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Elias Ymer, dieci anni di rincorsa verso la top100: “Il livello è più alto che mai”

24/06/2025 08:58 12 commenti
Elias Ymer nella foto
Elias Ymer nella foto

Sono passati più di dieci anni da quando Elias Ymer ha fatto il suo debutto nel circuito professionistico, ma la sua carriera porta ancora una grande lacuna: l’approdo stabile tra i primi 100 del mondo. Il suo volto era presente nella primissima lista dei #NextGen, una campagna inaugurale che ha lanciato diversi top10… e altri che, come il tennista svedese, non sono mai riusciti a entrare nell’élite mondiale. A 29 anni appena compiuti lo scorso aprile, Elias non ha mai smesso di crederci e continua a inseguire quel sogno, lavorando duro nella speranza che arrivi finalmente il suo momento.

La realtà, però, sembra andare in un’altra direzione: oggi Ymer occupa la posizione numero 235 del ranking ATP. In un’intervista ripresa da tennis.com, il più grande dei fratelli Ymer ha spiegato le sue ambizioni, il percorso di crescita e la sua continua ricerca di un’identità tecnica ancora da costruire pienamente.

“Sto scoprendo sempre di più il mio stile di gioco, sento che ogni giorno mi avvicino a quel momento in cui tutto potrà incastrarsi. Sto cercando di evolvere, di essere più aggressivo in campo, di andare più spesso a rete. So di avere questo tennis dentro di me, ma finora non sono riuscito a mostrarlo davvero. L’obiettivo è costruire uno stile di gioco più offensivo, che sia la mia forza e non il mio limite”, racconta Ymer, che nel 2018 arrivò fino al numero 105 ATP, il punto più vicino alla sua meta.

Oggi, però, arrivare tra i primi 100 è diventato ancora più complicato. “Il livello si è alzato in modo incredibile. Una volta si pensava che solo i primi 100 sapessero davvero giocare a tennis, o magari i top50, o addirittura il top20. Ma oggi anche i giocatori tra i primi 200 o 300 possono esprimere un tennis eccezionale in una giornata particolare. Il gap si è ridotto moltissimo”, riflette Elias.

Con un bilancio stagionale di 21 vittorie e 15 sconfitte, i risultati recenti non fanno presagire un immediato ingresso tra i migliori cento. Ma Ymer continua a essere il miglior tennista della Svezia, in un Paese che non trova più veri leader dai tempi di Robin Soderling. I fratelli Ymer hanno portato avanti sulle spalle un’eredità pesante, tentando di tenere viva una tradizione che per decenni ha prodotto campioni quasi “in automatico”.

“Probabilmente siamo ancora un po’ troppo legati ai tempi d’oro, ma il tennis è diventato uno sport molto competitivo. Essere un professionista oggi significa affrontare un livello altissimo e, dopo una buona carriera da junior, trovarsi a perdere più spesso può mettere a dura prova la fiducia. Il mio consiglio ai giovani è di uscire dai tornei Futures il prima possibile: quei livelli possono essere mentalmente durissimi”, conclude Ymer.

Per ora, il suo sogno resta aperto. Chissà che la maturità, la consapevolezza e la voglia di cambiare gioco non possano regalare a Elias Ymer la soddisfazione che insegue da una vita.



Francesco Paolo Villarico


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Lo Scriba 25-06-2025 15:36

Scritto da walden

Scritto da cataflic

Scritto da walden
Galimberti è un asso nella comunicazione, un po’ meno come allenatore.

Potresti spiegare cosa secondo te non è capace di fare come allenatore?
A me così a spanne potrebbe sembrare un ottimo coach, ma forse mi perdo qualcosa che non conosco.

Rispondo a te perchè sei una persona seria. Galimberti mi è simpatico, è una persona affabile, che conduce trasmissioni televisive e commenta le partite. Su questo nessun dubbio. Da allenatore vedo che i tennisti che ha seguito in questi anni (Dalla Valle, Picchione ed adesso Ymer) sotto la sua guida sono peggiorati o comunque non hanno raggiunto i risultati sperati. Dalla Valle lo ha lasciato alla fine dello scorso anno, senza grandi risultati, per la verità, anche se qualche mese fa si erano visti dei miglioramenti.
La vicenda di Nardi, è emblematica: a Galimberti erano stati attribuiti certi risultati del pesarese (dopo 4 mesi!), dopo più di un anno che lo ha mollato, Nardi è più o meno allo steso livello praticamente senza coach. Quindi Galimberti non c’entrava una mazza.
Nonostante questo, il coach milanese, basato a Cattolica, riesce, grazie alle sue indubbie capacità relazioni, ed al ricordo della sua discreta carriera di tennista a godere di una grande considerazione da parte di molti poltronali.
PS: Simone Tartarini, almeno per i risultati conseguiti, è Nick Bollettieri a confronto.

Non che voglia fare il difensore di Galimberti, però i giocatori che ha allenato, Nardi escluso, non è che hanno doti tennistiche straordinarie.
Non mi sembra nemmeno vero che sotto la sua guida sono peggiorati:
– Dalla Valle ha raggiunto con lui il BR e dopo che lo ha mollato i risultati sono peggiorati
– Nardi è stata una parentesi breve ma sicuramente non negativa in termini di risultati
– Ymer è rimasto più o meno sullo stesso livello
– Picchione purtroppo non ha le qualità per emergere

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walden 25-06-2025 10:11

Scritto da cataflic

Scritto da walden
Galimberti è un asso nella comunicazione, un po’ meno come allenatore.

Potresti spiegare cosa secondo te non è capace di fare come allenatore?
A me così a spanne potrebbe sembrare un ottimo coach, ma forse mi perdo qualcosa che non conosco.

Rispondo a te perchè sei una persona seria. Galimberti mi è simpatico, è una persona affabile, che conduce trasmissioni televisive e commenta le partite. Su questo nessun dubbio. Da allenatore vedo che i tennisti che ha seguito in questi anni (Dalla Valle, Picchione ed adesso Ymer) sotto la sua guida sono peggiorati o comunque non hanno raggiunto i risultati sperati. Dalla Valle lo ha lasciato alla fine dello scorso anno, senza grandi risultati, per la verità, anche se qualche mese fa si erano visti dei miglioramenti.
La vicenda di Nardi, è emblematica: a Galimberti erano stati attribuiti certi risultati del pesarese (dopo 4 mesi!), dopo più di un anno che lo ha mollato, Nardi è più o meno allo steso livello praticamente senza coach. Quindi Galimberti non c’entrava una mazza.
Nonostante questo, il coach milanese, basato a Cattolica, riesce, grazie alle sue indubbie capacità relazioni, ed al ricordo della sua discreta carriera di tennista a godere di una grande considerazione da parte di molti poltronali.
PS: Simone Tartarini, almeno per i risultati conseguiti, è Nick Bollettieri a confronto.

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Massimo.bianco29@yahoo.it (Guest) 24-06-2025 19:40

Scritto da Massimo.bianco29@yahoo.it
@ Purple Rain (#4420577)
Le usa per sforzarci le pizze

Sfornarci

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Massimo.bianco29@yahoo.it (Guest) 24-06-2025 19:40

@ Purple Rain (#4420577)

Le usa per sforzarci le pizze

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cataflic (Guest) 24-06-2025 14:10

Scritto da walden
Galimberti è un asso nella comunicazione, un po’ meno come allenatore.

Potresti spiegare cosa secondo te non è capace di fare come allenatore?
A me così a spanne potrebbe sembrare un ottimo coach, ma forse mi perdo qualcosa che non conosco.

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Purple Rain 24-06-2025 13:59

Scritto da walden
Galimberti è un asso nella comunicazione, un po’ meno come allenatore.

Ci rifai. Dopo aver criticato x anni Tartarini sostenendo che fosse la rovina di Musetti ora te la prendi col Galimba, il bello è che sentenzi dal tuo divano e probabilmente non hai mai preso in mano una racchetta. Ma avresti il coraggio di dirglielo in faccia al Galimba o strisceresti via in silenzio?

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Bagel 24-06-2025 12:00

Scritto da italo
Mesi fa Mats Wilander spiego’ senza mezzi termini il motivo della crisi del tennis svedese.
Disse che “i ragazzi locali non sono interessati a giocare a tennis”
Semplicemente praticano altri sport.

Questa peró se ci pensi ha dell incredibile. Se un paese ha una tradizione importante in uno sport é strano che nessuno ci voglia piú giocare.
Questi in 15 anni hanno avuto 3 numeri uno del mondo, piú di 20 slam, coppe davis quando contavano, i maggiori rappresentanti di due stili di gioco contrapposti, piú altri 7-8 top 10. E anche passata quella generazione hanno avuto comunque Johansson, Norman, Soderling.
Materiale per invogliare i giovani al tennis ne hanno avuto almeno fino al 2010. E nel 2025 hai Ymer e Leo Borg?

Da da pensare a cosa potrá succedere in Italia fra 30 anni, magari ora c’é euforia , magari dopo Sinner e Musetti esplodono i Ciná e i Vasamí ma si crea comunque assuefazione e i genitori tornano a iscrivere i figli alla squadretta di calcio locale

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Markux (Guest) 24-06-2025 11:17

Ymer incarna la Svezia più autentica e la TOP 100 presto riavrà svedesi come ai bei tempi andati.

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walden 24-06-2025 09:43

Galimberti è un asso nella comunicazione, un po’ meno come allenatore.

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walden 24-06-2025 09:41

Scritto da Roberto Eusebi
Cosa era la Svezia a livello tennistico un tempo e cosa è ora. Fortunatamente noi abbiamo una Federazione lungimirante che ci ha portato dove siamo ora. Binaghi avrà pure i suoi difetti, ma ama il tennis italiano ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Era un’anomalia sia il fatto che ci fossero, sino a vent’anni fa, tanti svedesi e così pochi italiani nelle prime posizioni. Adesso la situazione è più coerente con la storia del tennis.

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Roberto Eusebi (Guest) 24-06-2025 09:12

Cosa era la Svezia a livello tennistico un tempo e cosa è ora. Fortunatamente noi abbiamo una Federazione lungimirante che ci ha portato dove siamo ora. Binaghi avrà pure i suoi difetti, ma ama il tennis italiano ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

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italo (Guest) 24-06-2025 09:10

Mesi fa Mats Wilander spiego’ senza mezzi termini il motivo della crisi del tennis svedese.
Disse che “i ragazzi locali non sono interessati a giocare a tennis”
Semplicemente praticano altri sport.

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