Una storia di tennis e di vita dall'Argentina Copertina, Generica, Junior

Cibo ai ragazzi poveri per ogni Ace, tennis & solidarietà da un promettente junior argentino

16/10/2020 15:43 6 commenti
Nicolas Elis
Nicolas Elis

In questi bassi tempi di pandemia, devastati da un inferno crescente di notizie drammatiche, è difficile trovare e raccontare storie “belle”, positive. Eppure ogni tanto il tennis ti stupisce con storie di sport e di vita straordinarie. Abbiamo ancora negli occhi il sorriso e la favola di Martina Trevisan a Roland Garros, per quella che resterà LA pagina nostrana più bella di questo sciagurato 2020. Dall’argentina arriva un’altra testimonianza importante, di come un giovane tennista albiceleste sia riuscito a far splendere un grande arcobaleno di speranza nel cielo tempestoso di questa stagione.

La storia è raccontata dal bravo collega Sebastián Torok sulle pagine de La Nacion. Siamo in Argentina, precisamente a Cañuelas, piccola comunità poco a sud di Buenos Aires. Quà è nato e si allena Nicolás Eli, 15 anni, uno dei più importanti tennisti junior argentini. Ha sofferto di problemi economici che ne hanno frenato la crescita, come purtroppo capita a molti nel suo paese, disastrato da una crisi economica profonda e assai precedente alla tempesta covid-19. Eli è stato numero 1 argentino U12 e poi U14, e attualmente occupa la 465esima posizione nel ranking ITF mondiale. In questa stagione ha giocato a febbraio in alcuni eventi di categoria U16 in Brasile, fino a fermarsi e cancellare la programmazione per colpa della pandemia.

La quarantena non ha frenato la sua voglia di crescere e credere nel suo sogno, arriavare a giocare con i migliori sul tour Pro. Il suo allenatore, Andres Chalcoff, ha avuto un’idea originale per stimolarlo: abbinare allenamenti tecnici mirati alla voglia di dare una mano ai più poveri. Eli infatti è un ragazzo molto sensibile, uno che ha la forza di guardare oltre al proprio mondo di teenager amante dello sport, all’immancabile smartphone, i social e via dicendo. L’idea è semplice, ma importante: migliorare il proprio punto debole nel gioco (il servizio) con una motivazione extra, un contributo sociale. L’obiettivo nel periodo del “paro” per la pandemia era perfezionare il servizio di Eli, non all’altezza dei suoi ottimi colpi da fondo campo. L’allenatore ha proposto al giovane allievo che per ogni Ace ottenuto nei match di allenamento avrebbe donato un pacchetto di fideos (ossia spaghetti) a uno dei più frequentati “merenderos” della città, ossia una delle aree pin nic all’aperto si ritrovano soprattutto i ragazzi poveri per consumare i pasti di fortuna ricavati da donazioni o elemosina.

“Il suo modo di giocare per la sua età è sorprendente, ma il servizio non è mai stato in linea con il resto delle sue capacità. Ha un servizio discreto, ma non osava mai essere aggressivo con quel colpo durante le partite. Così durante la quarantena gli ho proposto una sfida, “Che ne dici se proviamo a migliorare il tuo gioco e nel frattempo aiutare gli altri?” E così è stato”, ha raccontato il coach Chalcoff.

“Da quando sono tornato a giocare a tennis dopo i mesi di blocco per colpa della quarantena, mi alleno alla battuta con almeno cento servizi al giorno, e lo scorso agosto sono riuscito a fare 41 Ace”, afferma Eli, l’unico tennista sudamericano nato nel 2005 a vincere due partite nei tornei di categoria J1, i più qualificati dopo quelli del Grand Slam. L’iniziativa è piaciuta così tanto che anche i compagni di allenamento di Eli e i suoi migliori amici si sono uniti al progetto. Così le 41 confezioni di pasta acquistate dopo il suo allenamento “record” sono state arricchite anche da pacchi di riso, lenticchie, uova, e molto altro. La raccolta alimentare è stata donata all’area picnic “Algun Rayo”, nel quartiere di Santa Rosa de Cañuelas, un luogo dove il disagio è una triste realtà.

Eli e Chalcoff hanno un legame speciale con la città in cui vivono (e dove si allenano, al club Polideportivo Cañuelas FC). Nel 2017 sono stati aiutati dalla comunità – con una colletta – per trovare i fondi necessari ad organizzare la trasferta di Eli a Miami per giocare l’Orange Bowl, visto che la sua famiglia in quel momento non poteva permettersi un costo così importante. Eli conosce la difficoltà economiche, per questo ha immeditamente sposato l’idea del suo coach. “La mia situazione non era facile, per poter giocare a tennis come volevo necessitavo di aiuto, di soldi” racconta Eli, “questa mia azione oggi è un piccolo modo per ringraziare tutto quello che hanno fatto per me. L’idea è di continuare a farlo ogni mese,  aiutare quanti più ragazzi in difficoltà possibile”.

L’iniziativa è stata sostenuta anche grazie ai social network: è stato realizzato un video con l’hashtag #hACErJuntos, ed il progetto è arrivato in tutto il mondo, finendo per interessare anche Stan Wawrinka e il tedesco Daniel Altmaier, che hanno inviato il loro sostegno al giovane giocatore argentino.

Eli, nel frattempo, continua a esercitarsi, a migliorare il proprio servizio e raccogliere mensilmente cibo per i ragazzi poveri della sua città. Gli auguriamo di cuore di diventare il “Karlovic” argentino.

 

Marco Mazzoni


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6 commenti

Sch Tennis (Guest) 17-10-2020 02:31

Sono i buoni a far andare avanti il mondo. Quotidianamente senza clamore lo costruiscono. Gli altri, quelli che si vedono, strepitano e litigano per emergere, ma sono solo uno sfondo nero su cui disegnare mille colori.

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Tennis_fan (Guest) 16-10-2020 23:34

Anche in questo gli argentini sono mogliori. Un nuovo Delpo… Speriamo

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Luca Martin (Guest) 16-10-2020 22:34

Un mondo migliore…grazie.

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Alberto Bonimba (Guest) 16-10-2020 21:12

Bisognerebbe proporlo anche a Fogna ma, mi sa che sarebbe dura riuscire a sfamare qualcuno !

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morbidone (Guest) 16-10-2020 19:00

Abbiamo bisogno di ragazzi così…bene!

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Paky 71 16-10-2020 13:33

Bella storia…davvero bravo e generoso il giovanissimo Eli.

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