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Alcaraz e Ferrero, parla Cervara: “Sette anni sono tanti, il cambio non è sempre negativo”

20/12/2025 12:59 1 commento
Gilles Cervara nella foto - Foto getty images
Gilles Cervara nella foto - Foto getty images

La separazione professionale tra Carlos Alcaraz e Juan Carlos Ferrero continua a generare riflessioni profonde all’interno del circuito, a distanza di giorni dall’annuncio ufficiale. Il numero uno del mondo e il suo storico allenatore hanno scelto la via della discrezione, ma l’eco di questa decisione resta forte, soprattutto tra gli addetti ai lavori.

Tra le voci più autorevoli a esprimersi c’è Gilles Cervara, ex coach di Daniil Medvedev e attuale tecnico di Nishesh Basavareddy. In un’intervista a L’Équipe, il francese ha offerto una lettura lucida e pragmatica di quanto accaduto, evitando giudizi affrettati e concentrandosi sulla dinamica naturale che spesso accompagna i grandi campioni.

Secondo Cervara, i giocatori d’élite sviluppano con il tempo una sensibilità particolare nel percepire quando hanno bisogno di qualcosa di diverso per continuare a crescere. «Ho notato che questo tipo di campioni è capace di sentire quando serve un cambiamento, o qualcosa in più, per progredire», ha spiegato. «Se questo è il caso, è molto intelligente che Carlos cerchi di migliorarsi ancora». L’allenatore francese ha sottolineato come, nella sua esperienza con Medvedev, riconoscere in anticipo il momento giusto per cambiare possa fare la differenza, evitando rotture tardive e decisioni prese per esasperazione.

Cervara non esclude nemmeno che, in futuro, le strade di Alcaraz e Ferrero possano nuovamente incrociarsi. «Nulla impedisce di pensare che Carlos possa richiamare Juan Carlos Ferrero se i risultati dovessero calare», ha osservato, ricordando come nel tennis moderno i rapporti professionali non siano sempre definitivi, ma spesso ciclici.

Un altro punto centrale del suo ragionamento riguarda la durata dei rapporti allenatore-giocatore. «Sette anni sono tantissimi. Già oltre i tre anni si può parlare di un periodo lungo», ha spiegato Cervara. Per mantenere l’eccellenza, anche all’interno di un team vincente, è fondamentale preservare freschezza, stimoli e capacità di mettersi in discussione. Ai massimi livelli, infatti, la differenza la fanno i dettagli, e l’unico modo per continuare a migliorare è sfidare continuamente se stessi.

Dal punto di vista di un allenatore, trovare l’equilibrio tra ciò che si sa funzionare con un giocatore e la ricerca di nuovi approcci è una sfida costante. Ma può arrivare il momento in cui questo non basta più, perché l’atleta avverte la necessità di un cambio di ritmo. «Da fuori il cambiamento fa paura, ma da dentro può essere necessario», ha concluso Cervara, ricordando come ogni svolta porti con sé novità e opportunità, e non debba essere vista automaticamente come qualcosa di negativo.



Francesco Paolo Villarico


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1 commento

Pippolivetennis (Guest) 20-12-2025 14:06

Ottimo ragionamento.
La penso allo stesso modo.
Ora non si può dire.
Il cambio Piatti-Vagnozzi fece storcere il muso a tanti. Me compreso.
I motivi potrebbero essere totalmente differenti?
Ma nessuno può dire ora se ha sbagliato o meno.

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