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Fernanda Brito: “Voglio vincere nel tennis ma sogno lo scudetto al Boca”. La tennista cilena si racconta ai lettori di livetennis: gli inizi, il suo paese, le sue speranze

07/08/2017 20:14 7 commenti
Fernanda Brito classe 1992 e n.358 WTA
Fernanda Brito classe 1992 e n.358 WTA

“Ci sono città come Caracas o Città del Messico, dove poveri e ricchi si mescolano, ma a Santiago i confini sono ben definiti. La differenza tra le dimore dei ricchi ai piedi della cordigliera, con le guardie al cancello e quattro garage, e le baracche dei proletari, dove vivono quindici persone ammucchiate in due locali senza il bagno, è esorbitante. Tutte le volte che vado a Santiago mi accorgo che una parte della città è in bianco e nero, e l’altra è in technicolor.”(Isabel Allende)

Leggendo questi pensieri della Allende, mi chiedo quanto possano essere una bella metafora anche del tennis: Santiago del Cile ha una parte illuminata, il tennis in vetrina, quello delle top players, dei Gala, degli sponsor, dei prize money a 6 zeri; e poi c’è una zona zona d’ombra, il ventre di Napoli direbbe Matilde Serao, una suburra, dove i soldi non bastano mai, e ci si sposta in pulmann, si arriva in aereoporti dove nessun organizzatore manderà la macchina a prenderti, ed ogni giorno si combatte con solitudine e voglia di smettere.. E’ il tennis che maggiormente sto “visitando”, come fosse una città in bianco e nero, ed anche quello che maggiormente amo, com un vecchio film di Chaplin.
E mentre riflettiamo su questo, incontriamo la cilena Fernanda Brito, dopo 23 interviste “europee” entriamo in Sudamerica.

Allora Fernanda, presentati ai lettori di livetennis.

Ho cominciato a giocare a tennis quando avevo 5 anni. Mio padre, che e’ istruttore di tennis, mi ha spinta a cominciare. Il mio coach attualmente è sempre lui, Luis Brito. Il tennista a cui mi ispiro è Roger Federer. Non ricordo la mia prima vittoria…né junior né pro. La partita più bella che abbia mai giocato è stata la finale del mio primo under 14 sudamericano contro la peruviana Bianca Botto. Sono attaccante, mi piace cercare di chudere il punto in fretta e credo di dover migliorare il mio rovescio. La mia superficie preferita è la terra rossa.



Fernanda, partiamo dall’ultimo torneo vinto ad Hammamet in finale contro la nostra Bianca Turati. Un bel successo!

Si sono molto contenta, è stato un torneo in cui ho vinto anche in doppio, in coppia con Noelia Zeballos, boliviana. Voglio dire a voi italiani che Bianca Turati mi sembra una giocatrice con molto talento, mi e’ parsa molto professionale e credo possa crescere tanto.


Ora che programmi hai per le prossime settimane e, in generale, quali sono i tuoi obiettivi per il 2017?

In questo momento sono fuori dal campo (sta per rientrare nda); mi sono fermata perché avvertivo dolore alla schiena e gli esami medici hanno evidenziato un’altra ernia lombare, quindi ora l’importante è recuperare il prima possibile e bene.



Quest’anno sei vicina al tuo best ranking (315). Conti di superarlo? E cosa è successo dal 2012 ad oggi che ti ha impedito di farlo?

Le difficoltà economiche sono sempre state un problema per me ed hanno fortemente condizionato la mia carriera finora. Poi, aggiungo e riconosco che in alcuni momenti, quelli piu’ importanti, di svolta, non ho preso le decisioni giuste. Per fortuna la Federazione e il Comitato Olimpico cileni mi hanno sempre dato appoggio economico, nella misura in cui possono, non certo quella di cui avrei bisogno per pagare ogni stagione. Mi piace pensare ad una mia carriera in crescita anche perché credo che il tennis si stia riprendendo in Cile. Ed è sempre positivo avere un tennista che vince nel suo paese, un referente per richiamare l’attenzione delle imprese private.



13 titoli in singolare e 18 in doppio: un bel traguardo. Ti aspettavi di più quando hai iniziato a giocare a tennis?

Sono contenta che ora ho 15 titoli nei singoli e 20 nei doppi, però mi piacerebbe fare un salto di livello, come dicevo prima. Comunque certo è un bel bottino e spero al rientro di incrementarlo 🙂



Il numero maggiore di titoli è in doppio finora. Ti esprimi meglio in questa specialità?

Mi piace molto competere in generale, pero’ credo che i doppi siano molto piu’ facili se si sanno giocare: copri metà campo, gli scambi durano meno, anche la tensione agonistica è meno forte.



Quest’anno hai difeso i colori del tuo paese in Fed Cup: cosa si prova a indossare quella maglia?

Si, sono già 5 anni che lo faccio, sento che ho un debito con il mio paese, anche per il fatto che mi aiutano. Nella Fed Cup purtroppo non ho potuto rendere come quando mi riusciva da junior quando giocavo per il Cile. E’ sempre bello giocare per il proprio paese, l’emozione e più forte e le sensazioni sono molto diverse rispetto a quelle che provi in un challenger.



Quanto è seguito il tennis nel tuo paese e che difficoltà si incontrano per chi vuole praticare questo sport?

Come dicevo prima se non ci sono referenti, atleti di successo, è molto difficile avere un’attenzione mediatica. Il tennis purtroppo è difficile da praticare nel mio paese per i costi soprattutto per la gente delle fasce deboli: è tutto molto caro e non c’è molto appoggio privato.



Stretto tra Bolivia e Argentina e Perù, il Cile ha come sport più seguito il calcio. Tu lo segui molto: cercavi uno streaming per seguire la finale di Confederation Cup…

Ah si ti ricordi su facebook? Tu me l’hai passato ma non andava un bel niente…ahahaha! Si sono una fanatica del calcio in generale, però in particolare del calcio argentino e di quello italiano. Se posso, guardo tutte le partite del Boca Juniors, oltre che del Cile, perché faccio il tifo per questa squadra…dove è cresciuto il tuo Maradona…ahahah!



Devi convincere i lettori di livetennis a prenotare le prossime vacanze in Cile. Dicci perché dobbiamo venire da turisti nel tuo paese?

Vi dò una dritta: il sud del Cile, dove sono stata 3 anni fa, è bellissimo e ci sono molti europei. Ci sono posti tranquilli, quasi fuori dal mondo, con paesaggi stupendi ed estasianti!! Per esempio la zona intorno al golfo di Ancud: ci sono laghi dall’acqua turchese circondati dalle cime innevate delle Ande con piccole cascate che scendono dai monti. In primavera poi tutti gli alberi sono in fiore…uno spettacolo imperdibile!


Parlaci della tua città, Santiago del Cile!

E’ una città che migliora sempre, è in continua espansione e ci sono tanti luoghi da visitare e molte cose da fare. Per esempio il Museo d’Arte pre-colombiana è affascinante. Ricordatevi che il periodo migliore per viositare Santiago coincide con la nostra estate, quindi da Novembre a Marzo e non patirete il caldo forte, massimo 30 gradi 😉



E che piatti ci consigli di assaggiare? La Cazuela….tu sai prepararla?

Ahahah…sei informato! Si, la cazuela è tipica di qui, è un brodo, a base di pollo o di manzo con mais zucca e patate tagliate grosse, olio, peperoncino, carote, cipolla, coriandolo… Molto saporita…ma io non sono brava in cucina e non la so preparare mi dispiace…ahahaha!



A proposito di italiani. Quelli presenti nel tuo paese di cosa si occupano e come sono visti dalla tua gente?

C’è una comunità italiana molto vasta ed anche italo-cilena. Gli italiani qui sono molto carini, almeno quelli che lavorano in televisione si fanno volere bene molto rapidamente.



E tu che idea hai dell’Italia, delle sue città, della sua cultura?

Io amo l’Italia, dalla prima volta che sono stata in tour europeo nel 2008. La gente è molto cordiale, le citta’ sono molto belle, è un paese in cui sto bene, mi sento a mio agio come con la mia gente.



Torniamo al tennis: Yelena Ostapenko, 20 anni, nessun titolo WTA finora vinto, trionfa al Roland Garros Come hai reagito tu a questa notizia?

Non mi ha stupito per niente. Nel tennis femminile tutto può succedere, è tutto molto mentale: questi risultati sorprendono forse giornalisti ed appassionati, ma non tanto noi che siamo abituate a vedere costantemente giocatrici che cominciano da un challenger, o comunque da tornei WTA minori, per arrivare a tornei più importanti. Credo che questo sia molto comune nelle donne, più che tra gli uomini.



C’è una grande lotta per chi dovrà raccogliere l’eredità di Serena. Chi prevarrà alla fine secondo te?

Si, sara’ molto difficile, sinceramente non vedo nessuna che si avvicini a tutto quello che ha ottenuto lei. Serena è stata unica.



Il gioco effettivo nel tennis, gli scambi, in una partita di due ore, non supera il 25% di quello totale. Quindi si gioca mezz’ora e per un’altra ora e mezza si pensa. A cosa pensi tu nelle pause e come gestisci la tensione psicologica?

E’ molto difficile dirti quello che penso perché non penso la stessa cosa in tutte le partite, ci sono giorni in cui sono molto negativa e giorni in cui penso sia impossibile che la ragazza contro cui sto giocando vinca contro di me. I pensieri cambiano in continuazione…



Sogni mai una partita di tennis?

Si certo e poi mi capita anche che prima di giocare semifinali o finali dormo massimo 2 ore e mi gioco mentalmente la partita senza ancora entrare in campo.



Che differenza trovi tra un torneo ITF europeo e uno sudamericano?

Enormi. Prima di tutto il livello tecnico è assai diverso: in questi anni ho giocato molto a Tunez e in Italia e mi ha sorpreso il numero notevole di giocatrici italiane di livello elevato. Inoltre le strutture, dai campi agli spogliatoi ecc, sono decisamente migliori in Europa rispetto al Sud America.



Hai un’amica importante tra le tenniste ed è possibile l’amicizia tra voi?

Si, la mia migliore amica è Camilla Giangreco anche compagna di doppio. Credo nell’amicizia tra le tenniste.



Simone Bolivar diceva che “l’arte di vincere la si impara nelle sconfitte”. Sei d’accordo?

Per quanto riguarda Simone Bolivar, non credo di essere d’accordo perché a volte quando perdi giocando il miglior tennis che puoi è raro che ti senta motivato. La sconfitta non tira fuori il meglio di te, rimarrai con l’idea della sconfitta. Penso che nel tennis la vittoria ti aiuti a migliorare, e ovviamente anche la possibilita’ di competere costantemente aiuta a crescere.
Nelle foto sorridi sempre, un bellissimo sorriso: la vita è stata generosa con te, ti ritieni una ragazza fortunata?
Si, è vero. Personalmente sono molto grata al tennis, perche’ grazie a questo ho conosciuto gente che mi ha aiutato molto e visitato paesi che mai avrei pensato di visitare, e sono fortunata ad avere una famiglia che mi appoggia sempre.



Film e genere musicalr?

Come film “Tre metri sopra il cielo” invece Reggaeton e Cumbia (danza di coppia colombiana nda) sono le mie musiche preferite.



Il tuo sogno nel tennis?

Vincere gli US Open.



E nella vita?

Ne ho due: creare una mia accademia di tennis ed avere dei figli.



Tre metri sopra il cielo….non lo amo molto come film ma ho una suggestione: quella di vedere un giorno Fernanda felice, nella sua Accademia, aspettare il tramonto dopo una giornata di lavoro e viaggiare con i pensieri sulla sua vita, nata in bianco e nero e diventata poi a colori, ripetendo a se stessa, come il DJ di Radio caos:

“E tutto quello che devi fare è metterti le cuffie… sdraiarti per terra e ascoltare il cd della tua vita… traccia dopo traccia… nessuna è andata persa… tutte sono state vissute e tutte, in un modo o nell’altro, servono ad andare avanti… non pentirti, non giudicarti, sei quello che sei e non c’è niente di meglio al mondo. Pause, rewind, play ancora e ancora e ancora, non spegnere mai il tuo campionatore… continua a registrare, a mettere insieme i suoni per riempire il caos che hai dentro… e se scenderà una lacrima quando le ascolti… be’… non avere paura… è come la lacrima di un fan che ascolta la sua canzone preferita.”


Antonio De Filippo

traduzione di Flavia Caselli


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7 commenti

Dizzo (Guest) 07-08-2017 21:33

Devo dire che ho Fernanda nel mio cuore da quando l’ho vista impegnata per un mese intero in una serie di tornei ITF a Manzanillo, in Messico (ricordo che perse una finale con MP e una semifinale nel torneo successivo contro Giuliana Olmos, tra le altre cose stava rientrando la sua connazionale Seguel in quella serie di tornei). Mi ha colpito subito vedere questa giocatrice utilizzare un rovescio prettamente in slice, alternato ogni tanto con il top. Buonissimo dritto, era un po da migliorare il servizio perchè non spingeva particolarmente. Adesso capisco perchè non è ancora riuscita a fare il salto di qualità, per diversi anni è andata vicina al BR senza mai ritoccarlo. Le auguro davvero il meglio, grazie Antonio per questa bellissima intervista

7
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Sofia85 (Guest) 07-08-2017 21:21

È bello leggere in una giornata così difficile per il tennis, di una ragazza semplice di estrazione povera, che ama il suo sport e coltiva i suoi sogni con semplicità e senza artifici.

6
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piper 07-08-2017 21:18

Grazie sempre più ad Antonio De Filippo per l’intervista e auguro il meglio a Fernanda Brito e che possa avverare i sui sogni. 🙂

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Fabio (Guest) 07-08-2017 15:39

DISCRETA E NULLA PIU

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Peppo81 (Guest) 07-08-2017 14:28

Bellissima la descrizione del sud del Cile, vale la pena. Ragazza simpatica umile e spensierata, e anche molto bella! Bellissima intervista come sempre con molti spunti, grazie.

3
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Tennisaddicted (Guest) 07-08-2017 14:05

Antonio, la prossima intervista falla con una tennista bruttina 🙂

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alfio pedone (Guest) 07-08-2017 12:50

e’ proprio buona !

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