Il coach ripercorre la storia e la crescita di Carlos ATP, Copertina

JC Ferrero racconta Alcaraz: “Non so quanti Slam vincerà, ma sono sicuro che lascerà un segno importante”

05/04/2023 17:14 30 commenti
Juan Carlos Ferrero con Carlos Alcaraz
Juan Carlos Ferrero con Carlos Alcaraz

Juan Carlos Ferrero ha parlato del suo assistito Carlos Alcaraz in una lunga intervista concessa al collega francese Cedric Rouquette, nella quale ripercorre gli inizi con un “Carlito” 12enne, passato alla sua accademia per un torneo junior, fino ai giorni nostri, l’essere n.1 del mondo e accostato ai più grandi dell’epoca moderna. Il pensiero di Ferrero è fluido, preciso, analizza le situazioni e risponde in modo chiaro, convinto della forza del suo giovane pupillo e della strada che stanno facendo insieme. Questo è il punto focale della loro avventura finora straordinaria: vanno nella stessa direzione, si fidano l’uno dell’altro e le discussioni sono sempre costruttive verso l’obiettivo di eccellere. Potrebbe sembrare banale, ma non lo è affatto, visto che il rapporto tra coach e giocatore è spesso molto complesso da costruire e mantenere nel tempo. Molto interessante anche il pensiero del campione di Roland Garros 2003 in merito al tennis di oggi: troppa potenza cercando di chiudere il punto senza alcuna flessibilità o capacità tattica. Un gioco monocorde dal quale ha cercato di allontanare il più possibile il suo assistito, che in effetti ha gioco davvero offensivo e vario. Fu bellissimo infatti osservare i due in allenamento nelle mattine delle NextGen Finals 2021: scambi a grande velocità, ma anche continui stop and go. Parlavano, gesticolavano, si muovevano sul campo mimando colpi e schemi di gioco. Venivano provati, definiti, ma anche più volte cambiati, per inserire novità e rendere il suo tennis sempre più completo e imprevedibile. Gli occhi di JC brillavano mentre lo osservava dall’angolo del campo. Forse, immaginava già di vederlo colpire in una finale importante, pregustandosi un futuro radioso.

 

“Quando giochi non pensi a fare l’allenatore in futuro” inizia Ferrero, focalizzandosi sul proprio percorso da coach. “Tutto è partito dall’aver fondato e diretto un’accademia (ad Alicante, in Spagna), quando ancora ero in attività. Questo è stato forse il modo ideale per preparare il passo successivo dopo il mio ritiro. Essere il direttore di quest’accademia, vedere i giocatori lì, dare loro consigli, è stato probabilmente un modo per iniziare a essere coinvolto nell’allenamento. Il primo periodo della mia carriera da allenatore è stato con Alexander Zverev, sei mesi nel 2017-2018. È stato bello, un modo per me di tornare sul Tour dopo cinque anni. È stata una grande esperienza e mi ha fatto pensare che avrei dovuto essere coinvolto in un progetto più completo, più difficile, allenare e preparare un ragazzo di grande talento. È stato un bel traguardo, ho potuto preparare le mie conoscenze di allenatore con queste esperienze”.

Molto decisa la risposta di JC su quel che è diventato il tennis negli ultimi anni: “In questo momento sento che ci sono troppi tennisti che “distruggono” il gioco, non costruiscono il punto. Colpiscono, colpiscono, colpiscono, il più velocemente possibile, per finire il punto. Allo stesso tempo, volevo formare Carlos in un altro modo, stiamo cercando di fare del nostro meglio in questo scopo“.

Uno dei punti di forza di Alcaraz per Ferrero è il saper giocare in molti modi: “La prima cosa che ho intravisto osservando un giovane Carlos è come poteva essere adattato. È molto difficile trovare un giocatore a cui puoi dire di giocare in modi molto diversi, e poi riesce a farlo in partita. Esempio: per battere Daniil Medvedev nella finale di Indian Wells, abbiamo fatto un piano, e questo piano non era normalmente un piano che Carlos ha sempre. Era un po’ simile, ma non uguale. Carlos è stato in grado di eseguirlo e vincere, anche nettamente. Una delle cose più belle è successa quando aveva 15 anni e già si allenava con giocatori molto più bravi di lui, come Dominic Thiem a Rio de Janeiro. In quel momento Thiem era molto forte, Carlos un ragazzo, ma ha adattato la sua velocità alla velocità di Thiem, che era molto più veloce di quanto normalmente colpisse. Pochissimi possono farlo”.

Il fatto di essere più imprevedibile rispetto a un Djokovic o un Nadal è un punto di forza, ma pericoloso: “È così bello poter giocare in tanti modi, ma può anche essere una trappola. Quando era più giovane, usava tutte le sue opzioni ma non nell’ordine giusto. In quel momento potevo dire qualcosa di molto preciso a Carlos, ma non avevo idea di cosa sarebbe successo dopo in campo. È difficile giocare con l’ordine giusto quando si hanno tutti questi strumenti. Essendo più maturo ora, più esperto, riesce a mettere tutto insieme e funziona, anche se continuiamo a lavorare. Il suo tennis è lontano dall’essere al 100% del proprio potenziale“.

Alcuni pensano che Alcaraz sia l’incarnazione del tennista “2.0” perché racchiude punti di forza di Djokovic, Nadal e Federer. Ferrero è cauto, ma… “Lui non ha copiato nessuno, possiamo dire che prendere i migliori esempi disponibili per aggiungerli al tuo gioco, è assolutamente corretto. Il movimento di Federer, la mentalità di Nadal e così via. Cerchiamo di prendere dettagli dai giocatori quando pensiamo che siano super bravi, per aggiungerli al nostro gioco. Ma sai, Carlos ha dovuto sentire in passato che era il nuovo Nadal, ecc… Era molto pesante come aspettativa da reggere. In un certo senso eravamo così orgogliosi, sì, che la gente lo pensasse, ma non era facile per lui e per me sentirlo dire tutto il tempo. L’unica cosa che posso dire è che pensa in grande. Molti giornalisti mi chiedono se può vincere 22 Slam. Non lo so. Quello che so è che è in grado di fare grandi cose per il tennis. Lasciamolo giocare e provare. Se vince il secondo Slam, gli chiederemo quando sarà il terzo. Sarà sempre una grande pressione. Quindi può fare come hanno fatto gli altri? Non lo so, ma sono sicuro che lascherà un segno importante“.

Si torna al momento in cui i due sono conosciuti: “Aveva 12 o 13 anni quando l’ho visto per la prima volta. Stava giocando nella mia accademia, un torneo che abbiamo. La gente parlava già di lui. ‘C’è un ragazzo che gioca in modo diverso in queste categorie, fa cose strane’. Così sono andato a vederlo. Era così magro, non aveva alcuna forza! Ma si vedevano già le palle corte, amava andare a rete, giocava anche un po’ di chip-and-charge sulle risposte, era diverso perché provava a fare gioco, non solo a vincere. Non era un classico giocatore di 12 o 13 anni. Quello mi colpì subito. Poi dopo qualche tempo arrivò il momento di decidere se allenarlo. È stata una decisione importante da prendere. Era l’opposto di quello che ho vissuto con Zverev in passato. Non era più una vita di jet privati e hotel di alto livello. Ho parlato con mia moglie e la mia famiglia. Una cosa che mi ha aiutato è che viveva a un’ora da casa mia. E il suo manager, Albert Molina, è un ragazzo che conosco da molto tempo. Ho un ottimo rapporto con lui. Costruire un progetto dall’inizio è stato qualcosa di importante per me. La famiglia ha detto OK, siamo partiti. Non sono stato io a chiedere di allenarlo, è stato il manager, è venuto, ha chiesto se il progetto poteva funzionare per me perché sapeva che era qualcosa di diverso da Sascha. Si vedeva che Carlos giocava davvero bene, ma sapevamo di dover costruire tutto, costruire una squadra, preparare la famiglia, ecc. La cosa più importante, da quel momento, è stata che abbiamo costruito una squadra fantastica intorno a lui”.

La squadra intorno a Carlos è per Ferrero uno dei punti di forza: “Il preparatore fisico e il fisioterapista sono della mia accademia, Juanjo Moreno e Alberto Lledo. C’è anche Alejandro Garcia a Murcia. Albert Molina è il manager. La psicologa è Isabel Balaguer. Juanjo Martinez è il medico. Le persone della mia accademia sono state coinvolte contemporaneamente a me”.

Ferrero è convinto che il rapporto tra i due sia una delle chiavi del loro successo: “Cervara (coach di Medvedev, ndr) dice che il tennis in sé è la parte più facile del lavoro? Ha ragione. La connessione con il giocatore è decisiva. Allenare deve essere più importante che colpire palle, portare asciugamani, fare esercizi. Devi parlare assolutamente di tutto con il tuo giocatore. Se parli solo di tennis fai un burnout… La nostra relazione, io e Carlos, è così al 100%. Se litighiamo? È normale. Ha il suo carattere, forte. Per essere un buon giocatore, è decisivo averlo. Una cosa che ha veramente è che pensa in grande. ‘Sono in grado di farlo’, questa è la sua mentalità. Mi diceva sempre quando sentiva di essere pronto a vincere qualcosa di nuovo. Ogni passo, mi ha detto. ‘Penso che ora sono pronto’. Me lo disse prima di vincere un Futures quando aveva 15 anni. Quando si è sentito pronto per vincere un Grande Slam, me l’ha detto di nuovo ed è successo”.

Ferrero pensa che il confronto sia decisivo, senza malizie o voglia di rivalsa da entrambe le parti, anche quando qualcosa non è andato come sperato: “Certamente ci sono cose che so che accadranno in futuro perché ci sono già passato. A volte gli ho detto che avrebbe sbagliato facendo certe scelte. Ha comunque preso la sua direzione e a volte ho dovuto finalmente dirgli ‘Te l’avevo detto’. Ma non se la prende perché tra di noi il rapporto è limpido. Ecco come stanno le cose: lo lascio anche libero di sperimentare le cose perché è ancora così giovane e solo così impara”.

Da quel che si vede in campo, la curva di apprendimento di Carlos Alcaraz tende davvero all’infinito…

Marco Mazzoni

 

 


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Aramis (Guest) 06-04-2023 13:16

Scritto da PPF

Scritto da luca.tennis

Scritto da Aramis
Se non incorrerà in altri infortuni, 2 Slam li vincerà già quest’anno, forse anche 3 se Nadal non sarà competitivo al Roland Garros, cosa piuttosto probabile date le precarie condizioni di Rafa. Azzardo l’ipotesi che a fine stagione si parlerà di mancato Grande Slam da parte di Alcaraz per non aver potuto disputare gli Australian Open.

Dubito fortemente Alcaraz sia pronto a vincere wimbledon

Già. Finché c’è Nole in giro (e visto il suo fisico, la sua gestione dello stesso e la sua formidabile tigna e ambizione) un paio di slam all’anno andranno ancora al serbo per questo e anche i prossimi due anni.
</blockquote

Se Alcaraz e Medvedev non giocassero o non fossero competitivi, come negli ultimi Slam che ha vinto potrebbe avere qualche chance.

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Aramis (Guest) 06-04-2023 13:11

Scritto da luca.tennis

Scritto da Aramis
Se non incorrerà in altri infortuni, 2 Slam li vincerà già quest’anno, forse anche 3 se Nadal non sarà competitivo al Roland Garros, cosa piuttosto probabile date le precarie condizioni di Rafa. Azzardo l’ipotesi che a fine stagione si parlerà di mancato Grande Slam da parte di Alcaraz per non aver potuto disputare gli Australian Open.

Dubito fortemente Alcaraz sia pronto a vincere wimbledon

Alcaraz è pronto per vincere ovunque

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Purple rain (Guest) 06-04-2023 12:08

Scritto da giove

Scritto da Kenobi
Due anni fa, si vedevano già le sue grandi doti, ma due cose era abbastanza palesi.
La prima: è che fisicamente era precoce, quindi già più sviluppato di Sinner di adesso, ed ora ciò è ancora più manifesto.
L’altra: è che il suo più grande limite, cioè il depauperamento fisico durante il tour annuale e più significativo in ottica futura.
Ora, se il primo fattore si è palesato ancora di più, l’incertezza che regnava sulla tenuta fisica è diventata quasi una certezza.
Non solo se non è al 100% tutto il suo tennis ne risente in modo esponenziale (più di Sinner), ma che se il suo team non provvederà a cambiare qualcosa in breve tempo, sarà probabilmente un’altra carriera alla Ferrero.
Grandi picchi, grandi prestazioni nei primi anni di giovinezza e poi una brusca caduta di performance, con periodi di fermo e poi ripartenze a razzo.
In questi primi mesi non solo Alcaraz non ha provato a limitarsi nel numero di tornei giocati, ma il numero di infortuni è aumentato, il gioco è invece rimasto quello dispendioso ed usurante.
Per cui è probabile che vogliano percorrere il binario fino alla fine della ferrovia, immaginandosi che legamenti, tendini, muscoli ed articolazioni di Alcaraz siano generati dagli alieni, insomma contenti loro contenti tutti!

Il gioco dispendioso lo ha perchè dalle corde della sua racchetta non esce una pallina che corre molto veloce ,a meno che non forza. Quindi tutto il suo gioco,indipendentemente dal fatto che sappia fare tutto o meno risulta faticoso. Questo aspetto non si può correggere perchè è naturale.

Forza xchè imprime più rotazione alla palla, è più carica, salta di più dopo il rimbalzo.

Scritto da Marco M.

Scritto da sandro columbaro
Comunque sono presuntuosi oltre ogni limite. Quando è troppo è pericolosissimo. Che sia potenzialmente fortissimo non c’è dubbio, ma devono stare attenti. Stanno tirando una corda al massimo e intanto a 19 anni, ogni tre mesi Carlos si deve fermare per risentimenti muscolari. Si alimentano a vicenda ma potrebbero prendere fuoco. Lo si vede anche quando Carlitos è in campo. Devono calare la temperatura. Indubbiamente Zio Toni aveva un rapporto ben diverso con Rafa e questo ha giovato al nipote.
Anche se Cahil e Vagnozzi non hanno vinto quanto Ferrero io mi prendo tutta la vita gli allenatori di Sinner. Sono molto più equilibrati e sapranno condurre Jannik più lontano perché bisogna ricordarsi che il tennis non è una corsa a chi arriva prima ma a chi in carriera fa un passo di più dell’avversario.
Si potrebbero dire tantissime altre cose ma in questo breve post mi limito a questo.

Gli infortuni muscolari (peraltro leggeri) in un ragazzo di neanche 20 anni che sottopone il fisico ad allenamenti e partite al massimo livello non sono una cosa così rara. La muscolatura non è ancora quella definitiva e può capitare di dover fare degli stop, anche precauzionali onde evitare guai seri.
Io ricordo bene un certo Mancini che arrivò alla Samp diciassettenne, i primi due anni fu spesso vittima di risentimenti, leggeri stiramenti e piccoli infortuni sempre muscolari. Lo vedevo spesso perché abitavamo non tanto distanti e le sue gambe erano sproporzionate da come erano grosse. Poi ha finito di crescere, i muscoli si sono formati definitivamente e non ha mai più avuto grossi problemi fisici.
Piuttosto fossi in Alcaraz mi preoccuperei di più dei legamenti e delle articolazioni in generale, quelle si che le vedo sottoposte a stress importanti e quelle possono creare danni gravi.
Con tutto che se fossi un avversario gli augurerei di essere sempre al meglio, se lo si batte quando è in forma c’è più gusto e non ci sono alibi.
E’ un bravo ragazzo e gli auguro di vincere quello che vuole, magari non quando gioca contro un italiano

Bravo hai centrato il punto. Inoltre si è sempre detto che a livello atletico il top si raggiunge intorno ai 27 28 anni, quindi Alcaraz Sinner e Musetti ancora sono acerbi da questo punto di vista.

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Purple rain (Guest) 06-04-2023 12:05

Scritto da giove

Scritto da Kenobi
Due anni fa, si vedevano già le sue grandi doti, ma due cose era abbastanza palesi.
La prima: è che fisicamente era precoce, quindi già più sviluppato di Sinner di adesso, ed ora ciò è ancora più manifesto.
L’altra: è che il suo più grande limite, cioè il depauperamento fisico durante il tour annuale e più significativo in ottica futura.
Ora, se il primo fattore si è palesato ancora di più, l’incertezza che regnava sulla tenuta fisica è diventata quasi una certezza.
Non solo se non è al 100% tutto il suo tennis ne risente in modo esponenziale (più di Sinner), ma che se il suo team non provvederà a cambiare qualcosa in breve tempo, sarà probabilmente un’altra carriera alla Ferrero.
Grandi picchi, grandi prestazioni nei primi anni di giovinezza e poi una brusca caduta di performance, con periodi di fermo e poi ripartenze a razzo.
In questi primi mesi non solo Alcaraz non ha provato a limitarsi nel numero di tornei giocati, ma il numero di infortuni è aumentato, il gioco è invece rimasto quello dispendioso ed usurante.
Per cui è probabile che vogliano percorrere il binario fino alla fine della ferrovia, immaginandosi che legamenti, tendini, muscoli ed articolazioni di Alcaraz siano generati dagli alieni, insomma contenti loro contenti tutti!

Il gioco dispendioso lo ha perchè dalle corde della sua racchetta non esce una pallina che corre molto veloce ,a meno che non forza. Quindi tutto il suo gioco,indipendentemente dal fatto che sappia fare tutto o meno risulta faticoso. Questo aspetto non si può correggere perchè è naturale.

Forza xchè imprime più rotazione alla palla, è più carica, salta di più dopo il rimbalzo.

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Don Budge fathers (Guest) 06-04-2023 11:10

@ zedarioz (#3476179)

Perfetto….

Mizzica…gattone Mecir…con passo felpato…che talento…

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PPF (Guest) 06-04-2023 10:02

Scritto da luca.tennis

Scritto da Aramis
Se non incorrerà in altri infortuni, 2 Slam li vincerà già quest’anno, forse anche 3 se Nadal non sarà competitivo al Roland Garros, cosa piuttosto probabile date le precarie condizioni di Rafa. Azzardo l’ipotesi che a fine stagione si parlerà di mancato Grande Slam da parte di Alcaraz per non aver potuto disputare gli Australian Open.

Dubito fortemente Alcaraz sia pronto a vincere wimbledon

Già. Finché c’è Nole in giro (e visto il suo fisico, la sua gestione dello stesso e la sua formidabile tigna e ambizione) un paio di slam all’anno andranno ancora al serbo per questo e anche i prossimi due anni.

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italo (Guest) 06-04-2023 08:16

sono tante le cose che accomunano SInner e alcaraz, hanno 2 team di prim’ordine, sono entrambi ambiziosi, corretti in campo ( fanno un pò troppi pugnetti magari), sono buoni amici.
Per entrambi i team, per come giocano, il problema più grosso nelle rispettive carriere sarà la prevenzioni di infortuni.

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luca.tennis (Guest) 06-04-2023 08:03

Scritto da Aramis
Se non incorrerà in altri infortuni, 2 Slam li vincerà già quest’anno, forse anche 3 se Nadal non sarà competitivo al Roland Garros, cosa piuttosto probabile date le precarie condizioni di Rafa. Azzardo l’ipotesi che a fine stagione si parlerà di mancato Grande Slam da parte di Alcaraz per non aver potuto disputare gli Australian Open.

Dubito fortemente Alcaraz sia pronto a vincere wimbledon

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Silver81 (Guest) 06-04-2023 01:33

Bellissima intervista, Ferrero uomo saggio, lo scorso anno gli sconsigliò di giocare Montecarlo e infatti aveva ragione, è un talento prezioso che non va usurato

Per quanto riguarda gli slam vedremo quanti ne vincerà, ma non riduciamo la bellezza di uno sport soltanto ai numeri, grazie

22
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+1: Marco M.
Massimiliano (Guest) 06-04-2023 00:32

Trovo Alcaraz un giocatore di talento e completo. Attualmente, per me, secondo solo a Nole. Ma, ad oggi ahimè, ancora superiore a Sinner. Presuntuoso? Direi ambizioso, in maniera sana e sportiva. Un perfetto esempio, sempre a mio parere, di presunzione, è Rune. O Tsitsipas. Non Alcaraz.
Il suo limite ad oggi, è stato qualche acciacco fisico di troppo. A cavallo tra le due stagioni, e per infortuni differenti. Ma non è il solo.
E la sua predisposizione all’erba, ancora da dimostrare a differenza delle altre superfici.
Non so quanti slam vincerà e la trovo una domanda inutile, e questo vale per tutti i tennisti.
Paragoni con Djoko e Nadal sul fisico? Relativo. Tende più ad essere un Nadal, con un fisico più costruito in palestra, che non un Nole,o un Federer, con fisici molto più naturali, muscolarmente parlando.
Mi auguro di vederlo giocare spesso, senza infortuni, idem per Sinner, e godermi le sfide tra questi due bravi ragazzi.

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Aramis (Guest) 05-04-2023 23:15

Se non incorrerà in altri infortuni, 2 Slam li vincerà già quest’anno, forse anche 3 se Nadal non sarà competitivo al Roland Garros, cosa piuttosto probabile date le precarie condizioni di Rafa. Azzardo l’ipotesi che a fine stagione si parlerà di mancato Grande Slam da parte di Alcaraz per non aver potuto disputare gli Australian Open.

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-1: Kenobi, Er Cicala
Copil (Guest) 05-04-2023 22:46

Scritto da Dr Ivo
@ Kenobi (#3476173)
È presto per tirare queste conclusioni. Anche per Nadal e Djokovic si parlava da giovanissimi di gioco usurante, eccessivo dispendio fisico e sicura carriera corta. Ebbene il maiorchino l’anno scorso a 36 anni ha vinto ancora due slam e il serbo ha fatto altrettanto a 35 anni suonati. Ovviamente, da un certo punto in poi, entrambi sono andati cambiando stili di gioco, tattiche e programmazioni di tornei, per adeguarli via via alle loro condizioni. In questo hanno fatto tesoro immenso della loro esperienza. Non si può escludere che anche Alcaraz, oggi all’apparenza così fisico, compia un’evoluzione analoga. Solo il tempo ce lo dirà, ma secondo me lui le ha tutte le caratteristiche per evolversi e andare oltre. Speriamo solo che non sia l’unico…

Vabbè Nadal a 40 anni prenderá la pensione d’invalidità, su quello non ci sono molti dubbi. Ma Djokovic non credo abbia mai avuto un gioco troppo usurante, è leggero come una piuma e agile come un felino, raramente forza la palla e passa sessioni di allenamento a studiare come cadere quando perde l’equilibrio. La resistenza fisica che ha è qualcosa di estremamente raro, ma non ho mai davvero pensato che il suo gioco andasse a compromettere il suo fisico.
Anzi, in verità ho sempre pensato che fosse più usurante il gioco di Federer, per la pressione sulla schiena del suo movimento al servizio e anche per alcune scelte di gioco forzate quando l’avversario prendeva il controllo dello scambio, cosa che per sua fortuna e bravura non capitava molto spesso.

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+1: Kenobi
Agatone (Guest) 05-04-2023 21:57

“Era così magro, non aveva alcuna forza! Ma si vedevano già le palle corte, amava andare a rete, giocava anche un po’ di chip-and-charge sulle risposte, era diverso perché provava a fare gioco, non solo a vincere.”

Frase da far leggere ai maestri di tennis e la parte finale da far imparare a memoria.

Da ripetere ad libitum:
provava a fare gioco, non solo a vincere.

18
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+1: Marco M.
Marco M. 05-04-2023 20:46

Scritto da sandro columbaro
Comunque sono presuntuosi oltre ogni limite. Quando è troppo è pericolosissimo. Che sia potenzialmente fortissimo non c’è dubbio, ma devono stare attenti. Stanno tirando una corda al massimo e intanto a 19 anni, ogni tre mesi Carlos si deve fermare per risentimenti muscolari. Si alimentano a vicenda ma potrebbero prendere fuoco. Lo si vede anche quando Carlitos è in campo. Devono calare la temperatura. Indubbiamente Zio Toni aveva un rapporto ben diverso con Rafa e questo ha giovato al nipote.
Anche se Cahil e Vagnozzi non hanno vinto quanto Ferrero io mi prendo tutta la vita gli allenatori di Sinner. Sono molto più equilibrati e sapranno condurre Jannik più lontano perché bisogna ricordarsi che il tennis non è una corsa a chi arriva prima ma a chi in carriera fa un passo di più dell’avversario.
Si potrebbero dire tantissime altre cose ma in questo breve post mi limito a questo.

Gli infortuni muscolari (peraltro leggeri) in un ragazzo di neanche 20 anni che sottopone il fisico ad allenamenti e partite al massimo livello non sono una cosa così rara. La muscolatura non è ancora quella definitiva e può capitare di dover fare degli stop, anche precauzionali onde evitare guai seri.
Io ricordo bene un certo Mancini che arrivò alla Samp diciassettenne, i primi due anni fu spesso vittima di risentimenti, leggeri stiramenti e piccoli infortuni sempre muscolari. Lo vedevo spesso perché abitavamo non tanto distanti e le sue gambe erano sproporzionate da come erano grosse. Poi ha finito di crescere, i muscoli si sono formati definitivamente e non ha mai più avuto grossi problemi fisici.
Piuttosto fossi in Alcaraz mi preoccuperei di più dei legamenti e delle articolazioni in generale, quelle si che le vedo sottoposte a stress importanti e quelle possono creare danni gravi.
Con tutto che se fossi un avversario gli augurerei di essere sempre al meglio, se lo si batte quando è in forma c’è più gusto e non ci sono alibi.
E’ un bravo ragazzo e gli auguro di vincere quello che vuole, magari non quando gioca contro un italiano 🙂

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sandro columbaro (Guest) 05-04-2023 20:26

@ Pippolivetennis (#3476306)

Ambizioso è un termine corretto. Tuttavia il confine tra ambizione e presunzione è labile, basta poco per sconfinare. Tirano la corda, troppo, non solo in campo ma anche nelle dichiarazioni. Giocano su un filo di equilibrio pericoloso.

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giove 05-04-2023 19:37

Scritto da sandro columbaro
Comunque sono presuntuosi oltre ogni limite. Quando è troppo è pericolosissimo. Che sia potenzialmente fortissimo non c’è dubbio, ma devono stare attenti. Stanno tirando una corda al massimo e intanto a 19 anni, ogni tre mesi Carlos si deve fermare per risentimenti muscolari. Si alimentano a vicenda ma potrebbero prendere fuoco. Lo si vede anche quando Carlitos è in campo. Devono calare la temperatura. Indubbiamente Zio Toni aveva un rapporto ben diverso con Rafa e questo ha giovato al nipote.
Anche se Cahil e Vagnozzi non hanno vinto quanto Ferrero io mi prendo tutta la vita gli allenatori di Sinner. Sono molto più equilibrati e sapranno condurre Jannik più lontano perché bisogna ricordarsi che il tennis non è una corsa a chi arriva prima ma a chi in carriera fa un passo di più dell’avversario.
Si potrebbero dire tantissime altre cose ma in questo breve post mi limito a questo.

Ferrero è bravo non perchè ha vinto,ma perchè non aveva grande talento da giocatore quindi con la fatica si è dovuto guadagnare i trofei. I vincitori di talento invece non sono mai diventati coach. Compresi in Italia.

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Purple rain (Guest) 05-04-2023 19:35

Scritto da Pippolivetennis

Scritto da sandro columbaro
Comunque sono presuntuosi oltre ogni limite. Quando è troppo è pericolosissimo. Che sia potenzialmente fortissimo non c’è dubbio, ma devono stare attenti. Stanno tirando una corda al massimo e intanto a 19 anni, ogni tre mesi Carlos si deve fermare per risentimenti muscolari. Si alimentano a vicenda ma potrebbero prendere fuoco. Lo si vede anche quando Carlitos è in campo. Devono calare la temperatura. Indubbiamente Zio Toni aveva un rapporto ben diverso con Rafa e questo ha giovato al nipote.
Anche se Cahil e Vagnozzi non hanno vinto quanto Ferrero io mi prendo tutta la vita gli allenatori di Sinner. Sono molto più equilibrati e sapranno condurre Jannik più lontano perché bisogna ricordarsi che il tennis non è una corsa a chi arriva prima ma a chi in carriera fa un passo di più dell’avversario.
Si potrebbero dire tantissime altre cose ma in questo breve post mi limito a questo.

Sul fatto che siano presuntuosi non mi trovi d’accordo. Li trovo ambiziosi.
Però su tutto il resto concordo. Non so perché, forse è una questione istintiva, ma anche io preferisco Vagnozzi-Cahill. Sembrano anche a me più equilibrati e molto cauti. Come se volessero far evolvere Sinner un passo alla volta, senza strafare. E la trovo una strategia a lungo termine molto più prolifica.

A me sembra che Ferrero provi a frenare Alcaraz, ma lui giochi sempre a tutta, specialmente quando è in difesa cerca di recuperare palle impossibili con spaccate, tuffi,allunghi assurdi. È lì che dovrebbe disciplinarsi, poi il tennis attuale è giocato a velocità impensabili venti o trenta anni fa, a me sembra che qui si infortunano un pò tutti.

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giove 05-04-2023 19:34

Scritto da Kenobi
Due anni fa, si vedevano già le sue grandi doti, ma due cose era abbastanza palesi.
La prima: è che fisicamente era precoce, quindi già più sviluppato di Sinner di adesso, ed ora ciò è ancora più manifesto.
L’altra: è che il suo più grande limite, cioè il depauperamento fisico durante il tour annuale e più significativo in ottica futura.
Ora, se il primo fattore si è palesato ancora di più, l’incertezza che regnava sulla tenuta fisica è diventata quasi una certezza.
Non solo se non è al 100% tutto il suo tennis ne risente in modo esponenziale (più di Sinner), ma che se il suo team non provvederà a cambiare qualcosa in breve tempo, sarà probabilmente un’altra carriera alla Ferrero.
Grandi picchi, grandi prestazioni nei primi anni di giovinezza e poi una brusca caduta di performance, con periodi di fermo e poi ripartenze a razzo.
In questi primi mesi non solo Alcaraz non ha provato a limitarsi nel numero di tornei giocati, ma il numero di infortuni è aumentato, il gioco è invece rimasto quello dispendioso ed usurante.
Per cui è probabile che vogliano percorrere il binario fino alla fine della ferrovia, immaginandosi che legamenti, tendini, muscoli ed articolazioni di Alcaraz siano generati dagli alieni, insomma contenti loro contenti tutti!

Il gioco dispendioso lo ha perchè dalle corde della sua racchetta non esce una pallina che corre molto veloce ,a meno che non forza. Quindi tutto il suo gioco,indipendentemente dal fatto che sappia fare tutto o meno risulta faticoso. Questo aspetto non si può correggere perchè è naturale.

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Pippolivetennis 05-04-2023 19:24

Scritto da sandro columbaro
Comunque sono presuntuosi oltre ogni limite. Quando è troppo è pericolosissimo. Che sia potenzialmente fortissimo non c’è dubbio, ma devono stare attenti. Stanno tirando una corda al massimo e intanto a 19 anni, ogni tre mesi Carlos si deve fermare per risentimenti muscolari. Si alimentano a vicenda ma potrebbero prendere fuoco. Lo si vede anche quando Carlitos è in campo. Devono calare la temperatura. Indubbiamente Zio Toni aveva un rapporto ben diverso con Rafa e questo ha giovato al nipote.
Anche se Cahil e Vagnozzi non hanno vinto quanto Ferrero io mi prendo tutta la vita gli allenatori di Sinner. Sono molto più equilibrati e sapranno condurre Jannik più lontano perché bisogna ricordarsi che il tennis non è una corsa a chi arriva prima ma a chi in carriera fa un passo di più dell’avversario.
Si potrebbero dire tantissime altre cose ma in questo breve post mi limito a questo.

Sul fatto che siano presuntuosi non mi trovi d’accordo. Li trovo ambiziosi.
Però su tutto il resto concordo. Non so perché, forse è una questione istintiva, ma anche io preferisco Vagnozzi-Cahill. Sembrano anche a me più equilibrati e molto cauti. Come se volessero far evolvere Sinner un passo alla volta, senza strafare. E la trovo una strategia a lungo termine molto più prolifica.

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+1: il capitano
Purple rain (Guest) 05-04-2023 19:15

Scritto da zedarioz
La cosa stucchevole e ossessionante sono le stupide domande su “quanti slam vincera”. Ma chissenefrega. Bisogna godersi i talenti per quello che sono. A me piaceva guardare Mecir che non ha vinto nessuno slam, come mi piaceva Sampras, poi Federer, poi Sinner e Alcaraz. Se Nole vince 25 slam e Nadal 14 RG, non tolgono nulla allo spettacolo offerto da Federer. Lo stesso succederà per Alcaraz, Sinner e i prossimi talenti. Godiamoceli e basta.

Bravo! Giusto così.

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sandro columbaro (Guest) 05-04-2023 19:15

Comunque sono presuntuosi oltre ogni limite. Quando è troppo è pericolosissimo. Che sia potenzialmente fortissimo non c’è dubbio, ma devono stare attenti. Stanno tirando una corda al massimo e intanto a 19 anni, ogni tre mesi Carlos si deve fermare per risentimenti muscolari. Si alimentano a vicenda ma potrebbero prendere fuoco. Lo si vede anche quando Carlitos è in campo. Devono calare la temperatura. Indubbiamente Zio Toni aveva un rapporto ben diverso con Rafa e questo ha giovato al nipote.

Anche se Cahil e Vagnozzi non hanno vinto quanto Ferrero io mi prendo tutta la vita gli allenatori di Sinner. Sono molto più equilibrati e sapranno condurre Jannik più lontano perché bisogna ricordarsi che il tennis non è una corsa a chi arriva prima ma a chi in carriera fa un passo di più dell’avversario.

Si potrebbero dire tantissime altre cose ma in questo breve post mi limito a questo.

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+1: Nightowl
Rafaforever1 (Guest) 05-04-2023 19:08

Se il suo fisico regge vincerà tanti slam, più di 10 almeno…. il problema è che la sua esuberanza in campo, la sua aggressività, il suo sbattersi su ogni colpo con una foga senza eguali non sono supportati da una muscolatura adeguata… non ha neanche la metà del fisico di Rafa

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Dr Ivo (Guest) 05-04-2023 18:50

@ Kenobi (#3476173)

È presto per tirare queste conclusioni. Anche per Nadal e Djokovic si parlava da giovanissimi di gioco usurante, eccessivo dispendio fisico e sicura carriera corta. Ebbene il maiorchino l’anno scorso a 36 anni ha vinto ancora due slam e il serbo ha fatto altrettanto a 35 anni suonati. Ovviamente, da un certo punto in poi, entrambi sono andati cambiando stili di gioco, tattiche e programmazioni di tornei, per adeguarli via via alle loro condizioni. In questo hanno fatto tesoro immenso della loro esperienza. Non si può escludere che anche Alcaraz, oggi all’apparenza così fisico, compia un’evoluzione analoga. Solo il tempo ce lo dirà, ma secondo me lui le ha tutte le caratteristiche per evolversi e andare oltre. Speriamo solo che non sia l’unico…

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Dr Ivo (Guest) 05-04-2023 18:39

Scritto da zedarioz
La cosa stucchevole e ossessionante sono le stupide domande su “quanti slam vincera”. Ma chissenefrega. Bisogna godersi i talenti per quello che sono. A me piaceva guardare Mecir che non ha vinto nessuno slam, come mi piaceva Sampras, poi Federer, poi Sinner e Alcaraz. Se Nole vince 25 slam e Nadal 14 RG, non tolgono nulla allo spettacolo offerto da Federer. Lo stesso succederà per Alcaraz, Sinner e i prossimi talenti. Godiamoceli e basta.

È esattamente quello che dice Ferrero, non so quanti slam vincerà ma so che lascerà un segno importante, è scritto già nel titolo

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Tennis first (ex donatonn) (Guest) 05-04-2023 18:22

@ il capitano (#3476128)

a vent’anni per altro ancora da compiere….

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+1: il capitano
zedarioz 05-04-2023 17:51

La cosa stucchevole e ossessionante sono le stupide domande su “quanti slam vincera”. Ma chissenefrega. Bisogna godersi i talenti per quello che sono. A me piaceva guardare Mecir che non ha vinto nessuno slam, come mi piaceva Sampras, poi Federer, poi Sinner e Alcaraz. Se Nole vince 25 slam e Nadal 14 RG, non tolgono nulla allo spettacolo offerto da Federer. Lo stesso succederà per Alcaraz, Sinner e i prossimi talenti. Godiamoceli e basta.

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+1: Kenobi, Pippolivetennis, maverikkk, Marco M., Nightowl
Kenobi 05-04-2023 17:50

Due anni fa, si vedevano già le sue grandi doti, ma due cose era abbastanza palesi.
La prima: è che fisicamente era precoce, quindi già più sviluppato di Sinner di adesso, ed ora ciò è ancora più manifesto.
L’altra: è che il suo più grande limite, cioè il depauperamento fisico durante il tour annuale e più significativo in ottica futura.
Ora, se il primo fattore si è palesato ancora di più, l’incertezza che regnava sulla tenuta fisica è diventata quasi una certezza.
Non solo se non è al 100% tutto il suo tennis ne risente in modo esponenziale (più di Sinner), ma che se il suo team non provvederà a cambiare qualcosa in breve tempo, sarà probabilmente un’altra carriera alla Ferrero.
Grandi picchi, grandi prestazioni nei primi anni di giovinezza e poi una brusca caduta di performance, con periodi di fermo e poi ripartenze a razzo.

In questi primi mesi non solo Alcaraz non ha provato a limitarsi nel numero di tornei giocati, ma il numero di infortuni è aumentato, il gioco è invece rimasto quello dispendioso ed usurante.
Per cui è probabile che vogliano percorrere il binario fino alla fine della ferrovia, immaginandosi che legamenti, tendini, muscoli ed articolazioni di Alcaraz siano generati dagli alieni, insomma contenti loro contenti tutti!

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Purple rain (Guest) 05-04-2023 17:50

Scritto da il capitano
Con 1 Slam e 3 Master 1000 ha già scritto la storia.

E Musetti ha Tartarini…

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Vesciche e polline!! (Guest) 05-04-2023 17:49

Si e portato un po’ avanti….calma e gesso…

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il capitano 05-04-2023 17:22

Con 1 Slam e 3 Master 1000 ha già scritto la storia. 😎

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+1: Pippolivetennis, Emma_Woodhouse