Vagnozzi: “Il movimento del servizio è cambiato. È importante inserire novità altrimenti diventiamo prevedibili, ma non vuol dire che Jannik debba diventare un tennista serve and volley”
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Simone Vagnozzi parla dalla Cina e conferma che dopo US Open è stata persa la decisione di cambiare qualcosa al servizio di Jannik Sinner e non solo. Un paio di match a Pechino per il rodaggio, quindi le cose hanno iniziato a funzionare, come dimostra l’ottimo rendimento del colpo negli incontri decisivi, quelli che hanno portato l’azzurro a vincere il terzo torneo in stagione. Il coach marchigiano parlando al Corriere dello Sport ha spaziato su vari temi, tecnici e non, affermando che il suo desiderio sarebbe quello di accompagnare Jannik per 15 anni, tutta la sua carriera e che non ci sono piani al momento nel caso in cui Cahill confermasse la volontà di smettere a fine anno. Questi i passaggi più interessanti dell’intervista.
“La sconfitta di New York a mio parere non è così sorprendente” commenta Vagnozzi. “In quel momento Carlos stava psicologicamente, fisicamente e tennisticamente meglio di Jannik. Però non dobbiamo dimenticarci che anche lui ha vissuto cinque mesi di difficoltà, e pensare che oggi si prova a far passare Jannik come un giocatore in crisi in un anno in cui ha vinto 2 Slam e fa finale tutte le settimane. Lui sta facendo cose straordinarie. Poi, come tutti, vogliamo sempre migliorarci”.
Il discorso vira sui cambiamenti tecnici annunciati dallo stesso Sinner prima di partire per la trasferta in Asia. “A volte mi sorprendo di quanto si parli di determinate cose” continua Simone. “In alcuni momenti delle cose funzionano, in altri meno. Negli Stati Uniti Jannik non ha servito benissimo e abbiamo preso degli accorgimenti: il movimento è cambiato un giorno prima di arrivare in Cina. I primi giorni a Pechino si è adattato e poi ha servito molto bene. Poi nel gioco è chiaro vada inserito sempre qualcosa di nuovo, sennò diventiamo prevedibili. Questo non significa che Sinner debba diventare un tennista da serve and volley. Ci sono smorzate e slice, ma anche altre variazioni, che si tratti di prendere prima un lungolinea, rispondere più aggressivo, giocare un kick o andare al corpo. È semplicemente migliorarsi, non ci trovo nulla di sorprendente. (…) Alcuni cambiamenti possono sembrare più rischiosi perché si pensa di poter perdere qualcosina. Jannik è abbastanza intelligente da capire se le nostre proposte possano essere giuste o sbagliate. Allo stesso tempo, noi dobbiamo lavorare su idee in cui lui crede, sennò non può funzionare. E a volte, anche perdere una partita serve a far capire a un giocatore che può essere il momento di mettere mano da qualche parte”.
La mano del coach a volte si avverte nel corso di una partita quando un consiglio al giocatore diventa decisivo. Vagnozzi tuttavia insiste sull’importanza dell’allenamento in primis. “Il nostro lavoro si concentra più sul prima. Poi possono esserci momenti di difficoltà in cui diciamo qualcosa per permettere a Jan di vedere il match con un’altra prospettiva, ma di base lui conosce già le sue opzioni. Faccio un esempio: in finale con Tien, sul 2-2, gli ho chiesto se volesse arretrare in risposta. Mi ha detto ‘fammi provare ancora un gioco avanti’, e ha brekkato. È giusto che lui segua le sue sensazioni. Poi, a Cincinnati con Mannarino, gli abbiamo dato lo stesso consiglio: lo ha seguito e anche lì ha fatto break. Quindi non c’è una regola fissa”.
Questi per Vagnozzi un gruppo di tennis che hanno potenziale per insidiare Sinner, e Alcaraz: “Il potenziale lo hanno in tanti, anche Tien lo ha. Ovviamente c’è Fonseca, anche se a me piace molto Mensik. Se non dovesse avere problemi fisici, è uno che può crescere tanto. Poi ci sono fattori intangibili. Pensiamo a Jannik: ora tutti fanno passare per normali le sue vittorie. Quando ho iniziato a lavorare con lui, tanta gente del mondo del tennis diceva che Rune era molto più avanti. Non si sa mai quanto ci si può migliorare. I ragazzi ci sono, ma poi devono fare dei passi importanti per arrivare da Jannik e Carlos. Musetti? In campo sta facendo qualcosa di diverso e ha vissuto un’ottima stagione. Il talento c’è, e sulla terra credo siano già tre anni che è pronto per poter fare un grandissimo risultato. Sull’erba aveva già fatto bene, e ora è in crescita sul cemento. Il potenziale lo ha».
Sibillina la risposta di Vagnozzi alla domanda su cosa ha portato all’addio di Panichi appena prima di Wimbledon: “Lui e Badio hanno fatto un ottimo lavoro. Semplicemente Jannik ha optato per un’altra strada, ma non credo ci sia nulla di strano”.
Il sogno di “Vagno” è lavorare ancora a lungo per Jannik: “Quest’anno l’obiettivo era vincere Wimbledon e ci siamo riusciti. Spero di continuare il più possibile con Jannik, vediamo quanto andremo avanti. In un futuro lontano, uno stimolo potrei trovarlo nel rifare la stessa cosa con un altro giocatore. Poi magari faccio 15 anni con Sinner e sarà lui il mio ultimo tennista. Lo spero. Grande Slam? Non è un obiettivo che ci siamo posti. È talmente difficile vincere uno Slam che non si può pensare di vincerne 4 senza muoversi un passo alla volta”.
Siamo a quasi a fine anno e Cahill potrebbe essere vicino all’addio… Possibili sostituti? Così Vagnozzi: “Io penso e spero che Darren possa continuare, quindi non abbiamo pensato a nessuno al di fuori di lui. Al momento però non ci sono ufficialità”.
Marco Mazzoni
TAG: Jannik Sinner, Simone Vagnozzi

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Sinner deve migliorare la prima in campo … ho dubbi a volte c’è la fa con quegli più deboli di lui.. e poi quando deve sfidare Alcaraz non ce la fa .. Sinner inoltre ha avuto un anni brutti… sennò era imbattibile .
Quante fesserie si scrivono in questo forum. Se chi scrive fosse costretto a mettere la foto autentica della propria faccia su questi post, leggeremmo meno ..
Era invece in perfetta tabella di marcia ma dovevano toglierlo a piatti per ragioni politiche e commerciali
Io mi sento esattamente come prima, anzi forse un pò meglio visto che Silvia non aveva capito il virgolettato e ho fatto un opera buona spiegandoglielo, a lei e a tutti quelli che non lo capiscono che a quanto pare sono tanti.
Come non detto, eppure è molto semplice il motivo per “si dice” quello citato da Vagnozzi. Altrimenti perchè l’avrebbe detto, sentiamo, ma è rivolto a tutti viste le difficoltà
Non per fare l’avvocato del diavolo, ma il servizio di Sinner fino all’anno scorso funzionava molto bene.. magari se occorrono variazioni allora mi concentrerei su gioco a rete e colpi in slice, non certo un marchio di fabbrica di Jannik.. poi onestamente ho visto poco o nulla Jannik a Pechino, ma onestamente a Flushing Meadows ha servito male come non gli capitava dai tempi di Piatti
Io mi sento esattamente come prima, anzi forse un pò meglio visto che Silvia non aveva capito il virgolettato e ho fatto un opera buona spiegandoglielo, a lei e a tutti quelli che non lo capiscono che a quanto pare sono tanti.
Come non detto, eppure è molto semplice il motivo per “si dice” quello citato da Vagnozzi. Altrimenti perchè l’avrebbe detto, sentiamo, ma è rivolto a tutti viste le difficoltà
Sul servizio spero che sia arrivato il momento di chiudere il cerchio, cioè di aver trovato il movimento definitivo e di non toccarlo più… Perché poi è chiaro che le modifiche vanno automatizzate ed i frutti migliori si raccolgono dopo alcuni mesi dalla stabilizzazione del colpo.
Interessante il passaggio dove Vagnozzi lascia intendere che l’ultima parola sulle modifiche tecniche proposte dal team spetta sempre a Jannik, che deve sentire sulla sua pelle di voler intraprendere il percorso che quelle modifiche comportano. Ovviamente non parlo di accorgimenti tattici nel corso dei match (dove è ovvio che poi sia il tennista ad avere l’ultima parola), ma proprio della costruzione tecnica del giocatore in allenamento.
In prospettiva match con Alcaraz la mia sensazione è che (a parte l’efficacia dei colpi di inizio gioco, che è una ovvietà) una variabile importante ed un colpo su cui lavorare tanto possa essere il rovescio lungolinea.
A parte i punti diretti ottenuti, mi sembra chiaro che se questo colpo funziona bene è lo stesso architrave tattico del match a cambiare.
Se Carlos viene punito con continuità con il rovescio lungolinea deve contenersi nella sua impostazione tattica di cercare di girarsi sul dritto ed il match tende a spostarsi sulla diagonale di rovescio, quella preferita di Sinner.
D’altra parte il rovescio lungolinea contro il murciano non può essere un colpo di manovra, ma deve essere definitivo o quasi… E sappiamo come lo spagnolo sia formidabile nel coprire il campo e cosa possa uscire dalla sua racchetta quando va a colpire il dritto in corsa.
Quindi non è affatto un compito facile ma rimango dell’idea che la vera chiave per girare l’inerzia degli H2H con Alcaraz (ripeto ancora, servizio a parte) sia proprio portare il rovescio lungolinea di Jannik vicino al massimo del suo potenziale.
Era un top ten e ci si aspettava che facesse un ulteriore salto in avanti nel 2022 che, nonostante il cambio allenatori e una marea di problemi fisici, fece pure con tre quarti di finale negli slam (il quarto impedito dall’ennesimo infortunio al Roland Garros) e una percentuale di vittorie del 75% (la quinta migliore percentuale di quella stagione. Solo Berrettini l’ha raggiunta nella storia del tennis azzurro. Musetti nella sua miglior stagione è al 70%). Ma, proprio perché era un predestinato, ci furono tanti de profundis..poi se tu pensavi che non sarebbe arrivato in top five va bene ma “si pensava” anche no o almeno non lo pensava l’Equipe che lo definì la delusione dell’anno. Molti la presero male ma a me sembrava un indiretto attestato di stima..infatti dal 2023 in poi…
Però se ti mandano a rispondere in tribuna magari è necessaria una “maggiore intensità concava”.
Io, a differenza sua, non “ho un background che mi permetta di capirlo ed apprezzarlo”, ma “non credo sia il caso di prendermi in giro od insultarmi, tutt’altro!”
@ Sudtyrol (#4492492)
“Io spero arrivino Goran o Becker”
Queste “speranze” per il momento sono inutili, mettiamole da parte e aspettiamo di verificare se sarà necessario tirarle fuori.
Quanto mi piace questo uomo, dichiarazioni razionali, misurate, condivisibili, mai proclami roboanti, lui e Jannik si sono trovati alla perfezione. E non dimentichiamo che prima dell’altotesino Vagno aveva portato in semifinale al RG Cecchinato….
@ Richi (#4492469)
“A meno che gli ha insegnato il no-look al servizio allora ok”
Ma, se non conoscete la morfologia e la sintassi italiana, perché vi ostinate a scrivere?
(Per inciso, due parole straniere su tredici, cioè il 15.3%)
@ cataflic (#4492452)
Se avessi guardato con attenzione come ha servito alle next gen che poi ha vinto nel 2019 non avresti fatto questa affermazione.
Ai tempi era un giocatore sicuramente da top-10 ma arrivare in top-5 (il vero obiettivo di Sinner) sembrava impossibile!
Non preocuparti, ti spiego: “maggiore aderenza alla linea di fondo” = “colpi profondi”, “maggiore intensità convessa” = “colpi ad uscire”, piuttosto che colpi che tendano a “rientrare ( concavi ) verso l’avversario . Vedi, Purple Rain, Vae Victis usa un linguaggio molto forbito ed elegante, a me piace, anche perchè ho un background che mi permette di capirlo ed apprezzarlo . Se a te non piace o/e non lo comprendi, non credo sia il caso di prenderlo in giro od insultarlo, tutt’altro! Ciao!
Poi vai a vedere e trovi che, nei challenger, Sinner aveva una percentuale di Ace del 7.8% mentre Alcaraz 1.4% con 3.0% di doppi falli..poi faceva abbastanza nettamente più punti sulla prima 72.9% contro i 62.3% di Alcaraz..continuate a dire sciocchezze ma poi lo trovate il nerd delle statistiche..
@ Massy (#4492470)
Ma che stai a di’??? Io aspetterei a dare per chiusa la questione con uno come Jannik, si è vero in questo momento Alcaraz è leggermente avanti ma Jannik è Unico e non mi sorprenderebbe una sua evoluzione che lo completasse per rimettere la testa avanti definitivamente
In testa hai aderenze di intensità convessa…ma che c…. scrivi?
Discorso che non ha nessun senso il tuo, nello sport si vince e si perde, si lavora e ci si migliora. Se ad ogni sconfitta uno pensasse che “è finita”, non ci sarebbe più nessuno a giocare a tennis!
Mentre nella finale di Wimbledon di qualche mese fa ti è sfuggito in che modo Alcaraz è stato sopraffatto ?
Lui stesso ha lamentato la soverchiante superiorità dell’avversario !
Già a Parigi potevamo allora mettere una pietra tombale su Alcaraz se questi non fosse stato graziato dalla dea bendata ?
Ma son discorsi sensati i tuoi ?
Rileggiti piuttosto le corrette e ovvie dichiarazioni di Vagnozzi che qui rilevano e se sei in grado di comprenderle sino in fondo capirai pure di aver dato spiegazioni del cavolo agli altri.
Le giuste osservazioni di Vagnozzi che tu ribadisci e che anch’io ho espresso altrove in più di un’occasione, cosa rappresenterebbero in definitiva se non gli oggettivi accadimenti di cui chiunque può averne contezza ?
Tuttavia, con gli gnorri vale sempre l’antico ed insuperato brocardo latino: repetita iuvant 🙂
Lo capiscono lo capiscono, anche se fanno finta di non capirlo … 😆
Vagnozzi bravo ma ti è stato messo un campione su un piatto d’argento, appunto da piatti…
Vagnozzi conferma quello che ho detto io. Il grande obiettivo di Jannik era Wimbledon. Si è presentato al RG e Wimbledon in ottime condizioni (a parte la vescica al piede al rientro a Roma) e poi ha avuto un calo dopo un anno vissuto con 100.000 emozioni diverse e tante difficoltà superate. Agli US Open non era al 100% e l’abbiamo visto tutti.
La cosa fenomenale è che in un periodo di calo di tensione, normale per tutti, come lo ha avuto Alcaraz ad inizio primavera, lui continua ad arrivare in finale e perde solo dallo spagnolo.
Non so come vada al master ma continuo a pensare che lo rivedremo carico al 100% dall’Australia in poi.
Io spero arrivino Goran o Becker.
Non sarà nel suo DNA ma oggi è il terzo nell’ultimo anno dopo Mpteshi e Fritz….
Intensità convessa?
Avanti col disfattismo. Ti senti meglio adesso?
Era successo lo stesso a Carlitos nella finale di Wimbledon…
…questi ragazzi non sono “macchine” e possono avere un deficit (temporaneo) fisico o mentale e tecnico.
Un paio d’anni fa anche Djokovic e Medvedev parevano avversari “impossibili” per Jannik.
Prova a seguire il tennis con più attenzione e scoprirai che quasi ogni giorno c’è una “sorpresa” che sorpresa non è per chi conosce questo sport del Diavolo!
Peccato che tutti hanno capito il senso della “crisi” tranne voi.
Te lo spiego: nell’ultimo scontro diretto con Alcaraz non ha semplicemente perso ma è stato proprio sopraffatto, e sul cemento la sua superficie più vantaggiosa. Che non abbia problemi a battere gli altri in questo momento è lapalissiano, ma se non è più alla pari con Alcaraz è finita. Ciao Silvia
Qualcuno spieghi a Vagnozzi che se ha una percentuale di prime sempre più bassa non è che è perchè è prevedibile, ma perchè è Sinner che le sbaglia.
E non è che spostando di qualche mm il braccio non è più magicamente prevedibile, il movimento sarà sempre quello, casomai dovrebbe cambiare continuamente la tipologia di servizio. A meno che gli ha insegnato il no-look al servizio allora ok
Già, quando vidi Jannik nel circuito u18 aveva un servizio raccapricciante, sembrava un u12…quello proprio non è nel suo dna!
Appunto si “incastra” perfettamente con Sinner…
Sempre più affidabile Vagno, umile, competente e rassicurante.
Il servizio è il colpo meno naturale, più costruito, infatti in Italia s’insegna (o s’insegnava, non so come sia adesso) per ultimo, mentre altrove era inserito nella formazione sin dall’inizio (o almeno così ci raccontavano, non ho mai fatto allenamenti all’estero). Logico che richieda un lavoro continuo, per migliorarlo e renderlo più efficafe anche secondo il contesto e l’avversario. Se la frase detta da Sinner si fosse riferita al servizio, confermerebbe quanto dissi, che era un’uscita “tattica”. Se si riferisce ad altri aspetti del suo gioco, sarebbe comunque in coerenza con quanto jannik ha sempre affermato. Per questo non mi sono mai fatto “incantare” da quell’uscita.
Su Vagnozzi non si può che confermare il fatto che sia uno dei tecnici migliori del circuito, sicuramente il migliore fra gli italiani, andrebbe clonato. Auguriamoci che, anche se seguirà Sinner per i prossimi 15 anni, apra amche un’accademia per coach, ne avremmo tanto bisogno.
Nessuno chiede a JS di diventare rafter. Non capisco la questione. Il servizio rafforzato deve essere LA questione fondamentale contro lo spagnolo, perché si sta parlando di lui e contro di lui e di nessuno altro. Si tratta poi di verticalizzare di più per andare a prendersi con più facilità e meno sforzo i punti a rete dopo aver sfruttato in pieno la sempre più maggiore aderenza alla linea di fondo in modo da sviluppare una maggiore intensità convessa durante lo scambio in costruzione. Ma il main focus contro CA è il servizio a pieno regime. Del resto Il gioco ‘classico’ di JS basta ed avanza contro gli altri cortigiani, più o meno di rango.
si, c’è da sbellicarsi…..
Non occorrono tante cose, basta consolidare il servizio, ha perso il RG e anche NY per questo servizio che proprio non andava; il movimento che l’hanno cambiato s’è visto, ora però bisogna insistere perchè cambiare in continuazione non va bene, negli utlimi due anni avrà cambiato movimento dieci volte, l’ultimo mi sembra buono, non ricerca la potenza ma più la precisione e l’imprevidibilità
Vero, ma tu credi che i tanti “soloni” del forum lo capiranno? Sappiamo già la risposta
Molto interessante come intervista, tanti spunti, dal servizio, al rapporto durante il match tra Vagno e Jan, che dimostra una volta di più quanto quest’ultimo sia diventato (o forse lo è sempre stato) tatticamente maturo e intelligente.. bella la dinamica su Jannik che decide quando e se applicare un consiglio dalla panchina.. immagino sia così per tanti tennisti, ma é un aspetto che non conoscevo, interessante
“Si prova a far passare come un tennista in crisi uno che ha vinto 2 Slam e fa finale tutte le settimane”…oh grazie Simone gridalo, perché anche per me siamo all’assurdo!
Io spero che Cahill resti ancora, magari limitando la presenza negli Slam ed un paio di altre occasioni “importanti” perché credo che Darren non sia solo un “coach” per Sinner…
AVANTI !!!!!