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Sinner dopo la vittoria contro Zverev: “Ho servito davvero bene. Non sottovaluto mai gli avversari”

12/11/2025 23:52 Nessun commento
Jannik Sinner a Torino (foto Brigitte Grassotti)
Jannik Sinner a Torino (foto Brigitte Grassotti)

Jannik Sinner è soddisfatto per la solida e vincente prestazione contro Zverev nel secondo match delle ATP Finals 2025, soprattutto per il rendimento del servizio, colpo rivelatosi decisivo. E non solo per gli Ace ma per come sia riuscito a gestire la battuta in tutta la partita, tanto da affermare che non entra mai in campo pensando di poter fare un certo numero di Ace quanto a ricavare il massimo scegliendo anche tagli e angoli. Queste le parole del n.2 del mondo rilasciate nella press conference all’Inalpi Arena.

È stata una partita molto tirata, si è giocata sulle palle break, dove ho servito molto bene. Lui ha cambiato alcune cose tatticamente rispetto alle ultime nostre sfide, mi sono fatto trovare pronto. Ho servito bene in particolare sulle palle break, è stata una ottima prestazione da parte di entrambi”.

Jannik dominante al coperto, non perde dalla finale delle Finals 2023 contro Djokovic. Viene dall’aver giocato molto da piccolo in queste condizioni? “In realtà no, non ci giocavo così tanto da piccolo. È il mio gioco che si adatta bene a questa condizione. Ci alleniamo molto e mettiamo attenzione a questo. Indoor le condizioni sono generalmente abbastanza veloci e questo mi aiuta, c’è meno tempo per adattarsi. Soprattutto non c’è vento, sole, le condizioni sono perfette e questo mi aiuta a trovare un buon feeling e sicurezza”.

Jannik ormai infila vittorie una dietro l’altra contro molti avversari, ma questo non lo porta a pensare che possa esserci vita facile: “Devo farmi trovare sempre pronto. So di aver vinto molti match di fila contro diversi avversari, ma non per questo devo sottovalutarli. Loro scendono in campo provandoci sempre e cambiano la tattica. Il primo set oggi si è deciso su una manciata di punti, è stato lottato. Per questo cerco di migliorare sempre la parte tattica. Ho commesso errori, ma penso di aver preparato molto bene la partita, e lo score non sempre rappresenta fedelmente quel che è successo in campo”.

Tanti Ace stasera per Sinner, ma i numeri non lo impressionano e non li cerca. “Il servizio è importante nel complesso, non solo relativamente al numero di Ace. Può essere ancor più efficace un servizio al corpo e variare, dipende poi anche da contro chi giochi. Il servizio deve cambiare. Non sono uno che tira Ace a 220 km/h tutto il tempo, non sono costante a velocità altissima, non sono quel tipo di giocatore e nemmeno uno che cerca l’Ace a tutti i costi. Il servizio è sempre da inserire nel complesso del gioco. Certamente servire con buona percentuale nei punti importanti è decisivo, e questo colpo è fondamentale quando siamo indoor”.

“Non abbiamo parlato con Darren per il futuro, dopo il torneo lo faremo”, secca la risposta di Sinner su uno dei temi caldi del 2025.

“Domani se guardo la partita (Alcaraz vs. Musetti, decisiva per il n.1 di fine anno, ndr)? Farò la mia cena tranquillamente, poi magari sì, guaderò la partita come spettatore, mi piace seguire il tennis in generale. Sono a 12 tornei quest’anno… è stata una stagione pazzesca per come l’ho giocata. Se Alcaraz finisce da n.1, sono contento per lui, il numero uno sarà un tema per l’anno prossimo. Adesso conta essere qua a Torino, poter giocare bene e poter fare ancora almeno due partite”.

Sulla costanza di rendimento del servizio nell’arco di una stagione, nodo ancora non sciolto del tutto, questa l’idea di Jannik. “In preparazione puoi provare a cambiare qualcosa se senti che non funziona. L’anno prossimo, come in passato, rientrerò in gara direttamente agli Australian Open, quindi ci sarà la pressione del primo torneo. Magari l’anno prossimo è diverso. Indoor non c’è disturbi, il lancio è più costante quindi è normale che funzioni meglio rispetto ad altri periodi dell’anno”.

Sui cambiamenti che i giocatori fanno quando lo affrontano resta totalmente abbottonato: “No, non lo dico”. Sinner conferma di non voler assolutamente entrare nei dettagli tecnici del gioco. Top secret.

I punti più belli della partita: “Il pubblico percepisce i punti belli anche a seconda del momento della partita, come è giusto che sia. Sul 3-2 del secondo set, la smorzata sulla palla break, è stato un bel punto. Il tennis si gioca a momenti, e ci sono dei momenti dove uno è più bravo. Alla fine un Ace, o un doppio fallo, sono sempre punti”.

Da Torino, Marco Mazzoni


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