
Joao Fonseca: la necessaria transizione verso l’eccellenza. Dove è, dove migliorare


L’eccellenza richiede tempo. Non si parla di vino, è così anche nel nostro amato tennis. Dopo un’inizio di stagione dirompente Joao Fonseca sta attraversando un momento di stasi con risultati non entusiasmanti. I due mille in Nord America l’hanno visto battuto al primo turno in Canada e al terzo al Cincinnati contro Atmane (buono ma non certo un fulmine di guerra). Sull’erba ha vinto 3 partite mentre a Roland Garros, dove era discretamente atteso vista la sua eccezionale predisposizione alla terra battuta, ha rimediato una “scoppola” da Draper, ma pure a Roma e Madrid non aveva certo brillato. Sui social c’è chi già lo apostrofa come sopravvalutato… Beata ignoranza. Il tennis è sport complesso e le sue dinamiche sono mutevoli, difficili, tanto che il tempo diventa un fattore assolutamente relativo. Fonseca oggi sta deludendo? Forse, ma è normale che sia così. Di Boris Becker che vola e domina sui prati di Wimbledon da teenager non ce ne sono più e l’arrivo dirompente di Alcaraz è l’eccezione che conferma la regola. La verità è che forse le attese degli appassionati brasiliani (e non sol0) sono andate ben oltre le reali possibilità attuali di Joao e non parlo di tennis “puro”. Il teenager di Rio de Janeiro è un predestinato a diventare un grande campione. Ha troppo talento, troppa potenza, e sembra anche una mentalità davvero eccellente per arrivare a sedersi al banchetto dei migliori, quelli che possono ambire a vincere gli Slam e cambiare lo status quo. Ma per arrivarci, serve il tempo necessario ad imparare, a conoscere il tour, gli avversari e anche se stesso. Solo attraversando vittorie e sconfitte, provando sia emozioni positive che negative, Fonseca può costruire la miglior versione di se stesso e diventare un giocatore a tutto tondo, capace di compiere l’impresa e performare a medio lungo termine. Dopo settimane di bellezze è normale che alla sua età e alla prima vera intensa stagione da Pro potesse arrivare un momento di cattiva forma e risultati modesti. È nell’ordine delle cose. Semmai è interessante andare a vedere cosa in questa fase non sta funzionando nel suo gioco e dove deve insistere per salire di livello.
Dove eccelle Fonseca? È un terrificante colpitore. Impressiona la potenza suoi colpi, come riesca ad accelerare la palla con dinamite nel braccio e trovando con facilità ogni angolo. Destra o sinistra non fa enorme differenza, ha forza fisica e buon timing, tanto che quando comanda lui può lasciarti fermo. Frustate clamorose con la disinvoltura dei forti. Ma per sostenere questo tipo di gioco senza compromessi e velocità folli è necessaria una struttura che ancora manca, fisica e mentale. Tre sono le aree dove Joao deve necessariamente migliorare per esprimere il massimo del suo potenziale e arrivare in alto, molto in alto: 1) velocità di base/reattività; 2) controllo medio del colpo di scambio; 3) percentuali di prime palle/stabilità della risposta, ossia colpi d’inizio gioco. Andiamo a vederlo nel dettaglio.
Fonseca fa correre la palla a mille all’ora, ma… visto che sul tour al salire del livello si difende tanto e bene e quindi non è possibile fare il vincere con una sola pallata, le sue gambe devono andare di pari passo alla velocità delle accelerazioni. Altrimenti un buon avversario che intuisce la bordata ci arriva, si appoggia e rende pan per focaccia, e oggi i piedi di Joao non sono assolutamente all’altezza del compito. Il brasiliano è un ragazzone ancora da formare fisicamente: deve esser un po’ asciugato, forgiato e rinforzato di fibre che lo rendano non solo esplosivo ma un po’ più elastico. Vedendo il suo movimento in campo, dà la sensazione di potenza ma anche pesantezza. Oggi la palla corre troppo rapida – in primis per come la spinge lui! – e per reggere quella velocità deve averne altrettanta negli spostamenti. Probabilmente non sarà mai un De Minaur, un Sinner, un Alcaraz, uno dei quelli che coprono il campo in modo eccezionale, ma attualmente è troppo indietro e questo lo sta pagando. Non c’è altra medicina che il lavoro e la pazienza di strutturare il suo fisico. Sembra un ragazzo con eccellente attitudine al lavoro, ci arriverà. Serve lavoro e pazienza. Non c’è alternativa con quel tipo di gioco.
Più sottile ma altrettanto importante il problema del controllo del colpo “medio” di scambio. Fonseca è un colpitore, uno che ama alla follia vedere la palla che arriva e picchiarla a più non posso, cercando di sbaragliare il rivale. Un tennis potente e senza grandi compromessi, che ti porta a trovare tanti vincenti e parimenti commettere diversi errori. Ma quel che oggi penalizza Joao sono i troppi errori gratuiti in scambio, su palle diciamo di costruzione, per aprirsi lo spazio e quindi cambiare ritmo con la pallata a chiudere. Manca un po’ di pazienza, normale alla sua età e sapendo di poter “sbranare” la palla con la dinamite del suo braccio, ma anche qualcosa dal punto di vista tecnico da migliorare. Essendo un colpitore puro, è normale che abbia lavorato tantissimo sui colpi a chiudere, meno su quelli di governo. Soprattutto col diritto un po’ carico di spin tende a perdere la misura, e col rovescio quando non arriva benissimo coi piedi e non si accontenta di una palla semplice da non sbagliare. Serve un lavoro mirato su tecnica e tattica per fargli imparare le posizioni sul campo e scegliere come e quando colpire. Serve viverlo in partita e fare esperienza. Anche qua, è un aspetto fondamentale della prestazione che si acquisisce con lavoro ed esperienza, e l’umiltà del capire che non si può vincere un set per 24 punti a 0.
Fonseca ha già una prima palla più che discreta, ma con percentuali non buone, e una seconda non così precisa e continua. Non serve nemmeno scrivere quanto il servizio sia decisivo per chiunque voglia eccellere, e il brasiliano sa benissimo quanto debba lavorare e costruire in questo settore. Molto passa anzi va di pari passo con la crescita fisica e stabilizzazione della muscolatura. L’abbiamo visto di recente con il nostro Jannik Sinner: per anni abbiamo invocato una sua crescita al servizio, ma visto che fisicamente era ancora assai indietro, è stato necessario aspettare per arrivare alla struttura definitiva e stabile su cui costruire meraviglie. Fonseca ha fisico diverso da Jannik (più massiccio) ma ancora da modellare; quando questo lavoro sarà a buon punto, è sicuro che lo vedremo servire meglio e in modo diverso da quello attuale. Un po’ diverso il discorso alla risposta. Con quella mano può impattare con durezza assoluta e tirare fucilate che nemmeno vedi; ma quella è la scelta che puoi fare nei momenti decisivi, quando l’altro è insicuro, quando vuoi far sentire il momento, non si risponde mai sempre a tutta, senza compromessi. È il colpo più bloccato, di contenimento per iniziare lo scambio, dove ancora Joao è instabile e poco sicuro. Lì gli avversari entrano e lo portano a rincorrere, il territorio a lui più sgradito. Lavorare bene in questa fase sarà decisivo a dotarlo di più strumenti per reggere e contrattaccare.
Questo contributo non pretende di essere esaustivo. Molti sono gli aspetti del tennis di Fonseca da migliorare, come la transizione verso la rete quando è sospinto avanti dalle sue accelerazioni, e la selezione delle variazioni, non sempre impeccabili, solo per citarne due. Sarà molto interessante seguire la traiettoria di carriera del carioca, un tennista di potenziale sterminato che può realmente ambire ai vertici dello sport. Forse anche a battagliare con Sinner e Alcaraz per gli Slam se riuscirà a completare gioco, fisico e tattica.
Marco Mazzoni
TAG: analisi tecnica, Joao Fonseca, Marco Mazzoni
Si Kenobi, ho sparato top5 in 10 anni di getto, per far capire che non mi basta vedere un tennista qualche mese in top 10 per dire che, parafrasando l’articolo, possono “…arrivare a sedersi al banchetto dei migliori, quelli che possono ambire a vincere gli Slam e cambiare lo status quo..”
Rublev, Tsitsipas, Zverev, Rune, Aliassime, Hurkacz, Fritz, Draper, Ruud, Paul, De Minaur, Musetti, Khachanov, Tiafoe, Dimitrov, Shapovalov sono stati tutti Top10, chi più chi meno.
Si sono seduti al banchetto dei migliori?
Forse Tsitsipas, Zverev, qualche antipasto e un primo l’hanno assaggiato, ma non si stanno dimostrando capaci di essere così tosti da assaggiare le pietanze migliori. Zverev sembra quello che più di tutti ce la farà prima o poi. Gli altri?
Cosa si diceva di Dimitrov, Rune, De Minaur, Ruud?
Per carità, tutti grandi tennisti ma qui si parla di “banchetto dei migliori”, quelli dove di mangiano gli Slam. Qualcuno ci arriverà, ma Fonseca?
Forte, bravo ma è presto, per ora siamo solo all’inizio.
Shelton ha l’età di Alcaraz, è un top10 da pochissimo, è maturato tennisticamente? Forse. Ma per stare a banchettare coi migliori è ancora presto (per me) da poter dire.
Essere umili non vuol dire non essere ambiziosi, o stare in campo e nelle interviste come Sinner.
I big3 erano per me tutti e 3 umili. Eppure tutti e tre erano diversi e si relazionavano col mondo in modo diverso.
A Nole che in campo aveva degli atteggiamenti che a me spesso non piacevano non gli si poteva dire non fosse umile.
Spesso si confonde l’umiltà con la buona educazione o altre o la pacatezza.
Essere umili vuol dire stare coi piedi per terra, non sottovalutare mai l’avversario (qualsiasi esso sia in qualsiasi momento della sua e altrui carriera), non pensare di essere mai superiore a nessuno dei tuoi colleghi, non pensare mai che sei mesi di ottimo tennis (che dagli inferi ti portano in top20) ti siano sufficienti per dimostrare di fare chissà che cosa…
L’umiltà è un insieme di piccole e grandi cose che PER Me, ripeto un campione che vuole sedersi in quel tavolo deve avere. Ma non ho mai detto che basti o sia sufficiente solo l’umiltà.
Spero di aver spiegato bene.
È poi, naturalmente come i tennisti non sono tutti uguali, anche noi abbiamo opinioni diverse. Forse la pensiamo in modo diverso ma fa piacere confrontarsi con persone che la pensano anche diversamente. Alla prossima Kenobi.
Scrivo spesso col cell, e 9 su 10 non rileggo per correggere. Perdonami se troverai errori (o orrori) di orto, sintassi, refusi ecc ecc
Giocatore estremamente sopravvalutato e pompato . Tutta questa sovraesposizione e le elevate aspettative del suo paese non lo aiuteranno ad essere un campione. Gli auguro una buona carriera , ma non lo vedo primeggiare. Tirare forte non significa essere un top player
Interessanti le considerazioni, io la vedo diversamente, a meno che tu intendi che Fonseca serve meglio di Sinner a 19 anni, il che ci può stare, non del Sinner attuale, giusto?
Di testa meglio di Alcaraz non saprei, Carlos passa per essere farfallone ma mi pare uno che si fa il sedere a paiolo in allenamento, magari è vero che si sente stimolato in certe partite e in altre molla spesso, ma sa di avere margine quasi sempre.
Secondo me Fonseca è forte e diventerà fortissimo, ma il ruolo che ha avuto Nole non credo sia nelle sue corde.
Fisicamente sembra più un Wawrinka moderno, che detta così sembra una diminutio ma Stan è stato capace di far tremare i Fab veramente, purtroppo mancava di continuità e convinzione ad inizio carriera, forse perché il paragone con l’altro svizzero era esagerato.
Joao non ha connazionali ingombranti ed ha anzi due giovani che gli fanno da ombrello anche per le pressioni, vedremo.
Ora non posso risponderti Kenobi. Controlla questo post in questi giorni poi ti spiego.
Varietà naturale* maledetto correttore!
Te lo spiego e riassumo volentieri.
Tecnicamente è meglio rispetto a Jannik, perché serve già meglio ed ha più varietà (natale) nei colpi.
Di testa è molto meglio di Alcaraz.
Se riuscirà a colmare il gap fisico (casa per nulla scontata), secondo me può giocare lo stesso ruolo di Nole all’interno dei Big3.
Vedremo…
Quando tu imparerai a scrivere in italiano…quindi mai!
Per la precisione tra una settimana ne avrà 19…
@ Markux (#4458036)
Azz sei pure incontinente…
Mi incuriosisce chi attribuisce il pensiero di alcuni ad una verità accertata. Il Sinner sparapalle monotono era il pensiero di alcuni, altrimenti confondiamo la parte con il tutto..il Sinner dei venti anni che aveva già vinto cinque tornei, era top 10 e finalista master mille oltre che, seppur da riserva, partecipante alle Finals era uno splendido giocatore con dei limiti, il servizio e le poche variazioni..
La copertura del campo è non meno importante della fase offensiva.
Per essere giocatore al top deve eccellere in entrambe.
La mia sensazione è che sia lui che Mensik non abbiano sufficiente potenziale nella copertura del campo.
Stare in top 5-10 per 5 anni consecutivamente non ci è riuscito neanche DelPo o Stan, non sono stati campioni loro? Non lo è stato Berrettini?
Lo è più Rublev che è rimasto uno sparapalle?Mah punti di vista.
Forse lo confonde con fenomeni.
In realtà quello che criticavo era paragonare Fonseca e chi in topten già c’è ed ha dimostrato di essere maturato, altrimenti non ci sarebbe stato.
Per l’umiltà un tennista ha il dovere di essere ambizioso, se non ci crede lui nessuno ci crederà.
Se poi si vede che sta lavorando allora capisco che utilizza il linguaggio come sprone.
Per me si equivoca con Jannik, trasferendo a ciò che dovrebbero essere tutti pensando a lui.
Ma siamo tutti diversi, ognuno si relaziona diversamente con il mondo.
@ Max66 (#4457957)
Dimostri come sempre superficialità.Giocatori con infortuni precoci ne conosci? Ragazzi che partiti in quarta sono stati irrobustiti per reggere il circuito maggiore e poi hanno pagato dazio?
Ovviamente siccome seguì tutti gli sport fai confusione mischiando il calcio (dove vigono scelte di marketing pessime)col resto degli sport.
Un talento nel rugby di 16/17 anni lo fai giocare con la prima squadra o eviti che si rompa? Ci hai pensato?
Borna Coric che carriera ha avuto?Rune con la schiena?
Fai benissimo a seguire tutti gli sport ma per fortuna ci sono staff che seguono gli atleti d’alto livello magari con famiglie che guardano anche al benessere dei figli.
Guardati il film sulle Williams e ciò che diceva Richard Williams,imparerai qualcosa.
Commento per me interessante, secondo te perché potenzialmente può fare meglio di Sinner e Alcaraz?
Per dire, io Sinner quando era ragazzino vedevo una grande risposta e un rovescio che non avrebbe sfigurato in top 10, il dritto quelle non troppe volte che restava in campo tirava lavandini e lavatrici assortite.
Alcaraz da 18 anni era…Alcaraz.
In cosa vedi potenzialmente Fonseca migliore del Sinnaraz?
La velocità che ha fatto progredire Sinner, è il duro lavoro e la capacità di pretendere da sé stesso, il massimo sacrificio in tutto, dall’allenamento maniacale sul campo e in palestra, alla cura del corpo in ogni suo aspetto, una alimentazione corretta 365 giorni l’anno…
Cosa diceva Piatti?
La più grande dote di Sinner è quella di essere un grande lavoratore…
Jannik ha una mentalità, che praticamente al giorno d’oggi non ha nessuno…
Non dobbiamo dare per scontato che Fonseca abbia questa capacità, questa perseveranza, di volere ossessivamente, a qualunque costo, raggiungere il suo limite…ammesso e non concesso, che il suo fisico sia predisposto e possa sostenere tale sacrificio…
E’ un brasiliano per loro è già numero uno e forse anche lui si è autoconvinto di arrivarci, ma non ha la testa e il carattere per raggiungere la vetta, la sua carriera max. sarà forse entrare nei top 10, spero di sbagliarmi
Confermo
Alcaraz all’età di Fonseca, aveva già un fisico d’acciaio, una muscolatura impressionante e una velocità di piedi disarmante…
Nel tennis moderno, oltre chiaramente ad una palla che viaggi pesante e veloce, ci vuole anche e soprattutto un atletismo importante…chi si muove male di strada ne fa poca…
Fonseca dovrà crescere tantissimo sul piano atletico, se vorrà effettivamente avvicinarsi al duo che sta dominando il tennis…
Io lo dicevo ad inizio anno, che i suoi risultati erano amplificati, da una preparazione atletica molto anticipata rispetto alla concorrenza, dovuta alla brillante partecipazione alle next gen, che poi è stata accompagnata da un ottimo AO e dal primo successo atp sulla terra sudamericana…
Adesso vedremo come si presenterà il prossimo anno dal punto di vista fisico e anche dal punto di vista mentale, dovendo fronteggiare avversari più consapevoli e aspettative enormi…
“…anche se sei n.1..”…non me lo ha scritto
Aver raggiunto la top-10 da qualche mese non mi basta per capire se sono maturati tennisticamente.
Raggiungere la vetta l’ho detto perché su livetennis.it fioccano i n.1. Vetta per me vuol dire stare tra i primi 5 per 10 anni, non necessariamente n.1.
Umiltà vuol dire mantenere sempre i piedi per terra e non salire su un piedistallo e guadare gli altri dall’alto, anche se sei Se poi ci sali c’è il rischio di scivolare e farsi male.
Vorrei spiegare anche altre cose ma ora non posso.
Capiterà. Alla prossima.
Hai ragione. Ma anche Sinner fino ai 20 anni veniva accusato di essere uno sparapalle monocorde. Poi di testa Sinner è un fenomeno alla Nadal, non si può pretendere che tutti siano a quel livello. Però la capacità di capire cosa manca al tuo gioco può arrivare con l’esperienza come dice Mazzoni e con la voglia di non accontentarsi mai, di voler sempre migliorare. Sinner è un fenomeno per la velocità con cui è progredito nel gioco e nell’apprendimento.Fonseca magari avrà bisogno di più tempo. Dipende da quanto fortemente desidera non accontentarsi mai. Magari fra 12/24 mesi lo troviamo in finale slam. E fra 24 mesi avrà solo 21 anni…. Adesso non possiamo valutarlo, troppo presto.
@ Io ho il Terrore di Carlos Alcaraz (#4458004)
Si, l’anno del poi nel giorno del mai
Qui il problema è fisico e spero per lui non sia strutturale… Il ragazzo fatica negli spostamenti e se ha problemi nel prendere peso per questioni , che so, metaboliche, non so se potrà mai risolvere i problemi di peso e di mobilità. Purtroppo solo col braccio non vai da nessuna parte.
L’utente pier che fa’ sociologia sul Brasile e sugli USA, fa’ scompisciare dal ridere, chapeau.
Si è toccato un paragone tra Joao e Shelton e aggiungo qualcosa.
Shelton non ha grandi pressioni,lo sport USA ha ben altri divi e pure nei college football, basket e baseball la fanno da padrone pure tra gli studenti/atleti su cui si investe di più,si spendono ingaggi (20 milioni$ da quest’anno sono consentiti, chiaramente alle università che li hanno).Vai a vedere il tennis se non ci sono altre attività ed occorre una buona promozione per avere gente sugli spalti e non si paga granché,anzi per lo più nulla.
La pressione è nel casino attorno ai court,del coaching d’ogni tipo,nelle azioni di disturbo e,udite udite,nei furti: arbitri solo nelle fasi finali,si gioca sul cemento (rara la terra verde) e nessun segno quindi si va di furbate (di tutti tranquilli,mia figlia ha visto cinesi e giapponesi rubare dal primo punto).
Sono forche caudine e lui,con meno tecnica,ha imparato ad essere il primo a combattere punto su punto e,difatti,molte sono le vittorie al fotofinish.
Joao ha la pressione di un Paese in crisi di eroi sportivi,calcio, volley, formula1 non hanno fuoriclasse (Vinicio,Neymar in disarmo) e lui sembra il volto bello in uno sport per ricchi,un riscatto sociale potenziale non da poco per una società in lotta con gli USA e che cerca legami con Paesi lontani.
Fonseca ha quella pressione,ha più tecnica ma meno gavetta,se le cose non vanno un conto è guardare babbo,un conto una torcida affranta.
Magari non lo è davvero ma sulle spalle di Fonseca c’è molta gente che spera in mesi di soddisfazioni per dimenticare ciò che non va perché il Carnevale non basta e Ancelotti ha un’impresa troppo ardua.
Praticamente deve rifare la Sat. ..
Persino l’ ottimo Carlos Bernardes quando parla di Fonseca, sproloquia abbondantemente.
Ovvio che poi quando Joao perde (eccome se perde), è come cadere dal terzo piano.
@ zedarioz (#4458002)
Mi spiego meglio: la testa intesa non solo capace di reggere la pressione ma di trovare le soluzioni ai problemi durante l’ incontro (come spiega sempre Sinner) e nel definire le proprie strategie di cambiamento e miglioramento durante gli allenamenti.
Poi c’è la capacita di organizzare e gestire il proprio team, come vero leader.
Nella tua analisi (pure in quella dell’ottimo Mazzoni) manca la valutazione del driver principale per il raggiungimento del successo: la testa!
L’esempio più fulgido è Rune, un giocatore dotato di grandissimo fisico e di ottima tecnica, ma…
Pure Rublev e gli altri li lascio a voi.
È ovvio che il ragazzo a 18/19 anni deve ancora imparare tanto, sbagliare, maturare.
Il problema è la narrazione che è stata fatta, facendoci credere che era già pronto a vincere slam o a impensierire Sinner e Alcaraz. Follia allo stato attuale.
Insomma, Draper, Musetti e Shelton sono ormai in top10, al netto di qualche problema fisico o tecnico, non mi sembra si possa definirli una delusione, Rune può essere definito tale solo perchè 3 anni fa vinse, un po’ inaspettatamnete Bercy, ma comunque è anche lui in top 10. Teniamo presente che in mezzo, oltre al sempiterno Djokovic, ci sono anche tennisti non ancora trentenni come Zverev, Fritz, DeMinaur, Rublev, Tiafoe, Paul e Kachanov. Medvedev e Tsitsipas sono usciti dalla top 10, ma sino a poco tempo fa c’erano ancora, non è mai successo che i primi dieci fossero tutti degli under 25, neanche negli anni 70/80. Certo, Aliassime e Shapovalov sono (al momento) delle delusioni ma non li accosterei a Fils, Prizmic o Medjedovic, che hanno dai 4 ai 6 anni meno di loro…
Ancora..IL DESTINO NON SI PUÒ CAMBIARE..Fonseca è destitado a diventare n1 e vincere vari slam e lo farà,bisogna solo cipire quando
Più o meno quello che dicamo tutti. Velocità e selezione dei colpi arrivano con lavoro ed esperienza. Ma la base è di primissimo livello. La cosa più difficile però è la velocità di piedi perché ci vogliono anche doti naturali di reattività che non sembrano eccellere. Poi bisognerà vedere la testa come regge alle pressioni dei grandi tornei. Abbiamo visto un plurivincitore 1000 come Zverev quanti anni ci ha messo per riuscire a fare bene negli slam e comunque di testa lo vediamo ancora in difficoltà spesso.
@ no Sinner no Party (#4457991)
Abbiano (no: a Bianco)
Credo che Jannik e Carlos a bianco fatto di più che mantenere la promessa di diventare dei top…
… probabilmente oggi sono “over-the-top” rispetto alle più rosee previsioni, raggiungendo un livello di 2 gradini sopra il #3.
Attualmente sembrano davvero irraggiungibili!
più che le mani che lo plasmeranno saranno fondamentali le sue doti mentali, e quelle o ce le hai o non ce le hai. staremo a vedere.
Gli mancano delle caratteristiche che per un giocatore moderno sono imprescindibili. Innanzitutto l’elasticità, che proprio non ha naturalmente ed è difficile da “costruire”. Poi la fase difensiva che è molto deficitaria e al momento solo passiva.
Di colpitori incredibili ce ne sono molti. Riuscire a distinguersi tra i tanti è complicato. Tra lui e un Mensik non ci sono così tante differenze. Ma dall’arrivare a Mensik a fare poi l’ultimo passo verso i top 3-4 c’è una voragine enorme.
Sono d’accordo sul fatto che va lasciato tranquillo, ma oramai il mondo, per come è strutturato non ti lascerà mai tranquillo e per diventare un Big devi per forza riuscire a gestire anche e soprattutto questo aspetto. Parte della forza mentale passa anche attraverso la capacità di saper gestire le aspettative e la fama. Se certi talenti sportivi non si dimostrano capaci in questo è probabile che non emergano mai o che pur emergendo cadano velocemente, non pensi?
L’analisi di Mazzoni è esaustiva e competente però, arrivato al termine, nella mia mente ho ricavato un’immagine di Fonseca come quella di un ragazzo di argilla. Ancora tutto da plasmare. Saranno quindi fondamentali la mani che lo faranno
@ Pippolivetennis (#4457954)
Shelton non può ambire a mio modo di vedere alla vetta, troppo scarso in risposta (mi pare che è 49esimo tra i primi 50), inoltre è coetaneo o quasi dei due mostri…cmq vedremo, mi sta simpatico Ben, anche se tifo solo italiani
A me i brasiliani ricchi, di giallo vestiti, e facenti un casino della madonna ad ogni bordata del bimbo, mi stanno sui cugghioni parecchio assai… Quindi se il ragazzo non evolve e questi se ne staranno muti, mi può solo che fare piacere 👿
Se non hai due motori ai piedi non stai in top ten. Fonseca deve perdere 5 o 6 kg di zavorra e lavorare sul resto.
Comunque ha ancora tanta strada da fare.
Forse si era preparato per essere al massimo per le next gen quando il resto del mondo eera a riposo. Poi lo stato di forma si é prolungato nei primi mesi del 25 e poi l’ha pagata da Madrid in poi. Mettici anche i cambiamenti fisici, ci sta che la seconda parte del 25 sia stata e ormai sarà di transizione.
L’anno prossimo scopriremo se diventerà un crack o un bluff.
@ De Fonseca (#4457959)
*diventare saltuariamente il terzo incomodo
Musetti e Shelton sono in topten, metterli insieme agli altri depotenzia un po’ il post.
Sono campioni, non tutti possono essere numeri 1 e vincitori Slam a 20 anni.
Inoltre devo ancora capire cosa è l’umiltà.
Cioè un giocatore non deve crederci, non può ambire a diventare numero 1 altrimenti è moralmente sbagliato?
Inoltre non capisco cosa c’entri questo non essere umile con il lavoro che fa o le chiacchiere nelle interviste.
I giornalisti hanno una fretta maledetta di trovare il terzo incomodo e, preferibilmente, lo vorrebbero extraeuropeo per motivi di marketing. Dopo 20 anni di dominio dei tre che conosciamo bene, con Sinner ed Alcaraz è ancora l’Europa a dominare la scena e la maggior parte dei tennisti sotto i primi due sono europei pure loro. Quindi visto che Fritz non sembra poter fare di più e Shelton uguale, ci si aggrappa a Fonseca che, allo stato attuale, è decisamente sopravvalutato e caricato di troppe aspettative. Potrà fare buone cose ma difficilmente diventerá un numero uno.
@ Tiger Woods (#4457912)
Addirittura fare meglio?
Sarebbe un’impresa divertare il saltuariamente il terzo incomodo, cmq alla solita età Alcaraz era 10 volte meglio e Sinner faceva vedere cose che Fonseca se le sogna…cmq vedremo, rimango dell’idea che se nn fosse accompagnato dalla torcida social di questi tempi, ne parleremmo tutti con molta meno enfasi
@ Pier no guest (#4457921)
Mettiamola così, io, a differenza vostra, seguo tutti gli sport, persino il curling, e trovo incomprensibile che Doualla, una ragazzina che a 15 anni corre ai livelli di una velocista affermata, non parteciperà ai mondiali di atletica a settembre, pur avendone diritto, dicono per scelta dell’allenatore e della famiglia… all’estero non si fanno mica tutti questi problemi a lanciare adolescenti nei circuiti maggiori in qualsiasi sport, solo noi siamo così “protettivi”… immagino il vostro smarrimento, ma volevo solo dire che gestire un fenomeno non significa tarpargli le ali… vi vedo smarriti, ma se vi dico che Borg e Becker, se fossero stati italiani, a 17 anni non avrebbero mai vinto il Roland Garros e Wimbledon.. magari i più intelligenti capiscono
Sono d’accordo.
Ma ciò che mi ha convinto meno è l’umiltà. Mi sembra poco umile. L’ho visto poche volte ma nell’atteggiamento in campo mi è sembrato un giocatore troppo convinto di essere già arrivato tra i grandi.
Non lo seguo praticamente mai, ma in quel poco che ho visto questa è stata la mia sensazione.
Una sorta di Ben Shelton.
Anche se in quest’ultimo un vedo potenziale enorme, molto più evidente che con Fonseca.
Ci sono tanti tennisti giovani e interessanti che però non si dimostrano capaci e umili al punto di reggere mentalmente il passaggio repentino verso la top-15 e quello molto più lento e duro che ti permette di salire al vertice.
Shelton, Mensik, Muso, Fonseca, ecc ecc sono in quella fase, ma per ora nessuno sembra averla superata.
L’unico che sembra aver imboccato mentalmente la strada giusta (per ora) è Shelton. Gli altri sono un tantino ancora lontani.
Non credo che arriverà mai a quel livello i due big possono stare tranquilli
Unica mio timore che ci sono troppe aspettative sul ragazzo, va lasciato tranquillo altrimenti si passa da esaltazione a dubbi sulla sua effettiva capacità che sicuramente al ragazzo non fa bene
È presto per trarre conclusioni. Ha 18 anni e a quell’ etá a parte Alcaraz che è un fenomeno ed un campione assoluto ed indiscusso, nessuno in tempi recenti ha fatto chissà cosa.
Su questo tizio vi siete fatti troppi film mi sa quale transizione questo è fatevene una ragione
Io ritenevo e ritengo Fonseca un giocatore in grado di arrivare ai vertici perché si parla di un 2006,ovvero un non ancora 19enne con 12/15 anni di carriera e di tempo per affinarsi.Concordo con Mazzoni, soprattutto perché vedo nel colpo interlocutorio e di media velocità ma di alta rotazione quello più deficitario,in grado di fargli gestire lo scambio prima di accelerare.
Trovo poco competenti i commenti tipo “ma in fondo cosa ha fatto?” che non hanno né la visione del circuito (scarta Fonseca quindi scarti tutti) né la saggezza di capire che non tutti i giocatori hanno progressi costanti nei vari aspetti simultaneamente. Tecnicamente, tatticamente, fisicamente, nell’atteggiamento mentale il miglioramento richiede tempo e spesso la gestione di un progresso è complicato: servi a 220 e ti torna indietro e l’uscita dal servizio è rimasta quella di quando la prima la mettevi a 190.Ci capiamo che è diverso?
Mettiamola così: per alcuni un elemento così dovrebbe fare panchina finché non fa triplette in allenamento.Io spezzoni di match (tornei 250) glieli concederei,sempre di più e pian piano lo faccio partire titolare ( tornei 1000).
In pratica dei nati tra il 1999 e il 2005 solo Alcaraz e Sinner hanno mantenuto le promesse…
Sono d’accordo in buona parte con Mazzoni, però resto colpito da un paio di aspetti.
Innanzitutto nella prima parte della stagione, prima della pausa di sei settimane, sembrava fisicamente molto più rapido brillante negli spostamenti, reattivo coi piedi e in particolare in risposta. Da quando è tornato (Madrid) appare immobile, se non gioca da fermo et completamente in balia dell’avversario. Come è possibile? Ok appena torni, magari hai sovraccaricato parecchio durante la preparazione fatta all’interno della stagione, ma ormai sono mesi che è la fotocopia sbiadita di fine 2024 – inizio 2025.
Inoltre la programmazione…io non trovo uno sola spiegazione logica del perché ha saltato Washington. È passato dal giocare Challenger su terra al rientro dopo Madrid a saltare 500 sul cemento dopo oltre due settimane dalla sua ultima partita su erba. Inspiegabile… almeno per me.
Io credo che degli attuali top100 sia l’unico che può raggiungere il livello degli attuali Big2, secondo me potenzialmente può fare anche meglio. Però deve darsi una mossa e riprendere a lavorare nella giusta direzione.
Da italiano comunque non ho particolare fretta, eh…
Facciamo qualche nome, Stricker a 20 anni era nei cento e sembrava un crack, poi Shapovalov a 19 anni nei primi 15, Aliassime a 19 anni era nei primi 20, Rune altro fenomeno precoce a 19 anni nei primi 10, Medjedovic che a 20 anni vince le Next gen, Prizmic che a 18 anni sembrava pronto per l’ingresso nei 100, Fils a 19 anni nei primi 40..tutta gente che o è stata ridimensionata vedi Shapovalov, Stricker, Medjedovic, Prizmic e Aliassime o in calo con problemi fisici importanti vedi Rune e Fils…
Fonseca è ancora un ragazzo in crescita, dimostra meno degli anni che ha ed attorno ha uno staff medico di alto livello: sono certo che sono loro ad avergli sconsigliato di perdere quei 5-6 chili in sovrappeso, che ci vuole un attimo a quella età, con il rischio che ciò possa incidere negativamente sulla sua crescita fisica… semmai il problema per lui ora sono le eccessive aspettative: se riesce a gestirle, può diventare un top player
2-3 anni fa quando lo vidi per la prima volta era già chiaro che non fosse un tennista come tanti altri , ma il processo per diventare campione è lungo e non sempre dipende dal tennista.
Quel giorno erano già chiari anche i suoi limiti o se vogliamo dirlo in altra maniera “su cosa avrebbe dovuto lavorare”.
Su alcuni aspetti c’è stato un miglioramento, su altri meno , probabilmente dove è migliorato di più è nello stare in campo .
Troppo poco.
È giovanissimo, può fare tutto o niente.
Ma per prendere ad esempio Shelton che alla sua età aveva problemi ancora più grossi, lui ha lavorato molto di più sui suoi limiti , Joao ha così voglia di farlo ?
Giocatore sovrappeso con piedi lenti e braccio forte, nei trenta ci può stare ma essendo così pesante rischia di infortunarsi spesso e volentieri.
Caro Mazzoni, forse scrivere (per carità non ho nulla contro e glielo auguro) che Fonseca diventerà un GRANDE campione mi sembra quantomeno prematuro.
A meno che GRANDE non significhi entrare in top-20.
Già stare in top-10 fanno fatica dei buonissimi giocatori come Rune e Musetti, con una sfilza di pretendenti… da Fils a Mensik e compagnia cantante (i vari talentuologi di LT hanno già individuato una dozzina di futuri #1 e quasi 50 destinati in top-10).
Iniziamo con il perdere 8 chili,poi ne riparliamo