
Alcaraz lancia la sfida: “Il mio primo obiettivo è riprendermi la prima posizione del ranking”


Sorridente e rilassato, Carlos Alcaraz ha presenziato ad un evento di un suo nuovo sponsor a Madrid, rilasciando anche alcune interviste ai media presenti. Il murciano afferma di considerare Jannik Sinner una persona eccellente e un amico, ma anche di volerlo superare nel ranking visto che nella seconda parte del 2024 i propri risultati non sono stati così buoni e quindi ha spazio per accumulare molti punti. Afferma anche di lavorare con un mental coach pet scacciare i pensieri negativi che ogni tanto lo affliggono. Questi alcuni passaggi dell’intervista, a Gazzetta dello sport.
“Sì, sono pronto. L’anno scorso, dopo le Olimpiadi, ho fatto fatica a esprimermi e non ho realizzato grandi risultati. Quindi, d’ora in poi non avrò tanti punti da difendere fino alla fine della stagione. Darò il massimo nei prossimi tornei per conquistare il maggior bottino possibile. So che a Sinner non importa se avrà tanti punti da difendere, lui è un gran lottatore che gioca sempre per vincere e non si fa condizionare da questo. Ma io sono pronto per la sfida, in questo momento il mio primo obiettivo è riprendermi la prima posizione del ranking. Ora mi sto preparando per i tornei americani, in modo da arrivare al massimo della forma per gli US Open”
“Io e Sinner siamo buoni amici, possiamo parlare di tante cose fuori dal campo. Io ho grande rispetto per lui, è una bella persona, sono sicuro che riusciremo sempre a mantenere questo rapporto”.
I tre match point salvati a Parigi a Sinner in finale in momento fondamentale della sua stagione… “Spesso ci penso e ancora non so come sia riuscito a ribaltare quella partita. La verità è che nello sport, ma non soltanto nello sport, devi continuare a crederci, a crederci fino in fondo. Il tennis è una strada lunga e impegnativa, e sei completamente solo con i tuoi pensieri. Quindi la chiave, nella finale del Roland Garros contro Jannik, è stata quella: pensare di poter vincere la partita, anche nei momenti più difficili, senza lasciarsi abbattere”.
L’ aspetto mentale nel tennis, la chiave secondo Alcaraz: “Dipende tutto dall’approccio mentale. Per me si tratta solo di giocare a tennis, quindi non penso ad altro. Ogni volta che devo affrontare una partita, mi ricordo semplicemente che questo è il mio sogno ed è ciò che ho sempre voluto fare fin da quando ero bambino. È il modo più semplice per gestire tutta la pressione. Mi concentro solo sul gioco, e questo basta. Mental coach? Ce l’ho, da circa cinque anni ormai, e mi aiuta molto. Sento davvero la differenza rispetto al passato. Perché a volte mi vengono pensieri negativi, ma lei mi aiuta a gestirli. Mi ha dato dei consigli su come affrontare lo stress della partita, e la situazione è migliorata molto. Come ho detto, è tutto nella testa. Ma non è solo una questione mentale: dipende anche dalla partita, da come la affronti, da tutto”.
Marco Mazzoni
TAG: Carlos Alcaraz
Secondo me semplicemente se jannik vince gli us open resta numero 1. Calcolando la forza del nostro sul cemento, la stanchezza accumulata da alcaraz e la presenza di tanti specialisti che potrebbero eliminarlo precocemente nei vari tornei gli altri 800 punti li recupera
La faccina per alcuni non basta, devi scriverlo esplicitamente.
Come detto se Jannik si confermasse a Cincy, USO, Shanghai, Finals (senza perdere un match) e vincesse pure a Pechino, resta da vedere se vule partecipare a Parigi indoor, mentre Vienna non penso ci vada perché andrà a Riyadh, anche se Carlitos dovesse sempre arrivare in finale negli stessi tornei, Sinner non perderebbe mai la prima posizione fino a fine anno. Comunque se riesce a superare le 86 settimane consecutive di Djokovic non so poi quando lo potrà perdere il n° 1, sempre che non abbia infortuni gravi o altre sospensioni.
Al netto dei conti e delle simulazioni, la cosa che mi stupisce sono le dichiarazioni. E’ un campione, ha il diritto di pensarlo e dirlo ma al contempo si espone ad un rischio mediatico e psicologico.
Forse ha bisogno di comunicarlo per caricarsi ma io, se fossi nel suo staff, gli consiglierei sempre un po’ di prudenza.
Sinner è all’esatto opposto. Vince uno slam e sulla prossima partita dice: vedremo
Sono agli antipodi anche su questo aspetto.
Una visione da incubo sarebbe quella di un Sinner costretto a fare l’ impresa nel 1000 Parigino per conservare il n 1. Un tifo insidiosamente avverso Sinner lo ha sempre sofferto in Francia con tennisti locali di seconda fascia a fare il miracolo di Asterix ai danni di uno spaesato valligiano. La sfida più grande che rimane a Sinner è vincere in Francia i punti decisivi per il n 1. Quell’ ambiente un po’ sarcastico un po’ rosicone inducono errori di sistema nel suo fisico e nel suo gioco. Persino a Vienna!
Sto ai fatti: quest’anno, lo spagnolo sul cemento finora non ha vinto niente, se escludiamo ROTTERDAM indoor. Dunque, per tornare nr 1, dovrebbe ora esplodere là dove finora non ha concluso nulla. Staremo a vedere….
Con squalifica a vita x Jannik, Carlos sarebbe indiscutibilmente il Numero 1 riconosciuto da tutti, anche dai sinneriani più incalliti.
Bene bene, caro Carlos tutto giusto e legittimo, però dovresti anche sapere che ogni volta che hai dichiarato questo, soprattutto dopo una recente sconfitta non ti hai mai portato benissimo….
Ho letto di tutto e di più sul tema, voglio esprimere una metafora ciclistica visto che siamo in periodo di tour de france e per decenni siamo stati un popolo di ciclisti.
La cima del GP della montagna è lo US OPEN: ora approfittando di un guasto meccanico ad inizio salita Alcaraz ha lanciato l’attacco. Sinner, dopo aver subito il contraccolpo del guasto e dell’ attacco, negli ultimi km ha stabilizzato il distacco e anzi ha riguadagnato qualche secondo accorciando il distacco quando ci avviciniamo agli ultimi 3 km di salita.
Essendo Sinner un noto discesista e cronoman, riuscirà a ricongiungersi al fenomenale scalatore iberico per giocarsi la tappa in volata??
Io sul mio personale taccuino (cit.) un’idea ce l’ho 😉