Felix Auger-Aliassime in semifinale alle Nitto ATP Finals: “Chi non si diverte qui ha perso la prospettiva” (Video)
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Felix Auger-Aliassime continua a vivere uno dei momenti più brillanti della sua carriera. Alla Inalpi Arena di Torino, il canadese ha firmato una delle vittorie più significative della sua stagione superando Alexander Zverev per 6-4, 7-6 e centrando la sua prima semifinale alle Nitto ATP Finals. Un traguardo che, oltre a garantirgli il miglior risultato di sempre nel torneo, lo porterà anche a raggiungere il suo best ranking: almeno numero 5 del mondo, con la possibilità di salire ancora in caso di titolo.
Dopo la partita, Auger-Aliassime ha analizzato con lucidità il match e il percorso che lo ha portato fin qui.
“Intenzione, più che perfezione”
Per il canadese, ciò che ha fatto la differenza contro Zverev non è stato il tennis perfetto, ma la mentalità.
“In incontri così ci sono sempre alti e bassi. Alla fine conta avere le intenzioni giuste. Non ho giocato il match perfetto, ma è bastato”, ha dichiarato.
La sua stagione indoor, d’altronde, conferma che il veloce al coperto è un habitat naturale: dal 2020, nessun giocatore ha vinto più partite indoor di lui, ben 85. Una statistica che, secondo Auger-Aliassime, affonda le sue radici nella formazione ricevuta da bambino in Canada, dove per mesi si gioca obbligatoriamente al chiuso.
“Io mi diverto. Chi non lo fa ha perso di vista la realtà”
Uno dei temi affrontati in conferenza stampa riguarda la stanchezza di fine stagione, un punto su cui Felix non è apparso particolarmente indulgente.
“Non capisco come qualcuno possa non divertirsi. Siamo privilegiati. Certo, la stanchezza c’è, ce l’ho anch’io, ma ogni giorno mi sveglio felice di essere qui”, ha detto.
E ha aggiunto con franchezza: “Se vuoi giocare meno tornei, resta a casa. Nessuno ti obbliga”.
Il segreto del miglioramento: scelte coraggiose
Dopo la finale persa a Parigi, molti si aspettavano un fisiologico calo da parte di Auger-Aliassime. Invece il canadese è rimbalzato subito, anche grazie a una scelta ponderata: rinunciare al torneo di Metz per recuperare energie e allenarsi.
“La resistenza è qualcosa che ho costruito negli anni. Ho attraversato periodi complicati, che mi hanno reso più forte. E ho imparato a fidarmi delle mie decisioni senza guardare cosa fanno gli altri. Non sempre si viene ripagati subito, ma alla lunga sì”, ha spiegato.
La semifinale raggiunta a Torino gli ha dato ragione.
Il valore delle sconfitte contro i migliori
Quando gli è stato chiesto se perdere contro Sinner o Alcaraz lasci un sapore diverso rispetto ad altre sconfitte, la risposta è stata sincera:
“Fa male comunque. Non preparo mai un match pensando di perdere. Però è vero che pochi riescono a batterli. Giocare più spesso con loro mi aiuta a capire cosa funziona e cosa no. Una rivalità vera nasce quando inizi a batterli più di una volta”.
Senza pensare al traguardo, ha chiuso il match
Nella parte finale dell’incontro con Zverev, soprattutto nel secondo set, Auger-Aliassime ha avuto più di un’occasione per prendere il largo. La tensione c’è stata, ma non perché stesse pensando alla semifinale.
“Ero teso per alcune chance mancate, più che per ciò che potevo ottenere. Ho giocato bene a inizio secondo set, ho creato molte opportunità e non sfruttarle mi ha innervosito un po’. Ma non pensavo al futuro, solo a trovare il modo di chiudere il match”.
Auger-Aliassime si presenta così tra i migliori quattro del torneo con fiducia, convinzione e una filosofia chiara: divertirsi, lavorare e non perdere mai la prospettiva. E in questa versione, indoor e determinato, può essere un avversario molto pericoloso per chiunque.
Francesco Paolo Villarico
TAG: ATP Finals, ATP Finals 2025, ATP Finals Torino, ATP Finals Torino 2025, Felix Auger Aliassime

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Bravo a ricordare che sono dei privilegiati. Anche gli altri sono stanchi, ma non hanno la fortuna di fare un gioco di lavoro e ben pagato. Vero Nick Kyrgios?
La vedo un po’ come a scuola, chi usciva da ITIS e professionali aveva una marcia in più nelle facoltà con materie tecniche ai primi anni, mentre chi usciva dal Classico faceva davvero tanta fatica, ma dalla sua aveva il metodo di studio e nozioni basilari più integrate ( quelle farai fatica ad apprenderle da adulto) , il risultato è che nella seconda parte di studi volavano letteralmente nell’esame singolo e riuscivano a collegare molto meglio.
Stessa cosa degli studenti o laureandi italiani che proseguono nei paesi anglosassoni studi e lavoro.
Credo che Musetti avrà una carriera migliore di Felix, Lorenzo infatti sta integrando e migliorando poco alla volta e con costanza, i risultati di Felix sono invece dovuti ad un picco di forma indoor e poco altro.
Difficile dire chi sia più forte o abbia più potenziale, sono giocatori davvero molto diversi.
Felix ha il vantaggio di essere strutturato e impostato sin da piccolo per rendere al meglio su cemento, che è la superficie più importante e in cui si giocano più tornei.
Per un “terraiolo” come Musetti i tornei in cui ha un vantaggio tecnico sono di meno, per cui è più difficile mantenere un rendimento elevato durante l’anno.
In queste ultime settimane Lorenzo ha dimostrato di potersi comunque esprimere ad un ottimo livello anche indoor, e il servizio sta diventando anche per lui un colpo su cui fare molto affidamento, quindi pur non essendo la sua superficie preferita probabilmente può fare meglio di quanto si pensava.
Ha bisogno di una vittoria in un torneo importante per sbloccarsi definitivamente a livello mentale, ma ancor di più sarebbe fare un bel risultato su cemento, per convincersi completamente di poter competere su ogni superficie.
I primi mesi del 2026, e soprattutto le scelte che farà come programmazione (sudamerica o indoor europeo?) saranno decisive.
Ne sono convinto anche io, partita per nulla scontata. Vale un po’ anche per De Minaur che si appoggia bene sui colpi di Jannik e fa sempre grandi partite. Non avrà nulla da perdere quindi diventa pericoloso
Mi dispiace dirlo, ma trovo Aliassimme più forte di Musetti. C’erano grandi aspettative su di lui che si erano un po’ smarrite, ma adesso si sta ritrovando e a breve sarà lui il n. 3
Bah non credo proprio.
Se Felix ha toccato top 5 non vedo perché non può farlo Lorenzo che sia nella prima parte di stagione che nella stagione su erba non ha da difendere nulla.
Caro Felix giocherà molto nel 2026 e non starà a casa proprio perché non sarà più deresponsabilizzato e dovrà difendere lo status quo. Vedrà.
che stia perdendo d’interesse è palese.
la gente aspetta solo la finale tra i due e il livello medio dei vari tornei sta calando.
Per fortuna esistono tennisti come Musetti, Bublik o Moutet che fanno divertire perchè per il resto vi è una grossa monotonia tecnica e appiattimento generale di valori.
Ricordate quando Bublik affermava che la vittoria di Vacherot in un 1000 era una sconfitta per i tennisti ? beh aveva ragione..
Numero 5. Se pensiamo dov’era FAA solo 3 mesi fa…che livello mediocre quello dei presunti inseguitori del duo! Mi auguro che nel 2026 si realizzino le aspettative sulle giovani promesse, da Fonseca a Tien e Mensik, altrimenti il tennis vivrà solo degli scontri dei big two, perdendo fascino ed interesse.
Finalmente uno che parla chiaro. Ci sono troppi tornei? Stai a casa. Nessuno ti obbliga.
Attenzione che con Carlos partirà deresponsabilizzato e potremmo vederne delle belle.
Bercy?