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Pablo Andujar: le favole nel tennis esistono

17/04/2018 08:57 19 commenti
Pablo Andujar nella foto
Pablo Andujar nella foto

Quando gli infortuni non ti danno pace, gli interventi si ripetono e non si risolve nulla, i migliori anni sportivi sembrano alle spalle e nuovi successi francamente irrealizzabili, lo spettro del ritiro per un atleta si fa sempre più largo mentre la luce sul palcoscenico sembra spegnersi: dev’essere quello che ha pensato negli ultimi anni il tennista spagnolo Pablo Andujar, giocatore dal buon braccio ma assai sfortunato, bersagliato dagli infortuni e che difficilmente avrebbe potuto immaginare un ritorno prorompente come quello vissuto nelle ultime settimane, una vera e propria favola tennistica.

Interventi al gomito che lo avevano fatto precipitare oltre il numero 1800 del ranking, lui classe ’86 vincitore di 3 tornei nel circuito maggiore (vanta anche terzi turni Slam più 4 finali perse sempre in singolare) e arrivato a un best ranking di numero 32 della classifica ATP nel luglio del 2015: quando però l’orizzonte sembrava nerissimo, Andujar si è saputo rialzare, grazie a una forza di volontà tremenda che l’ha salvato dal ritiro dall’attività agonistica nei periodi più difficili.
Una striscia vincente incredibile, esplosa prima con la vittoria challenger di Alicante e poi addirittura con il titolo a Marrakech (il quarto in carriera), il terzo in terra africana (per lui infatti la doppietta a Casablanca nel 2011/12 più il successo a Gstaad nel 2014): una storia bellissima, che fa bene al tennis e ai suoi appassionati, con una vittoria che non premiava un giocatore tanto indietro in classifica (prima di Marrakech Andujar stazionava al numero 355) dalla vittoria di Lleyton Hewitt nel 1998 ad Adelaide, con l’australiano che in quel momento si faceva largo fra i grandi e conquistava il torneo da numero 550 al mondo.
3 operazioni al gomito non hanno distrutto la voglia di tennis dello spagnolo: “Già nessuno si ricordava di me, però io continuavo a crederci. È la ricompensa del lavoro fatto nell’ombra” – parole colme di significato che Andujar ha rilasciato dopo questa dolce vittoria, perché lui mentre tutti lo davano per finito ha continuato a crederci e sperare nel più forte dei comeback.

Una favola tennistica, che ci riconcilia con il mondo dello sport: immaginate per un attimo le sensazioni provate dallo spagnolo nativo di Cuenca quando mette a segno l’ultimo punto nella finale contro il britannico Kyle Edmund. Non mollare mai direbbe qualcuno, perché se c’è una cosa che nello sport ripaga sono i sacrifici, che ti portano a migliorare, a crescere, tanto come uomo quanto come sportivo: e tante volte il premio, la ricompensa, arriva e ha un sapore buonissimo.


Alessandro Orecchio


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19 commenti. Lasciane uno!

pallettaro (Guest) 18-04-2018 09:26

@ Haas78 (#2080994)

Ma l’ho detto alla prima riga. Se dico che non ho l’infallibilità papale cosa significa?
Che ho fallito. Più di così che devo fare? Andare sul Golgota?
Detto questo, senza fare finta di non capire, quello che ha fatto Andujar, con i suoi infortuni pregressi, ha del miracoloso, come da titolo dell’articolo di Orecchio.
Se tu, o altri avevate previsto questo, mi fa piacere, ne capite più di me. Se invece non lo avevate previsto allora sian tutti nella stessa barca e ci divertiamo a commentare, giustamente facendo anche frasi più calcate, espressioni più colorite, altrimenti faremmo i notai.

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pallettaro (Guest) 18-04-2018 09:22

@ Amatore di quarta (#2081058)

All’epoca lo sembrava. Non certo dal punto di vista tecnico, bensì da quello fisico.
Come riporta anche questo articolo si è trattato quasi di un miracolo una ripresa così consistente dello spagnolo.
Quindi c’è poco da sorridere o da fare i furbetti da tastiera.
Brian Baker, ottimo giocatore americano che certamente non conosci, tempestato dagli infortuni, non è riuscito a fare quello che ha fatto Andujar ed è quasi un ex giocatore a livello di singolo anche si disputa ancora il doppio. Quindi quando si dice ex giocatore non si parla del livello tecnico, si parla d’altro.
Non è che bisogna stare a spiegare tutto per filo e per segno solo perché qui i bambini non capiscono….
Detto questo, come da mio post auto ironico non ho il dono della infallibilità papale. Se tu la hai o se hai vinto il Roland Garros sono contento per te.

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Amatore di quarta (Guest) 18-04-2018 08:13

@ pallettaro (#2080868)

Perdonami se sorrido ……..hai definito tu o sbaglio Andujar ex giocatore?…….ma forse mi sbaglio e non saprò leggere. Senza polemica comunque. Buon tennis

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Haas78 (Guest) 17-04-2018 22:41

@ pallettaro (#2080631)

Scusami, di solito leggo spunti interessanti dai tuoi interventi, e te l’ho confermato, stante il fatto che non interagisci in maniera biunivoca con gli altri, ovvero non sei molto aperto alle opinioni altrui.
Non sarebbe male ammettere, come succede a tutti, di aver detto per una volta una boiata, al posto di rispondere, con argomentazioni pur fondate, sviando il discorso e quello che si è detto in precedenza.
Il dialogo è fatto di più partecipanti, il monologo che vuole l’assenso degli altri è un’altra cosa, almeno sembra emergere questo

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mitch (Guest) 17-04-2018 19:58

Grande Pablo!

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pallettaro (Guest) 17-04-2018 18:32

@ Amatorediquarta (#2080685)

Tu che hai vinto il Roland Garros dovresti almeno saper leggere.
Chi ha detto il contrario?
Ho detto che Andujar è scarso? Ho solo detto che non ha ancora tante cartucce da sparare avendo 32 anni ed una manata di operazioni alle spalle.
Shapovalov ha molte cartucce ancora da sparare, Andujar ne avrà un pochino di meno, oppure no? Hanno la stessa età?
Dico semplicemente, ma anche contrariamente a quanto tu pensi di aver capito, che Andujar con tutti i suoi limiti fisici ha addomesticato un buon numero di tennisti di vario livello e tipo di gioco. Lasciando un set solo a Valutin in tutto il torneo. Lasciando 2 giochi ad Arnaboldi.
Quindi stai sereno.

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Amatorediquarta (Guest) 17-04-2018 15:35

@ pallettaro (#2080631
Non si vince un torneo Atp 250 semplicemente perché si spara qualche cartuccia: questa è una visione semplicistica di chi il tennis non solo non lo ha mai giocato ma non lo ha mai visto. Andujar era reduce dalla vittoria di un Challenger ed ha vinto meritatamente un 250 ( con un entry List non trascendentale ). Ma ciò che più conta è che questo giocatore, al di là dei problemi fisici , che spero per lui siano passati, oltre ad essere stato numero 32 del mondo, sulla terra valeva certamente i primi 15 del mondo. Andujar non è certamente stata una meteora del tennis. Giocatore continuo e dai risultati costano che gli hanno consentito classifica e soldi. Non può non considerarsi questo nelle analisi di un giocatore, che risolti i suoi problemi fisici può ancora dire la sua per due o tre stagioni avendo 32 anni. Le cartucce le spara Karlovic a 39 anni e forse ( mi costa dirlo) il nostro Paolino Lorenzi

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Losvizzero 17-04-2018 15:20

La salute è la cosa più importante nello sport e non solo, contento per lui

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pallettaro (Guest) 17-04-2018 14:47

@ makko (#2080384)

Intanto, a differenza di Papa Francesco, sono fallibile.
Detto questo di solito ragiono per paradossi perché aiutano a capire tutte le cose. Tuttavia non aiuta una valutazione che diventa relativa su un punto fermo che al momento, come i fatti hanno dimostrato, non avevamo.
Intanto il livello di Andujar. Ex top 40 di ottimo livello su terra poteva esprimere ancora qualche cartuccia oppure andare verso un sostanziale buen ritiro. Ha prevalso la seconda, quasi fosse un miracolo (ma basta molto meno a smentirmi).
Allo stesso tempo il livello di Travaglia non è ancora definito, bensì altalenante.
E qui il mio paradosso è questo.
Possibile che un ex giocatore, inteso sul piano fisico, come Andujar, non era battibile in Marocco? Nemmeno ad Alicante?
Par strano, ma è così. E, con i dovuti onori verso l’ottimo spagnolo, non è bel segnale per il livello del tennis contemporaneo.

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Alecon (Guest) 17-04-2018 14:25

Grande forza di volontà, grande presenza atletica e agonistica in campo. Incarna al meglio le caratteristiche tipiche del tennis spagnolo. Tecnicamente non è un tennista di altissimo livello, ce n’è una marea meglio di lui, ma per il resto è un fuoriclasse.

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-1: Marcus91
Il duca (Guest) 17-04-2018 13:48

Andujar è uno dei pochi giocatori capace di neutralizzare col suo rovescio il dritto del miglior Nadal, veramente un ottimo giocatore.

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makko (Guest) 17-04-2018 12:46

Scritto da Tennisaddicted

Scritto da makko

Scritto da pallettaro
Il punto su cui mi soffermerei riguarda essenzialmente l’aspetto tecnico e tattico.
Diversamente da chi sosteneva che le vittorie in tarda età sono dovute solo ad un affinamento atletico (resistenza, corsa, forza fisica) mi sento di poter affermare che in realtà, oltre alla necessaria salute fisica, incide in maniera prevalente il tennis.
Le nuove leve, seppur ottime e con validità tecnica a sostegno, non hanno un ventaglio di opzioni adeguato al tennis di qualche anno fa.
Andujar mezzo sano, fermo da anni, ha messo in fila tanti giovanotti di varia classifica, di diversa caratura tecnica e di differente tipologia di gioco.
Non è mistero in ogni caso che un Nadal logoro ed un Federer piuttosto attempato si sono spartiti gli slam del 2017 e 2018, ossia gli ultimi 5 disputati.
E per batterli sul serio occorre che siano belli rotti.
La discriminante è, per vincere, ancora una volta il tennis.

Le tue sono disanime che seguo con grande attenzione perché è evidente che “ne sai” ma proprio per questo ricordo benissimo il tuo de profundis con tanto di lapide verso Andujar dopo la partita con Travaglia Quito

Da curioso cronico ho riletto il post di pallettaro dopo il match Travaglia-Andujar di Quito e per la verità non era un de profundis a Andujar ma solo la considerazione che Travaglia aveva vinto con fatica contro un “quasi ex-giocatore”. È evidente che due mesi fa Andujar aveva lo stesso “tennis” (tecnica e tattica) di ora ma che gli mancavano le doti atletiche. Se vince adesso è perché ha messo a posto anche queste, quindi quello che scrive oggi pallettaro è sbagliato, nel tennis serve tutto.

Posso dirti che quel giudizio mi fece molto effetto proprio perché allora lo spagnolo mi apparve tutt’altro che in disarmo sul piano atletico è che, a mio parere, la vittoria di Travaglia fu una vittoria vera conseguita si’ su un giocatore con “lavori in corso” ma tutt’altro che un “quasi ex goocatore”. Dopo di che la sua poteva anche essere un’opinione più centrata della mia, tanto che non la confutai, na oggi sono rimasto molto sorpreso nel leggere il commento a cui ho replicato.

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+1: il_sempreverde
Tennisaddicted (Guest) 17-04-2018 12:28

Scritto da makko

Scritto da pallettaro
Il punto su cui mi soffermerei riguarda essenzialmente l’aspetto tecnico e tattico.
Diversamente da chi sosteneva che le vittorie in tarda età sono dovute solo ad un affinamento atletico (resistenza, corsa, forza fisica) mi sento di poter affermare che in realtà, oltre alla necessaria salute fisica, incide in maniera prevalente il tennis.
Le nuove leve, seppur ottime e con validità tecnica a sostegno, non hanno un ventaglio di opzioni adeguato al tennis di qualche anno fa.
Andujar mezzo sano, fermo da anni, ha messo in fila tanti giovanotti di varia classifica, di diversa caratura tecnica e di differente tipologia di gioco.
Non è mistero in ogni caso che un Nadal logoro ed un Federer piuttosto attempato si sono spartiti gli slam del 2017 e 2018, ossia gli ultimi 5 disputati.
E per batterli sul serio occorre che siano belli rotti.
La discriminante è, per vincere, ancora una volta il tennis.

Le tue sono disanime che seguo con grande attenzione perché è evidente che “ne sai” ma proprio per questo ricordo benissimo il tuo de profundis con tanto di lapide verso Andujar dopo la partita con Travaglia Quito

Da curioso cronico ho riletto il post di pallettaro dopo il match Travaglia-Andujar di Quito e per la verità non era un de profundis a Andujar ma solo la considerazione che Travaglia aveva vinto con fatica contro un “quasi ex-giocatore”. È evidente che due mesi fa Andujar aveva lo stesso “tennis” (tecnica e tattica) di ora ma che gli mancavano le doti atletiche. Se vince adesso è perché ha messo a posto anche queste, quindi quello che scrive oggi pallettaro è sbagliato, nel tennis serve tutto.

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makko (Guest) 17-04-2018 11:00

Scritto da pallettaro
Il punto su cui mi soffermerei riguarda essenzialmente l’aspetto tecnico e tattico.
Diversamente da chi sosteneva che le vittorie in tarda età sono dovute solo ad un affinamento atletico (resistenza, corsa, forza fisica) mi sento di poter affermare che in realtà, oltre alla necessaria salute fisica, incide in maniera prevalente il tennis.
Le nuove leve, seppur ottime e con validità tecnica a sostegno, non hanno un ventaglio di opzioni adeguato al tennis di qualche anno fa.
Andujar mezzo sano, fermo da anni, ha messo in fila tanti giovanotti di varia classifica, di diversa caratura tecnica e di differente tipologia di gioco.
Non è mistero in ogni caso che un Nadal logoro ed un Federer piuttosto attempato si sono spartiti gli slam del 2017 e 2018, ossia gli ultimi 5 disputati.
E per batterli sul serio occorre che siano belli rotti.
La discriminante è, per vincere, ancora una volta il tennis.

Le tue sono disanime che seguo con grande attenzione perché è evidente che “ne sai” ma proprio per questo ricordo benissimo il tuo de profundis con tanto di lapide verso Andujar dopo la partita con Travaglia Quito

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pallettaro (Guest) 17-04-2018 10:30

Il punto su cui mi soffermerei riguarda essenzialmente l’aspetto tecnico e tattico.
Diversamente da chi sosteneva che le vittorie in tarda età sono dovute solo ad un affinamento atletico (resistenza, corsa, forza fisica) mi sento di poter affermare che in realtà, oltre alla necessaria salute fisica, incide in maniera prevalente il tennis.
Le nuove leve, seppur ottime e con validità tecnica a sostegno, non hanno un ventaglio di opzioni adeguato al tennis di qualche anno fa.
Andujar mezzo sano, fermo da anni, ha messo in fila tanti giovanotti di varia classifica, di diversa caratura tecnica e di differente tipologia di gioco.
Non è mistero in ogni caso che un Nadal logoro ed un Federer piuttosto attempato si sono spartiti gli slam del 2017 e 2018, ossia gli ultimi 5 disputati.
E per batterli sul serio occorre che siano belli rotti.
La discriminante è, per vincere, ancora una volta il tennis.

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+1: ste.nirvana, Marcus91
aureliriccardo 17-04-2018 10:30

È bello che ancora una volta età, ranking, infortuni e altro non contino nulla di fronte alla motivaizone di giocare!

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+1: il_sempreverde, Marcus91
Cristian 17-04-2018 10:24

Grande uomo grande cuore grande testa vamos pablo

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Elio 17-04-2018 09:24

Grande esempio di uno che… non molla mai ❗ … 😉

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Leo92 (Guest) 17-04-2018 09:14

Bravissimo grande forza di volontà complimenti

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