Stefano Cobolli racconta la crescita di Flavio: “L’obiettivo è la Top 10. A volte serve una scossa”

11/12/2025 09:17 1 commento
Flavio Cobolli ITA, 2002.05.06 - Foto Patrick Boren
Flavio Cobolli ITA, 2002.05.06 - Foto Patrick Boren

Stefano Cobolli, padre e allenatore di Flavio, ripercorre in un’intervista al Corriere dello Sport i momenti decisivi della crescita del figlio, oggi numero 22 ATP e protagonista del recente trionfo dell’Italia in Coppa Davis. Un cammino segnato da tappe non sempre semplici, ma che hanno costruito il giocatore e l’uomo che oggi l’Italia ammira.

Cobolli ricorda un episodio in particolare, avvenuto nel 2021 durante due tornei Futures ad Antalya. Flavio aveva perso nei quarti senza mostrare l’atteggiamento giusto, arrivando perfino a mollare alcuni game. La reazione del padre fu drastica: tornare in Italia e lasciarlo da solo per il torneo successivo. «Gli dissi: “Hai diciotto anni, se vuoi vivertela così resta qui da solo”. Venni via, e lui mi disse che avevo fatto bene». Quel gesto si trasformò in una svolta: Flavio vinse il torneo e iniziò un cambiamento profondo. «Da lì prese il tennis con serietà e cominciò a diventare un vero professionista».

Il padre ricorda anche altri episodi che testimoniano la maturazione del figlio, compresa la partecipazione come sparring e alternate in grandi eventi come United Cup, Laver Cup e la squadra di Davis del 2022. «La gavetta è stata fondamentale. Ha avuto modo di vedere da vicino cosa significa preparare match di altissimo livello».

L’eco della recente Coppa Davis, però, è ancora freschissima. «Ho dormito pochissimo per giorni dopo il trionfo. Non pensavo che Flavio fosse già pronto a esprimere un livello così alto in Davis. Mi ha sorpreso, come sempre». L’obiettivo dichiarato ora è chiaro: la Top 10. «Non per forza nel 2026, anche tra un paio d’anni andrebbe bene. Ma quella è la direzione».

Cobolli parla anche della scelta di Flavio di dedicarsi al tennis, dopo essere stato in giovane età una promessa del calcio e dell’AS Roma. «All’inizio pensavo avesse più possibilità nel calcio. Ma gli esposi la realtà e lui scelse la racchetta».

La preparazione alla nuova stagione partirà con alcuni giorni di lavoro all’Accademia di Juan Carlos Ferrero, dove Flavio tornerà ad allenarsi insieme a Carlos Alcaraz. Poi United Cup, Australian Open e una serie di tornei sul cemento americano. Il 2026 sarà un anno impostato privilegiando la qualità sulla quantità: meno tornei, più allenamento mirato. «Salteremo gli eventi ATP precedenti agli Slam per prepararci meglio ai Major. Lavoreremo molto sulla risposta e sulla tecnica di discesa a rete. De Minaur può essere un riferimento: velocità simile e grande attitudine».

Stefano Cobolli chiude con uno sguardo pieno di fiducia: «Flavio ha dichiarato di voler arrivare in Top 10 e ne è davvero convinto. Noi crediamo che ci siano le basi per riuscirci».



Francesco Paolo Villarico


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1 commento

no Sinner no Party (Guest) 11-12-2025 09:45

Mi piace tantissimo questo papà Cobolli e spero che Flavio continui a seguirlo sia perché è davvero competente sia perché vuole davvero il suo bene!

Ti aspettiamo nel 2026 più forte e più maturo, auguri di buona preparazione e di buone feste 😉

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