ce lo farà fare?
Credo però che il 5° Slam sia solo un’illusione.
@ Aquila. (#4538669)
si, lo so che sono troppo ottimista. ma se non sei un pò ottimista, in questo sfacelo alla fine che cosa resta?
Sei troppo ottimista, in Italia non abbiamo un politico che ci rappresenti, ma tantissimi politici che pensano solo a se stessi
che per come vanno le cose in italia vuol dire copertura pronta per il 2032.
magari se riusciamo a non buttar via più soldi per i cessi d’oro in ucraina per il 2028 ce la possono anche fare.