Open Court - 41 ATP, Copertina, Generica

Open Court: “terra latina”, test importante per Thiem (di Marco Mazzoni)

11/02/2016 08:35 13 commenti
Dominic Thiem classe 1993, n.19 del mondo
Dominic Thiem classe 1993, n.19 del mondo

Febbraio nel calendario tennistico maschile è uno dei mesi più particolari. Dopo l’affascinante mini-stagione down-under, all’occhio distratto potrebbe sembrare un mese spento, povero di temi e senza grandi attori. Tutt’altro, i motivi di interesse ci sono eccome.

Il tour si divide letteralmente in 3 continenti, lontani in tutto e per tutto. Nella vecchia Europa va in scena quel che è rimasto della piccola stagione indoor, con campi discretamente veloci e pubblico piuttosto raffinato, nonostante tabelloni non così eccelsi a livello di “star”; insieme si svolgono i primi tornei USA, quest’anno assai interessanti per valutare la crescita della nuova ondata di giovani yankee, che potrebbe finalmente rintuzzare, anche al vertice ma non presto, un movimento ridotto maluccio; infine, ma non per ordine di importanza, i primi tornei sul rosso, dall’altura di Quito passando per Argentina e Brasile. Proprio dai polverosi campi latini aspettiamo risposte importanti, su più fronti, partendo dagli azzurri.

Negli ultimi anni più volte i nostri tennisti hanno scritto pagine più che discrete, tra il talento di Fognini, la favola incredibile di Vanni, la professionalità esemplare di Lorenzi e via dicendo. Proprio il senese non ne vuol sapere di mollare la presa: nonostante il suo passaporto sia stracarico di timbri, a quasi 35 anni l’assalto al best ranking sembra impresa possibile, bravissimo! Ma dalla terra Latina aspettiamo segnali anche da altri due grandi protagonisti: Nadal e Thiem. Il campionissimo iberico è chiamato a difendere il suo titolo 2015 nella capitale argentina, ma soprattutto a dare una risposta forte sul piano tecnico. Bruttissima la sconfitta patita all’esordio a Melbourne vs. Verdasco, non tanto in termini assoluti (pessimo 1° turno) ma per come è arrivata; il tutto aggravato della batosta subita da Djokovic a Doha. Credo sia figlia di questa cocente delusione ed impellente voglia di rivalsa la richiesta (ovviamente accettata…) di una wild card a Baires. Vincere aiuta a vincere, e Rafa ha terribilmente bisogno di ritrovare quelle sensazioni che solo le vittorie ti possono dare. Il suo fisico probabilmente non tornerà più quello dei bei tempi, ma sul rosso credo che Nadal possa essere ancora uno dei più forti. Già da questa settimana ne sapremo qualcosa di più, visto che il campo di partecipazione è piuttosto qualificato, probabilmente il migliore di sempre nella storia del torneo. Oltre al “solito” Ferrer ed alla novità (per queste latitudini) Tsonga, l’altro giocatore su cui punto la mia lente è Dominic Thiem.

L’austriaco ha deciso di provare la stagione su terra in America latina, invece dei più comodi e vicini tornei indoor europei. E’ una scelta che personalmente condivido. Il suo tennis è in piena evoluzione, ma sembra fatto apposta per eccellere su terra battuta, soprattutto per come si interpreta oggi questo tipo di superficie, con tanta potenza, ritmo e rotazioni, e purtroppo con meno tattica e lavoro di fino, proprio quello che rendeva il gioco sul rosso così diverso ad affascinante. Non intendo affermare che Thiem debba “specializzarsi” alla terra. Anzi… con la terribile omologazione attuale a livello tecnico-tattico, la “specializzazione” non ha quasi senso. Però qualche caratteristica di base resta, relativamente a come si impatta la palla, ai tempi di gioco, alla velocità atletica di base e di esecuzione, alla posizione in campo. In tutti questi aspetti fondamentali del gioco, Thiem è un tennista davvero “da terra”, e credo che la sua traiettoria ed evoluzione debba passare da un lato dal cercare una maggior efficacia sul duro – si gioca quasi tutto l’anno sul cemento – ma anche dal rafforzare quelle qualità innate “da terra” che possono consentirgli una differenza sui suoi courts preferiti. Giocare questi primi eventi sul rosso sarà un’importante verifica alla sua crescita, alle sue ambizioni per il 2016, a quanto Dominic sia davvero vicino ai giocatori più forti e quindi in grado di batterli anche nelle Arene rosse più importanti.

Nel 2015 Thiem è cresciuto notevolmente. Lo dicono i risultati (tornei ATP vinti, il miglior giovane in assoluto), la classifica, il suo tennis. Dove è cresciuto Thiem? In quasi tutti i settori di gioco, ma principalmente sta crescendo cercando di avvicinarsi ad un tennis più veloce e che trovi maggiormente l’anticipo, accorciando i tempi di gioco. Ed è la direzione corretta. Resterà sempre un giocatore potente, di fisico, di sostanza, di forte pressione con due fondamentali davvero tosti. Da un certo punto di vista, vi è quasi “costretto” da movimenti fin troppo ampi (anche se qualcosa nel dritto forse si inizia a vedere, come un’apertura più raccolta quando è in uno scambio molto veloce). Per questo su terra è dove riesce a dare il massimo, perché con tempi di gioco più lenti riesce a gestire meglio le ampie aperture e quindi scaricare la sua enorme potenza in spinta. E’ cresciuto molto anche nel servizio. Rispetto a 12 mesi fa il caricamento è cambiato, anche qualcosa nella chiusura, e la velocità media è salita. Segno evidente di come cerchi di più il punto diretto, soprattutto al centro, e la soluzione in kick ad uscire è diventata sempre più solida. Ancora non riesce a prendere sempre il giusto ritmo, anzi, tende a perderlo…; però i momenti in cui la battuta fila alla grande e gli porta punti diretti sono meno sporadici, e questo fa enorme differenza. Sarà molto curioso valutarlo in queste settimane, prima dei Masters 1000 americani, per capire se sul rosso proverà altre novità tecniche, se sarà riuscito ad inserire qualcosa di nuovo nel suo tennis per crescere ancora ed elevarsi a mina vagante a Parigi.

In cosa ritengo debba ancora crescere Dominic? Sicuramente un altro scatto in avanti nella qualità e rendimento dei colpi di inizio gioco. Il servizio è migliorato, ma per vincere contro i big non basta una prima potente ed una seconda sicura, è necessario che la prima sia anche costante, che regga nei momenti delicati e gli porti molti punti “gratis”. Ancor più importante una crescita nella risposta. Nella scorsa stagione usciva chiaramente l’indole da terra del ragazzo. Impatti sicuri, ma difficilmente in anticipo, aggressivi, tesi a mettere immediatamente in difficoltà il rivale; troppe le volte in cui un ritardo o un’esecuzione interlocutoria lo ha messo in una difesa troppo difficile da ribaltare.

Nello scambio Thiem deve ancora crescere nel rendimento del dritto, sia quando è lui a comandare che nelle fasi in cui difende. L’errore più banale in cui incorre è quando cerca di uscire dalla diagonale cross di rovescio tentando un dritto inside-out: qua spesso perde di controllo per colpa di un movimento troppo ampio e macchinoso, che gli fa perdere il momento ideale per l’impatto, anche per la necessità di girare molto intorno alla palla; servirebbe in questa situazione uno swing più diretto, magari con una maggior chiusura di polso, ma senza dover lavorare così tanto di spalla e di piedi. Inoltre, sempre col dritto, ha la tendenza ad esagerare nella spinta in progressione sulla diagonale cross, per la tendenza a voler scaricare enorme potenza (e con poca aderenza al terreno). Il rovescio resta il suo colpo non solo più bello ma anche tatticamente importante, con cui spinge e spacca gli scambi; tuttavia un plus notevole sarebbe un uso più frequente e tatticamente raffinato del back. Conosce l’esecuzione, gli viene anche bene, ma la usa troppo poco, e tende ad affidarsi al taglio nelle situazioni più difensive, di contenimento. Al contrario, soprattutto su terra, potrebbe diventare un’arma tattica assai subdola se l’usasse più frequentemente per cambiare i tempi di gioco, sorprendendo l’avversario, muovendolo sul campo e quindi entrando con decisione nella palla seguente. Cambiare i tempi di gioco e trovare qualche soluzione che non sia di pura potenza – e dopo vari scambi – è l’altro nodo nel suo tennis, per ambire ai quartieri alti ed ai grandi tornei. Per quanto Thiem sia un grande atleta, forte e resistente, il suo gioco è estremamente fisico, muscolare. E’ un tennis molto dispendioso, che alla lunga si paga all’interno di un torneo, ma anche all’interno di un match 3 su 5, con delle pause per rifiatare che al salire del livello non puoi permetterti. E fare molta fatica rischia sempre di causarti anche qualche pausa mentale, altra cosa che tra i big non puoi permetterti a meno di non aver un’arma suprema a cui aggrapparti (e nemmeno sempre basta…).

Termina qua la mia breve analisi, tutt’altro che esaustiva, sul tennis di Thiem e su quello che proverò ad osservare (e vi invito ad osservare) con attenzione nelle prossime settimane. Nell’anno dei 23 Dominic sembra pronto a decollare. Questi primi tornei sulla terra saranno un test significativo per capirci qualcosa, per valutare se il suo 2016 sarà “solo” un altro anno di crescita e consolidamento, in scia ai campioni; oppure se sia già pronto a competere per i grandi tornei, provando a diventare un campione. Tra i vari giovani, sembra il più pronto. Il campo dirà, e non mente mai.

 

Marco Mazzoni

@marcomazz


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13 commenti. Lasciane uno!

New Balls Please! (Guest) 14-02-2016 11:07

Thiem a mio parere é un gran bel giocatore, grandi colpi da fondocampo, maturitá e costanza. Il rovescio é gia da ora uno dei migliori 5 al mondo tra quelli ad una mano, deve migliorare ancora il servizio.. Per me diventerá almeno top ten, forse top 5, una specie di berdych capace di più exploit però.. Parigi prima o poi lo vincerá, tra le nuove leve é nettamente il migliore su terra

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taxidriver (Guest) 12-02-2016 00:48

@ Romeo (#1525634)

Alloramha vinto gstaad contro delbonis poi ha affrontato carreno busta, lopez che si era appena sposato e il massimo ha battuto goffin che buon giocatore ma niente a che fare con un top 10, poi è vero e chiaro che anche per me un top 10 ma anche un top 20 un campione ma guardando chi potrà sostituire federer nadal wawrinka o pure ferrer sicuramente non ci vedo thiem almeno per ora

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luigi (Guest) 11-02-2016 22:00

@ Gabriele da Ragusa (#1525350)

è già un top 20…

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Romeo (Guest) 11-02-2016 21:35

Scritto da taxidriver
Mi sembra un buon giocatore ma non mi convince poiché ha vinto tornei atp 250 di basso livello a luglio in cui i giocatori più forti sono in pausa estiva nei grandi slam per or pochi risultati in Australia 3t poi onestamente non ha uno o due colpi con cui può fare la differenza, ha dritto e rovescio di medio livello, per me non diventerà mai un campione ma anche un top5 magari potrà entrare in top10 quando ci sarà un ricambio generazionale, per esempio per me che thiem sia più in alto in classifica di Fognini è un’offesa al tennis dal punto di vista tecnico.non condivido troppo questo articolo qui in argentina thiem ha avuto due facili primi turni ma ha faticato tanto, , adesso avrà lajovic poi forse nadal ma da rafa perderebbe sicuramente, colpo migliore di thiem per me il rovescio ma non è al livello di gasquet o Almagro o wawrinka o roger

Non condivido quasi nulla del tuo commento:
1) tornei vinti a luglio, vero che il tabellone é sicuramente privo dei top players, ma devi comunque vincerli é non comunque scontato, in più direi che sono gli stessi che ha vinto Fognini, che tu citi come termine di paragone.
2) I colpi sono da migliorare, ma definire dritto e rovescio di medio livello mi pare troppo sminuente, in particolare il rovescio secondo me é di ottimo livello.
3) per me chi entra in top 5 é già un campione, comunque ed io in zona top5 c’è lo vedo.
4) la bestemmia tecnica, ritengo che tecnicamente Fognini sia simile a Thiem che regala al primo circa sei anni se non sbaglio. Peccato che per essere un campione ci voglia anche la testa oltre che le tecnica e li l’austriaco vince a mani base, essendo che il ligure l’ha persa da tempo e non pare in grado di ritrovarla.
5) vero che per ora sta faticando in questo torneo, ma prima di darlo per sconfitto… Sarei curioso di vedere la partita con Nadal.

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Pazzodicamila (Guest) 11-02-2016 19:49

Scritto da pallabreak

Scritto da francesco.giacomelli@virgilio.it
Bellissimo articolo, complimenti.
Il ragazzo è certamente un ottimo tennista e crescerà ancora ma non credo diventerà un campione. A fasi alterne potrà entra in top10 (grande cosa, senza dubbio) ma top5 o vincitore di Slam non lo vedo. Spero di sbagliarmi, il tennis ha bisogno di qualche giovane davvero competitivo.

Condivido ampiamente il commento, complimenti all’articolo compresi. Thiem, con le debite proporzioni, mi ricorda il Barazzutti di tanti anni fa e il Lorenzi di adesso: formidabili ottimizzatori del loro talento non eccelso e proprio per questo, inveitabilmente, tennisti di quantità più che di qualità. Ma pur sempre grandi tennisti e soprattutto grandi esempi.

Thiem e Lorenzi?!???? 😯 😯 😯

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taxidriver (Guest) 11-02-2016 19:16

Mi sembra un buon giocatore ma non mi convince poiché ha vinto tornei atp 250 di basso livello a luglio in cui i giocatori più forti sono in pausa estiva nei grandi slam per or pochi risultati in Australia 3t poi onestamente non ha uno o due colpi con cui può fare la differenza, ha dritto e rovescio di medio livello, per me non diventerà mai un campione ma anche un top5 magari potrà entrare in top10 quando ci sarà un ricambio generazionale, per esempio per me che thiem sia più in alto in classifica di Fognini è un’offesa al tennis dal punto di vista tecnico.non condivido troppo questo articolo qui in argentina thiem ha avuto due facili primi turni ma ha faticato tanto, , adesso avrà lajovic poi forse nadal ma da rafa perderebbe sicuramente, colpo migliore di thiem per me il rovescio ma non è al livello di gasquet o Almagro o wawrinka o roger

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pallabreak (Guest) 11-02-2016 15:20

Scritto da francesco.giacomelli@virgilio.it
Bellissimo articolo, complimenti.
Il ragazzo è certamente un ottimo tennista e crescerà ancora ma non credo diventerà un campione. A fasi alterne potrà entra in top10 (grande cosa, senza dubbio) ma top5 o vincitore di Slam non lo vedo. Spero di sbagliarmi, il tennis ha bisogno di qualche giovane davvero competitivo.

Condivido ampiamente il commento, complimenti all’articolo compresi. Thiem, con le debite proporzioni, mi ricorda il Barazzutti di tanti anni fa e il Lorenzi di adesso: formidabili ottimizzatori del loro talento non eccelso e proprio per questo, inveitabilmente, tennisti di quantità più che di qualità. Ma pur sempre grandi tennisti e soprattutto grandi esempi.

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francesco.giacomelli@virgilio.it (Guest) 11-02-2016 14:28

Bellissimo articolo, complimenti.
Il ragazzo è certamente un ottimo tennista e crescerà ancora ma non credo diventerà un campione. A fasi alterne potrà entra in top10 (grande cosa, senza dubbio) ma top5 o vincitore di Slam non lo vedo. Spero di sbagliarmi, il tennis ha bisogno di qualche giovane davvero competitivo.

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alexalex 11-02-2016 13:12

Scritto da marvar
Magari avere un Thiem ,un Coric,in Italia…Magari..Invece il nulla..assoluto..

Eh già…come darti torto…

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alexalex 11-02-2016 13:09

È vero, ha un gran dritto, ma l’apertura è troppo ampia e macchinosa!
È un giocatore che apprezzo per stile e per atteggiamento, e spero che da questa stagione trovi risultati nei tornei importanti!

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marvar (Guest) 11-02-2016 12:41

Magari avere un Thiem ,un Coric,in Italia…Magari..Invece il nulla..assoluto..

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Gabriele da Ragusa 11-02-2016 10:04

Io trovo che sia migliorato molto nella continuita’ e costanza durante la partita e anche nella profondita’ e sicurezza dei colpi. Nn vedo i miglioramenti citati in termini di movimenti del colpo anche perche nn sn cose su cui e’ facile lavorare a 23 anni. Infatti credo che da quel punto di vista, pro e contro annessi, Lui sia un giocatore gia bello e’ fatto. Sara’ presto il classico osso duro per tutti soprattutto sulla terra e lo considero un futuro giocatore da top20-15 fisso in grado di grandi exploit. Nn lo considero tuttavia in prospettiva un vero giocatore da vertice ossia top8. Se nn x qualche temporaneo exploit.

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3.4 (Guest) 11-02-2016 09:26

buongiorno a tutti…un po’ piu’ lunghi questi articoli nooo 😯 :grin:, cmq bravo e grazie a Marco

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