
Alcaraz analizza la vittoria su Djere: “Un inizio davvero duro, ma importante vincere in due set” (Video)


Carlos Alcaraz ha conquistato con autorità il suo posto negli ottavi di finale degli Internazionali BNL d’Italia, superando il serbo Laslo Djere con il punteggio di 7-6, 6-2. In conferenza stampa, il numero 2 del mondo ha offerto un’analisi lucida e approfondita della sua prestazione, rivelando anche alcune sfide personali che sta affrontando in questo periodo.
“È stato un inizio davvero complicato, in tutta onestà,” ha esordito Alcaraz, con lo sguardo di chi sa di aver superato un ostacolo significativo. “Trovare il giusto ritmo e la direzione corretta del match non è stato immediato. Djere ha espresso un tennis estremamente solido nel primo set, mettendomi costantemente alla prova.”
Il murciano ha poi descritto il momento cruciale dell’incontro, quando il serbo serviva per chiudere il primo parziale: “In quel frangente, mi sono imposto di rimanere mentalmente presente, attendendo pazientemente le mie opportunità. La sensazione era buona, mi muovevo con fluidità e colpivo la palla con convinzione. Si è trattato solo di alcuni errori isolati che ho commesso. La soddisfazione di essere riuscito a ribaltare quel set è stata immensa.”
Nel descrivere l’approccio al secondo parziale, Alcaraz ha mostrato tutta la sua intelligenza tattica: “Nel secondo set, il mio obiettivo era alzare ulteriormente il livello. Djere ha concesso qualche errore e ho cercato di capitalizzare al massimo ogni singola occasione. Questa capacità di sfruttare i momenti favorevoli si è rivelata determinante per l’esito finale.”
La conferenza ha poi toccato un aspetto più personale quando il campione spagnolo ha confermato di star affrontando non solo il recupero da un recente infortunio, ma anche un raffreddore che lo sta debilitando in questi giorni romani.
“Sto lavorando per ritrovare la condizione ottimale dopo l’infortunio, e proprio in questo processo mi sono ritrovato a combattere anche con un raffreddore,” ha spiegato con naturalezza. “La sfida, una volta in campo, è quella di isolarsi completamente da questi fattori esterni e concentrarsi esclusivamente sul tennis. Non sempre è semplice, ma fa parte del nostro lavoro.”
In un torneo lungo e impegnativo come un Masters 1000, la gestione delle energie diventa cruciale, come ha sottolineato lo stesso Alcaraz: “Chiudere le partite in due set rappresenta un vantaggio strategico notevole. Sebbene in questa fase del torneo beneficiamo di un giorno di riposo tra un incontro e l’altro, preservare le energie fisiche e mentali è fondamentale, considerando che ogni turno successivo presenta sfide sempre più impegnative.”
Con lo sguardo già proiettato verso gli ottavi di finale contro Karen Khachanov, Alcaraz ha concluso con una nota di cauto ottimismo: “La soddisfazione per aver superato questo ostacolo in due set è tangibile, e ora l’obiettivo è presentarmi al prossimo impegno con una condizione ancora migliore.”
Marco Rossi
TAG: Carlos Alcaraz, Masters 1000 Roma, Masters 1000 Roma 2025
Fortunato che il serbo si è infortunato altrimenti l’energumeno della Murcia avrebbe dovuto sputare sangue per vincere… 🙂 🙂
Quanto alla sua persistente immaturità tattica è lo stesso Ferrero ad essere molto insoddisfatto, basta vedere le sue espressioni del viso quando lo inquadrano.
@ Pippolivetennis (#4381164)
Non ce l’ha sul petto ma sulla schiena, quasi sotto il collo, tenuto fermo da una specie di “reggiseno”. Ahahahah
Certo, ma la parte della cardiofrequenza è la meno “importante” ai fini tecnici, nel senso che interessa molto di più capire (per il team) come si muove il ragazzo e qualche esperto ha già dichiarato che il divino è molto migliorato negli spostamenti di rientro o, come dicono loro, nel gioco “senza palla”.
Scusa JUA, questo è un OT ed era solo per tornare due secondi all’aggeggio che aveva Sinner sul petto.
Sai che non è solo un GPS?
In pratica avevamo ragione entrambi. È si un GPS ma anche un cardiofrequenzimetro .
Povero spagnolitos lo vedo maluccio…sta inabissandosi lentamente. Ora sta cercando di rimanere tra i primi 4 in classifica ma tra 3/5 anni lo vedo malconcio fisicamente.
Svogliato e distratto, quasi indifferente…
Sembrava uno studente obbligato a fare i compiti.
Se non ritrova un po’ di entusiasmo, rischia di uscire prima della finale!
La sconfitta del Real nel Clasico ha avuto il suo peso su Carlos… Comunque già gli ottavi con Khachanov rischiano di essere duri per il murciano, per tacere di Draper ai quarti
A me non mi sembra proprio l’inizio è molto duro per Alcaraz.
Hai detto bene Obi-Wan, Carlitos e’ dominante fisicamente e tecnicamente. E’ sorprendente come possa aver perduto cosi’ tante partite anche da giocatori che non sono top 10, peggio non potra’ fare, per cui aspettiamoci un Carlitos in crescita, piu’ maturo tatticamente. Per me Carlitos rimarra’ sempre una minaccia per la volpe di Sexten, come ha dimostrato a Pechino l’anno scorso, quando batte Jannik in extremis, dopo aver abbastanza dominato la partita. Cmq il Divino rimarra’ n.1 a lungo, non ci sono dubbi.
Con un Djere invalidato ha rischiato di perdere il primo set, Djere, non Rune.
Il discorso non deve essere mai rivolto esclusivamente al match o al suo passato, altrimenti da una parte si giudica un episodio, dall’altra c’è sempre l’alibi che ha vinto Slam e quindi è tutto perdonato.
Inoltre non servirebbe neanche analizzare, basta consultare la pagina dell’ATP e tutti zitti.
Però purtroppo se si analizza il percorso di Carlos vediamo in primis fragilità e caos nel suo gioco, non c’è ordine, non c’è una tattica che cambia a seconda dell’avversario o del momento.
In secundis non vedo un minimo di evoluzione, di cambiamento, di maturità in più.
Vince perché è talmente dominante fisicamente e tecnicamente, c’è talmente tanto gap tra lui e la mggior parte degli avversari, che non ha bisogno di altro.
Ma la sua forza sta diventando una debolezza, un tennis così muscolare ad una certa età chiederà il conto, per adesso vedremo se nella partita contro il russo riuscirà ad alzare il livello.