Il 19enne statunitense sfiderà Paul a Delray Beach ATP, Copertina

L’ascesa di Michelsen: “Agli Australian Open ho capito di essere abbastanza bravo per diventare un buon Pro”

14/02/2024 14:08 6 commenti
Alex Michelsen (foto Delray Beach Open)
Alex Michelsen (foto Delray Beach Open)

Occhio Tommy Paul, il prossimo avversario a Delray Beach fa sul serio… Alex Michelsen nel primo turno del 250 statunitense si è sbarazzato con autorità di Thanasi Kokkinakis, lasciando la miseria di tre games al potente tennista australiano, annichilito dalla solidità al servizio, rovesci offensivi e tempi di gioco molto rapidi del 19enne californiano. “Sono stato davvero solido per tutta la partita” racconta Alex dopo la straripante vittoria. “Non ho praticamente fatto errori gratuiti! Il mio servizio è migliorato sempre di più man mano che la partita andava avanti e sono molto soddisfatto della prestazione”. Il tennis di Michelsen è letteralmente esploso in pochi mesi, un balzo tecnico che l’ha fatto decollare anche in classifica. “Non riesco ancora a credere di essere passato da 190 a 75 in pochi. mesi. È pazzesco. Cerco solo di scendere in campo e dare il meglio che posso, e vedo che le cose stanno andando per il verso giusto. Questo è quello che mi dicono i miei allenatori, questo è quello che mi dicono i miei genitori”.

Alex deve tutto alla sua famiglia. La madre Sondra, ex allenatrice, ha giocato presso la San Diego State University, dove ha vinto il prestigioso Arthur Ashe Award per la sportività nel 1989. Proprio sua madre è la persona che lo ha ispirato di più: “Mi ha insegnato a giocare e ho colpito palle con lei quasi ogni giorno fino all’età di 15 o 16 anni. Il mio primo ricordo sul tennis è stato quando avevo quattro anni: ha iniziato a piovere e stavo piangendo, perché non potevo uscire in giardino a giocare contro il muro!”

Il muro che Alex ha abbattuto è quello della top100: agli Australian Open 2024 è arrivato al terzo turno mostrando qualità molto interessanti. Quando il suo servizio prende ritmo è un colpo davvero incisivo poiché abbina velocità a precisione, con un movimento assai difficile da leggere per chi risponde. Ha ancora enormi margini di miglioramento negli spostamenti, nella precisione col diritto e nelle scelte di gioco, ma quando anticipa col rovescio può colpire una monetina nell’angolo opposto del campo… “Il rovescio è il colpo che preferisco, l’ho sempre avevo molto fluido, naturale”. Potente ma meno stabile il diritto, ancora c’è da lavorare in risposta e nei tempi degli attacchi. Ma il potenziale complessivo è molto, molto interessante.

 

Da giovane ha coltivato la sua passione per il tennis con discreta leggerezza, grazie ad una famiglia sportiva che l’ha accompagnato e cresciuto senza fretta, senza pressioni. Un momento nel quale ha sentito che il tennis poteva essere davvero importante è stato a Wimbledon junior 2022, quando ha vinto il torneo di doppio insieme al connazionale Sebastian Gorzny: “Tenere in mano un trofeo di Wimbledon, anche se da junior, è stato fantastico. Non avrei mai pensato che sarebbe successo”. La scorsa estate altro passo decisivo, quando ha scelto di lasciare l’Università della Georgia per passare Pro. In pochi mesi tutto è successo, e agli Australian Open la sua testa ha fatto “clic”, ha capito che il suo livello di gioco è abbastanza buono da potergli permettere una carriera professionistica di ottimo livello.

Dopo la passerella alle NextGen Finals 2023, Michelsen ha iniziato la stagione passando le qualificazioni a Brisbane e Auckland, e sebbene sia stato sconfitto al primo turno di entrambi di tornei, l’aver ottenuto l’accesso al main draw con un tennis molto efficace gli ha dato grande fiducia. Sbarcato a Melbourne grazie ad una wildcard, non ha deluso le aspettative, arrivando al terzo turno. “Gioco tornei da molto tempo, ma in Australia ho sentito qualcosa di diverso. Mi sono detto.. wow, sono un professionista, e sono piuttosto bravo… Posso farcela anch’io“.

Fino allo scorso anno Alex era all’università, non del tutto convinto di voler provare la difficile strada del tennis Pro. “Non ero convinto di diventare un professionista fino a circa un anno fa. Poi, quando sono diventato 270 nel mondo, ho pensato: ok, voglio provarci. Mi sono convinto di mettercela tutta, anche se non ero ancora al livello giusto. So dov’ero un anno fa, e ancor più dove mi trovavo due anni fa. È pazzesco quanta strada ho fatto e in tempi molto rapidi”.

Rapida la sua ascesa, rapido il suo tennis. La sfida al prossimo turno di Delray Beach sarà un bel test per Alex, visto che Tommy Paul è giocatore consistente, con un tennis in progressione molto importante e una risposta di qualità che può anestetizzare i migliori servizi. Il tennis USA si conferma effervescente e con molti ragazzi di qualità. Michelsen sembra avere le qualità di diventare una delle punte di diamante del movimento a stelle e strisce.

Marco Mazzoni

 


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6 commenti

Pier no guest 14-02-2024 14:05

Scritto da il capitano
L’americanino ha 19 anni, se non vincerà niente entro quest’anno, rimarrà un numero. Teorema di Pitagora? No, I^ postulato di nonno Enzo.

Ho dato un’occhiata. È 1.93,79kg, ha fatto il primo ace a 3 anni in un Open e lo ha vinto l’hanno successivo. Si è diplomato a 9 anni ed ha conseguito il primo master due settimane dopo.
Ma non ha ancora vinto nulla. Buona carriera come coach,come disse De Crescenzo. (Ultrà di Enzo).

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ilpallettaro (Guest) 14-02-2024 14:01

un altro prodotto del sistema USA che prevede la coltivazione del talento e la scuola come strumento di appoggio ai percorsi dei ragazzi.

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Markux (Guest) 14-02-2024 12:19

Alex, quando un giorno compirà i vent’anni avrà già qualche Titolo ATP in bacheca, cosa che il novanta per cento dei giocatori del Circuito manco sfiorano in vent’anni di attività.

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il capitano 14-02-2024 12:07

L’americanino ha 19 anni, se non vincerà niente entro quest’anno, rimarrà un numero. Teorema di Pitagora? No, I^ postulato di nonno Enzo.

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+1: Sottile, Taigo
pablito 14-02-2024 11:07

Detu occhio fino… 😉

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Pier no guest 14-02-2024 10:49

Attendo di vederlo su consiglio del Comandante Detu che ne ha parlato in modo incoraggiante.

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