
Rublev lotta, ma si ferma agli ottavi: “Sto imparando a essere più buono con me stesso”


Andrey Rublev saluta Wimbledon dopo una delle sue migliori prestazioni stagionali, pur dovendosi arrendere agli ottavi di finale contro Carlos Alcaraz. Il punteggio, 6-7(5), 6-3, 6-4, 6-4 per lo spagnolo, non rende pienamente giustizia a quanto il russo abbia saputo mettere in difficoltà il campione in carica. La differenza, come spesso accade sull’erba, l’ha fatta la gestione dei punti più delicati, soprattutto a rete: Rublev ha infatti conquistato solo il 42% delle discese (10/24), sprecando occasioni che avrebbero potuto cambiare l’inerzia della sfida.
In conferenza stampa, Rublev ha analizzato con lucidità quanto accaduto in campo:
“Non è semplice parlare subito dopo un match così. È stato duro, molto intenso. Credo che questa sia la differenza tra i grandi e me: quando perdo anche solo un attimo la concentrazione, rischio di compromettere un set intero. Ho permesso ad Alcaraz di prendere il secondo parziale praticamente solo con i miei errori: ho commesso doppi falli e gratuiti uno dopo l’altro, il 5-3 è arrivato all’improvviso nonostante stessi giocando bene.”
Il russo si è soffermato anche sullo snodo decisivo del terzo set:
“Stavo gestendo bene la pressione, ma una disattenzione e una palla break ben giocata da lui hanno cambiato tutto. Mi sono un po’ demoralizzato dopo aver gettato via il secondo set, e da lì Alcaraz ha capito che era il momento giusto per alzare il livello. Ho lottato, ma la sua fiducia è cresciuta mentre la mia calava.”
Nonostante la sconfitta, Rublev vede il bicchiere mezzo pieno:
“Queste esperienze mi aiutano a crescere. Sto imparando a essere meno severo con me stesso: oggi sono rimasto positivo fino all’ultimo punto e ho lottato senza lasciarmi andare alle critiche interiori. Questo, per me, è già un passo avanti.”
Sul livello di gioco espresso in questa settimana londinese:
“Mi sento in forma, e il mio tennis è tornato a ottimi livelli. Non ricordo l’ultima volta che ho avuto questa sensazione, forse a Madrid l’anno scorso. Se riuscirò a restare costante mentalmente, sono sicuro che arriveranno anche grandi risultati.”
Rublev ha voluto anche analizzare l’inizio della partita, dove era riuscito a sorprendere Alcaraz:
“Forse Carlos era un po’ teso o nervoso, ho approfittato di alcuni suoi errori iniziali, ma poi ho sbagliato due voleé in fila che non sbaglio praticamente mai. Direi che nel primo set lui ha avuto più chance di me, ma sono stato bravo a portarlo a casa. Il problema è che lui riesce a tenere la concentrazione sempre altissima: non sbaglia nulla e questo fa tutta la differenza.”
Infine, un pensiero sul tema della salute mentale, sempre più centrale anche nel tennis:
“Ognuno ha il suo percorso, e i problemi personali non dipendono solo dal tennis. Che tu sia uno sportivo, un imprenditore, un impiegato o un giornalista, tutti hanno le proprie difficoltà. I social media hanno cambiato il modo in cui ci raccontiamo: oggi c’è più trasparenza, i campioni mostrano anche i momenti difficili. Questo è positivo per tutti.”
Marco Rossi
TAG: Andrey Rublev, Wimbledon, Wimbledon 2025
6 commenti
@ Taxi Driver (#4430322)
Un po’ troppo radicale, non ti pare?
Detto da un tuo tifoso: la sconfitta era scontata perché contro i migliori non puoi vincere… solo loro possono perdere!
Ma resti uno dei miei giocatori favoriti, perché hai una violenza creativa che mi ricorda i più grandi artisti.
Sei speciale, anzi unico!
Vamos…
Rublo tu non vincerai MAI più un torneo al pari del tuo compare Medvedev e dei vari Tsisipas, Rune, Ruud, Shapovalov, Raducanu, Andreescu, Rybakina, Aliassime, Sverev….siete solo una ENORME delusione
karen per bilanciare è invece un tipo tranquillissimo, se la gode senza problemi. molto simile a Norrie per quello che vediamo
Ma va a c..ga’
Bravo Andrey è importante che tu sia buono con te stesso perché Carletto di sicuro non lo è stato.
Certo che ‘sti russi son dei veri fenomeni.. prima uno che vuole imparare a fregare se stesso, adesso questo che si vuole bene.. che farà il prossimo?
Khachanov tu che problemi hai?