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Alcaraz affina uno schema a Torino

13/11/2023 11:58 2 commenti
Carlos Alcaraz (foto Getty Images)
Carlos Alcaraz (foto Getty Images)

“Carlos apprende velocemente, ma ha carattere e spesso vuole fare di testa sua in campo. Io a volte lo osservo e lascio che sbagli, poi ne parliamo insieme e correggiamo le situazioni, dopo averle vissute in partita si impara meglio”. Non sono le parole esatte, ma è il concetto espresso da Juan Carlos Ferrero in un’intervista di alcuni mesi fa sul rapporto con il proprio pupillo Alcaraz e su come è impostato il lavoro di perfezionamento del suo tennis. Esattamente in questo filone si inquadra il lavoro svolto ieri in allenamento al Pala Alpitour da giovane n.2 al mondo spagnolo sul campetto posto all’ingresso della struttura. Carlos si è allenato con ottima intensità con il giovane Bueno, lavorando sul ritmo, su servizio e risposta, ma soprattutto focalizzando la sessione di training su di uno schema specifico, ripetuto più e più volte ad intensità maggiore: il cambio col diritto da diagonale cross a lungo linea di “controllo”.

Il motivo di quest’attenzione allo schema è presto detto: esattamente sulla diagonale di diritto Alcaraz ha perso contro Jannik Sinner a Pechino e ha sofferto nelle sue ultime sconfitte. Può sembrare assurdo, ma forse proprio il colpo più “impressionante” del repertorio dell’iberico è diventato negli ultimi mesi un piccolo problema. Spieghiamo meglio la situazione tattica, e come nella sessione di allenamento di ieri Carlos sta cercando di cambiare qualcosa.

Alcaraz quando spinge e comanda col diritto è fenomenale. Puoi essere letteralmente “portato via” dalle sue pallate, sempre più intense in diagonale, potenti e incisive. Reggere in questa schermaglia a grande anticipo e velocità da autovelox è roba consentita a pochi. Il problema è che quando Alcaraz lavora alla sua massima capacità in questa diagonale e non riesce a provocare l’errore dell’avversario o trovare l’angolo vincente, ha qualche problemino ad uscirne con il lungo linea o rallentando. La sua tendenza è quella del toro che vede rosso, vuole solo e soltanto sfondare, chiudere sempre più il rivale sulla destra e prendersi il punto, poiché se prova a cambiare col “paralelo”, non sempre riesce a giocare una traiettoria profonda e sicura. O va per la botta a tutta e amen, punto o errore; oppure rischia di pagare quel cambio. Così è accaduto contro Sinner: Jannik è uno dei pochi eletti capaci di reggere a quelle velocità e anticipo, metterci ancor più potenza e velocità e andare a prendersi il punto. Medvedev regge quella situazione in difesa e controbatte con i suoi cambi di ritmo favolosi; anche altri sono riusciti a resistere e non pagare dazio, Djokovic per esempio.

Per questo Carlos a Torino ha lavorato moltissimo col giovane Bueno servendo una prima palla potente, ricevendo una risposta sul proprio diritto e impostando uno scambio con un paio di accelerazioni cross di diritto potenti e angolate, sempre in quell’angolo; al terzo o massimo quarto colpo, ecco il cambio: passo avanti, diritto in grande anticipo e braccio quasi “bloccato” non per spaccare la palla con un vincente a tutta velocità ma una traiettoria di controllo, con una buona azione col polso, per metterla più possibile vicino all’angolo sinistro. L’obiettivo è la precisione, la profondità, il controllo a velocità alta ma non massima.

È una soluzione che tatticamente gli può essere molto utile, perché il rivale, costretto a rimettere una palla in corsa venendo dall’angolo opposto, tendenzialmente col proprio rovescio riuscirà a giocare una palla non terribilmente aggressiva; a questo punto Carlos ha il tempo per fare un passo avanti, anticipare la palla in arrivo, meglio col rovescio, e tirare un lungo linea d’attacco nell’altro angolo. Questo è stato il completamento dello schema, con ottimi risultati.

È impressionante l’anticipo, velocità e controllo di Alcaraz osservato da bordo campo. Carlos è un giocatore fantastico, ha una mano e qualità superiore, davvero uno spettacolo. Consiglio fortemente a tutti gli appassionati che arriveranno al Pala Alpitour di non perdersi questi allenamenti che si possono osservare con il naso sulla rete. Valgono il prezzo del biglietto.

Da Torino,
Marco Mazzoni


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2 commenti

zedarioz 13-11-2023 14:03

E’ la stessa cosa che ha imparato a fare Sinner. Cambiare improvvisamente in lungolinea sia di dritto che di rovescio. E col dritto quando lo fa, non per fare il punto ma per cercare la precisione e far muovere l’avversario. Quello che Nole fa da 15 anni…
Prima Sinner quando tirava il dritto lungolinea cercava il vincente e spesso sbagliava o non gli veniva preciso ma un po’ troppo centrale e lasciava campo all’avversario che si appoggiava. Ora che è preciso, anche al 70/80% di velocità, è diventato un colpo devastante per cambiare lo scambio. Ormai tutti si studiano a vicenda, basti vedere come ha preparato bene la partita di ieri Rune contro Nole.

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Paolo Papa 13-11-2023 12:29

articolo prezioso, speriamo lo leggano anche i suoi avversari 😆

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+1: il capitano, pablito