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John Isner: un trionfo 1000 volte meritato

04/04/2018 08:36 5 commenti
John Isner nella foto
John Isner nella foto

Il successo di John Isner nel Masters1000 di Miami fa già parte delle statistiche del tennis ma con Big John che alza al cielo un trofeo tanto importante e desiderato è andata in paradiso un’intera classe di giocatori. È vero che abbiamo vissuto e viviamo un’epoca d’oro del tennis con campioni di caratura assoluta, con i Big5 che si sono spartiti tornei del Grande Slam a ripetizione ma è pur vero che ci sono sempre stati tennisti che hanno continuato a remare nonostante continue sconfitte e che non hanno mai perso la voglia di lottare e cercare il loro personale posto al sole. E a Miami Isner…lo ha trovato.

Isner è il classico ottimo giocatore, forse non potrà essere definito un campione assoluto ma è uno che a tennis ci sa giocare, e anche bene: Alexander Zverev in finale, Del Potro in semi, Chung nei quarti, Cilic negli ottavi, più Youzhny e Vesely, una settimana d’oro a Miami ma che non deve stupire più di tanto. È stato il suo primo Masters1000 ma la carriera dell’americano è di quelle da invidiare e desiderare: nuovamente in top10 lo statunitense classe ’85 nativo di Greensboro in carriera ha raggiunto tanti traguardi, con i suoi 13 titoli vinti nel circuito ATP, i quarti di finale a New York nel 2011, gli ottavi a Melbourne e Parigi in diverse occasioni anche se verrà ricordato dagli amanti delle statistiche soprattutto per aver disputato e vinto la più lunga partita di tennis di sempre, nel tempio di Wimbledon, quando nel 2010 ci vollero tre giorni (dal 22 al 24 giugno) e 11 ore e 5 minuti per sconfiggere il francese Mahut, in un match irripetibile e portato a casa solo per 70-68 al quinto e decisivo set. Roba da fantascienza, roba da annali del tennis e da raccontare ai nipoti. Curiosamente proprio a Wimbledon non ha mai avuto troppa fortuna, raggiungendo al massimo il terzo turno nonostante un servizio esplosivo a disposizione scatenato da 208 cm d’altezza (per 108 kg).
Un gigante buono della racchetta e amato dai colleghi: non sorprendono in tal senso le parole del finalista Zverev battuto a Miami, che nel discorso di premiazione post match lo ha ringraziato per avergli insegnato a giocare a tennis. Avrà esagerato un pizzico il tedesco NextGen ma è stato il suo personale e condivisibile modo di rendere i giusti onori all’americano.
Un tennista abile nel gioco di volo e con una mobilità impensabile per uno della sua stazza: la partita che mi impressionò di Isner ci porta in Davis, nel 2012, quando in Svizzera e contro sua maestà Roger Federer nel primo turno sorprende il Re e il mondo tennistico intero sconfiggendo l’elvetico in 4 set e dimostrando una mobilità impressionante. Lì ho capito che Isner era sì un gigante ma che sul campo da tennis sapeva diventare estremamente rapido e agile.


Alessandro Orecchio


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5 commenti

Rafael (Guest) 04-04-2018 23:57

Ragazzi quest anno torna roddick a Wimbledon e agli su open con wild card… saranno cavoli amari per tutti… si sta preparando per fare un anno jolly come ha dichiarato alla bbc… senza pensare alla classifica

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Sato (Guest) 04-04-2018 22:42

E vincerà ancora, con quel servizio ingiocabile che si ritrova, tanto più per la mancanza nel circuito di ribattitori di livello come erano Djokovic e Murray ai bei tempi…

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ilpallettaro (Guest) 04-04-2018 10:19

@ Pollicino (#2069773)

bastasse essere corretti per vincere un 1000, il mio amico Gigi del circolo sotto casa avrebbe vinto gli USA open.

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Silvennis (Guest) 04-04-2018 09:38

Isner…risen!!!

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+1: poveri noi
Pollicino (Guest) 04-04-2018 08:53

Quel che fa piacere del successo di Isner a Miami è che proprio a tutti ha fatto piacere.
Quando uno è corretto in campo, raccoglie frutti. Sempre.

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+1: Ken_Rosewall, Giuseppespartano
-1: Luca Martin