Il torneo di Torino Copertina, WTA

ITF Torino: Il resoconto dei Quarti di Finale

12/07/2019 19:45 1 commento
Elisabetta Cocciaretto - Foto Sergio Errigo
Elisabetta Cocciaretto - Foto Sergio Errigo

Sarà tutta azzurra la semifinale della parte alta del 12° Trofeo MaBo al Nord Tennis Torino, 25.000 $ ITF femminile che abbina al classico montepremi la messa in “forziere” per la vincitrice anche di una Fiat Panda. A giocarla una new entry o quasi nel circuito mondiale, la 18enne marchigiana Elisabetta Cocciaretto, e la 29enne brindisina Claudia Giovine, entrambe provenienti dalle qualificazioni e con una classifica che non ne fotografa, e per differenti motivi, il reale valore di campo. Ad accomunare le due giocatrici un rapporto particolare con Torino. Elisabetta Cocciaretto sugli stessi campi aveva raggiunto qualche stagione fa, da under 14, la qualificazione alla fase finale della Summer Cup di categoria e ancora ricorda il momento: “Tornare qui mi ha subito dato una sensazione piacevole. Mi sono sentita a casa ed in campo si è visto, anche oggi nei quarti. Sono un’agonista e quando mi trovo in difficoltà cerco di estrarre il meglio dal mio gioco”. Anche contro la forte russa Valentina Ivakhnenko, testa di serie numero 5, le è successo. Indietro 3-5 nel primo set si è rifugiata nel tie-break, vincendolo. Nel secondo set ha operato lo strappo decisivo nel finale conquistando break e passaggio di turno al 12° gioco (7-6 7-5).
Claudia Giovine ha invece tra i trofei di carriera (12 in totale gli ITF vinti) anche quello di Torino e del Nord Tennis, datato 2013 e quando la rassegna era un “semplice” 10.000 $. E’ forse la sorpresa più grande del torneo in corso perché i molti infortuni ne hanno limitato la progressione ad altissimo livello. Tenacia e amore per il tennis la portano però ancora a combattere ed offrire prestazioni come quella della settimana corrente. Oggi successo in due set (6-4 6-4) contro Anastasia Grymalska che sperava di festeggiare in modo diverso il 29° compleanno.
La semifinale della parte bassa del tabellone opporrà invece la giapponese Yuki Naito, altra tennista che arriva dalle qualificazioni ed ha nella grinta e nel diritto i suoi colpi migliori, e la slanciata svizzera Simona Waltert, colpi piatti e rovescio ficcante nel proprio DNA tennistico.
La nipponica ha letteralmente girato un match che pareva perso contro la trentina Angelica Moratelli, che si è portata a condurre 7-5 4-1 con due break. Naito “furiosa” e dopo il cambio campo pronta a rimettere tutto in discussione con aumentata pressione di colpi. La tattica ha subito sortito gli effetti sperati. Primo break recuperato, secondo anche per il 4-4 e il successo nel secondo set al 12° gioco. Nel terzo, sul 3-0 per la Naito, Angelica Moratelli, un po’ scorata per l’occasione persa e con qualche problema al braccio “armato”, si è ritirata lasciando lo step successivo del torneo alla rivale.
Lotta serrata fino al termine, e con andamento ad altalena tra le altre due protagoniste. Waltert avanti di un set (7-5) e di un break nel secondo (3-2). Marfutina reattiva e concentrata per cercare il recupero. Le è riuscito con il pareggio nella seconda frazione (6-3). Nella terza la russa, che è seguita da circa quattro mesi al TC Saluzzo dal maestro Marco Barbero, si è issata sul 3-0. Black out successivo e Waltert nuovamente sugli scudi per il passaggio di turno grazie ad una serie di sei giochi consecutivi conquistati. Domani programma ricco, a partire dalle 11, con le semifinali del singolare (a seguire) e la finale del doppio. Ottima risposta di pubblico nel circolo torinese.

1 commento

Shuzo (Guest) 13-07-2019 01:37

L’articolo sostiene che la Cocciaretto abbia notevoli doti mentali che le consentono nei momenti topici delle partite di tirar fuori qualcosa in più. Queste sono sicuramente le doti dei campioni.
Se è veramente così, Elisabetta ha buone chance di diventare una buona giocatrice come minimo.
Intanto è stata sicuramente una scelta giusta quella di farla passare con un anno di anticipo al circuito professionistico invece di farle “sprecare” un anno tra le juniores. I giovani giocatori vanno preparati a vincere a livello professionistico e non sempre la strategia migliore è quella di tenerli fino alla fine nel circuito juniores. Anche questo è un indizio di come oggigiorno le nuove leve in Italia siano seguiti molto meglio rispetto al passato.

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