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Stan Wawrinka e la mancanza di regolarità

04/11/2016 08:00 11 commenti
Stan Wawrinka classe 1985, n.3 del mondo
Stan Wawrinka classe 1985, n.3 del mondo

Entrato di diritto tra il novero dei migliori in seguito a quel memorabile match giocato contro Djokovic all’Australian Open del 2013, da allora Stan Wawrinka ha alternato potentissimi exploit a veri e propri black-out. Lo svizzero si è sempre espresso al meglio quando ha calcato i campi dei Grand Slam, tanto da vantare già tre titoli major nel proprio palmarès (Australian Open, Roland Garros ed U.S. Open).

Quando si tratta invece di giocare in tornei minori, invece, Stan tende a mettere in mostra un rendimento piuttosto irregolare. A dimostrare questa caratteristica del tennista di Losanna interviene molto efficacemente la seguente statistica, che per l’appunto riassume le difficoltà del numero-tre del mondo a rimanere “in the zone” in ogni momento.

Nella stagione 2016, 6 delle 16 sconfitte incassate da Wawrinka sono state impartite da giocatori al di fuori della Top50 (al momento dell’incontro). I mattatori, ebbene, sono: Kuznetsov, Monaco, Verdasco, Del Potro, Mischa Zverev e per ultimo Struff, che ha sconfitto l’elvetico l’altro ieri a Parigi-Bercy.

Anche Magnus Norman, per l’ennesima volta, ha fatto presente alla stampa il particolare difetto del proprio assisisto. “Con Stan, c’è bisogno di lavorare sulla regolarità”. E, pensandoci un attimo, si capisce bene il perché.


Edoardo Gamacchio


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11 commenti. Lasciane uno!

Sato (Guest) 04-11-2016 19:31

Lasciamo la regolarità ai robot che lo precedono in classifica, lui ha classe vera, e quando è al massimo(e spesso lo è quando conta) li bastona tutti.

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controcorrente (Guest) 04-11-2016 16:44

Mi scusi signor Gamacchio, ma dove la vede questa mancanza di regolarità di Wawrinka? A parte che uno che vince 3 Slam in 3 anni diversi e sempre in una prova diversa dall’altra è regolare già solo per questo e lo è ad altissimo livello. Poi, ammesso e non concesso che ciò non basti, le vorrei far notare che in ciascuna delle 3 annate in questione lo svizzero non si è limitato a vincere “solo” una prova dello Slam. Nel 2014, oltre agli Australian Open, ha vinto Montecarlo e Chennai. Nel 2015, oltre al Roland Garros, ha vinto Tokyo, Rotterdam e Chennai. Quest’anno, oltre agli Us Open, ha vinto Ginevra, Dubai e Chennai. Certo, Norman vorrebbe ancora più continuità, ma ciò non mi sembra sufficiente per esser mediamente così severi nei commenti su Stan. Forse semplicemente perché non è un personaggio?

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ehm… 04-11-2016 15:50

Scritto da Marco

Scritto da gisva

Scritto da ehm…
wawrinka deve fare esattamente quello che ha fatto negli ultime tre anni. arrivare preparato e carico per gli slam. non ha senso inseguire una continuità che non può avere. viceversa, continuando ad alternare periodi di carico e concentrazione ad altri di totale stacco, può ambire ancora a vincere tornei pesanti per un’altro paio d’anni.
non ha nè il fisico nè la testa per essere costante tutto l’anno. forse non ha nemmeno più l’età per farlo. peraltro l’unico anno in cui ha giocato bene e con costanza in quasi tutti i tornei (2013) non ha vinto nulla. molto meglio le stagioni seguenti, seppur contornate di momenti di vuoto totale

@ ehm… (#1725372)
Pienamente d’accordo. D’altra parte sono proprio le regole atp che premiano una programmazione del genere. Meglio vincere un torneo che piazzarsi in 3-4…

per voi giovani, sappiate che questo concetto vale anche per le categorie più basse del tennis, e per tutti gli sport.
Se ad un tennista avessi domandato, in qualunque epoca:
“cosa preferisci, su 5 partecipazioni a wimbledon, vincere una volta e fare 4 primi turni, oppure fare 5 finali?”
Stessa domanda si potrebbe fare, a livelli più bassi, con un semplice ATP 250, un challenger, un torneo di quarta categoria.
La risposta è sempre stata scontata..

più che lo sport, è così la vita in generale. si ricordano i vincitori, non i perdenti.

comunque il caso di wawrinka è un po’ diverso. Lui gioca bene solo i tornei importanti, e snobba quelli minori, che come concetto accentua quello che dicevi sopra

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Marco (Guest) 04-11-2016 15:09

Scritto da gisva

Scritto da ehm…
wawrinka deve fare esattamente quello che ha fatto negli ultime tre anni. arrivare preparato e carico per gli slam. non ha senso inseguire una continuità che non può avere. viceversa, continuando ad alternare periodi di carico e concentrazione ad altri di totale stacco, può ambire ancora a vincere tornei pesanti per un’altro paio d’anni.
non ha nè il fisico nè la testa per essere costante tutto l’anno. forse non ha nemmeno più l’età per farlo. peraltro l’unico anno in cui ha giocato bene e con costanza in quasi tutti i tornei (2013) non ha vinto nulla. molto meglio le stagioni seguenti, seppur contornate di momenti di vuoto totale

@ ehm… (#1725372)
Pienamente d’accordo. D’altra parte sono proprio le regole atp che premiano una programmazione del genere. Meglio vincere un torneo che piazzarsi in 3-4…

per voi giovani, sappiate che questo concetto vale anche per le categorie più basse del tennis, e per tutti gli sport.
Se ad un tennista avessi domandato, in qualunque epoca:
“cosa preferisci, su 5 partecipazioni a wimbledon, vincere una volta e fare 4 primi turni, oppure fare 5 finali?”
Stessa domanda si potrebbe fare, a livelli più bassi, con un semplice ATP 250, un challenger, un torneo di quarta categoria.
La risposta è sempre stata scontata..

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gisva (Guest) 04-11-2016 11:47

Scritto da ehm…
wawrinka deve fare esattamente quello che ha fatto negli ultime tre anni. arrivare preparato e carico per gli slam. non ha senso inseguire una continuità che non può avere. viceversa, continuando ad alternare periodi di carico e concentrazione ad altri di totale stacco, può ambire ancora a vincere tornei pesanti per un’altro paio d’anni.
non ha nè il fisico nè la testa per essere costante tutto l’anno. forse non ha nemmeno più l’età per farlo. peraltro l’unico anno in cui ha giocato bene e con costanza in quasi tutti i tornei (2013) non ha vinto nulla. molto meglio le stagioni seguenti, seppur contornate di momenti di vuoto totale

@ ehm… (#1725372)

Pienamente d’accordo. D’altra parte sono proprio le regole atp che premiano una programmazione del genere. Meglio vincere un torneo che piazzarsi in 3-4…

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ehm… 04-11-2016 11:26

wawrinka deve fare esattamente quello che ha fatto negli ultime tre anni. arrivare preparato e carico per gli slam. non ha senso inseguire una continuità che non può avere. viceversa, continuando ad alternare periodi di carico e concentrazione ad altri di totale stacco, può ambire ancora a vincere tornei pesanti per un’altro paio d’anni.
non ha nè il fisico nè la testa per essere costante tutto l’anno. forse non ha nemmeno più l’età per farlo. peraltro l’unico anno in cui ha giocato bene e con costanza in quasi tutti i tornei (2013) non ha vinto nulla. molto meglio le stagioni seguenti, seppur contornate di momenti di vuoto totale

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Giuk (Guest) 04-11-2016 11:14

Se fosse stato pure continuo avrebbe cannibalizzato il tennis negli ultimi 4 anni. Quando gioca al top non ce n’è per nessuno!

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gisva (Guest) 04-11-2016 10:45

Scritto da Marco

Scritto da gisva
Stan si prende rischi tali che per il suo gioco deve essere in condizione perfetta. Se non arriva sulla palla perfettamente il suo gioco non funziona, per questo motivo ha problemi a giocare sull’erba.
Poi penso che il rovescio ad una mano giocato con la sua forza, senza ricorrere molto allo slice , metta duramente alla prova le articolazioni del braccio.
Insomma direi che bisogna “accontentarsi” di questo…

Attenzione..: l’articolazione del braccio in senso stretto (gomito) è maggiormante sollecitata dal rovescio in backspin. Statisticamente, l’epicondilite classica colpisce di più i giocatori che fanno ampio uso del backspin.
Per contro, la struttura del movimento del rovescio ad una mano in topspin sollecita maggiormante la spalla, per via del movimento che ha più componente verticale, e il rischio maggiore (in termini probabilistici, non è ovviamente una regola assoluta)in questo caso riguarda la lesione al sovraspinoso/sovraspinato

Conosco diversi tennisti che a causa di problemi al gomito sono passati a giocare il rovescio a due mani.
Forse dipende dal fatto che fanno movimenti non corretti.

In effetti sull’argomento gomito ho fatto più un’ipotesi. Sul discorso degli appoggi ho maggiori certezze.

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Marco (Guest) 04-11-2016 10:06

Scritto da gisva
Stan si prende rischi tali che per il suo gioco deve essere in condizione perfetta. Se non arriva sulla palla perfettamente il suo gioco non funziona, per questo motivo ha problemi a giocare sull’erba.
Poi penso che il rovescio ad una mano giocato con la sua forza, senza ricorrere molto allo slice , metta duramente alla prova le articolazioni del braccio.
Insomma direi che bisogna “accontentarsi” di questo…

Attenzione..: l’articolazione del braccio in senso stretto (gomito) è maggiormante sollecitata dal rovescio in backspin. Statisticamente, l’epicondilite classica colpisce di più i giocatori che fanno ampio uso del backspin.
Per contro, la struttura del movimento del rovescio ad una mano in topspin sollecita maggiormante la spalla, per via del movimento che ha più componente verticale, e il rischio maggiore (in termini probabilistici, non è ovviamente una regola assoluta)in questo caso riguarda la lesione al sovraspinoso/sovraspinato

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gisva (Guest) 04-11-2016 09:45

Stan si prende rischi tali che per il suo gioco deve essere in condizione perfetta. Se non arriva sulla palla perfettamente il suo gioco non funziona, per questo motivo ha problemi a giocare sull’erba.
Poi penso che il rovescio ad una mano giocato con la sua forza, senza ricorrere molto allo slice , metta duramente alla prova le articolazioni del braccio.
Insomma direi che bisogna “accontentarsi” di questo…

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Giuseppespartano (Guest) 04-11-2016 08:23

È talmente sexy ed affascinante che perdono a Stan di non essere così regolare,nonostante vincitore di 3 Slam 🙂

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