Da Bergamo Challenger, Copertina

Da Bergamo: Salvatore Caruso e l’importanza di uno staff (con il programma di domani)

22/02/2018 22:04 11 commenti
Salvatore Caruso nella foto - Foto Antonio Milesi
Salvatore Caruso nella foto - Foto Antonio Milesi

Continua lo straordinario torneo degli italiani al Trofeo Perrel-Faip di Bergamo. Salvatore Caruso centra i quarti con una dirompente vittoria su Millot. Da questa settimana, oltre al coach, si fa accompagnare dal fisioterapista Niccolò Liberati. “È un investimento in cui credo molto, migliora la qualità del lavoro”. Il derby azzurro va ad Andrea Arnaboldi.

Uno dei principali handicap per i giocatori di bassa classifica è l’impossibilità di avere uno staff itinerante. Nei Challenger capita di vedere giocatori soli, o magari costretti a condividere un solo coach. Eppure, preparatore atletico e fisioterapista non sono figure secondarie: lo sa bene Salvatore Caruso, che per il 2018 ha scelto di investire su Niccolò Liberati, abile fisioterapista marchigiano che si sta prendendo cura dei suoi muscoli. Quella al Trofeo Perrel-Faip di Bergamo (64.000€, Greenset) è la prima settimana in cui Liberati accompagna Caruso e lo storico coach Paolo Cannova. I risultati si vedono: “Sabbo” è nei quarti grazie alla dirompente vittoria contro il francese Vincent Millot, molto pericoloso a questi livelli. Un netto 6-0 6-2 maturato in un’oretta lo ha portato nei quarti, ma gli obiettivi sono ben più ambiziosi. Il modo in cui Caruso ha gestito il match è più che incoraggiante.“Credo che ci sia stato un mix tra meriti miei e demeriti suoi – racconta Caruso, ancora sul lettino del fisioterapista a oltre un’ora dal match – sin dall’inizio mi sono accorto di colpire bene, la palla usciva alla grande e lui ne ha sofferto. Nel secondo set, sono stato bravo a non farlo entrare in partita. Quando vinci 6-0 il primo set c’è il rischio di pensare che sia finita: errore gravissimo, perché un match può sempre girare. Due anni fa vinsi 6-0 il primo set contro Karen Khachanov, poi ho perso. I match non sono mai chiusi, l’esperienza di quel match mi è servita oggi”. Numero 156 ATP la scorsa estate, Caruso sta iniziando ad annusare l’aria del grande tennis, spinto anche dalla mentalità internazionale di coach Cannova. La qualificazione all’Australian Open, oltre a dare un valido supporto economico, gli ha fatto capire di poter giocare a certi livelli.

UN SOGNO SICILIANO
La scelta di portarsi un fisioterapista in giro per i tornei è segno di una forte ambizione. “È un aiuto importante, ci credo molto – continua Caruso – questa è la nostra prima settimana, stiamo facendo davvero un bel lavoro. Con Niccolò ci siamo conosciuti a Recanati e mi è piaciuto sin da subito, ho voluto fortemente questa collaborazione. Avere il fisioterapista è un aiuto incredibile: conosce bene il tuo corpo, a differenza del “fisio” del torneo che ti vede – se va bene – una volta all’anno. Sa dove muoversi, quali sono i punti deboli… inoltre aiuta in tante cose: ad esempio, non devo più pensare allo stretching o agli integratori. Per adesso fare una prova di 6-7 settimane, poi in base alle varie disponibilità cercheremo di allungare. Il prize money intascato in Australia mi darà una mano, ma l’impegno con Niccolò era già stato preso. Posso promettere una cosa: investirò bene e con grande attenzione i soldi conquistati a Melbourne. E il fisioterapista è uno dei miei investimenti”. 25 anni compiuti il 15 dicembre (è nato lo stesso giorno di Paolo Lorenzi, 11 anni dopo), Salvatore Caruso veleggia da qualche anno intorno alla 200esima posizione ATP. Adesso è giunto il momento di fare un salto di qualità. “Negli ultimi anni ho imparato tante cose, ma la più importante è che ci vuole costanza, ovviamente con alcuni picchi. A ben vedere, un giocatore fa la classifica con 5-6 tornei. Ma la costanza aiuta tanto”. Oggi il ragazzo di Avola occupa la poltrona numero 189, ancora lontanuccio dalla 68esima posizione conquistata una dozzina d’anni fa da Alessio Di Mauro, miglior siciliano di tutti i tempi. Viene spontaneo chiedergli se ha mai pensato a superarlo. “È un sogno nel cassetto. Alessio è un mito per tutti noi, arrivare al numero 68 vuol dire aver fatto le cose per bene. In campo era molto intelligente, la sapeva lunga. Abbiamo anche giocato due volte, con un successo per parte. Ho diversi obiettivi, ma ogni tanto do un’occhiata anche a questo”.

LA VICINANZA DELLA FAMIGLIA
La figura dei genitori è molto importante per un tennista: ci sono famiglie molto presenti, sempre al fianco dei figli, anche in giro per i tornei. Alcuni sono diventati molto popolari. Al contrario, non si sa molto della famiglia Caruso. “Da tipica famiglia del sud siamo molto uniti, ci sentiamo tutti i giorni, anche con mia sorella che vive e lavora a Milano – racconta Caruso – loro sono molto presenti e mi hanno sempre sostenuto, anche se in famiglia nessuno giocava a tennis. Mia madre fa l’insegnante, mio padre ama i motori e la vela e mia sorella suonava il pianoforte. Papa Enzo mi ha sostenuto tanto, è il mio primo tifoso. Mia madre, Lina, ha fatto altrettanto ma in modo più silenzioso. È normale: quando vedi un figlio soffrire in campo, soffri anche tu. Avevamo fatto la scommessa che se avessi giocato in tabellone a Roma sarebbe venuta a vedermi. L’ha fatto, ma era molto tesa. Ogni tanto mi voltavo verso il box e aveva sempre lo sguardo abbassato… non so quanti punti abbia visto! È molto presente, si fa sentire in silenzio!”. Facendo un pizzico di autocritica, Caruso ha ammesso di essersi un po’ rilassato la scorsa estate, dopo la finale a Biella (la prima in carriera in un torneo Challenger). “Il rischio che possa capitare di nuovo c’è sempre. Per fortuna imparo molto dagli errori: per esempio, la stagione è iniziata bene e sto facendo un filotto positivo. L’esperienza di Biella mi ha aiutato a non essere appagato. Dopo l’Australia sono stato bravo, ma non bisogna calare l’attenzione e pensare che un problema sia risolto. Guai commettere sempre gli stessi errori”. Se davvero dovesse raggiungere i suoi obiettivi, Caruso sarebbe un grande acquisto per il pubblico mainstream. Il suo sorriso, la sua simpatia e la tipica solarità siciliana lo rendono un personaggio molto positivo, così come è positivo il suo atteggiamento sul campo. Per un posto nella Final Four bergamasca, se la vedrà con il vincitore di Berrettini-Lestienne.

ARNABOLDI TORNA AD EMOZIONARE
Centra i quarti anche Andrea Arnaboldi. Nel match forse più bello del torneo, di sicuro il più emotivo, ha battuto Gianluigi Quinzi nel derby tutto italiano. Una sfida tra mancini in cui si è visto tanto gioco, schemi, idee. Perso il primo set, Quinzi ha provato a far valere la sua freschezza atletica. Ha vinto il secondo ed è salito sul 3-1 nel terzo. Sembrava in dirittura d’arrivo, ma ha commesso qualche errore di troppo che ha dato ossigeno mentale ad Arnaboldi. Da parte sua, il canturino ha giocato alcuni punti fantastici ed è stato bravissimo sul piano tattico, attaccando con il dovuto criterio. Il punto-simbolo si è giocato sul 4-3 del terzo: uno scambio mozzafiato in cui Arnaboldi è sceso a rete, è stato ricacciato indietro, poi c’è andato Quinzi, scavalcato da un pallonetto… infine “Arna” è andato a prendersi il punto a rete. La volèe vincente ha fatto scattare in piedi coach Fabrizio Albani, che tiene particolarmente a questo torneo essendo un ex membro di Olme Sport, il comitato organizzatore. Arnaboldi gli ha dato una grande soddisfazione e si è regalato una sfida-spettacolo contro Stefano Napolitano. Sarà il terzo scontro diretto: nel 2014, a Biella, si impose Arnaboldi. Il biellese si è preso la rivincita a Ortisei 2016, sulla strada del suo primo titolo Challenger. Venerdì si parte alle 10.30 con le semifinali del doppio, poi i quarti si giocheranno a partire dalle 15. L’unico match senza italiani vedrà coinvolti Jurgen Zopp e Adam Pavlasek. Nel pomeriggio di giovedì, il ceco (ex fidanzato di Petra Kvitova) ha superato Uladzimir Ignatik in due set. Oggi è fuori dai top-200, ma soltanto un anno fa era salito al numero 72 ATP…

IL PROGRAMMA – Venerdì i quarti del singolare si giocheranno a partire dalle 15, mentre sabato il programma scatterà alle 16.30 con la finale del doppio, seguita dalle semifinali del singolare (18.30 e 20.30). Domenica ci sarà il consueto happening finale, anticipato dalla suggestiva cerimonia di presentazione. Si partirà alle 16. Le ultime due giornate saranno trasmesse in diretta integrale da BG 24, visibile al numero 198 del digitale terrestre in tutta la Lombardia.

BERGAMO PALANORDA – Ora italiana: 10:30 (ora locale: 10:30 am)
1. Nathaniel Lammons USA / Alex Lawson USA vs Laurynas Grigelis LTU / Alessandro Motti ITA
2. [4] Rameez Junaid AUS / Igor Zelenay SVK vs Scott Clayton GBR / Jonny O’Mara GBR
3. [3] Jurgen Zopp EST vs Adam Pavlasek CZE (non prima ore: 15:00)
4. [5] Lorenzo Sonego ITA vs Mohamed Safwat EGY
5. [1/SE] Matteo Berrettini ITA vs [7] Salvatore Caruso ITA (non prima ore: 18:30)
6. Stefano Napolitano ITA vs Andrea Arnaboldi ITA (non prima ore: 20:30)


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11 commenti. Lasciane uno!

Koko (Guest) 23-02-2018 15:34

Scritto da Giuliano da Viareggio
Voglio bene sia a Caruso che ad Arnaboldi, questo sia chiaro! Li considero dei veri giganti della racchetta in modalità del tutto differenti tra loro.
Però….oggi mi spiacerebbe un po’se estromettessero dal torneo due giocatori che ritengo fondamentali per il futuro (a breve e medio termine) dell’italtennis maschile.
Questo è il mio pensiero!

Vinca chi attualmente è più forte!

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Giuliano da Viareggio (Guest) 23-02-2018 09:20

Voglio bene sia a Caruso che ad Arnaboldi, questo sia chiaro! Li considero dei veri giganti della racchetta in modalità del tutto differenti tra loro.
Però….oggi mi spiacerebbe un po’se estromettessero dal torneo due giocatori che ritengo fondamentali per il futuro (a breve e medio termine) dell’italtennis maschile.
Questo è il mio pensiero!

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Maestro Mimmo (Guest) 23-02-2018 08:18

Diversi anni fa, alla BTA, vincesti un torneo Open, ma era palese che la tua diversità, in senso assolutamente positivo, ti avrebbe portato lontano. Forza Salvo hai ancora tanta strada da percorrere !!!!

9
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Koko (Guest) 23-02-2018 01:40

Ma ad esempio la Giorgi si porta il fisoterapista in giro? Dalle fasciature alla coscia sinistra per sofferenze a livello alto femorale già nei secondi turni scommetto di no! Il fisoterapista valido e personale ti rimette in sesto la muscolatura e non hai bisogno di ingombranti fasciature tipiche del fisoterapista avventizio di torneo!

8
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Becuzzi_style (Guest) 23-02-2018 00:00

Su questo ragazzo ho una certezza…raggiungerà il massimo e anche più dal suo potenziale…professionista esemplare…bravo!

7
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+1: Marcus91
V.D. 22-02-2018 23:35

Da un punto di vista tecnico non ha doti straordinarie ma l’intelligenza fa si che certi risultati non siano casuali.

6
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Potoandavi (Guest) 22-02-2018 22:49

Pensavo in tempi non sospetti che Salvo avesse le qualità per fare ciò che ha fatto Paolo Lorenzi. La strada è ancora lunga ma i due hanno in comune molte caratteristiche: dedizione al lavoro e voglia di migliorarsi infinita, grande intelligenza tattica nel match, unite a buone capacità atletiche queste condizioni mi fanno davvero bene sperare per il futuro della carriera di Caruso, il quale tra l’altro è una ragazzo simpaticissimo.

5
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+1: Ken_Rosewall, Marcus91
ASHTONEATON 22-02-2018 22:39

Sabbo è tra i miei preferiti, per professionalità,generosità e dedizione… Fa parte della mia scuderia di prossimi top 100 insieme a Steto, Sonny e aggiungo da quest’anno Napo che mi pare abbia raggiunto una solidità e consapevolezza importante!!!

4
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+1: Ken_Rosewall, Marcus91
io tifo Caruso (Guest) 22-02-2018 22:32

Bravo salvo … io ci credo

3
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PescoLiquido (Guest) 22-02-2018 22:22

Buonasera a tutti
Sto tornando ora a Milano da BG
Visti Arna, Quindi e Caruso ( oltre a Pavl)
Caruso molto bene, gran gioco, ottimo atteggiamento offensivo , gran rovescio e servizio, qualche diritto gli e scappato in lunghezza:voto 7 ma avversario quasi inesistente.
Arna:non l avevo mai visto, piaciuto moltissimo.
Gioco molto brillante,ottimo anticipo, bel gioco attacco con 4 serve and volley;voto 7 anche per non aver mollato terzo set.
Quinzi:a mio parere male.
Diritto proprio non cammina, mano non eccezionale.
Servizio migliorato da 2017,rovescio buono ma usato poco in senso offensivo.
Voto 5, non mi sembra granché.
Tutti pareri personali ovviamente
Buona notte a tutti

2
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Alpa 22-02-2018 22:16

bellissimo articolo.
Complimenti

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+1: Ken_Rosewall, Marcus91