
Jelena Dokic rivela: “È morto mio padre Damir. Nonostante i nostri problemi è un lutto difficile e complicato”


“Mio padre è mancato nelle ultime ore del 16.05.2025”. Così Jelena Dokic, ex n.4 del mondo e semifinalista a Wimbledon, inizia un lungo e accorato post social nel quale rivela la scomparsa di papà Damir, personaggio assai discusso nel mondo del tennis e non solo. Damir infatti portò la figlia, piccolissima, dalla ex Jugoslavia in Australia, con l’obiettivo di farne una campionessa di tennis. A ogni costo. Fu il classico padre padrone, arrivando ad eccessi inaccettabili, come maltrattare ripetutamente la figlia dopo le sconfitte e comportandosi malissimo anche con tutto l’ambiente del tennis, dal quale fu allontanato a più riprese e quindi totalmente bannato. Un primo episodio deplorevole avvenne nel 2000, a US Open, dove se la prese tutti i presenti nella lounge dopo aver scaraventato a terra un piatto di pesce, urlando che il costo di 10 dollari era un furto per quella schifezza, perdendo del tutto il controllo e così venendo così allontanato dal torneo. Anche a Wimbledon fu cacciato in un’edizione, perdendo il controllo e arrivando ad affermare che la figlia fosse stata rapita. Fu addirittura incarcerato nel 2009 per aver minacciato l’ambasciatore australiano in Serbia con una granata a mano.
Jelena si allontanò dal padre e non ne volle più sapere di lui per moltissimi anni. Nel post Instagram con il quale annuncia la morte del padre, la tennista ha inserito una foto dei lei bambina insieme a Damir. “Come sapete, il mio rapporto con mio padre è stato difficile e doloroso, con un un sacco di storie. Nonostante tutto e per quanto difficile possa essere, tanto che negli ultimi 10 anni il nostro rapporto è stato persino inesistente e privo di qualsiasi comunicazione, non è mai facile perdere un genitore e un padre, anche uno da cui ci si è allontanati. La perdita di un genitore da cui ci si è allontanati porta con sé un dolore difficile e complesso.”
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Jelena, oggi 42enne e attiva come commentatrice in occasione dei grandi tornei, in carriera ha vinto sei titoli WTA. Nella sua autobiografia del 2017, “Unbreakable”, raccontò alcuni dei momenti più drammatici della difficilissima convivenza con il padre, come quando scappò di casa nel cuore della notte con solo una valigia e la borsa delle racchette, un paio di mesi dopo aver ceduto tutti i suoi guadagni a Damir.
“È la fine di un capitolo e della vita come la conosco. Provo molte emozioni e sentimenti contrastanti e complessi. Per la fine di questo capitolo, scelgo di concentrarmi su un bel ricordo come questa foto. E come sempre, e soprattutto, è importante per chi sono come persona e per ciò che voglio rappresentare, ovvero rispetto, grazia, gentilezza, dignità ed empatia. Per ora, mi fermo qui.” così si chiude il post social.
Damir è stato un personaggio difficile, ingombrate e con scatti d’ira irrefrenabili. Si era autoproclamato veterano della guerra d’indipendenza croata, in cui combatté dalla parte dei serbi, e affermava di aver inventato un brandy di altissima qualità, fatto di prugne e pere. Non è stata rivelata al momento la causa della sua morte.
Marco Mazzoni
TAG: Damir Dokic, Jelena Dokic, morte
Le parole di Jelena dimostrano indubbiamente una grandissima dignità! Su questo non c’è dubbio!
Penso comunque che avrebbe fatto meglio a non postare nulla! In un certo senso ha reso pubblico qualcosa di suo intimo! Io credo che avrebbe fatto meglio a non condividerlo con il mondo intero, al massimo con i suoi affetti più intimi!
Belle parole in ricordo del padre con cui ha avuto un rapporto conflittuale. Grande maturità e grande sensibilità da parte di Jelena.
Mah! Al confronto, Mike Agassi e Peter Graf sembrano due zuccherini….
Povera Jelena, ma in effetti di figuri così ce ne sono stati tanti, dal padre di Agassi, della Lucic, della Pierce, Tomic, con sfumature meno drastiche anche Bartoli, Graf, Rybakina, Tsitsipas…
Purtroppo dove finiscono la determinazione e la fatica e subentrano il sopruso e la violenza sono confini chiari a mente fredda, ma labili quando li si vivono.
Che belle le parole finali di Jelena. Cerca di prendere dal padre l’esempio di come NON comportarsi e fare l’esatto opposto.
@ … (#4390806)
E madri-madrone? Solo quella di Lendl?
Mi piacerebbe poter vedere una foto di mamma Lendl.
La immagino come una signorina Rottenmaier (o come si scrive…quella di Heidi), ma muscolosa e marziale come l’agente bionda di “Scuola di polizia”.
Il figuro qui rappresentato in foto invece è esattamente l’icona lombrosiana dei macellai serbi nella guerra civile in ex-Iugoslavia.
D’altronde che altro può essere uno che minaccia l’ambasciatore australiano con una granata?!?
Povera ragazza ad averlo avuto come padre. Spero si si sia ricostruita, ma certe cicatrici durano finché si campa.
E la mamma ? 🙁
?????
Poteva essere protagonista nel mondo del tennis per parecchi anni.
Parlo ovviamente del padre,tramite la figlia,ma Jelena si è persa.
Oggi ti presento ai miei, papà vorrebbe conoscerti.
Pace all’anima sua.
La madre di Lendl, sua allenatrice, quando il figlio si comportava male, lo legava alla rete del campo. Di padri padroni nel tennis ce ne sono stati più di uno. ..
😳
Mo’ per dieci dollari nun te danno manco la lisca.