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Novak Djokovic ad un passo dall’immortalità sportiva: “giocherò come se fosse l’ultimo match della mia carriera”

11/09/2021 11:29 120 commenti
Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo
Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

Novak Djokovic SRB: “So che vi piace parlare della storia e della leggenda. Sono consapevole che sono vicino a qualcosa di molto grande, ma ora penso solo a gestire al meglio il day-off. Ho la mia routine, ho le persone che mi seguono. Mi isolerò e radunerò tutta l’energia necessaria per la finale, che giocherò come se fosse l’ultimo match della mia carriera. Non so se è la partita più importante della mia carriera, sicuramente lo è relativamente a questa stagione.
Non è che mi dispiaccia rispondere alle vostre domande il punto è che non ho niente in più da dire rispetto a quanto ho già affermato in merito alla questione Grand Slam. Ricordo che quell’anno nel 2015 parlai con Serena, ricordo quanto fosse tesa e ora capisco quello che provava. Ognuno ha il suo modo di vivere le cose e gestire le situazioni. Nel caso, ne parleremo dopo la finale. Ora penso solo a prepararmi bene e a rispettare il mio prossimo avversario”.

“Questa è stata sicuramente la battaglia più dura di questo torneo. Sapevo che sarebbe stato così, Zverev arrivava in grande forma dopo aver vinto Olimpiade e Cincinnati. Ha iniziato molto bene e, anche se è stato un primo set equilibrato, alla fine lo ha vinto lui. Ma come è successo tutte le altre volte in questo torneo, poi ho iniziato a giocare molto bene.
Vincere il terzo set è stato fondamentale, verso la sua conclusione ci sono stati due-tre scambi molto lunghi… Poi però ho perso un momento la concentrazione nel quarto set e lui ha fatto il break. Quando Zverev ci riesce, nella maggior parte dei casi il set è andato, visto come serve. Ma poi sono riuscito a vincere lo stesso. Anche se probabilmente avrei potuto fare meglio”.

“Medvedev è in grande forma, quest’anno ha vinto molte partite sul cemento e farà di tutto per prendersi il primo Slam. Sono consapevole di quello che mi aspetta. Ora mi concentro sul recuperare le energie e sul ricalibrare le emozioni verso domenica. Eviterò qualsiasi tipo di distrazione e tutto ciò che può togliermi energia vitale”.

Novak poi cita “Kobe Bryant quando in un’occasione con i Lakers salì sul 3-1 nelle finali NBA disse: perché dovrei essere felice? Il lavoro non è ancora finito. Ecco, è così anche per me. C’è ancora una partita da vincere”.


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luce nella notte (Guest) 16-09-2021 21:13

Scritto da Kenobi

Scritto da luce nella notte

Scritto da Kenobi

Scritto da Frate francescano in pensione

Scritto da l Occhio di Sauron

Scritto da Armonica
Comunque vada domani Djokovic è già uno sportivo immortale. Non serve vincere tutti gli slam nella stessa stagione per stabilirlo, senza dimenticare che 4 slam di fila li ha già vinti da W2015 a RG2016. La cosa che veramente è importante è che arrivi ad essere il più vincente a livello slam. Ritengo che l’avversario più pericoloso fosse Zverev. Domani il peggior avversario sarà se stesso.

No no fare il Grand Slam per come è stato definito è l’Impresa con la I maiuscola
È stato sempre così ed è la tradizione del nostro sport.
Il nostro sport ha un gran fascino proprio grazie alla tradizione.
Odio i cambiamenti degli ultimi anni, impoveriscono il tennis perché cancellano il passato.
Per il resto sono d’accordo, l’avversario più forte l’ha battuto stanotte

Su questo tema mi sento di intervenire e di solidarizzare parzialmente con Lei. Il tennis è uno sport fantastico perché, oltre ad essere uno dei più antichi, è anche uno di quelli che meglio conserva il passato. È uno sport di memoria e di storia e ignorare ciò significa, come in tutte le cose umane, mancare di rispetto a se stessi e a quel ch’è stato. Con questo, naturalmente, nessuno pretende che non ci siano innovazioni, solo che vengano fatte nel rispetto del passato. Pensiamo al punteggio: il tennis è l’unico sport a conservare un sistema di punteggio irrazionale, cioè non più comprensibile a noi moderni. Un po’ come il relito di numerazione vigesimale celtica nel francese: sono fossili di storia estremamente affascinanti. Saprete comunque tutti che questo sistema si basava sul fatto che i punti erano segnate muovendo le lancette dell’orologio di quarto d’ora in quarto d’ora (il quarantacinque sembra sia diventato quaranta per una questione di agevolazione della pronuncia, ma c’è chi sostiene che la lancetta sia stata ritratta per poter individuare i vantaggi; decisamente più inverosimile l’idea che i bambini deputati al punteggio non raggiungessero il 9 del quadrante). Esistono altre due teorie, ma sono oramai decadute, anche perché riguardano giochi medievali solo lontanamente parenti nel tennis: sono le teorie delle cacce e delle monete. Bella anche la storia del punto zero, che come avrete capito si dice love, forse per il detto inglese “neither for love nor for money” (ma c’è chi sostiene che la parola originaria fosse oeuf, uovo in francese). Tutte queste informazioni sono reperibili su internet, ma ho voluto comunque riportarvele per stimolare la curiosità e per dimostrare la bellezza e il fascino di tradizioni velate da un drappo arabescato di mistero (mi si conceda una divagazione poetica).
Io, tornando al topic (del post, non dell’articolo), mi pronuncio fortemente contrario nei confronti di due recenti innovazioni: l’introduzione del tie-break nel quinto set degli slam e l’abolizione dei cinque set della Davis (che per me ha significato la soppressione della competizione in nome di un torneo volgare, non fosse altro che perché si gioca in un’unica sede, togliendo quindi il vero elemento eccezionale della competezione: il tifo nazionale). Queste innovazioni per me non hanno rispettato la storia: hanno solo ciecamente guardato al denaro e alle opportunità commerciali. Ma il tennis è uno sport di fine Ottocento, la logica neocapitalista invece un’invenzione (per così dire) recente. Questo per me significa guardare al passato: sapere che c’è e quindi renderlo partecipe, non vittima, della modernità. La cancellazione dei cinque set (cosa che probabilmente un giorno si farà) sarebbe un altro attentato al passato. E ciò mi dispiacerebbe.

Post molto suggestivo ma purtroppo ricco di inesattezze.
Uno dei tanti è ritenerlo originario dell’ottocento e per questo far risalire il sistema dei punteggi ai quadranti di un orologio.
L’orologio a pendolo fu inventato a metà del ‘600,è difficile pensare che si facesse ricorso in un campo ad un oggetto voluminoso che risiedeva nelle grandi sale nobiliari.
L’orologio da tasca risale al 19° secolo.
Già nel ‘500 circa nei racconti della Tavola Rotonda si parla di gioco del tennis e viene citato anche da Shakespeare in Enrico V.
Non c’è nulla di irrazionale nel tennis; ha origini legate al periodo in cui si è evoluto ma che agli occhi nostri appaiono incomprensibili e romantiche.
Le origini del sistema di punteggio risale al ‘500 e derivato dalla Pallacorda di cui però ci sono solo speculazioni e teorie sulle origini del 15.

Carlo IX re di Francia crea una corporazione di giocatori professionisti di tennis nel 1571… è possibilissimo che orologi da muro venissero impiegati, spostando grandi e visibili lancette a mano per segnare il punteggio, … perché no ?
Altro ché gioco dell’ ottocento…
Mica dovevano essere necessariamente orologi a pendolo… c’ erano già da secoli sui campanili di mezza europa orologi di tutti i tipi !
L’ orologio meccanico delle cattedrali di Chartres e di Sens, in Francia risale a prima del 1300; l’ orologio meccanico di S. Eustorgio di Milano è del 1306 … NON erano a Pendolo !
Avevano dei pesi che agganciati ad un sistema “a scappamento” trasformava il moto continuo in moto alternato.
Si sviluppano congegni sempre più piccoli di dimensioni e già nel 1400 ci sono orologi domestici in Germania e “a lanterna” in Inghilterra.
Allora perché mai a fine 1500 non potevano essere usati orologi nei tornei nobiliari di tennis in Francia ?
E’ assolutamente verosimile che a fine 1500 in Francia si usassero orologi spostando l elancette a mano !!!
L’ orologio astronomico di Praga (con complicazioni che indicano la posizione della luna, il “corteo degli apostoli”, un quadrante dove scorrono i mesi…) è del 1410 nel suo nucleo essenziale; opera del maetro orologiaio Nikolas zu Kadan assieme al professore di matematica Jan Sindel dell’ università di Praga.
Tornando ai campi di tennis, una codificazione delle regole datata 1599 è firmata da un professionista del gioco che si chiamava “Forbet”. Altro ché gioco dell’ 880…
Fonte: “The Encyclopedia of Tennis” pag. 21
Un libro pubblicato in Inghilterra sul tennis rislae al 1873 (by Major Walter Clopton Wingfeld)
Di lì a poco nel 1877 si terrà la prima edizione di Wimbledon (campo di 27 piedi di larghezza = 8,2 metri e 78 di lunghezza = 23,8 metri) con il sistema consolidato di punteggio 15, 30, 40, game e due prove al servizio.

Già li vedo i futuri tennisti guardare l’orologio astronomico di Praga mentre giocano
A casa mia questi si chiamano gatti sugli specchi.

Sono forse gatti a pendolo ? … come i Vostri orologi a pendolo ?

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Luce nella notte (Guest) 15-09-2021 04:47

Scritto da Frate francescano in pensione

Scritto da luce nella notte

Scritto da Kenobi

Scritto da Frate francescano in pensione

Scritto da l Occhio di Sauron

Scritto da Armonica
Comunque vada domani Djokovic è già uno sportivo immortale. Non serve vincere tutti gli slam nella stessa stagione per stabilirlo, senza dimenticare che 4 slam di fila li ha già vinti da W2015 a RG2016. La cosa che veramente è importante è che arrivi ad essere il più vincente a livello slam. Ritengo che l’avversario più pericoloso fosse Zverev. Domani il peggior avversario sarà se stesso.

No no fare il Grand Slam per come è stato definito è l’Impresa con la I maiuscola
È stato sempre così ed è la tradizione del nostro sport.
Il nostro sport ha un gran fascino proprio grazie alla tradizione.
Odio i cambiamenti degli ultimi anni, impoveriscono il tennis perché cancellano il passato.
Per il resto sono d’accordo, l’avversario più forte l’ha battuto stanotte

Su questo tema mi sento di intervenire e di solidarizzare parzialmente con Lei. Il tennis è uno sport fantastico perché, oltre ad essere uno dei più antichi, è anche uno di quelli che meglio conserva il passato. È uno sport di memoria e di storia e ignorare ciò significa, come in tutte le cose umane, mancare di rispetto a se stessi e a quel ch’è stato. Con questo, naturalmente, nessuno pretende che non ci siano innovazioni, solo che vengano fatte nel rispetto del passato. Pensiamo al punteggio: il tennis è l’unico sport a conservare un sistema di punteggio irrazionale, cioè non più comprensibile a noi moderni. Un po’ come il relito di numerazione vigesimale celtica nel francese: sono fossili di storia estremamente affascinanti. Saprete comunque tutti che questo sistema si basava sul fatto che i punti erano segnate muovendo le lancette dell’orologio di quarto d’ora in quarto d’ora (il quarantacinque sembra sia diventato quaranta per una questione di agevolazione della pronuncia, ma c’è chi sostiene che la lancetta sia stata ritratta per poter individuare i vantaggi; decisamente più inverosimile l’idea che i bambini deputati al punteggio non raggiungessero il 9 del quadrante). Esistono altre due teorie, ma sono oramai decadute, anche perché riguardano giochi medievali solo lontanamente parenti nel tennis: sono le teorie delle cacce e delle monete. Bella anche la storia del punto zero, che come avrete capito si dice love, forse per il detto inglese “neither for love nor for money” (ma c’è chi sostiene che la parola originaria fosse oeuf, uovo in francese). Tutte queste informazioni sono reperibili su internet, ma ho voluto comunque riportarvele per stimolare la curiosità e per dimostrare la bellezza e il fascino di tradizioni velate da un drappo arabescato di mistero (mi si conceda una divagazione poetica).
Io, tornando al topic (del post, non dell’articolo), mi pronuncio fortemente contrario nei confronti di due recenti innovazioni: l’introduzione del tie-break nel quinto set degli slam e l’abolizione dei cinque set della Davis (che per me ha significato la soppressione della competizione in nome di un torneo volgare, non fosse altro che perché si gioca in un’unica sede, togliendo quindi il vero elemento eccezionale della competezione: il tifo nazionale). Queste innovazioni per me non hanno rispettato la storia: hanno solo ciecamente guardato al denaro e alle opportunità commerciali. Ma il tennis è uno sport di fine Ottocento, la logica neocapitalista invece un’invenzione (per così dire) recente. Questo per me significa guardare al passato: sapere che c’è e quindi renderlo partecipe, non vittima, della modernità. La cancellazione dei cinque set (cosa che probabilmente un giorno si farà) sarebbe un altro attentato al passato. E ciò mi dispiacerebbe.

Post molto suggestivo ma purtroppo ricco di inesattezze.
Uno dei tanti è ritenerlo originario dell’ottocento e per questo far risalire il sistema dei punteggi ai quadranti di un orologio.
L’orologio a pendolo fu inventato a metà del ‘600,è difficile pensare che si facesse ricorso in un campo ad un oggetto voluminoso che risiedeva nelle grandi sale nobiliari.
L’orologio da tasca risale al 19° secolo.
Già nel ‘500 circa nei racconti della Tavola Rotonda si parla di gioco del tennis e viene citato anche da Shakespeare in Enrico V.
Non c’è nulla di irrazionale nel tennis; ha origini legate al periodo in cui si è evoluto ma che agli occhi nostri appaiono incomprensibili e romantiche.
Le origini del sistema di punteggio risale al ‘500 e derivato dalla Pallacorda di cui però ci sono solo speculazioni e teorie sulle origini del 15.

Carlo IX re di Francia crea una corporazione di giocatori professionisti di tennis nel 1571… è possibilissimo che orologi da muro venissero impiegati, spostando grandi e visibili lancette a mano per segnare il punteggio, … perché no ?
Altro ché gioco dell’ ottocento…
Mica dovevano essere necessariamente orologi a pendolo… c’ erano già da secoli sui campanili di mezza europa orologi di tutti i tipi !
L’ orologio meccanico delle cattedrali di Chartres e di Sens, in Francia risale a prima del 1300; l’ orologio meccanico di S. Eustorgio di Milano è del 1306 … NON erano a Pendolo !
Avevano dei pesi che agganciati ad un sistema “a scappamento” trasformava il moto continuo in moto alternato.
Si sviluppano congegni sempre più piccoli di dimensioni e già nel 1400 ci sono orologi domestici in Germania e “a lanterna” in Inghilterra.
Allora perché mai a fine 1500 non potevano essere usati orologi nei tornei nobiliari di tennis in Francia ?
E’ assolutamente verosimile che a fine 1500 in Francia si usassero orologi spostando l elancette a mano !!!
L’ orologio astronomico di Praga (con complicazioni che indicano la posizione della luna, il “corteo degli apostoli”, un quadrante dove scorrono i mesi…) è del 1410 nel suo nucleo essenziale; opera del maetro orologiaio Nikolas zu Kadan assieme al professore di matematica Jan Sindel dell’ università di Praga.
Tornando ai campi di tennis, una codificazione delle regole datata 1599 è firmata da un professionista del gioco che si chiamava “Forbet”. Altro ché gioco dell’ 880…
Fonte: “The Encyclopedia of Tennis” pag. 21
Un libro pubblicato in Inghilterra sul tennis rislae al 1873 (by Major Walter Clopton Wingfeld)
Di lì a poco nel 1877 si terrà la prima edizione di Wimbledon (campo di 27 piedi di larghezza = 8,2 metri e 78 di lunghezza = 23,8 metri) con il sistema consolidato di punteggio 15, 30, 40, game e due prove al servizio.

Il Suo contributo, per quanto interessante, aggiunge poco a quanto già detto e non confuta la mia tesi.
1. Io, a differenza del signor Kenobi, non ho mai sostenuto che fosse inverosimile la presenza di un orologio in campo. Ergo, le Sue curiose divagazioni in materia restano tali.
2. La corporazione non era di giocatori professionisti di tennis, bensì di pallacorda (chiamata jeu de paune in Francia, real tennis in Inghilterra e pallacorda in Italia). Il giuoco del tennis come lo conosciamo noi adesso (ovviamente con debiti adattamenti) è il lawn-tennis la cui invenzione è attribuita al maggiore Wingfeld sul finire dell’Ottocento. Lawn-tennis e real tennis sono specialità genealogicamente affini, ma diverse: è come, per azzardare un paragone, latino e lingue romanze. Stessa matrice, diverso esito.
(Consiglio non richiesto: confutare è assolutamente lecito e dà interesse alla discussione, ma per renderlo ancor più interessante consiglio di focalizzarsi bene in primis sulla propria tesi, vedere poi se è antitetica a quella altrui e quindi solo allora addurre argomentazioni).

Nessuno attribuisce a Wingfeld “invenzione” del tennis; Wingfeld pubblica un libro nel 1873 dove fissa delle regole gia’ esistenti.
Questo è il suo primo abbaglio.
Nel 1500 si età gia’ affermato sia in Francia e praticamente in contemporanea in Inghilterra (Maria Stuarda) il gioco con la racchetta, che non era la “pallacorda”.
Lei confonde la Pallacorda, senza racchette, e dice che veniva chiamata anche “real tennis”.
Qui l’ abbaglio sfocia nelle allucinazioni perche’ la dicitura “real tennis” verra’ coniata solo nel 1900 ma comunque per indicare il gioco con le racchette.
Nel 1500le diciture che si trovano sono Courte-Paume per il gioco con racchetta (punteggio 15-30-40…) e Lounge-paume per il gioco senza racchetta (oppure jeu de Paume) dove non risulta il punteggio 15-30-40…
Veda di focalizzarsi lei.

P.S. se le lei non ha mai scritto assurdita’ sull’ orologio a pendolo, perche’ si sente chiamato in causa sul punto ? Veda di focalizzarsi.

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Luce nella notte (Guest) 13-09-2021 00:52

Scritto da Paolo Papa
@ luce nella notte (#2927363)

Scritto da luce nella notte

Scritto da Paolo Papa
Djokovic sui 5 set è imbattibile.
E continuerà a giocare e vincere finché il fisico glielo permetterà (un altro lustro, almeno).
Mi dispiace per gli altri, ma ci sono sempre i master 1000 dove possono competere

HA HA HA HA H AHA HA HA HA HA HA HA HA HA già domani vediamo quanto imbattibile il vecchiotto 34 enne contro il giovanotto freschissimo, in gran forma e già assai esperto essendo alla terza finale slam…
Fino a quando il il fisico glielo permetterà… fino a ieri quando visibilmente con Zverev era ultrastanchissimo (e l’ ha portata a casa con determinazione , maestria, freddezza pazzesche ) domani , 12 settembre 2021… il fisico non glielo permetterà più !

Vediamo domani notte se riderai ancora.

Quindi ?

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Armonica (Guest) 12-09-2021 20:11

Scritto da almas
@ Geronimo (#2927240)
Gli altri campioni fino a 2 mesi fà c’erano al Rg, ma in assenza od in presenza gli fanno un baffo, guardati gli head to head prima di dire inesattezze

Gli fanno un baffo è un tantino ottimistico.

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Mauriz70 12-09-2021 12:53

Scritto da Filps
Cecchinato ha battuto Djokovic quindi è il più forte di tutti della storia del mondo del tennis e anche dello sport

Direi di si..anche migliore chef stellato e plurivincitore di premi Oscar come miglior regista

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Kenobi 12-09-2021 10:19

Scritto da luce nella notte

Scritto da Kenobi

Scritto da Frate francescano in pensione

Scritto da l Occhio di Sauron

Scritto da Armonica
Comunque vada domani Djokovic è già uno sportivo immortale. Non serve vincere tutti gli slam nella stessa stagione per stabilirlo, senza dimenticare che 4 slam di fila li ha già vinti da W2015 a RG2016. La cosa che veramente è importante è che arrivi ad essere il più vincente a livello slam. Ritengo che l’avversario più pericoloso fosse Zverev. Domani il peggior avversario sarà se stesso.

No no fare il Grand Slam per come è stato definito è l’Impresa con la I maiuscola
È stato sempre così ed è la tradizione del nostro sport.
Il nostro sport ha un gran fascino proprio grazie alla tradizione.
Odio i cambiamenti degli ultimi anni, impoveriscono il tennis perché cancellano il passato.
Per il resto sono d’accordo, l’avversario più forte l’ha battuto stanotte

Su questo tema mi sento di intervenire e di solidarizzare parzialmente con Lei. Il tennis è uno sport fantastico perché, oltre ad essere uno dei più antichi, è anche uno di quelli che meglio conserva il passato. È uno sport di memoria e di storia e ignorare ciò significa, come in tutte le cose umane, mancare di rispetto a se stessi e a quel ch’è stato. Con questo, naturalmente, nessuno pretende che non ci siano innovazioni, solo che vengano fatte nel rispetto del passato. Pensiamo al punteggio: il tennis è l’unico sport a conservare un sistema di punteggio irrazionale, cioè non più comprensibile a noi moderni. Un po’ come il relito di numerazione vigesimale celtica nel francese: sono fossili di storia estremamente affascinanti. Saprete comunque tutti che questo sistema si basava sul fatto che i punti erano segnate muovendo le lancette dell’orologio di quarto d’ora in quarto d’ora (il quarantacinque sembra sia diventato quaranta per una questione di agevolazione della pronuncia, ma c’è chi sostiene che la lancetta sia stata ritratta per poter individuare i vantaggi; decisamente più inverosimile l’idea che i bambini deputati al punteggio non raggiungessero il 9 del quadrante). Esistono altre due teorie, ma sono oramai decadute, anche perché riguardano giochi medievali solo lontanamente parenti nel tennis: sono le teorie delle cacce e delle monete. Bella anche la storia del punto zero, che come avrete capito si dice love, forse per il detto inglese “neither for love nor for money” (ma c’è chi sostiene che la parola originaria fosse oeuf, uovo in francese). Tutte queste informazioni sono reperibili su internet, ma ho voluto comunque riportarvele per stimolare la curiosità e per dimostrare la bellezza e il fascino di tradizioni velate da un drappo arabescato di mistero (mi si conceda una divagazione poetica).
Io, tornando al topic (del post, non dell’articolo), mi pronuncio fortemente contrario nei confronti di due recenti innovazioni: l’introduzione del tie-break nel quinto set degli slam e l’abolizione dei cinque set della Davis (che per me ha significato la soppressione della competizione in nome di un torneo volgare, non fosse altro che perché si gioca in un’unica sede, togliendo quindi il vero elemento eccezionale della competezione: il tifo nazionale). Queste innovazioni per me non hanno rispettato la storia: hanno solo ciecamente guardato al denaro e alle opportunità commerciali. Ma il tennis è uno sport di fine Ottocento, la logica neocapitalista invece un’invenzione (per così dire) recente. Questo per me significa guardare al passato: sapere che c’è e quindi renderlo partecipe, non vittima, della modernità. La cancellazione dei cinque set (cosa che probabilmente un giorno si farà) sarebbe un altro attentato al passato. E ciò mi dispiacerebbe.

Post molto suggestivo ma purtroppo ricco di inesattezze.
Uno dei tanti è ritenerlo originario dell’ottocento e per questo far risalire il sistema dei punteggi ai quadranti di un orologio.
L’orologio a pendolo fu inventato a metà del ‘600,è difficile pensare che si facesse ricorso in un campo ad un oggetto voluminoso che risiedeva nelle grandi sale nobiliari.
L’orologio da tasca risale al 19° secolo.
Già nel ‘500 circa nei racconti della Tavola Rotonda si parla di gioco del tennis e viene citato anche da Shakespeare in Enrico V.
Non c’è nulla di irrazionale nel tennis; ha origini legate al periodo in cui si è evoluto ma che agli occhi nostri appaiono incomprensibili e romantiche.
Le origini del sistema di punteggio risale al ‘500 e derivato dalla Pallacorda di cui però ci sono solo speculazioni e teorie sulle origini del 15.

Carlo IX re di Francia crea una corporazione di giocatori professionisti di tennis nel 1571… è possibilissimo che orologi da muro venissero impiegati, spostando grandi e visibili lancette a mano per segnare il punteggio, … perché no ?
Altro ché gioco dell’ ottocento…
Mica dovevano essere necessariamente orologi a pendolo… c’ erano già da secoli sui campanili di mezza europa orologi di tutti i tipi !
L’ orologio meccanico delle cattedrali di Chartres e di Sens, in Francia risale a prima del 1300; l’ orologio meccanico di S. Eustorgio di Milano è del 1306 … NON erano a Pendolo !
Avevano dei pesi che agganciati ad un sistema “a scappamento” trasformava il moto continuo in moto alternato.
Si sviluppano congegni sempre più piccoli di dimensioni e già nel 1400 ci sono orologi domestici in Germania e “a lanterna” in Inghilterra.
Allora perché mai a fine 1500 non potevano essere usati orologi nei tornei nobiliari di tennis in Francia ?
E’ assolutamente verosimile che a fine 1500 in Francia si usassero orologi spostando l elancette a mano !!!
L’ orologio astronomico di Praga (con complicazioni che indicano la posizione della luna, il “corteo degli apostoli”, un quadrante dove scorrono i mesi…) è del 1410 nel suo nucleo essenziale; opera del maetro orologiaio Nikolas zu Kadan assieme al professore di matematica Jan Sindel dell’ università di Praga.
Tornando ai campi di tennis, una codificazione delle regole datata 1599 è firmata da un professionista del gioco che si chiamava “Forbet”. Altro ché gioco dell’ 880…
Fonte: “The Encyclopedia of Tennis” pag. 21
Un libro pubblicato in Inghilterra sul tennis rislae al 1873 (by Major Walter Clopton Wingfeld)
Di lì a poco nel 1877 si terrà la prima edizione di Wimbledon (campo di 27 piedi di larghezza = 8,2 metri e 78 di lunghezza = 23,8 metri) con il sistema consolidato di punteggio 15, 30, 40, game e due prove al servizio.

Già li vedo i futuri tennisti guardare l’orologio astronomico di Praga mentre giocano 🙂

A casa mia questi si chiamano gatti sugli specchi.

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Kenobi 12-09-2021 10:13

Scritto da Frate francescano in pensione

Scritto da Kenobi

Scritto da Frate francescano in pensione

Scritto da l Occhio di Sauron

Scritto da Armonica
Comunque vada domani Djokovic è già uno sportivo immortale. Non serve vincere tutti gli slam nella stessa stagione per stabilirlo, senza dimenticare che 4 slam di fila li ha già vinti da W2015 a RG2016. La cosa che veramente è importante è che arrivi ad essere il più vincente a livello slam. Ritengo che l’avversario più pericoloso fosse Zverev. Domani il peggior avversario sarà se stesso.

No no fare il Grand Slam per come è stato definito è l’Impresa con la I maiuscola
È stato sempre così ed è la tradizione del nostro sport.
Il nostro sport ha un gran fascino proprio grazie alla tradizione.
Odio i cambiamenti degli ultimi anni, impoveriscono il tennis perché cancellano il passato.
Per il resto sono d’accordo, l’avversario più forte l’ha battuto stanotte

Su questo tema mi sento di intervenire e di solidarizzare parzialmente con Lei. Il tennis è uno sport fantastico perché, oltre ad essere uno dei più antichi, è anche uno di quelli che meglio conserva il passato. È uno sport di memoria e di storia e ignorare ciò significa, come in tutte le cose umane, mancare di rispetto a se stessi e a quel ch’è stato. Con questo, naturalmente, nessuno pretende che non ci siano innovazioni, solo che vengano fatte nel rispetto del passato. Pensiamo al punteggio: il tennis è l’unico sport a conservare un sistema di punteggio irrazionale, cioè non più comprensibile a noi moderni. Un po’ come il relito di numerazione vigesimale celtica nel francese: sono fossili di storia estremamente affascinanti. Saprete comunque tutti che questo sistema si basava sul fatto che i punti erano segnate muovendo le lancette dell’orologio di quarto d’ora in quarto d’ora (il quarantacinque sembra sia diventato quaranta per una questione di agevolazione della pronuncia, ma c’è chi sostiene che la lancetta sia stata ritratta per poter individuare i vantaggi; decisamente più inverosimile l’idea che i bambini deputati al punteggio non raggiungessero il 9 del quadrante). Esistono altre due teorie, ma sono oramai decadute, anche perché riguardano giochi medievali solo lontanamente parenti nel tennis: sono le teorie delle cacce e delle monete. Bella anche la storia del punto zero, che come avrete capito si dice love, forse per il detto inglese “neither for love nor for money” (ma c’è chi sostiene che la parola originaria fosse oeuf, uovo in francese). Tutte queste informazioni sono reperibili su internet, ma ho voluto comunque riportarvele per stimolare la curiosità e per dimostrare la bellezza e il fascino di tradizioni velate da un drappo arabescato di mistero (mi si conceda una divagazione poetica).
Io, tornando al topic (del post, non dell’articolo), mi pronuncio fortemente contrario nei confronti di due recenti innovazioni: l’introduzione del tie-break nel quinto set degli slam e l’abolizione dei cinque set della Davis (che per me ha significato la soppressione della competizione in nome di un torneo volgare, non fosse altro che perché si gioca in un’unica sede, togliendo quindi il vero elemento eccezionale della competezione: il tifo nazionale). Queste innovazioni per me non hanno rispettato la storia: hanno solo ciecamente guardato al denaro e alle opportunità commerciali. Ma il tennis è uno sport di fine Ottocento, la logica neocapitalista invece un’invenzione (per così dire) recente. Questo per me significa guardare al passato: sapere che c’è e quindi renderlo partecipe, non vittima, della modernità. La cancellazione dei cinque set (cosa che probabilmente un giorno si farà) sarebbe un altro attentato al passato. E ciò mi dispiacerebbe.

Post molto suggestivo ma purtroppo ricco di inesattezze.
Uno dei tanti è ritenerlo originario dell’ottocento e per questo far risalire il sistema dei punteggi ai quadranti di un orologio.
L’orologio a pendolo fu inventato a metà del ‘600,è difficile pensare che si facesse ricorso in un campo ad un oggetto voluminoso che risiedeva nelle grandi sale nobiliari.
L’orologio da tasca risale al 19° secolo.
Già nel ‘500 circa nei racconti della Tavola Rotonda si parla di gioco del tennis e viene citato anche da Shakespeare in Enrico V.
Non c’è nulla di irrazionale nel tennis; ha origini legate al periodo in cui si è evoluto ma che agli occhi nostri appaiono incomprensibili e romantiche.
Le origini del sistema di punteggio risale al ‘500 e derivato dalla Pallacorda di cui però ci sono solo speculazioni e teorie sulle origini del 15.

Guardi, potrei ance accondiscendere al quanto scrive, ma ci sono a mio dire diverse contraddizioni interne. Intanto il fatto storico: il tennis senza dubbio deriva dalla pallacorda o jeu de paume, le cui origini sono addirittura medievali, anche se fino al 500 (quando, mi pare, sia stato scritto un trattato sulla materia tuttora disponibile, ma non ricordo di chi) si giocava con per lo più con le mani e si indossavano dei guanti. Inoltre, le palline erano piuttosto dure e pare fosse un gioco piuttosto pericoloso dato che è notizia di alcune morti da gioco (forse alcune illustri). Nel Cinquecento viene introdotta la racchetta e soprattutto il gioco, prima diffuso solo tra la nobiltà francese, passa poi anche in Inghilterra, dove divenne popolarissimo tra i reali inglesi (tanto che si parla di real tennis) e fu forse lo stesso Enrico V ad istituire la prima gilda professione di giocatori di pallacorda. Il gioco poi si diffuse anche all’aristocrazia degli altri Paesi, ma cambiò volto. Il gioco della pallacorda così come codificato nel Cinquecento e il tennis ottocentesco non hanno né le stesse regole né lo stesso campo da gioco (basti pensare alla rete, prima assente). L’invenzione del lawn-tennis si attribuisce al maggiore Wingfeld sul finire dell’Ottocento (la data non la ricordo): campo nuovo con righe disegnate per terra, rete (inizialmente alta), set di palline e racchette. Regole solo in parte simili alla pallacorda. Sul sistema di punteggio non si ha un’opinione univoca. È certo che le ultime teorie da me riferite risalgano addirittura al “tennis” medievale, quella dell’orologio invece è più recente. Le motivazioni da Lei addotte per confutarla, però, mi permetta, sono davvero poco fondate: la pallacorda è uno sport nobiliare sin dalla nascita, la disponibilità di un orologio per le corti regie e aristocratiche anche all’epoca non doveva costituire un problema. In ogni caso è un’inesattezza, perché il sistema del punteggio con orologio viene connesso con lo sport inventato dal maggiore inglese, non c’era affatto nel Cinquecento né è mai menzionato nei testi.

Wingfeld ha anche codificato delle regole già presenti, come quelle sul punteggio.
Queste regole erano però risalenti ad epoche dove il pendolo non esisteva od era francamente poco pratico ed illogico il suo uso.

La Pallacorda come altri giochi dell’epoca sono stati funzionali all’invenzione del tennis ed è un po’ come il rapporto che ci può essere tra il melodramma ed il rock.

Generi completamente diversi ma accomunati dalle note musicali, le quali non hanno origine con l’invenzione del rock.

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Paolo Papa (Guest) 12-09-2021 00:43

@ luce nella notte (#2927363)

Scritto da luce nella notte

Scritto da Paolo Papa
Djokovic sui 5 set è imbattibile.
E continuerà a giocare e vincere finché il fisico glielo permetterà (un altro lustro, almeno).
Mi dispiace per gli altri, ma ci sono sempre i master 1000 dove possono competere

HA HA HA HA H AHA HA HA HA HA HA HA HA HA già domani vediamo quanto imbattibile il vecchiotto 34 enne contro il giovanotto freschissimo, in gran forma e già assai esperto essendo alla terza finale slam…
Fino a quando il il fisico glielo permetterà… fino a ieri quando visibilmente con Zverev era ultrastanchissimo (e l’ ha portata a casa con determinazione , maestria, freddezza pazzesche ) domani , 12 settembre 2021… il fisico non glielo permetterà più !

Vediamo domani notte se riderai ancora.

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Frate francescano in pensione (Guest) 12-09-2021 00:11

Scritto da luce nella notte

Scritto da Kenobi

Scritto da Frate francescano in pensione

Scritto da l Occhio di Sauron

Scritto da Armonica
Comunque vada domani Djokovic è già uno sportivo immortale. Non serve vincere tutti gli slam nella stessa stagione per stabilirlo, senza dimenticare che 4 slam di fila li ha già vinti da W2015 a RG2016. La cosa che veramente è importante è che arrivi ad essere il più vincente a livello slam. Ritengo che l’avversario più pericoloso fosse Zverev. Domani il peggior avversario sarà se stesso.

No no fare il Grand Slam per come è stato definito è l’Impresa con la I maiuscola
È stato sempre così ed è la tradizione del nostro sport.
Il nostro sport ha un gran fascino proprio grazie alla tradizione.
Odio i cambiamenti degli ultimi anni, impoveriscono il tennis perché cancellano il passato.
Per il resto sono d’accordo, l’avversario più forte l’ha battuto stanotte

Su questo tema mi sento di intervenire e di solidarizzare parzialmente con Lei. Il tennis è uno sport fantastico perché, oltre ad essere uno dei più antichi, è anche uno di quelli che meglio conserva il passato. È uno sport di memoria e di storia e ignorare ciò significa, come in tutte le cose umane, mancare di rispetto a se stessi e a quel ch’è stato. Con questo, naturalmente, nessuno pretende che non ci siano innovazioni, solo che vengano fatte nel rispetto del passato. Pensiamo al punteggio: il tennis è l’unico sport a conservare un sistema di punteggio irrazionale, cioè non più comprensibile a noi moderni. Un po’ come il relito di numerazione vigesimale celtica nel francese: sono fossili di storia estremamente affascinanti. Saprete comunque tutti che questo sistema si basava sul fatto che i punti erano segnate muovendo le lancette dell’orologio di quarto d’ora in quarto d’ora (il quarantacinque sembra sia diventato quaranta per una questione di agevolazione della pronuncia, ma c’è chi sostiene che la lancetta sia stata ritratta per poter individuare i vantaggi; decisamente più inverosimile l’idea che i bambini deputati al punteggio non raggiungessero il 9 del quadrante). Esistono altre due teorie, ma sono oramai decadute, anche perché riguardano giochi medievali solo lontanamente parenti nel tennis: sono le teorie delle cacce e delle monete. Bella anche la storia del punto zero, che come avrete capito si dice love, forse per il detto inglese “neither for love nor for money” (ma c’è chi sostiene che la parola originaria fosse oeuf, uovo in francese). Tutte queste informazioni sono reperibili su internet, ma ho voluto comunque riportarvele per stimolare la curiosità e per dimostrare la bellezza e il fascino di tradizioni velate da un drappo arabescato di mistero (mi si conceda una divagazione poetica).
Io, tornando al topic (del post, non dell’articolo), mi pronuncio fortemente contrario nei confronti di due recenti innovazioni: l’introduzione del tie-break nel quinto set degli slam e l’abolizione dei cinque set della Davis (che per me ha significato la soppressione della competizione in nome di un torneo volgare, non fosse altro che perché si gioca in un’unica sede, togliendo quindi il vero elemento eccezionale della competezione: il tifo nazionale). Queste innovazioni per me non hanno rispettato la storia: hanno solo ciecamente guardato al denaro e alle opportunità commerciali. Ma il tennis è uno sport di fine Ottocento, la logica neocapitalista invece un’invenzione (per così dire) recente. Questo per me significa guardare al passato: sapere che c’è e quindi renderlo partecipe, non vittima, della modernità. La cancellazione dei cinque set (cosa che probabilmente un giorno si farà) sarebbe un altro attentato al passato. E ciò mi dispiacerebbe.

Post molto suggestivo ma purtroppo ricco di inesattezze.
Uno dei tanti è ritenerlo originario dell’ottocento e per questo far risalire il sistema dei punteggi ai quadranti di un orologio.
L’orologio a pendolo fu inventato a metà del ‘600,è difficile pensare che si facesse ricorso in un campo ad un oggetto voluminoso che risiedeva nelle grandi sale nobiliari.
L’orologio da tasca risale al 19° secolo.
Già nel ‘500 circa nei racconti della Tavola Rotonda si parla di gioco del tennis e viene citato anche da Shakespeare in Enrico V.
Non c’è nulla di irrazionale nel tennis; ha origini legate al periodo in cui si è evoluto ma che agli occhi nostri appaiono incomprensibili e romantiche.
Le origini del sistema di punteggio risale al ‘500 e derivato dalla Pallacorda di cui però ci sono solo speculazioni e teorie sulle origini del 15.

Carlo IX re di Francia crea una corporazione di giocatori professionisti di tennis nel 1571… è possibilissimo che orologi da muro venissero impiegati, spostando grandi e visibili lancette a mano per segnare il punteggio, … perché no ?
Altro ché gioco dell’ ottocento…
Mica dovevano essere necessariamente orologi a pendolo… c’ erano già da secoli sui campanili di mezza europa orologi di tutti i tipi !
L’ orologio meccanico delle cattedrali di Chartres e di Sens, in Francia risale a prima del 1300; l’ orologio meccanico di S. Eustorgio di Milano è del 1306 … NON erano a Pendolo !
Avevano dei pesi che agganciati ad un sistema “a scappamento” trasformava il moto continuo in moto alternato.
Si sviluppano congegni sempre più piccoli di dimensioni e già nel 1400 ci sono orologi domestici in Germania e “a lanterna” in Inghilterra.
Allora perché mai a fine 1500 non potevano essere usati orologi nei tornei nobiliari di tennis in Francia ?
E’ assolutamente verosimile che a fine 1500 in Francia si usassero orologi spostando l elancette a mano !!!
L’ orologio astronomico di Praga (con complicazioni che indicano la posizione della luna, il “corteo degli apostoli”, un quadrante dove scorrono i mesi…) è del 1410 nel suo nucleo essenziale; opera del maetro orologiaio Nikolas zu Kadan assieme al professore di matematica Jan Sindel dell’ università di Praga.
Tornando ai campi di tennis, una codificazione delle regole datata 1599 è firmata da un professionista del gioco che si chiamava “Forbet”. Altro ché gioco dell’ 880…
Fonte: “The Encyclopedia of Tennis” pag. 21
Un libro pubblicato in Inghilterra sul tennis rislae al 1873 (by Major Walter Clopton Wingfeld)
Di lì a poco nel 1877 si terrà la prima edizione di Wimbledon (campo di 27 piedi di larghezza = 8,2 metri e 78 di lunghezza = 23,8 metri) con il sistema consolidato di punteggio 15, 30, 40, game e due prove al servizio.

Il Suo contributo, per quanto interessante, aggiunge poco a quanto già detto e non confuta la mia tesi.
1. Io, a differenza del signor Kenobi, non ho mai sostenuto che fosse inverosimile la presenza di un orologio in campo. Ergo, le Sue curiose divagazioni in materia restano tali.
2. La corporazione non era di giocatori professionisti di tennis, bensì di pallacorda (chiamata jeu de paune in Francia, real tennis in Inghilterra e pallacorda in Italia). Il giuoco del tennis come lo conosciamo noi adesso (ovviamente con debiti adattamenti) è il lawn-tennis la cui invenzione è attribuita al maggiore Wingfeld sul finire dell’Ottocento. Lawn-tennis e real tennis sono specialità genealogicamente affini, ma diverse: è come, per azzardare un paragone, latino e lingue romanze. Stessa matrice, diverso esito.
(Consiglio non richiesto: confutare è assolutamente lecito e dà interesse alla discussione, ma per renderlo ancor più interessante consiglio di focalizzarsi bene in primis sulla propria tesi, vedere poi se è antitetica a quella altrui e quindi solo allora addurre argomentazioni).

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Rogerio 11-09-2021 23:56

@ Artur (#2927353)

Sì, un incrocio tra cellule umane e vegetali, quelle dell’albero della gomma

111
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+1: Gualtiero
almas (Guest) 11-09-2021 23:52

@ Geronimo (#2927240)

Gli altri campioni fino a 2 mesi fà c’erano al Rg, ma in assenza od in presenza gli fanno un baffo, guardati gli head to head prima di dire inesattezze

110
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MITGA (Make Italian Tennis Great Again) (Guest) 11-09-2021 23:02

Scritto da luce nella notte

Scritto da Paolo Papa
Djokovic sui 5 set è imbattibile.
E continuerà a giocare e vincere finché il fisico glielo permetterà (un altro lustro, almeno).
Mi dispiace per gli altri, ma ci sono sempre i master 1000 dove possono competere

HA HA HA HA H AHA HA HA HA HA HA HA HA HA già domani vediamo quanto imbattibile il vecchiotto 34 enne contro il giovanotto freschissimo, in gran forma e già assai esperto essendo alla terza finale slam…
Fino a quando il il fisico glielo permetterà… fino a ieri quando visibilmente con Zverev era ultrastanchissimo (e l’ ha portata a casa con determinazione , maestria, freddezza pazzesche ) domani , 12 settembre 2021… il fisico non glielo permetterà più !

Purtroppo non penso che avrai ragione

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Defender 11-09-2021 22:21

Il grande slam è un traguardo importantissimo che può aggiungere al suo palmares e ai suoi record, anche perché per quanto si possa essere forti devono accadere tutta una serie di circostanze affinché avvenga, quindi è rarissimo.
Ma a un passo dall’immortalità sportiva proprio no. C’è già dentro assieme a tutti i vari supercampioni attuali e quelli passati. Poi se vince 21, 22, 23 ecc. slam ormai conta abbastanza poco, resterebbe comunque il più vincente come titoli importanti.

108
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Filps (Guest) 11-09-2021 22:15

Cecchinato ha battuto Djokovic quindi è il più forte di tutti della storia del mondo del tennis e anche dello sport

107
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Antonio (Guest) 11-09-2021 22:09

@ Antonio (#2927162)

Salisbury ha vinto anche il doppio misto e si è portato a casa 740.000 dollari da n. 559!!!!

106
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luce nella notte (Guest) 11-09-2021 22:03

Scritto da Paolo Papa
Djokovic sui 5 set è imbattibile.
E continuerà a giocare e vincere finché il fisico glielo permetterà (un altro lustro, almeno).
Mi dispiace per gli altri, ma ci sono sempre i master 1000 dove possono competere

HA HA HA HA H AHA HA HA HA HA HA HA HA HA già domani vediamo quanto imbattibile il vecchiotto 34 enne contro il giovanotto freschissimo, in gran forma e già assai esperto essendo alla terza finale slam…

Fino a quando il il fisico glielo permetterà… fino a ieri quando visibilmente con Zverev era ultrastanchissimo (e l’ ha portata a casa con determinazione , maestria, freddezza pazzesche ) domani , 12 settembre 2021… il fisico non glielo permetterà più !

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Artur 11-09-2021 21:49

La composizione cellulare che costituisce la struttura portante del corpo di Nole è nettamente superiore a quella dei massimi esponenti della specie che ci rappresenta.

104
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Alecon (Guest) 11-09-2021 21:49

Domani se la gioca 50 a 50 contro Medvied. Io punto sul russo.

103
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luce nella notte (Guest) 11-09-2021 21:22

Scritto da Kenobi

Scritto da Frate francescano in pensione

Scritto da l Occhio di Sauron

Scritto da Armonica
Comunque vada domani Djokovic è già uno sportivo immortale. Non serve vincere tutti gli slam nella stessa stagione per stabilirlo, senza dimenticare che 4 slam di fila li ha già vinti da W2015 a RG2016. La cosa che veramente è importante è che arrivi ad essere il più vincente a livello slam. Ritengo che l’avversario più pericoloso fosse Zverev. Domani il peggior avversario sarà se stesso.

No no fare il Grand Slam per come è stato definito è l’Impresa con la I maiuscola
È stato sempre così ed è la tradizione del nostro sport.
Il nostro sport ha un gran fascino proprio grazie alla tradizione.
Odio i cambiamenti degli ultimi anni, impoveriscono il tennis perché cancellano il passato.
Per il resto sono d’accordo, l’avversario più forte l’ha battuto stanotte

Su questo tema mi sento di intervenire e di solidarizzare parzialmente con Lei. Il tennis è uno sport fantastico perché, oltre ad essere uno dei più antichi, è anche uno di quelli che meglio conserva il passato. È uno sport di memoria e di storia e ignorare ciò significa, come in tutte le cose umane, mancare di rispetto a se stessi e a quel ch’è stato. Con questo, naturalmente, nessuno pretende che non ci siano innovazioni, solo che vengano fatte nel rispetto del passato. Pensiamo al punteggio: il tennis è l’unico sport a conservare un sistema di punteggio irrazionale, cioè non più comprensibile a noi moderni. Un po’ come il relito di numerazione vigesimale celtica nel francese: sono fossili di storia estremamente affascinanti. Saprete comunque tutti che questo sistema si basava sul fatto che i punti erano segnate muovendo le lancette dell’orologio di quarto d’ora in quarto d’ora (il quarantacinque sembra sia diventato quaranta per una questione di agevolazione della pronuncia, ma c’è chi sostiene che la lancetta sia stata ritratta per poter individuare i vantaggi; decisamente più inverosimile l’idea che i bambini deputati al punteggio non raggiungessero il 9 del quadrante). Esistono altre due teorie, ma sono oramai decadute, anche perché riguardano giochi medievali solo lontanamente parenti nel tennis: sono le teorie delle cacce e delle monete. Bella anche la storia del punto zero, che come avrete capito si dice love, forse per il detto inglese “neither for love nor for money” (ma c’è chi sostiene che la parola originaria fosse oeuf, uovo in francese). Tutte queste informazioni sono reperibili su internet, ma ho voluto comunque riportarvele per stimolare la curiosità e per dimostrare la bellezza e il fascino di tradizioni velate da un drappo arabescato di mistero (mi si conceda una divagazione poetica).
Io, tornando al topic (del post, non dell’articolo), mi pronuncio fortemente contrario nei confronti di due recenti innovazioni: l’introduzione del tie-break nel quinto set degli slam e l’abolizione dei cinque set della Davis (che per me ha significato la soppressione della competizione in nome di un torneo volgare, non fosse altro che perché si gioca in un’unica sede, togliendo quindi il vero elemento eccezionale della competezione: il tifo nazionale). Queste innovazioni per me non hanno rispettato la storia: hanno solo ciecamente guardato al denaro e alle opportunità commerciali. Ma il tennis è uno sport di fine Ottocento, la logica neocapitalista invece un’invenzione (per così dire) recente. Questo per me significa guardare al passato: sapere che c’è e quindi renderlo partecipe, non vittima, della modernità. La cancellazione dei cinque set (cosa che probabilmente un giorno si farà) sarebbe un altro attentato al passato. E ciò mi dispiacerebbe.

Post molto suggestivo ma purtroppo ricco di inesattezze.
Uno dei tanti è ritenerlo originario dell’ottocento e per questo far risalire il sistema dei punteggi ai quadranti di un orologio.
L’orologio a pendolo fu inventato a metà del ‘600,è difficile pensare che si facesse ricorso in un campo ad un oggetto voluminoso che risiedeva nelle grandi sale nobiliari.
L’orologio da tasca risale al 19° secolo.
Già nel ‘500 circa nei racconti della Tavola Rotonda si parla di gioco del tennis e viene citato anche da Shakespeare in Enrico V.
Non c’è nulla di irrazionale nel tennis; ha origini legate al periodo in cui si è evoluto ma che agli occhi nostri appaiono incomprensibili e romantiche.
Le origini del sistema di punteggio risale al ‘500 e derivato dalla Pallacorda di cui però ci sono solo speculazioni e teorie sulle origini del 15.

Carlo IX re di Francia crea una corporazione di giocatori professionisti di tennis nel 1571… è possibilissimo che orologi da muro venissero impiegati, spostando grandi e visibili lancette a mano per segnare il punteggio, … perché no ?
Altro ché gioco dell’ ottocento…
Mica dovevano essere necessariamente orologi a pendolo… c’ erano già da secoli sui campanili di mezza europa orologi di tutti i tipi !
L’ orologio meccanico delle cattedrali di Chartres e di Sens, in Francia risale a prima del 1300; l’ orologio meccanico di S. Eustorgio di Milano è del 1306 … NON erano a Pendolo !
Avevano dei pesi che agganciati ad un sistema “a scappamento” trasformava il moto continuo in moto alternato.
Si sviluppano congegni sempre più piccoli di dimensioni e già nel 1400 ci sono orologi domestici in Germania e “a lanterna” in Inghilterra.
Allora perché mai a fine 1500 non potevano essere usati orologi nei tornei nobiliari di tennis in Francia ?
E’ assolutamente verosimile che a fine 1500 in Francia si usassero orologi spostando l elancette a mano !!!
L’ orologio astronomico di Praga (con complicazioni che indicano la posizione della luna, il “corteo degli apostoli”, un quadrante dove scorrono i mesi…) è del 1410 nel suo nucleo essenziale; opera del maetro orologiaio Nikolas zu Kadan assieme al professore di matematica Jan Sindel dell’ università di Praga.
Tornando ai campi di tennis, una codificazione delle regole datata 1599 è firmata da un professionista del gioco che si chiamava “Forbet”. Altro ché gioco dell’ 880…
Fonte: “The Encyclopedia of Tennis” pag. 21
Un libro pubblicato in Inghilterra sul tennis rislae al 1873 (by Major Walter Clopton Wingfeld)
Di lì a poco nel 1877 si terrà la prima edizione di Wimbledon (campo di 27 piedi di larghezza = 8,2 metri e 78 di lunghezza = 23,8 metri) con il sistema consolidato di punteggio 15, 30, 40, game e due prove al servizio.

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Paolo Papa (Guest) 11-09-2021 20:56

Djokovic sui 5 set è imbattibile.

E continuerà a giocare e vincere finché il fisico glielo permetterà (un altro lustro, almeno).

Mi dispiace per gli altri, ma ci sono sempre i master 1000 dove possono competere

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