Tarpishchev (presidente della federazione nazionale): “Andreeva non lascerà la Russia”
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La decisione di Anastasia Potapova di giocare per l’Austria a partire dalla prossima stagione ha provocato una certa reazione in Russia, anche se i principali media sportivi hanno banalizzato la notizia e riportato con grande cassa di risonanza dichiarazioni come quelle di Kafelnikov, più sprezzante sull’argomento (“È stata forse una grande atleta? Ha vinto qualcosa per la Russia?” ha affermato il due volte campione Slam). Potapova è la quarta tennista russa a cambiare nazionalità quest’anno dopo Daria Kasatkina (diventata tennista per l’Australia), Marija Timofeeva e Kamila Rakhimova (entrambe Uzbekistan). Dall’avvio della guerra in Ucraina sono diventate otto le tenniste che hanno abbandonato la Russia. Per questo si parla molto di Mirra Andreeva, più forte tennista russa e una delle sicure campionesse degli anni a venire: a soli 18 anni è numero 9 del mondo – e quest’estate arrivata fino alla quinta posizione WTA -, è la più giovane tra le prime 30 nel ranking e nel 2025 ha vinto uno dopo l’altro due tornei importanti come Dubai e Indian Wells.
In Russia si aspettano da Mirra risultati pari o superiori a quelli di Maria Sharapova, è una delle principali stelle sportive nazionali e un suo eventuale cambio di bandiera sarebbe un colpo pesantissimo. Andreeva vive e si allena da diversi anni a Cannes, in Francia, e anche per questo nel suo paese c’è chi teme una possibile svolta e addio. Non Shamil Tarpishchev, storico coach sul tour Pro e da qualche tempo presidente del tennis russo. Rispondendo ai media nazionali sul tema, con una certa durezza così ha commentato la vicenda.
“Non sono preoccupato che Mirra possa cambiare cittadinanza” afferma Tarpishchev, “Né lei, né Diana Shnaider lo faranno” aggiunge citando anche l’altra giovane tennista, oggi n.21 del mondo a 21 anni. Le due hanno vinto la medaglia d’argento ai Giochi di Parigi lo scorso anno.
“Abbiamo 1.070 tenniste che partecipano ai tornei, di cui 350 fanno parte delle nostre squadre nazionali” continua Tarpishchev. “Le altre sono libere di fare ciò che vogliono”.
Così invece Tarpishchev ha commentato il passaggio di Potapova all’Austria, una decisione dettata dal desiderio di giocare le Olimpiadi, obiettivo irraggiungibile sotto bandiera russa, ma anche dai soldi. “Anastasia vive da due anni in Austria: immagino volesse garantirsi la partecipazione ai Giochi. Si è spesso lamentata anche dei problemi con i visti. Gli sportivi cambiano cittadinanza, ma non la loro patria: lo fanno perché vogliono giocare di più. Perché sta succedendo proprio ora? Perché altri Paesi reclutano le nostre tenniste di seconda fascia. Le pagano molto” tuona Tarpishchev.
Mario Cecchi
TAG: Anastasia Potapova, Mirra Andreeva, Russia, Shamil Tarpishchev

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3 commenti
Ma per quale motivo si dovrebbe giocare per la Russia ?
Quale vantaggio ha un giocatore di livello internazionale?
Uno sportivo come può sentirsi rappresentato da un paese che ha ucciso centinaia di sportivi per manie di imperialismo ?
Ecco, forse succede il contrario: le stelle russe vengono “aiutate” a rimanere con le buone o con le cattive , qualcuno sa che fine ha fatto Peng Shuai dell’altro paese democratico ?
Se gli arabi offrissero un miliardo di dollari al nuovo eroe dei due mondi per”naturalizzarlo”cosa farebbe?
Anche Andreeva cambierà per la Francia appunto