Break Point - Numero 20 Copertina, Generica

Ultima Spiaggia

08/03/2013 15:23 7 commenti
Ernests Gulbis classe 1988, n.67 ATP
Ernests Gulbis classe 1988, n.67 ATP

Forse può sembrare prematuro per un giocatore che ancora deve compiere venticinque anni, ma forse per Ernests Gulbis è davvero l’ultima spiaggia per poter avere una carriera ai vertici,cosa che il suo talento incredibile gli consentirebbe.

Eppure nello sport avere grandi doti non è sufficiente per diventare grandi giocatori e,anzi, spesso induce un atleta a lavorare di meno su se stesso rispetto ad altri meno dotati tecnicamente. Si diventa grandi giocatori solo quando si fa il salto di qualità dal punto di vista mentale ed atletico. Tutto questo,sebbene il lettone in questi anni ci abbia provato in un paio di occasioni, è sempre mancato al nativo di Riga, nonostante a 18-19 anni si fosse già fatto notare dagli appassionati, che subito gli predirono un grandissimo futuro.

Dopo un buon scorcio di 2008, in cui spiccano i quarti a Cincinnati e soprattutto al Roland Garros, oltre alla grande prestazione al secondo turno a Wimbledon contro Nadal, il successivo anno e mezzo si rivela deludente, ricominciando a vincere con una discreta continuità solamente nel febbraio del 2010, quando trionfa a Delray Beach. Dopo qualche altro ottimo risultato,come la semifinale a Roma dove perde in semifinale contro Nadal solo per 6-4 al terzo set dopo aver estromesso dal torneo Roger Federer al secondo turno, e i quarti a Madrid,dove perde in tre set contro lo stesso svizzero, arriva a ridosso dei primi venti giocatori del mondo: da lì un crollo vertiginoso che, salvo la vittoria nel torneo di Los Angeles del 2011, gli fa inanellare una serie di sconfitte che lo portano al numero 142 del mondo.

Dopo questo buio totale decide allora di rimettersi in sesto, iniziando a fare una vita più sana, preparandosi atleticamente in un modo più adeguato e mostrando un atteggiamento sul campo decisamente più maturo.

Così, dopo due ottime prestazioni a Rotterdam e Marsiglia contro Del Potro e Berdych, va a Delray Beach e,come tre anni prima, vince il torneo,portando a casa ben otto partite tra qualificazioni e main draw. Molte sono le cose che colpiscono di questo accenno di ripresa che sta avendo il lettone, in primis il fatto che riesca a vincere partite tese e lottate contro giocatori molto più abituati alla lotta, come Querrey e Haas.

Un’altra cosa importante di quest’inversione di tendenza è senz’altro l’approccio alle partite in cui parte ampiamente favorito, come la finale contro Roger Vasselin : solidità mentale e tecnica ,meno gratuiti, più rispetto per l’avversario e più umiltà,tutte cose fondamentali per diventare campioni. Dopo questo cambio di rotta Ernests è riuscito a rientrare tra i primi cento giocatori del mondo, più precisamente al numero 67, e adesso tutto il mondo del tennis è curioso di vedere i risultati successivi di questo nuovo Gulbis in versione “3.0”.

Sarà davvero molto interessante vedere il prosieguo della sua stagione che, se basata su una preparazione fisica e mentale adeguata, potrebbe far vedere a questo sport tutto il suo potenziale che non è chiaro né agli addetti ai lavori e, probabilmente, nemmeno a lui stesso.

Gabriele Ferrara


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7 commenti

cocciasecca (Guest) 08-03-2013 18:53

Gulbis, un talento ritrovato… E pensare che voleva ritirarsi. Ottimo articolo.

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saramilto (Guest) 08-03-2013 18:19

Più talenti come Gulbis e meno pallettari come Lorenzi e Cipolla! forza Ernestino! 😉

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Liam (Guest) 08-03-2013 17:57

@ DustinBrownNumberOne (#804905)

ho conosciuto personalmente in lettonia una ex di gulbis e confermo tutto ciò che dici… suo padre è uno degli uomini più ricchi di lettonia !!! ma cmq mi è stato detto che tutto sommato a parte qualche eccesso dovuto anche alla gioventù è cmq un ragazzo umile e schietto, ma un tantino riservato…

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Michele (Guest) 08-03-2013 16:43

la più bella sorpresa di questo 2013 fra uomini e donne. Un Gulbis al massimo delle proprie possibilità può battere chiunque

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forza ginepri 08-03-2013 16:38

Non è così,non celebro nessuno. Anzi gulbis non è un tennista che apprezzo o ammiro proprio per il suo essere viziato e spocchioso, sono solo curioso di vedere se finalmente c’è stata un’inversione di tendenza,cosa che si potrà dire,come ho scritto,solamente fra un po’ di tempo..non credo avrà troppe possibilità perchè nella vita di un tennista ci sono dei treni che passano e quest’ è uno,almeno il terzo della sua carriera tennistica,prima o poi finiranno poi è logico che è impossibile dire se questo sia l’ultimo,ma sicuramente uno degli ultimi per tentare di diventare grande,non per stare tra i primi 30 o giù di lì. Staremo a vedere 😉

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DustinBrownNumberOne 08-03-2013 16:20

In totale disaccordo con l’articolo, Gulbis proviene da una famiglia ricchissima, della serie che prende l’elicottero del padre per farsi un giro nell’isolato. Quindi il ragazzo avrà possibilità di riprovarci ancora fino a quando le casse di papà non saranno vuote. E questo probabilmente non accadrà.

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Koko (Guest) 08-03-2013 15:44

Direi che quel tipo di tornei sono importanti come richiamo, non li vincernno mai Italiani veraci che non siano Sanguinetti o a limite Caratti per mentalità opposta ma sono fondamentalmente addomesticati. Vincono li Giapponesi, Americani in semi disarmo come Blake, a volte addirittura Granollers o Darcis vari. Intonare per una simile vittoria i canti al figliol prodigo tornato è cioè fondamentalmente prematuro anche se indubbiamente se tornasse subito nei top trenta vedremmo Gulbis più spesso nelle sue esibitioni settimanali di talento e spettacolo spesso non produttivo (a livello top players).

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