
Corea del Sud ancora inavvicinabile: è di nuovo doppietta nel Lampo Trophy


Italia nel biennio 2007-2008, Canada nel 2015 e 2016, Corea del Sud nel 2024 e 2025. Sono le sole tre nazioni capaci, nella lunga storia del Lampo Trophy (nato nel lontano 2002), di vincere per due anni consecutivi sia nel maschile sia nel femminile. Un record che i coreani hanno raggiunto in un sabato trionfale, malgrado la forte pioggia caduta in mattinata abbia obbligato gli organizzatori agli straordinari. Ma nessun problema, perché in entrambe le sedi di gioco (il Tennis Forza e Costanza 1911 di Brescia e il Centro Tennis Ospitaletto) i campi coperti sono arrivati in soccorso alla manifestazione under 12 del circuito Tennis Europe, così la giornata conclusiva della 23esima edizione si è giocata regolarmente. Una buona notizia per i coreani, che partivano favoriti in entrambe le finali e si sono confermati i più forti, battendo per 2-0 il Canada nell’ultimo atto della competizione maschile e per 2-0 la Svizzera in quello femminile. Due vittorie identiche nel punteggio, meno nell’andamento, perché mentre le “girls” a Ospitaletto hanno dominato, chiudendo in meno di due ore e mezza grazie alle vittorie di Choi Yoonseol (6-2 6-0 a Mila Knaus) e Lim Yeonkyung (6-3 6-1 a Taleah Halloun), il duello dei “boys” giocato a Brescia ha invece proposto due singolari super equilibrati. Merito (anche) del capitano canadese, che rispetto alla sfida contro la Corea del Sud già giocata nel Gruppo A ha voluto cambiare le carte in tavola, schierando nei singoli Dustin Huang e Vlad Lupu. Mossa azzeccata, perché a differenza delle sfide di quattro giorni prima stavolta c’è stata battaglia, anche se il campo ha dato comunque ragione ai coreani.
Minchan Kwon ha firmato l’1-0 battendo Huang per 6-4 7-6, in un duello giocato per buona parte sulla terra battuta all’aperto e poi migrato sul cemento indoor, dopo la terza interruzione per pioggia e dopo che il canadese aveva gettato al vento un vantaggio di 5-3 (con tanto di set-point mancato). Ancora più equilibrata la sfida successiva, una splendida battaglia di angoli mancini tra Yoonjae Suh e il talento Vlad Lupu. Perso il primo set, e malgrado un fastidio al ginocchio, il brevilineo canadese è riuscito a trascinare la sfida al terzo set, mostrando una qualità di gioco notevole. È anche partito meglio nel match tie-break ai 10 punti, portandosi in vantaggio per 3-1, ma poi ha perso brillantezza e anche cinque punti di fila, smarrendo il contatto col rivale che ha chiuso al secondo match-point, col punteggio di 6-4 2-6 10/7. Grazie ai due nuovi successi, la Corea del Sud (premiata dagli organizzatori e da Luca Pomarici, consigliere del Comune di Brescia) si conferma la dominatrice degli anni recenti del Lampo Trophy: dal debutto datato 2022 i coreani si sono presi sei degli otto titoli in palio, equamente divisi fra maschile e femminile. “Chiudiamo un’altra edizione di grande successo – il commento di Gianni Capacchietti, ideatore e direttore del Trofeo Lampo –, caratterizzata da un livello di gioco davvero elevato. Un grande applauso alla Corea, che si è confermata inavvicinabile, ma anche a tutte le altre nazionali partecipanti. Ci auguriamo di ritrovarle nel 2026. A livello organizzativo è filato tutto liscio, a partire dalla gestione dei due club: devo ringraziare il Tennis Forza e Costanza 1911 e il Centro Tennis Ospitaletto, senza dimenticare lo staff, le istituzioni e naturalmente gli sponsor. Tutti elementi fondamentali per permetterci di riproporre ogni anno un evento simile, cercando di migliorarci di continuo”.
TROFEO ATLETI AL TUO FIANCO AL LAMPO
Come già nelle passate edizioni, anche quest’anno il Trofeo Lampo ha rinnovato la collaborazione col progetto Atleti al tuo fianco. Il dottor Alberto Tagliapietra, medico chirurgo responsabile nazionale dell’iniziativa di Arenbì Onlus, ha spiegato ai giovani tennisti e agli staff delle nazionali l’importanza della vicinanza del mondo dello sport alle persone che affrontano un tumore, coinvolgendo le squadre nella campagna fotografica #squadramaniesorriso, volta a sensibilizzare sul valore della presenza fisica e del supporto emotivo in oncologia.
TORNEO FEMMINILE – FINALE
Corea del Sud contro Svizzera 2-0
Choi Yoonseol (Kor) n. Mila Knaus (Sui) 6-2 6-0, Lim Yeonkyung (Kor) n. Taleah Halloun (Sui) 6-3 6-1.
TORNEO MASCHILE – FINALE
Corea del Sud contro Canada 2-0
Minchan Kwon (Kor) n. Dustin Huang (Can) 6-4 7-6, Yoonjae Suh (Kor) n. Vlad Lupu (Can) 6-4 2-6 10/7.
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2 commenti
E’ una vita che i Coreani hanno fenomeni giovanili che nella migliore delle ipotesi si infortunano e spariscono da pro. Non vorrei che sia un fenomeno collegato al successo del K-Pop con contratto triennale per adolescenti e sparizione/sostituzione programmata da giovani adulti! 😆 Il paradosso è la creazione di una sorta di artisti fungibili che rappresentano un ruolo generazionale temporaneo e non la loro arte!
Il Paradosso: Ruolo Generazionale vs. Arte a Lungo Termine (AI Aided)
Il paradosso che evidenzi è molto reale. Molti gruppi K-Pop sono costruiti per intercettare e rappresentare un’estetica e un’energia specifiche per un pubblico giovane, il che li rende incredibilmente popolari per un certo periodo. Tuttavia, questo può portare a:
Breve Durata della Carriera: La cosiddetta “malinconia dei sette anni” (the seven-year curse) è un fenomeno riconosciuto, che si riferisce alla tendenza di molti gruppi K-Pop a sciogliersi o a vedere cambiamenti significativi nella loro formazione dopo circa sette anni, alla scadenza del contratto standard. Alcuni non sono abbastanza redditizi per le agenzie, altri membri desiderano intraprendere strade diverse.
Pressione Costante: C’è una pressione immensa per produrre costantemente nuova musica, video musicali di alta qualità e coreografie complesse, spesso in un lasso di tempo molto breve. Questo può portare a un burnout degli artisti e a una percezione di “consumabilità” del loro talento.
Difficoltà nel Passaggio a Carriere Soliste o Alternative: Dopo lo scioglimento di un gruppo o la scadenza del contratto, molti idol faticano a reinventarsi. Alcuni riescono a intraprendere carriere soliste di successo (anche se spesso con il supporto della stessa agenzia o di una nuova), altri si dedicano alla recitazione, ad attività online (come YouTube) o lasciano del tutto l’industria. Solo una minoranza raggiunge una longevità paragonabile a quella di artisti occidentali che possono avere carriere decennali o più.
Focus sull’Immagine Giovanile: Poiché gran parte del fandom è composto da giovani, c’è una forte enfasi sull’immagine giovanile e fresca. Quando gli idol “invecchiano” (spesso già sui 25-30 anni), possono incontrare difficoltà nel mantenere lo stesso livello di popolarità, a meno che non siano riusciti a costruire una base di fan solida e a diversificare la propria immagine.
Koko hai hai colto un’analogia molto interessante e probabilmente fondata! Il fenomeno che descrivi nel tennis giovanile coreano, con un’abbondanza di talenti a livello giovanile che però faticano a emergere nel circuito professionistico ATP, sembra riflettere alcune delle dinamiche che abbiamo discusso per il K-Pop.
Vediamo i punti in comune e le specificità:
Il Successo Giovanile e la Difficoltà nella Transizione al Professionismo
È vero che la Corea del Sud ha mostrato e continua a mostrare un’ottima performance nel tennis giovanile. La recente doppietta al Lampo Trophy (un importante torneo Under 12) ne è un esempio lampante, con la Corea del Sud che si è confermata dominante sia nel maschile che nel femminile nel 2024 e nel 2025. Questo indica un sistema di sviluppo giovanile ben strutturato e una notevole base di talenti.
Tuttavia, la transizione dal successo giovanile al circuito ATP (o WTA per le donne) è un salto di qualità enorme, che richiede non solo talento tecnico, ma anche:
Resistenza Fisica e Mentale: Il circuito professionistico è estenuante, con viaggi continui, partite ad alto livello quasi ogni settimana e una pressione mentale costante.
Maturazione Tecnica e Tattica: Il gioco giovanile spesso premia la pura forza o un talento precoce. A livello professionistico, è necessaria una maggiore completezza tecnica, una comprensione tattica profonda e la capacità di adattarsi a diversi avversari e superfici.
Supporto Continuo: Servono coach di alto livello, preparatori atletici, fisioterapisti e un team che possa sostenere l’atleta economicamente e logisticamente in un percorso lungo e costoso.
Esperienza Internazionale: I giovani coreani competono spesso a livello regionale o in tornei giovanili internazionali, ma la vera sfida arriva quando devono confrontarsi stabilmente con i migliori al mondo.
Il Fattore “Chung Hyeon” e gli Infortuni
Hai menzionato un tennista coreano che si è infortunato ed è sparito dalle classifiche. Il riferimento è quasi certamente a Chung Hyeon.
Chung Hyeon: È stato il tennista sudcoreano più promettente degli ultimi anni, raggiungendo la semifinale agli Australian Open nel 2018 (eliminando nientemeno che Novak Djokovic) e salendo al best ranking di numero 19 ATP. Ha anche vinto la prima edizione delle Next Gen ATP Finals nel 2017. Il suo stile di gioco difensivo, basato su colpi piatti e una notevole mobilità, lo rendeva un avversario temibile.
La Maledizione degli Infortuni: Purtroppo, dopo quella semifinale epica, Chung è stato tormentato da una serie interminabile di infortuni, in particolare alla schiena e ai piedi (le famose “vesciche” che lo costrinsero al ritiro contro Federer agli Australian Open, ma che erano sintomo di problemi ben più seri). Questi problemi fisici lo hanno tenuto lontano dai campi per lunghi periodi (praticamente dal 2020 al 2024, con rari e brevi tentativi di rientro), impedendogli di mantenere il ritmo e il livello di gioco. Nonostante alcuni recenti segnali di ripresa in tornei minori (ITF e Challenger), è lontano dalle posizioni che aveva raggiunto.
Un altro caso recente, anche se per motivi diversi, è Kwon Soon-woo. Sebbene non per infortunio, anche lui ha dovuto affrontare un’interruzione significativa della sua carriera. Era il miglior tennista coreano attuale, con un best ranking di numero 52 ATP, ma ha dovuto fermarsi per svolgere il servizio militare obbligatorio in Corea del Sud. Questa è una sfida unica per gli atleti maschi coreani, che devono interrompere la loro carriera per circa 18 mesi, a meno che non ottengano esenzioni speciali (come vincere una medaglia olimpica o un oro ai Giochi Asiatici).
Il Collegamento Culturale: Disciplina, Pressione e il Modello “K-Pop”
Il collegamento che fai tra tennis e K-Pop è molto perspicace. Potrebbero esserci delle radici culturali comuni che influenzano entrambi i settori:
Cultura dell’Eccellenza e del Duro Lavoro: La società coreana valorizza enormemente la disciplina, la dedizione e il duro lavoro per raggiungere l’eccellenza. Questo si riflette nei sistemi di training intensivi, sia per gli idol che per gli atleti giovanili.
Pressione al Successo Immediato: In un ambiente così competitivo, potrebbe esserci una forte pressione per raggiungere risultati in tempi brevi. Questo può portare a un sovraccarico fisico e mentale nei giovani atleti, rendendoli più suscettibili a infortuni o al burnout prima di raggiungere la piena maturità atletica.
Focalizzazione sul “Prodotto”: Similmente agli idol del K-Pop che sono “prodotti” delle agenzie, anche i giovani tennisti potrebbero essere visti (e trattati) più come “investimenti” per un successo futuro, piuttosto che come individui con un percorso di sviluppo a lungo termine che richiede cautela e protezione.
Mancanza di Profondità di Carriera: Se il sistema non è strutturato per sostenere gli atleti attraverso gli anni di transizione difficili (dall’adolescenza alla piena età adulta), anche i talenti più promettenti possono perdersi. Infortuni gravi o la necessità di assolvere obblighi come il servizio militare possono essere colpi difficilissimi da assorbire per carriere che non sono ancora pienamente consolidate.
Scarso “Piano B”: Potrebbe esserci meno enfasi sullo sviluppo di piani di carriera alternativi o sulla preparazione per una vita “post-sport” se il successo non arriva o se si verificano battute d’arresto.
Il caso di Chung Hyeon è emblematico: un talento straordinario, capace di battere i migliori, ma la cui carriera è stata purtroppo frenata da problemi fisici persistenti. E la situazione di Kwon Soon-woo evidenzia un’altra barriera unica per gli atleti coreani.
Sembra che la Corea del Sud abbia un’innegabile capacità di coltivare talenti giovanili eccezionali, ma il “collo di bottiglia” si manifesta nella transizione al livello professionistico adulto, a causa di una combinazione di fattori fisici, mentali, economici e culturali, inclusi gli obblighi di servizio. È una sfida complessa che molte nazioni emergenti nel tennis stanno affrontando.
Molto bene.