Musetti, la bellezza di una fragilità che lo avvicina a tutti noi
76 commenti
Lorenzo Musetti affascina perché emoziona con i suoi contrasti. È un concentrato unico di talento tecnico e potenza, un equilibrista che disegna nell’aria acrobazie di rara armonia pur nella forza del gesto atletico, ma esprime anche fragilità e dubbio, una sensazione di inquietudine che lo avvicina terribilmente alle nostre debolezze pur appartenendo ad un mondo sportivo di altissimo livello nel quale dirsi fragile non è concesso. Tra le tante vite che abbiamo vissuto e sofferto insieme a lui ieri sera nell’incontro epico vinto contro De Minaur alle ATP Finals 2025, uno di momenti che più mi ha toccato è stato il suo breve discorso a caldo in campo con Diego Nargiso, con le gocce di sudore che ancora copiose segnavano il suo viso, stanco ma raggiante per la vittoria in rimonta, quando tutto ormai sembra perso. “È un lavoro fatto di alti e bassi. Essendo a questo livello, a volte ci si dimentica che siamo persone… io poi ho ancora 23 anni, performare al top non è facile”.
162 caratteri, due in più di un SMS standard (e chi li usa più ormai…), ma dentro c’è tanto. C’è quasi tutto. C’è l’universo di un ragazzo che è diventato uomo soffrendo le difficoltà di passaggi personali non facili, attraversati con dubbi e incertezze, sospinto da una professione bellissima ma che non perdona. L’universo del tennis di vertice ti solleva fino al cielo quando incanti la platea con i tuoi colpi magici, antichi e bellissimi, ma allo stesso tempo ti tritura e butta via, senza pietà, ancor più nel terribile mondo odierno dove con gli stramaledetti social sei sempre in prima pagina, attaccato, nudo, messo alla berlina senza ragionevoli motivazioni, dove tutto è amplificato in scala globale con un clic o uno swipe. Non è un bel mondo se hai il coraggio di farti vedere per quello che sei, anche con tutti i tuoi spigoli e fragilità, esternando la tua frustrazione con parole dure e violente (spesso davvero censurabili…) ma che esprimono la tua sincera e verace umanità. Alti e bassi dice Lorenzo. Chi non li ha, chi non li soffre. C’è chi è più bravo a mascherarli, o rifugge aggrappandosi a qualcosa. Una traiettoria di vita e carriera retta, senza cadute o incertezze è roba per pochi.
“Ci si dimentica che siamo persone”. Già. Musetti qua ha fatto un Ace a 220 km/h sulla riga e sul match point. Nel mondo del tennis dei nostri giorni, ormai troppo prossimo a quello del puro entertainment che esula dai veri valori dello sport, tutti tendiamo ad estremizzare. Se non sei il più forte, il più bravo, il più vincente, il più bello, il più tutto …sei out. Classifiche, record, numero di followers e chi più ne ha più ne metta. Devi essere straordinario altrimenti non vali nulla. Lo dice chiaro e forte anche Jannik Sinner, persona verissima e di altissimo profilo umano, “la vita vera non è quella che si trova sui social, magari vedi una persona felicissima su di una barca e pensi che vorresti essere lì, che una vita migliore della tua, ma chi ti dice che quella non sia solo una cosa falsa e magari nella vita ha mille problemi e non è affatto felice….”. Il tennis e lo sport di vertice deve tendere all’eccellenza, alla vittoria, al dare il proprio massimo per raggiungere i migliori risultati possibili, possibilmente vincere. Ma… Chi arriva secondo in una competizione così feroce, è “scarso”? No signori, non è affatto così. Chi negli scorsi mesi ha pontificato contro Musetti (e altri) affibbiando la etichetta del “perdente” perché un titolo manca da Napoli 2022 è il classico esempio chi di perde la misura e contribuisce ad una narrazione sbagliata, esagerata, distorta, con la subdola controindicazione di incrementare questa visione che è non reale.
“Performare non è facile e io ho solo 23 anni”. Nello sport generalmente vince chi gioca meglio, colui che riesce ad arrivare in campo ed esprimere le proprie qualità andando sopra a quelle dell’avversario. Non sempre si riesce a giocare al massimo, ancor più nel tennis, disciplina per eccellenza di situazione, di sensazioni, di momenti e passaggi mai uguali. La maturazione di un giovane uomo non è fatto scontata, non è indolore. Ci si arriva per gradi, con difficoltà, passi avanti e poi alcuni indietro. C’è chi ha un carattere duro, severo con se stesso e forte abbastanza da reggere tutto quel che non gira bene e superarlo di slancio. Altri soffrono, devono riflettere e capire se stessi, i perché di una tensione e difficoltà nel trovare una reazione e forza emotiva per migliorarsi. E crescere. Non è un processo scontato, è giusto che ognuno di noi si prenda il tempo e gli schiaffi necessari. Non è un peccato dirlo, anzi è una bellissima dimostrazione di forza umana. Chi non nasconde le proprie debolezze è fortissimo. Musetti è fortissimo. Bravo Lorenzo, ieri hai vinto non solo una grandissima partita, la tua prima alle Finals. Hai dimostrato una umanità che ti avvicina a tutti noi.
Da Torino, Marco Mazzoni
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Così non mi dice nulla, il Colonnello era il soprannome di Youzhny
Vi era fino a pochi anni or sono un bellissimo (a mio parere) rovescio ad una mano praticato da un giocatore tedesco il cui nome, tradotto in Italiano, è Filippo, mentre la traduzione letterale del cognome è “scrittore del cavolo”.
Mi chiedo se il “colonnello” da Lei citato sia quell’ex giocatore tedesco.
Calmati, fai un respiro profondo. Cosa vuoi dire?
Wawrinka cosa?
@ sergioat (#4521692)
Non ha senso quello che hai scritto. Pensa prima di scrivere.
@ sergioat (#4521692)
Non ha senso quello che hai scritto. Pensa prima di scrivere.
Wawrinka ?
Ma che barzelletta è ? Non è possibile togliere la pila perchè così il telefono è più protetto ed è impermeabile in caso di caduta in acqua.
E lo salvi ancora.
Anche perchè … basta che lasci il telefono a casa e vai in giro senza e non sei rintracciabile oppure basta che la batteria sia scarica, quindi telefono completamente spento.
Ma poi … le piramidi le hanno costruite gli extraterrestri anche ?
Tu dici ?
Pensa che visibilità : prova a vedere quanti nick name ci sono con nome e cognome … visibile di che cosa ?
Siamo tutti nascosti dietro dei nick name !
” perfetto … mai una parola fuori posto “.
èèèèèèèèèèè ?
Dai, possiamo fargli tutti i complimenti per il suo lavoro, la sua dedizione al tennis, i risultati ottenuti, la qualità che porta in campo etc. etc. Strepitoso.
Ma fermiamoci li per cortesia.
– Vivo a Monte-Carlo perchè li posso allenarmi al meglio.
Ma non ci crede nessuno : era già a Bordighera, anche se vai a Monte-Carlo ad allenarti nessuno ti obbliga a cambiare residenza.
E’ li per salvare un bel botto di soldi dalle tasse che avrebbe dovuto pagare in Italia.
E già questo ti contraddice.
Lo fanno tutti ma non si è mai sentito nessuno giustificarsi. Ed in maniera ridicola pure. Almeno tacere, si fa più bella figura.
…
Non gioca la Coppa Davis perchè una settimana può incidere sulle partite agli Australian Open, sulla preparazione al prossimo torneo dello Slam …
… fra 50 giorni !
Ma ci credono solo i suoi tifosi accaniti che poi sono tifosi anti tutto che non sia Sinner, pure anti Italia.
Non ci è andato perchè la Davis non gli garantisce i 6 milioni che gli garantisce una ricca esibizione come la Six Kings Cup.
Quello è : SOLDI
Uno che mette i soldi prima di tutto, prima del rispetto per chi va a vedere la Davis a Bologna e per la competizione, non è per me un esempio di campione nella vita.
Mi dispiace.
Gran tennista si. Fermiamoci qui però.
Origini umili relativamente. Non arrivi a diventare non solo top 10 ma nemmeno un giocatore professionista senza avere soldi, tanti soldi, da poter permetterti di pagare i migliori maestri di tennis in circolazione.
Un mio amico Anacleto Mapelli era uno dei due o tre ospiti alla Walter Bertini Tennis Accademy ( ai tempi di Corrado Borroni e Laura Golarsa ). Non pagava nulla.
Ma origini umili ? Suo padre aveva un panificio a Dongo, per cui i soldi non mancavano.
Era pure stato da Bollettieri in Florida a 17 anni.
Nei future in Turchia riuscì a superare un giovanissimo Youzhny, da senior nelle competizioni a squadre in Svizzera ha superato Marc Rosset, della sua generazione.
Cosa ha raggiunto in carriera ? Al massimo 1 punto ATP.
Senza soldi, da famiglie di operai umili, non emergi assolutamente.
Ne conosco di casi che hanno rinunciato a rischiare 20 e passa mila euro da metterci per andare ad allenarsi nei centri federali.
E non entrerà mai tra i primi 100.
Ah, ci è già entrato ?
Eh, ma entro la fine dell’anno uscirà dai primi 100.
Comunque a parità di livello, in un match equilibrato è più difficile psicologicamente gestire il peso della responsabilità di chiudere un match che ti sembra che dovrebbe essere già tuo di diritto, che non quello di giocare non avendo più niente da perdere.
Poi in quel caso, se quello che serve picchia giù il servizio e chiude i punti senza lasciarti scampo, è un conto, ma se quello inizia a sbagliare, è anche possibile rimontare come è successo.
Nessuno lo ha detto, ma quei minuti di sosta per lo spettatore assistito sugli spalti sicuramente hanno inciso.
Hanno ridato un po’ di energie, franchezza e fiducia a Musetti e deconcentrato De Minaur che stava andando bene, invece poi si è visto il match sfuggirgli di mano.
Sempre sottolineando che quella di Musetti si tratta di impresa eroica, proviamo semplicemente a capire come mai si sia potuta realizzare.
Oh, gente…l’Itagliano!!!
@ Alex77 (#4521650)
“prima della finale di Vienna”… scrivesti …
@ Losvizzero (#4521743)
Non ci si…profonde…
@ Losvizzero (#4521739)
Il “Colonnello” sarebbe lo “Scrittore del cavolo” (in Tedesco)?
@ Lukas (#4521517)
Non pretendo tanto: mi basta che sul mio telefonino non arrivino indesiderabili chiamate pubblicitarie, e così facendo non arrivano.
Cari commentatori…pensate troppo e male…i più mossi da invidia, gli altri da poco intelletto….grande Musetti
Infatti io ho parlato per me, che nick vedi il mio o di altri? Il discorso tuo è indubbiamente vero, ognuno dice la sua e bisogna prendere atto che a qualcuno possa proprio non piacere Sinner, o Djokovic, o Musetti, o Nadal o Berrettini e via dicendo.
Peccato che poi nella realtà dei fatti qui è Livesinner più che Livetennis e se non ci si profusa in complimenti a Sinner vieni subito additato insultato spolliciato dai soliti troll invasati. Si chiama predicare bene e razzolare male.
Detto questo Musetti è passionale, irascibile, energico, ha il fuoco dentro e trasmette emozioni ( come altri sia chiaro non è l’unico ). Sinner non esulta nemmeno dopo le partite o le vittorie dei tornei, trascina perchè è forte ed è primo ma non brilla certo per empatia ed emotività.
E’ vero, me n’ero proprio dimenticato. Dopo Musetti c’è Dimitrov perchè anche il suo è visivamente meno elegante. Poi basta, dobbiamo scendere ai Gasque Almagro Verdasco e al Colonnello per ritrovarli belli
10, 100, 1000 Musetti.
Che vinca o che perda, quando lo vedo giocare, e fare certi colpi che solo pochi sanno anche solo immaginare, mi diverto.
That’s all
Tu tanto meno
@ PPF (#4521464)
lei non è obbligato a tifare Musetti se le sta antipatico.
il punto è che lei NON conosce personalmente Musetti, se non per gli sfoghi poco rispettosi del cristianesimo (li si è indifendibile).
Per me un giocatore si tifa in base alle emozioni che ci procura il suo gioco.
Ovviamente il fatto di appartenere alla stessa nazione e parlare la stessa lingua avvicina il giocatore rispetto a un qualsiasi russo o kazako o americano.
Quello che noto è che gli odiatori di Musetti amano Sinner e non sono in grado di apprezzare entrambi. Anzi odiano Musetti proprio perchè gli riconoscono quelle qualità che Jannik NON ha e dà loro fastidio quando qualche altro tennista si affaccia alle luci dei riflettori come se questo potesse sminuire l’onnipotente italotirolese.
Io ho una squadra del cuore di calcio (diciamo a strisce verticali) e non mi pongo di certo il problema di tifare la mia squadra se in campo ci fossero anche 11 antipatici giocatori. Cosa comunque impossibile da dire perche non potrei mai conoscerli personalmente.
Tifo la maglia …cosi come tifo tutti gli italiani perche ognuno di loro rappresenta il nostro movimento tennistico. Certo che se DeMinaur fosse stato un mio caro amico a questo punto salterebbero tutte le logiche nazionalistiche e avrei esultato per la vittoria del mio amico australiano.
Quanto è cresciuto questo ragazzo da tutti i punti di vista e quanto è bello (e ora anche efficace) il suo tennis!
Forse hai dimenticato Grigor, che pure vinse il torneo dei maestri
Tu saresti un altro che dovrebbe esser censurato.. 2 cose, perché esser preso per i fondelli a me non piace, la prima é che é perfettamente inutile che ti “spacci” per tifoso anche di Sinner dopo che prima della finale di Vienna scrissi “ spero vinca Zverev così Sinner torna un po’ sulla terra”.. mmm, messaggio da tifoso proprio per continuare con le parole perculatorie sul suo accento.. non capisco perché non ammetta che ti sta cordialmente sulle palle, che male ci sarebbe? Ah, offendere anche alcuni tifosi del rosso dandogli “della specie animale con q.i basso” non è, per me, ammissibile e mi fermo qui.. pensi di esser spiritoso, forse, o forse no, io ti trovo penoso, però.. é solo un’opinione
Repetita juvant
L’utente ha il nick appropriato
lo sa anche il segugio cui appartiene lo strumento
A me sinceramante ha impressionato per l’acquisita capacità di resettare dopo errori ed episodi contrari.
Righe, male alle gambe, torinesi di merda che tossiscono sempre… Due Paternoster e via. Sappiamo tutti cosa succedeva solo un anno fa.
Povero ignorante di questo sport.
Non capendo nulla di tennis ,non sapendo cosa scrivere per farsi notare attacca il secondo italiano di sempre che alla sua età ha toccato la top10, in corsia verso la top5.
Sono chiare a tutti, o almeno a chi ha minimamente competenza e padronanza di questo sport le qualità uniche di Lorenzo ed allora per distinguersi lei scrive sciocchezze.
È un po’ come se in un forum di architetti si attaccasse ed offendesse continuamente il Vasari, o in un forum di medici si criticasse continuamente le ricerche di Dulbecco perché non era umile.
Follie , cialtronerie, meschinità, ma vada a vedere le bocce.
sarebbe bello vederli giocare la finale a Torino… io li amo entrambi, anche se i carota boys sono convinti che odi Jannik
Amen Marco, ma dubito che l’utente in questione cambierà atteggiamento.. comunque messaggio top
Radio Sportiva stamattina accennava al fatto che forse salterà la Davis. Qualcuno ha sentito qualcosa in merito?
@ Marco M. (#4521531)
Non posso metterti il pollice su perché non registrato ma ti dico: bravo & grazie!
Il Mago di Carrara ha fatto la magia…
E comunque Lorenzo, d’ora in poi mi fai u cazzu di piacere di parlare bene, hai capito? E tu Jannik, vuoi più bene alla mamma o al papà? Aaaaah…risposta sbagliataaaa!
Speriamo.
La concorrenza è tostissima.
Secondo me ancora sul duro gli manca qualcosa contro i top player. Lui e De Minaur hanno un gap di potenza e/o di anticipo nei colpi, che è difficile da compensare con la tecnica e la tenuta atletica. Però mentre De Minaur ormai non ha più molti margini (non è mai riuscito a sistemare il dritto che viaggia troppo poco per gli altissimi livelli), Musetti è ancora work in progress e quindi la speranza è lecita.
@ PPF (#4521464)
@ ibson (#4521501)
@ Grimaldello (#4521507)
Rosicate e moltiplicatevi (si vede che siete la stessa persona con problemi)
Prrrrrrrrrrr
Il best ranking è il 6.
Musetti arriverà nei primi 3 al mondo, poi se toccherà lo scalino più alto dipenderà dalle sue ambizioni,i mezzi li ha.
Certo. Per Musetti anche una sola vittoria è un grande successo. E il modo in cui l’ha ottenuta vale tutti i festeggiamenti.
Anche se perdesse 6-2 6-2 con Alcaraz, l’impresa sua personale c’è già stata.
I vigliacchi del “dietro Sinner il nulla” sono dei falliti che cercano la provocazione per farsi notare. Purtroppo in questo sito abbondano.
Continuo a detestare le contrapposizioni tra i nostri due beniamini.
“si fa amare più di Sinner” è una legittima opinione, ma è molto opinabile.
Tra tutti i miei amici, parenti e conoscenti che seguono il tennis Jannik è molto più amato e non in quanto più vincente, ma per altri pregi che sono evidenti a chiunque lo ascolti mentre parla.
A me Lorenzo trasmette più emozioni e lo sento più affine, ma non vado a dire che è più amato uno o l’altro, parlo per me.
Ecco, se avessi scritto “io lo ammiro (o lo amo) molto più di Sinner” sarebbe stato più corretto, ma quel generalizzare convinto che la maggioranza abbia le stesse idee non è corretto.
Sulle capacità caratteriali di Musetti ho sempre avuto una mia opinione, che il match di ieri, ma in precedenza quello con Korda, e, per certi aspetti, anche quello con Djokovic, mi hanno confermato. Lorenzo è un tennista tuttaltro che mentalmente debole, ha un carattere ed una resilienza che, peraltro, si potevano già scorgere da giovanissimo. Nelle molte sconfitte con Sinner, Alcaraz e Djokovic, gli unici che in questi anni gli sono stati, tranne che in un paio di occasioni, insormontabili, paga, forse, un po’ di personalità, ma soprattutto dei problemi tecnici, che non stiamo qui a ripetere, ancora ieri Bertolucci non ha mancato di evidenziarli.
Sicuramente la sua famiglia attuale, Veronica ed i bambini, contribuirà a fornirgli solidità affettiva. Il nuovo coach, se sarà confermato l’arrivo di Josè Perlas, gliela darà da un punto di vista tecnico. Se, oggi, i tre citati sono per lui piuttosto lontani, non è detto che li possa avvicinare anche in tempi relativamente brevi. Sul raggiungerli ed, eventualmente, superarli, lo sa solo la Dea Eupalla (cit.) tennistica.
@ Grimaldello (#4521507Commento imbarazzante e fuori contesto.
Commento imbarazzante e fuori contesto che altro non fa che rafforzare i concetti espressi nell’articolo.
@ Grimaldello (#4521507Commento imbarazzante e fuori contesto.
Commento imbarazzante e fuori contesto che altro non fa che rafforzare i concetti espressi nell’articolo.
Caro Bagel, colgo il tuo intervento, che sottoscrivo in pieno, per mettere in risalto che i due nostri migliori tennisti, Jannik e Lorenzo, vengono da famiglie di lavoratori. Lo erano anche Panatta, Barazzutti e Zugarelli, per la verità, tutti casi in controtendenza con la vulgata secondo cui il tennis sia uno sport solo per privilegiati. Che è in parte vera, ma sempre meno, non solo in Italia, pensiamo a Tiafoe negli USA, a Thiago Monteiro in Brasile. Un tempo era la boxe lo strumento di promozione sociale per i poveri, non so se il tennis potrà mai emularne gli effetti, ma, forse, avvicinarvisi.
Emoziona perchè fa un tennis bellissimo con colpi eleganti e ha il rovescio a una mano che già solo questo basterebbe.
Era dai tempi di Waw e Roger che non si vedeva rovescio a una mano bello, perchè quelli di Tsitsipas o Thiem a mio avviso sono tutto fuorchè eleganti, sono troppo grezzi.
E poi Musetti fa trasparire le sue emozioni ed è empatico, si fa amare molto più di Sinner
#Tinapica con tutto il rispetto se hai una SIM e possiedi un contratto adsl o fibra in casa, di te sanno tutto, e anche se spegni il cellulare sei comunque rintracciabile, per questo non è più possibile togliere la pila. Nessuno è immune o più furbo. Vuoi l’anonimato? Estinguibil conto corrente, il contratto di energia elettrica e gas, vendi automobile e moto, butta nel cesso cellulare e PC…..
Non so se è stato deto ma si tratta di bambini guariti che vengono dal Regina Margherita…
Invidia e mania di protagonismo di chi facendo il troll spera di rendersi visibile in un mondo dove nessuno lo considera.
Certo e l’ha vinta Musetti: è evidente, uno la vince l’altro la perde.
Caro Mazzoni il tennis ha vissuto spesso di questi paragoni e i social hanno agevolato non le opinioni ma gli sfoghi e le ingiurie.
Erano bersagliati fior di campioni come McEnroe,Lendl, Agassi.Sampras era ad un certo punto paragonato neppure a Tim Mayotte ma a David Weathon perché Agassi colpiva forte, Chang ridicolizzava Lendl e stava arrivando Courier.E Djokovic?Non aveva la classe di Roger né la bellezza e l’intensità del precoce Rafa,pure gli sponsor non sapevano come vestirlo per vendere.
Abbiamo la “fortuna” d’avere un fenomeno come Sinner cui praticamente non puoi dire nulla perché è perfetto:mai una parola fuori posto,un gesto sconveniente,il figlio che tutti vorremmo con la camera in ordine,i compiti fatti,la tavola sparecchiata e le immondizie portate fuori.
Musetti è più il figlio che siamo stati noi e che ora mette ordine al gioco,impara a contare fino a tre prima di parlare (a dieci arrivarci è dura),che inizia a credere in sé sporcandosi le mani e che è meno severo con sé stesso concedendosi altre chance.
Un fenomeno ed un giocatore incredibile,ce li invidiano nel mondo, perché noi dobbiamo per forza criticarli di volta in volta?
L’ha persa De Minaur, è evidente
Quest’anno ha già dimostrato tante volte di essere in grado di vincere match che sembravano persi… pochi dubbi sul fatto che sia il tennista che quest’anno, a livello mondiale, è cresciuto di più, tecnicamente e mentalmente.
“Lacune tecniche”? Stai parlando del nr. 7 al mondo a 23 anni? Alto un metro e ottantacinque? L’unico tra i primi 22 col rovescio a una mano? Siete spettacolari…
Bello, veramente bello quest’articolo. Bravo Marco Mazzoni!
Sarò breve: ma va’ a ciapà i ratt!!!
In primo luogo l’umiltà non è dote dei campioni, nemmeni di Sinner che in campo è una macchina da guerra. In secondo luogo qui di presentuoso c’è solo il suo per altro inutile intervento.
Mazzoni ha veramente sfrangiato i cosiddetti con Musetti. Tranquillo marco che lo abbiamo capito che te lo sogni di notte, non c’è bisogno che lo ripeti in continuazione.
E a tutti noi anche no, parla per te che non rappresenti il resto d’Italia.
Se Musetti dovesse battere Alcaraz potrebbe consegnare il numero uno a Sinner. Non so quanti della sua rumorosa curva sarebbero contenti.
Quando leggo “umiltà” ho l’ennesima dimostrazione che il cervello a volte non viene messo in carica.
Lei sa quanto si allena? Sa se arriva tardi alle sessioni e finisce in anticipo? È a conoscenza se giochi con i dolori? Se rinunci alla famiglia per perfezionare un colpo?
Lei non parli di pasdaran,non parli proprio perché rendere pubblica la propria insipienza non è segno di intelligenza.
Saró banale e qualunquista, ma quando ce vo ce vo.
Musetti nasce da padre operaio delle cave di Carrara e madre impiegata.
A 23 anni ha:
-indipendenza economica, immagino tale da poter permettere di “restituire” qualcosa ai genitori che sicuramente hanno fatto dei sacrifici per supportarlo nella scelta di dedicarsi al tennis.
-la famiglia del mulino bianco: una moglie bella e devota e diciamolo, di un certo rango sociale, un figlio ed un altro in arrivo
-decine di migliaia di persone che gridano il suo nome in un palazzetto
Oltre ad un fisico atletico, un bel giro di amicizie, la padronanza della lingua inglese, la capacità di generare lavoro e benessere per altri, etc.
A 23 anni. Partito da origini umili.
Ora pensate a dove siete voi. Poi vediamo se vi riesce ancora di lamentarvi, senza provare vergogna, perché non vince tornei da 3 anni
Applausi a Musetti e anche a Mazzoni.
Condivido tutto
Bellissimo articolo. Dice quello di cui parlavo proprio stamattina con mia moglie in viaggio. Musetti straordinario perché bellissimo il tennis che gioca ma a maggior ragione data l’umanità della suo comportamento che lo accompagna e che deve gestire per essere a quei livelli. Cosa altrettanto straordinaria. E che me lo avvicina di più rispetto a Sinner che, comunque, é straordinario anche per valori e lo dimostra spesso, sempre sinceramente. Come il sorriso e lo sguardo con il quale ha preso la mano della bambina che lo ha accompagnato in campo prima della partita con Aliassimme
Già solo per aver scritto “presuntuosaggine” invece di presunzione il Suo commento si (s)qualifica per quello che è.
E neanche ci provi a dare la colpa al correttore: ‘ccà nisciun’ è fess’!
Dura verità (quello del vuoto pneumatico nella crania degli odiatori)
Clicca qui per visualizzarlo.
Quante fregnacce.
La fragilità di Musetti è accompagnata da una presuntuosaggine, una mancanza di umiltà che proprio non mi procurano alcuna empatia.
Tifo per lui come italiano, contro qualunque altro tennista che non sia anch’esso italiano (esclusi Fognini e Cecchinato, più irritanti di lui).
L’indubbio “braccio” ed eleganza, le buonissime gambe, si mischiano a lacune tecniche, che i suoi fans più pasdaran preferiscono ignorare.
@ no Sinner no Party (#4521442)
Il suo carattere ultimamente ha dati molti segni di consolidamento, anche persino nella sconfitta con Giocovic.
Resta, subdola e subcosciente, una insicurezza di fondo che si trasforma in gesti tecnici imperfetti, ma non se ne lascia più travolgere e questo lascia ben sperare che in un futuro, non lontano (perché d’accordo che 23 anni son pochi, ma ormai un terzo della sua carriera è già alle spalle), lo spazio vitale di questa insicurezza si riduca ancora.
Come battè in quel fondamentale turno di battuta nella terza partita della semifinale ateniese, in cui pur offrì a Corda un’occasione di vincere l’incontro, io mai l’ebbi visto battere.
E se la mano sua non trema sono problemi, per tutti gli altri.
Forza Lorenzo!
I festeggiamenti, gli abbracci, la gioia come se avesse vinto il suo torneo.
E molto probabilmente è davvero cosí.
Anch’io dico sempre: musetti uno di noi!
Io, io continuo ad usare i msg normali
Mai “(s)venduto” il mio numero per un(a) zapp.
Io non vuo”a zapp (che poi a zappare fa pure male la schiena!)
Riporto qui il commento che avevo lasciato in altro articolo, perché credo che questo sia più coerente con il contenuto.
Sto assistendo a tutti gli incontri e le partite disputate martedì sono state, fino ad ora, le più belle. In particolare quella di Musetti, un crescendo rossiniano di emozioni. Dopo il break subito ad inizio terzo set, ogni gesto del Muso trasmetteva il sentiment di una prossima resa. Ma questa è volta il pubblico – noi tutti, compresi i moltissimi stranieri – lo ha incitato, lo ha spinto a crederci ed a non mollare nemmanco quando si era sull’orlo dell’abisso, ovvero il doppio break che lasciava presagire Un potenziale – ed immeritato – 6-1 o 6-2. Lorenzo ha stretto i denti e tutti noi eravamo lì, a spingerlo, a dargli quella forza che la mente gli diceva che non aveva più nel serbatoio di energie… e lui poco alla volta, un vincente dopo l’altro, è tornato lentamente a crederci. È stato un match di passione, di sofferenza indicibile, ma credo possa essere quello della svolta. Perché bisogna credere fino all’ultimo nella vittoria, mai mollare, mai sciogliere come spesso ha fatto in passato. In ogni momento è possibile invertire la tendenza ed oggi ci è riuscito. Grande Muso, che sia l’inizio di un nuovo Musetti che se la gioca con tutti fino all’ultimo punto.
Musetti, la bellezza di una fragilità che lo avvicina a tutti noi … … tranne agli odiatori seriali con il vuoto pneumatico nel cranio
Bellissimo articolo, che condivido in toto.
A differenza di Sinner sono proprio le insicurezze, le fragilità e le emozioni date dell’esito incerto che lo fa amare al grande pubblico..
Senza contare, ovviamente, la bellezza del gesto tecnico…
un pò come accadeva a Fognini.
Vi confesso che la reazione di Musetti davanti a De Minaur che (sul 5-4) si accingeva a servire per vincere il match mi ha davvero sorpreso.
Pensavo non fosse nelle sue “corde” e mi complimento con lui, sperando che questo non resti un episodio “unico” ma che, al contrario, sia un “sblocco” delle sue paure. Forza!