Open Court: la crescita del giovane statunitense ATP, Copertina, Generica

Sebastian Korda, una crescita figlia della consapevolezza (di Marco Mazzoni)

01/02/2021 14:38 11 commenti
Sebastian Korda, 20 anni e neo top100
Sebastian Korda, 20 anni e neo top100

“Ho sempre saputo di avere il gioco per farcela”. Parole e musica di Sebastian Korda, ventenne statunitense entrato oggi per la prima volta nella top100 ATP grazie al successo nel buon Challenger di Quimper, in Francia. Il figlio dell’indimenticabile campione ceco Petr, sta sorprendendo per la continuità di risultati dopo l’exploit allo scorso Roland Garros.

Sulla terra di Parigi lo scorso ottobre s’era presentato in punta di piedi, nelle quali. Ha vinto sei incontri, convicendo con un tennis solido e di qualità, stoppato negli ottavi solo dallo strapotere di Super-Nadal. Quindi si è spostato in Germania, dove ha raggiunto i quarti nel Challenger di Ismaning e quindi ha vinto quello di Eckental, sconfiggendo ottimi giocatori come Popyrin, Ivashka.

Ha lavorato duramente nella breve off-season, cercando di costruire nuove certezze sull’ottimo stato di forma. Andre Agassi, con cui si è allenato a Las Vegas in dicembre, ha confidato di esser rimasto sorpreso dal focus di Sebastian, uno che ascolta molto, mette in pratica e sa benissimo dove vuole arrivare. Tanto che il suo tabellino 2021 è clamoroso: due tornei giocati, finale a Delray Beach, vittoria a Quimper. Punti pesanti che l’hanno issato oggi al n.88 del ranking. Sebastian è un ragazzo serio, sereno. Senza essere “spaccone”, ritiene che la sua scalata sia appena iniziata, è consapevole dei propri mezzi e pensa in grande. Attenzione: non sogna, pensa.

Sapevo di poter giocare un tennis del genere ed ottenere risultati importanti. Si trattava solo di mettere a posto alcune cose, lavorare sul mio fisico (è ancora abbastanza acerbo dal punto di vista muscolare, anche se ricordando il padre probabilmente non potrà mai diventare un “palestrato”, ndr) ed avere delle persone competenti intorno che mi spingono ogni singolo giorno a dare il massimo. Sono piccole cose, ma sono così importanti per arrivare dove voglio essere, è solo lavorando sui dettagli che puoi fare la differenza. Ammetto che in settimana mi ha tolto un po’ di pressione il sapere che sarei sicuramente entrato nella top 100. È stata una buona settimana qua a Quimper e sono felice di aver vinto il mio secondo titolo Challenger”. Queste le dichiarazioni rilasciate da Korda dopo il successo in terra francese.

La sua è una vittoria tutt’altro che secondaria per il movimento maschile a stelle e strisce, che da tempo attraversa una fase di stallo, con alcuni giovani talenti ma ancora incapaci di spiccare il volo (Fritz e Tiafoe, per fare due nomi). Infatti non sono molti gli statunitensi capaci di vincere più di un Challenger negli ultimi dieci anni. Prima di Sebastian, c’era riuscito Taylor Fritz (a 17 anni e 11 mesi nel 2015 Fairfield); Frances Tiafoe (a 18 anni e 8 mesi nel 2016 a Stockton); Michael Mmoh (a 19 anni e 6 mesi nel 2017 a Lexington); Stefan Kozlov (a 19 anni e 8 mesi nel 2017 a Las Vegas); Ernesto Escobedo (a 20 anni e 3 mesi nel 2016 a Monterrey); fino alla vittoria di Korda, a 20 anni e 6 mesi, a Quimper.

“La settimana è iniziata a dir poco in salita”, ha dichiarato Korda nella press conference dopo la finale. “Ho sofferto contro Tristan Lamasine, che stava giocando davvero un buon tennis. Ma ho lottato fino all’ultima palla, rimontando da 1/5 sotto nel tiebreak del terzo set. Ho superato quella partita e ho avuto un altro match di tre set molto intenso nel secondo turno (vs. Bourgue). Quindi ho iniziato a sentirmi sempre più a mio agio e oggi ho giocato una partita incredibile. Sapevo cosa aspettarmi dal mio avversario, sono stato capace di mettere in pratica la tattica che avevo preparato, sono contento del mio tennis oggi”.

Quest’ultima dichiarazione spiega molto del successo di Sebastian, e che tipo di tennista sia. È un ragazzo di sicuro talento, la palla gli esce bene dalle corde e ha un gioco che definirei “equilibrato”: non esagera, non gli piace strafare, esegue il game plan, ma in questo gioco di sostanza riesce a tirare fuori il giuzzo, il colpo da campione che spacca la partita. Ha dimostrato negli ultimi mesi di esser capace di tirare la zampata al momento giusto e di non crollare nella lotta. Capacità queste dei giocatori veri, difficili da insegnare. E lui non solo è un lavoratore avido di conoscenza tecnica e umana, ma è uno che si programma, si pone obiettivi. Per raggiungerli. Così parlava nella off-season: “Ogni buona prestazione è un passo nella giusta direzione, prendo sempre gli aspetti positivi dalle cose e non avrò problemi ad affrontare gli aspetti critici. Per me è solo un grande vantaggio poter giocare e imparare, anche perdere talvolta. Torno indietro, lavorerò duro e mi fido del mio tennis. Continuerò a fare le cose che sto facendo, credo nel progetto che sto seguendo”. I risultati e la sua netta crescita, gli stanno dando ampiamente ragione.

Dicono che sia un “freddo”. Sul campo, dimostra freddezza, ma forse è meglio definirla consapevolezza. “Sicuramente per entrare nella top 100 e restarci crescendo devi essere un giocatore costante, soprattutto nei tornei più grandi. Sarebbe una cosa super per me abituarmi a quest’atmosfera e a questi giocatori, lavoro esattamente per arrivare a questo obiettivo. Tutto è un processo, ho solo 20 anni, quindi il 2021 sarà ancora tutto incentrato sull’apprendimento e sul lavoro duro. Chiaro che se  lavorerò bene, arriveranno anche i risultati”. Chiaro, semplice, preciso. Sembra proprio che abbia la testa giusta per navigare nel mondo iper-competitivo e difficilissimo del tennis di vertice.

Del resto lo sport di alto livello è nel DNA della sua famiglia. Oltre al padre Petr (campione Slam agli Australian Open 1998 e finalista a Roland Garros 1992), anche la madre Regina Kordova è stata una Pro sul WTA Tour, e le sorelle Jessica e Nelly sono golfiste professioniste, con buoni risultati ed alcune vittorie in eventi del LPGA Tour. “Sono sempre andato con piacere ad assistere ai tornei di golf delle mie sorelle” dichiara “Sebi” (il soprannome di Sebastian), “eravamo sempre io e i miei genitori a sostenerle. È fantastico vedere tutta la mia famiglia riunita nel box con uno di noi in competizione. Siamo una famiglia di sportivi, è da sempre il nostro ambiente naturale. Ho sempre sognato di giocare negli Slam e vedere la mia famiglia lassù nel mio box a sostenermi. sin da quando ero un ragazzino. Immaginare queste cose è sempre stato speciale, una grande motivazione. Vedere che questi progetti si stanno avverando, che tutto il duro lavoro e tutto il tempo che ho dedicato a fare ciò che amo sta finalmente dando i suoi frutti, è meraviglioso. Spero di poter continuare il mio percorso, ho voglia di fare bene”.

Con questo background, consapevolezza e determinazione, gli ingredienti per fare bene ci sono tutti. È prematuro immaginare scenari di carriera per il giovane Korda, meglio lasciarlo crescere e giocare, ammirando quel rovescio fluido a sostenere un tennis moderno ed efficace. Come da lui sottolineato, il potenziamento della muscolatura è il prossimo step, necessario a fargli raggiungere una cilindrata adeguata a sostenere gli sforzi dei match contro i migliori nei grandi tornei.

Lo aspettiamo al Challenger Biella tra pochi giorni, dove sarà uno dei giocatori più interessanti da seguire insieme ai nostri giovani azzurri.

Marco Mazzoni


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11 commenti. Lasciane uno!

mitch (Guest) 02-02-2021 00:33

@ Shuzo (#2686138)

Beh, speriamo che non usi i metodi del padre per l’automiglioramento. Chiedere a Rios….

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07Ancy 01-02-2021 21:36

Scritto da sabatom

Scritto da Shuzo
Non mi sembra che Sebastian abbia la genialità del padre ma è sicuramente molto più solido sul piano mentale. Soprattutto ha la continuità che invece suo padre non aveva.
Un pregio di entrambi è quello di saper perseguire l’automiglioramento, il self-empowerment.

Più continuità del padre perché ha azzeccato due tornei challenger di fila (delray era un atp travestito da challenger)? Avrà fatto il pieno di punti ma se voleva dimostrare il suo valore poteva fare le quali degli AO. Aspettiamolo contro avversari veri (con Hurcatz le ha prese)

Tutto parte da lì … il resto vien da sé.
Prima partita in un MD di un Master (da qualificato), prima comparsa nel tabellone di uno Slam, 4T al Rolando (da qualificato), vittoria a Eckental, finale in un ATP a Delray, vittoria a Quimper.
Certo, non vorrà dir molto in termini di importanza effettiva, però sta dimostrando una certa continuità, poi ha 20/21 anni, mica 17/18.
In settimane consecutive Alcaraz ha fatto finali Challenger e le ha vinte, Musetti ha fatto filotto di 5 vittorie in un Master1000 e la settimana dopo a Forlì ha vinto il titolo, in prospettiva possono fare più di Korda quando arriveranno alla sua età. Lo stesso Sinner che ha un anno in meno ha già fatto di più.
Semmai quello che può far pensare a un futuro roseo: la linearità della sua crescita (non il classico exploit “a casaccio” alla Cecchinato, non me ne voglia, eh …) e la naturalezza dei colpi, quella sì che l’ha presa dal sù babbo.

10
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+1: sabatom
Ivo (Guest) 01-02-2021 21:20

Vedremo..è uno che può salire visto il fisico e la testa che si ritrova…

9
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sabatom 01-02-2021 18:23

Scritto da laver

Scritto da morbidone

Scritto da laver

Scritto da Bepi
pensare che un anno fa a 19 anni e mezzo era n.245. e qui c’è chi denigra Musetti.
magari potesse avere anche lui un Agassi come coach.

Per me non si tratta di denigrare o meno….quando vedo un giocatore giovane guardo come gli esce la palla, se ha dei difetti tecnici e come gioca i punti pesanti e sotto stress, e non guardo la classifica me ne frego proprio. Penso che chi critica Musetti (io ho qualche dubbio) è perchè ci vede dei difetti tecnici (il dritto, la risposta e in parte il servizio). Korda ha dei colpi semplici lineari, quasi piatti.. io ci vedo pochi difetti…

Scritto da laver

Scritto da Bepi
pensare che un anno fa a 19 anni e mezzo era n.245. e qui c’è chi denigra Musetti.
magari potesse avere anche lui un Agassi come coach.

Per me non si tratta di denigrare o meno….quando vedo un giocatore giovane guardo come gli esce la palla, se ha dei difetti tecnici e come gioca i punti pesanti e sotto stress, e non guardo la classifica me ne frego proprio. Penso che chi critica Musetti (io ho qualche dubbio) è perchè ci vede dei difetti tecnici (il dritto, la risposta e in parte il servizio). Korda ha dei colpi semplici lineari, quasi piatti.. io ci vedo pochi difetti…

Pochi difetti ma meno talento rispetto a Musetti…margini di crescita maggiori per il nostro secondo me. Ciao

boh, dipende cosa intendi per talento….il timing sulla palla per me è metro di talento e Korda per esempio risponde molto vicino al campo sul veloce, Musetti sta 4 metri dietro sulla terra….

Guarda che sulla terra è la norma giocare più dietro rispetto al cemento. Che Musetti debba stare un po’ più avanti in tutte le superfici è fuor di dubbio. Poi c’è chi come Nadal che a giocare sui teloni ci ha vinto 20 slam…

8
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me-cir te no 01-02-2021 18:03

Si, ma 20 anni non sono 17: essere “acerbi” dal punto di vista del fisico a 20 anni è un pò allarmante

7
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sabatom 01-02-2021 16:39

Scritto da Shuzo
Non mi sembra che Sebastian abbia la genialità del padre ma è sicuramente molto più solido sul piano mentale. Soprattutto ha la continuità che invece suo padre non aveva.
Un pregio di entrambi è quello di saper perseguire l’automiglioramento, il self-empowerment.

Più continuità del padre perché ha azzeccato due tornei challenger di fila (delray era un atp travestito da challenger)? Avrà fatto il pieno di punti ma se voleva dimostrare il suo valore poteva fare le quali degli AO. Aspettiamolo contro avversari veri (con Hurcatz le ha prese)

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-1: Vasco90
laver (Guest) 01-02-2021 16:32

Scritto da morbidone

Scritto da laver

Scritto da Bepi
pensare che un anno fa a 19 anni e mezzo era n.245. e qui c’è chi denigra Musetti.
magari potesse avere anche lui un Agassi come coach.

Per me non si tratta di denigrare o meno….quando vedo un giocatore giovane guardo come gli esce la palla, se ha dei difetti tecnici e come gioca i punti pesanti e sotto stress, e non guardo la classifica me ne frego proprio. Penso che chi critica Musetti (io ho qualche dubbio) è perchè ci vede dei difetti tecnici (il dritto, la risposta e in parte il servizio). Korda ha dei colpi semplici lineari, quasi piatti.. io ci vedo pochi difetti…

Scritto da laver

Scritto da Bepi
pensare che un anno fa a 19 anni e mezzo era n.245. e qui c’è chi denigra Musetti.
magari potesse avere anche lui un Agassi come coach.

Per me non si tratta di denigrare o meno….quando vedo un giocatore giovane guardo come gli esce la palla, se ha dei difetti tecnici e come gioca i punti pesanti e sotto stress, e non guardo la classifica me ne frego proprio. Penso che chi critica Musetti (io ho qualche dubbio) è perchè ci vede dei difetti tecnici (il dritto, la risposta e in parte il servizio). Korda ha dei colpi semplici lineari, quasi piatti.. io ci vedo pochi difetti…

Pochi difetti ma meno talento rispetto a Musetti…margini di crescita maggiori per il nostro secondo me. Ciao

boh, dipende cosa intendi per talento….il timing sulla palla per me è metro di talento e Korda per esempio risponde molto vicino al campo sul veloce, Musetti sta 4 metri dietro sulla terra….

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+1: Vasco90
morbidone (Guest) 01-02-2021 16:09

Scritto da laver

Scritto da Bepi
pensare che un anno fa a 19 anni e mezzo era n.245. e qui c’è chi denigra Musetti.
magari potesse avere anche lui un Agassi come coach.

Per me non si tratta di denigrare o meno….quando vedo un giocatore giovane guardo come gli esce la palla, se ha dei difetti tecnici e come gioca i punti pesanti e sotto stress, e non guardo la classifica me ne frego proprio. Penso che chi critica Musetti (io ho qualche dubbio) è perchè ci vede dei difetti tecnici (il dritto, la risposta e in parte il servizio). Korda ha dei colpi semplici lineari, quasi piatti.. io ci vedo pochi difetti…

Scritto da laver

Scritto da Bepi
pensare che un anno fa a 19 anni e mezzo era n.245. e qui c’è chi denigra Musetti.
magari potesse avere anche lui un Agassi come coach.

Per me non si tratta di denigrare o meno….quando vedo un giocatore giovane guardo come gli esce la palla, se ha dei difetti tecnici e come gioca i punti pesanti e sotto stress, e non guardo la classifica me ne frego proprio. Penso che chi critica Musetti (io ho qualche dubbio) è perchè ci vede dei difetti tecnici (il dritto, la risposta e in parte il servizio). Korda ha dei colpi semplici lineari, quasi piatti.. io ci vedo pochi difetti…

Pochi difetti ma meno talento rispetto a Musetti…margini di crescita maggiori per il nostro secondo me. Ciao

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Shuzo (Guest) 01-02-2021 15:44

Non mi sembra che Sebastian abbia la genialità del padre ma è sicuramente molto più solido sul piano mentale. Soprattutto ha la continuità che invece suo padre non aveva.
Un pregio di entrambi è quello di saper perseguire l’automiglioramento, il self-empowerment.

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laver (Guest) 01-02-2021 15:17

Scritto da Bepi
pensare che un anno fa a 19 anni e mezzo era n.245. e qui c’è chi denigra Musetti.
magari potesse avere anche lui un Agassi come coach.

Per me non si tratta di denigrare o meno….quando vedo un giocatore giovane guardo come gli esce la palla, se ha dei difetti tecnici e come gioca i punti pesanti e sotto stress, e non guardo la classifica me ne frego proprio. Penso che chi critica Musetti (io ho qualche dubbio) è perchè ci vede dei difetti tecnici (il dritto, la risposta e in parte il servizio). Korda ha dei colpi semplici lineari, quasi piatti.. io ci vedo pochi difetti…

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Bepi (Guest) 01-02-2021 14:58

pensare che un anno fa a 19 anni e mezzo era n.245. e qui c’è chi denigra Musetti.
magari potesse avere anche lui un Agassi come coach.

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