Sabalenka-Kyrgios: domenica la Battaglia dei Sessi che chiude l’anno tennistico
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È senza dubbio uno degli appuntamenti più attesi di questo finale di stagione tennistica. Archiviato il Natale, l’attenzione si concentra sulla nuova edizione della cosiddetta Battaglia dei Sessi, che vedrà opposti Aryna Sabalenka e Nick Kyrgios. Un evento che ha già acceso il dibattito: se molti indicano l’australiano come favorito, le condizioni di gioco e il momento di forma suggeriscono che la numero uno del mondo abbia argomenti solidi per imporsi.
Sabalenka arriva a questo confronto dopo una stagione straordinaria, chiusa al vertice del ranking WTA e impreziosita da un livello di continuità raramente raggiunto in carriera. Kyrgios, dall’altra parte della rete, ha invece vissuto un 2025 condizionato dagli infortuni, con pochissime apparizioni ufficiali. Il match contro la bielorussa rappresenta per lui anche un banco di prova in vista del rientro nel circuito nel 2026, già annunciato a partire da Brisbane.
In un’intervista concessa a Gulf News, Sabalenka ha parlato apertamente della pressione legata al suo status: «Certo che c’è pressione, ma è anche un privilegio. Essere numero uno significa che stai facendo qualcosa di giusto. Ho imparato ad accettare questa pressione invece di temerla. Mi fido della mia preparazione, del mio team e del mio gioco, e questo mi aiuta a restare concentrata quando le aspettative sono alte».
La bielorussa ha poi guardato oltre l’esibizione, proiettandosi verso il 2026: «Cerco sempre piccole aree in cui migliorare, sia dal punto di vista fisico che mentale. La preparazione sta andando bene e sono motivata a fare un ulteriore passo avanti. L’Australian Open è speciale per me: averlo vinto due volte mi dà fiducia, ma ogni anno è una nuova sfida».
Sul confronto diretto con Kyrgios, Sabalenka non ha nascosto entusiasmo: «Sono molto emozionata. Nick è uno dei giocatori più talentuosi e imprevedibili del tennis, porta intensità e spettacolo, ed è qualcosa che i tifosi amano. Mi piacciono le sfide che spingono il nostro sport in direzioni nuove. Questo match è competitivo e divertente, e si gioca su un grande palcoscenico».
Anche Kyrgios ha avuto modo di esprimersi alla vigilia, toccando temi più ampi come il ruolo delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale nello sport: «Seguo il tennis per l’imprevedibilità e per le personalità. È per questo che si gioca: l’IA non potrà mai creare qualcosa del genere. A volte non so nemmeno io cosa penserò tra cinque minuti, ed è questa la bellezza dello sport».
L’australiano ha inoltre riconosciuto i punti di forza della sua avversaria, sottolineando di aver studiato alcune soluzioni tattiche introdotte di recente da Sabalenka, come l’uso della palla corta. «Ha molta fiducia nel suo gioco ed è estremamente aggressiva nei momenti di pressione», ha ammesso, definendola «una delle migliori competidorie del tennis, senza distinzione tra circuito maschile e femminile».
La Battaglia dei Sessi 2.0 andrà in scena domenica 28 dicembre alle ore 17:00 italiane. Un evento che, tra entusiasmo, critiche e prese di posizione – come quelle espresse nelle scorse settimane da Garbiñe Muguruza – continua a far parlare di sé. Ora, però, la parola passa al campo.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Aryna Sabalenka, Battaglia dei Sessi, Nick Kyrgios

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Dal punto di vista tecnico la sfida ha poco da dire: Garbiñe Muguruza ha detto chiaro e tondo che non ha mai vinto contro i suoi fratelli che non facevano i tennisti professionisti e non avevano ranking. Infatti nel 1973 giocarono Billie Jean King (n° 2 del mondo che voleva vendicare Margaret Court) contro Bobby Riggs che era un ex tennista di ormai 55 anni. Lei vinse grazie alle smorzate facendolo correre.
Oggi pur con tutti i dubbi sulle reali condizioni fisiche del diversamente simpatico giocatore australiano non ci sarebbe partita e infatti le regole danno dei vantaggi alla Sabalenka.
Visto che la giocano forza Aryna ma è puro marketing, niente a che vedere con quello che fu la battaglia dei sessi del 1973.
La risposta non è difficile da immaginare. Alla n. 1 non si può contrapporre un top ten maschio, ci sarebbe troppa differenza e mancherebbe lo spettacolo (oppure gli spettatori sospetterebbero una messa in scena).
Ma non potevano neanche mettere uno sconosciuto, n. 800 del ranking… Un personaggio ben conosciuto e anche disposto alla buffonata c’era e dunque lo hanno preso.
Perché di buffonata si tratta, anche se dietro si muovono dei soldi. Detto questo, non si può che sperare che vinca la Saba e che il Canberrese si convinca a ritirarsi una buona volta
Non ho seguito la vicenda dell’inizio a causa dello scarso interesse, ma mi piacerebbe sapere perché questa sfida si svolge fra la n. 1 delle donne e un quasi ex giocatore uomo. Perché non un giocatore maschio in piena attività? Forse per spirito cavalleresco nei confronti della donzella?
Dopo 30 settimane di avvento finalmente ci leveremo il pensiero…
Vai Arynaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!