Corinna Dentoni vuol tornare grande. “Il mio obiettivo è giocare nuovamente un torneo dello slam”

05/12/2016 11:37 27 commenti
Corinna Dentoni, 27 anni di Pietrasanta
Corinna Dentoni, 27 anni di Pietrasanta

“La mia passione per il tennis è nata proprio nel momento in cui mi hanno messo la racchetta in mano per la prima volta, mi sono subito appassionata a questo sport, come un colpo di fulmine. Da piccola non ho mai avuto grandi allenatori, mi arrangiavo a giocare con le amiche o da sola contro il muro e giocando molti piccoli tornei mi sono fatta le ossa”. Così ha avuto inizio la storia con il tennis di Corinna Dentoni, 27enne di Pietrasanta, piccola cittadina nel lucchese. Da allora la tennista toscana ne ha fatta di strada, raggiungendo nel giugno del 2009 la posizione n°132 della classifica Wta ed entrando per ben due volte nel tabellone principale del Roland Garros. Ora, dopo qualche anno in cui Corinna non ha attraversato un periodo felicissimo a livello sportivo, è pronta a tornare ai livelli che ha già raggiunto in passato.

Ciao Corinna, traccia un bilancio del tuo 2016 tennistico. Sei soddisfatta o avresti potuto e voluto fare di più?

Diciamo che questa ultima parte di stagione è andata meglio, mi sento bene, sono più in forma. Purtroppo non ho avuto i risultati che mi aspettavo, ma da quando ho iniziato la collaborazione con Luca mi sento in miglioramento.



Attualmente da chi sei seguita? Su quali aspetti del tuo tennis avete lavorato maggiormente nell’ultimo periodo?

Mi sto allenando con Luca Ottavi, un ragazzo giovane con grande voglia di imparare e crescere con me, questi ultimi mesi abbiamo lavorato parecchio sul diritto e servizio e variare di più il gioco. La cosa che più mi piace di lui è la passione che mette ogni giorno sul nostro lavoro.



Hai attraversato un periodo difficile che ti ha quasi spinto a lasciare il tennis. Come sei riuscita a reagire e superare il momento no e a tornare in campo motivata e concentrata?

Come dicevo prima il tennis è sempre stata la mia passione, i momenti negativi nella vita di uno sportivo ci sono sempre, l’importante è imparare ad accettarli e credere sempre in se stessi. Mi piace lottare in campo e competere, mi fa sentire viva e mi dà tanta carica nella quotidianità.



Quanto influisce l’aspetto mentale nella carriera di una tennista?

L’aspetto mentale è fondamentale nel tennis. Prima e durante una partita si provano tantissime emozioni diverse, ci sono pensieri negativi e positivi; chi secondo me riesce a mantenere alta la concentrazione e focalizzata nella giusta direzione, ha più probabilità di vincere. Il livello medio nei tornei si è alzato, non ci sono più giocatrici “scarse”, quindi i piccoli aspetti mentali fanno la differenza.



A livello internazionale hai vinto solo sulla terra battuta. La consideri la tua superficie preferita?

Non la considero la mia superficie preferita. Ho vinto anche molte partite sul veloce e infatti la superficie che prediligo è il play it, sono una giocatrice a cui piace dominare la partita e le superfici veloci mi aiutano in ciò.



Se non avessi avuto fortuna nel tennis, cosa ti sarebbe piaciuto fare?

Mi piace lo sport, quindi credo che avrei comunque provato una carriera in questo ambito. Ho praticato per molti anni la ginnastica artistica quando ero bambina, ma nel momento in cui mi sono trovata davanti ad un bivio ho scelto il tennis.



Sei fidanzata con il tennista Roberto Marcora. Quanto è difficile conciliare vita privata e impegni internazionali?

Per noi il tennis è molto importante e purtroppo, o per fortuna, non durerà per sempre, quindi ci rispettiamo molto sotto il punto di vista lavorativo. Allenandoci entrambi al tennis Milano, però, abbiamo la possibilità di vederci anche durante il giorno e avere lo stesso staff.



Sei anche una studentessa universitaria. Com’è la vita di una tennista professionista alle prese con lo studio?

Mi sono iscritta quest’anno ad un’università online e frequento Scienze Motorie. Essere iscritta online mi permette di studiare anche quando viaggio, sono felice di questa scelta perché l’argomento mi appassiona molto e in fondo studiare mi è sempre piaciuto.



Qual è la programmazione per le prime settimane del 2017 e gli obiettivi per la prossima stagione?

Onestamente non ho ancora una programmazione, dopo la serie A sarà tutto più definito. L’obiettivo è tornare a giocare i tornei del grande slam.



Speri ancora di poter migliorare il tuo best ranking (n°132 Wta), raggiunto nel 2009, e centrare la top100?

Assolutamente si, non voglio pensare a quello che sono stata, ma concentrarmi nel presente e dare il massimo. Se sarò abbastanza brava allora entrerò nella top100, altrimenti pazienza, potrò comunque dire di essermi divertita.



Qual è il torneo che vorresti giocare almeno un’altra volta, o per la prima volta, nella tua carriera?

Mi piacerebbe moltissimo conquistare il tabellone principale degli Internazionali di Roma.


Antonio Galizia


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27 commenti. Lasciane uno!

Sottile 06-12-2016 15:08

Scritto da Carl
@ Figologo (#1738649)
Curiosità legittima ed interessante.
Non ho un dato analitico completo che arrivi così indietro, però alcuni valori sintetici che aiutano:
– l’età media a cui le attuali top 100 sono entrate in classifica è circa 20 anni e pochi mesi
– l’età media delle attuali top 100 è 25 anni ed 11 mesi
Già questo indica che chi entra in top 100 poi ci sta relativamente a lungo, consentendo poco ricambio a chi vorrebbe entrare.
Ed i posti che si liberano a rotazione non sono tanti, vedi questi altri due dati:
– delle attuali top 100, 14 ci sono da almeno 10 anni senza mai uscirne (salvo poche eccezioni)
– delle attuali top 100 ben 37 ci sono da almeno 5 anni
Come si vede negli ultimi 5 anni i posti liberi a rotazione in cui hanno potuto entrare, e spesso uscire rapidamente, le nuove leve sono solo 63.
Da quel che vedo negli ultimi 5 anni circa 90 sono riuscite ad entrare almeno per poco, di queste si sono confermate appunto in 63.
Statisticamente si può dire che un ingresso non occasionale, ma che dura almeno qualche anno, lo fanno circa una dozzina di giocatrici all’anno.

Amico di fronte a te Rino Tommasi si può mettere da parte :mrgreen:

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Luigi44 (Guest) 06-12-2016 09:09

Secondo me l’unico sogno realizzabile è l’ultimo: conquistare il tabellone principale degli Internazionali d’Italia. Se quest’anno c’è riuscita la Giovine può riuscirci anche lei…

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lallo (Guest) 06-12-2016 09:06

Scopro che è fidanzata con Marcora e immediatamente capisco perchè Marcora (al netto dell’infortunio) non vince più….. buongustaio….. :mrgreen:

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Carl 06-12-2016 00:49

@ Figologo (#1738649)

Curiosità legittima ed interessante.
Non ho un dato analitico completo che arrivi così indietro, però alcuni valori sintetici che aiutano:

– l’età media a cui le attuali top 100 sono entrate in classifica è circa 20 anni e pochi mesi

– l’età media delle attuali top 100 è 25 anni ed 11 mesi

Già questo indica che chi entra in top 100 poi ci sta relativamente a lungo, consentendo poco ricambio a chi vorrebbe entrare.

Ed i posti che si liberano a rotazione non sono tanti, vedi questi altri due dati:

– delle attuali top 100, 14 ci sono da almeno 10 anni senza mai uscirne (salvo poche eccezioni)

– delle attuali top 100 ben 37 ci sono da almeno 5 anni

Come si vede negli ultimi 5 anni i posti liberi a rotazione in cui hanno potuto entrare, e spesso uscire rapidamente, le nuove leve sono solo 63.

Da quel che vedo negli ultimi 5 anni circa 90 sono riuscite ad entrare almeno per poco, di queste si sono confermate appunto in 63.

Statisticamente si può dire che un ingresso non occasionale, ma che dura almeno qualche anno, lo fanno circa una dozzina di giocatrici all’anno.

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radar 06-12-2016 00:08

@ Carl (#1738638)

Tutto giusto 🙂

Ci sono atleti che danno il meglio di sè quando gareggiano da soli e ci sono atleti che, invece, salgono di livello nel confronto con l’altro, si nutrono del piacere e del gusto della sfida e riescono a tirar fuori il 101%.
I primi “sentono” l’avversario e lo patiscono, non riuscendo ad esprimersi come potrebbero.
Anche i secondi “sentono” l’avversario, ma in senso positivo: sono animali da gara, che vivono di adrenalina e si nutrono delle debolezze del rivale di turno.

Per cui sì, dipende da me, ma dipende anche da chi c’è dall’altra parte della rete.
Per questo trovo assurdo che non si capisca, a volte, che non sto giocando contro un muro, ma sto giocando contro un altro individuo che può avere insicurezze e paure.

Si narra che Tilden spesso e volentieri perdesse appositamente il primo set, affinché i match durassero un po’ di più data la sua superiorità; in realtà, come da lui confessato agli amici più intimi, utilizzava il primo set come scuola, per capire e carpire i punti cardine del gioco avversario, per individuarne i punti deboli e lì incunearsi.

Chi si concentra solo su sè stesso e non tiene conto dell’avversario è un giocatore monco, ma si deve, in primis, essere consci della propria determinazione e voglia di arrivare e la si deve coltivare.

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francesco (Guest) 05-12-2016 23:22

Corinna durante il suo apice non è riuscita mai a raggiungere lo step necessario per raggiungere le top100 anzi ha navigato tra 150-200 per 3-4 anni dimostrando che di più non poteva fare. Ormai sono anni che il suo livello è sceso ai 10 mila quindi le top100 sono un’utopia secondo me.

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Shuzo (Guest) 05-12-2016 23:00

Non ho mai visto giocare la Dentoni, ma ho letto che avrebbe molto talento. Se è veramente così, se ha veramente un gran potenziale, 27 anni non sono troppi per arrivare tra le top 100. Basta pensare ai casi di Vanni e Lorenzi.
Il punto è che non basta avere un gran potenziale, è necessario anche avere uno staff all’altezza, in grado di prepararti a dovere per affrontare il circuito professionistico. Dice di aver trovato un giovane allenatore con una gran voglia di imparare. Quindi anche lui si deve formare. Se Vanni e Lorenzi sono arrivati tardi è stato proprio perché solo in età avanzata hanno trovato uno staff all’altezza. A questo punto mi chiedo: “Quanto tempo avrà bisogno questo Luca Ottavi per arrivare a preparare a dovere la Dentoni per il circuito professionistico?”

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Shuzo (Guest) 05-12-2016 22:57
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Luciano.N94 05-12-2016 22:37

Scritto da Gaz
@ Tedd94 (#1738607)
Ma per favore.
Sono passati 7 anni,e’un’altra atleta,aveva un’altra freschezza.
Non vince nemmeno à Solarino ed e’soddisfatta dei risultati recenti e poi parla di obbiettivi irraggiungibili come top 150.
PERPLESSITA’DILAGA NEL MIO SPAZIO CIRCOSTANTE

Irragiungibili magari per te,ti consiglio di vedere i risultati della Dentoni quando è in forma ed in fiducia,è capace di far fuori tutte nei 10k.Non vedo perchè non possa essere lo stesso nei 25k in su.Era fisicamente un’altra atleta,il fisico può anche sparire però il talento rimane.Ricordatelo.

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Luca Martin (Guest) 05-12-2016 22:00

A fine anno TUTTE E TUTTI hanno grandi propositi…
Corinna (bellissima ragazza), quando l’ho vista giocare, mi e’ sempre sembrata troppo leggera, senza qualita’ muscolari come la forza.
Tecnicamente non so se ha qualche carenza, fisicamente dovrebbe fare un grosso balzo in avanti.

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Phoedrus (Guest) 05-12-2016 22:00

@ radar (#1738628)

Possiamo vederla anche in altro modo.
Ci provo, ma se non ci riesco la cosa piu’ importante e’ divertirmi.
In effetti ci sta. Perche’ vivere il tennis come uno stress, come una imposizione, senza sorriso?
Ovviamente e’ facile dire che si gioca per divertirsi quando, come Schiavo, hai vinto uno slam e sei stata in top 10.

Altro particolare non trascurabile, non detto: non solo divertirsi, ma anche guadagnare soldi.
Sono questi i motivi principali del tennista.

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Figologo (Guest) 05-12-2016 21:25

Sarebbe interessante sapere quante giocatrici sono entrate nelle 100 dal 2006 a oggi.

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Carl 05-12-2016 20:32

Scritto da radar
L’intelligenza c’è, Corinna sa bene quanto pesino testa e motivazioni.
Serve però la fame, la voglia di farcela a tutti i costi: quando leggo “voglio la top100, ma se non ci riuscirò pazienza”, non è esattamente quello che intendo con convinzione assoluta.
Sono solo parole, poi bisogna dimostrarlo sul campo tutti i giorni col giusto entusiasmo, ma mi sarebbe piaciuto leggere “voglio la top100 e so di valerla”: la grinta nasce dalle parole, dall’atteggiamento e dalla fiducia incrollabile in sè stessi.

Quasi giusto. Quasi.

Il problema è che sembra che ci si dimentichi che il tennis è sport di competizione, non di prestazione.

In uno sport di prestazione, ad esempio nuoto, atletica, etc. se mi prefiggo un traguardo, dipenderà solo da me raggiungerlo o meno, e se ho le doti naturali, le coltivo con l’allenamento e sono determinato, al limite monomaniacale, posso anche arrivarci: se mi pongo il traguardo di saltare in alto 2 metri o più, ho il fisico, le doti di coordinazione ed esplosività, un fior di allenatore e e non lesino sacrifici ed allenamenti, posso anche farcela, e se non ce la faccio dipende solo da me (e comunque ce la fanno solo in pochissimi).

Nel tennis NON dipende solo da me, dipende da quelle altre mille e duemila assatanate che vogliono la stessa cosa, non basta essere brava, molto brava, bisogna essere PIU’ brava (o bravo) delle altre, degli altri. E loro non ci stanno!

Sopratutto quando si è a livelli molto lontani dai migliori, non si ha neanche la percezione di quanto grande sia la differenza che ci separa dalla vetta.

Se corro i cento piani in 10,9 so di essere 1 secondo più lento dei top mondiali.
Nel tennis mi renderò conto di quanto sono più “scarso” solo quando sbatterò il naso contro l’avversario, ma il più delle volte la differenza di categoria è talmente grande che neanche posso confrontarmi, e si perde il senso della misura.

Chissà se la tedesca che ha vinto 8 o più tornei ITF 10000 di fila ad Hammamet pensa di essere pronta per la top 100 o top 10, o si rende conto della distanza che ancora la separa.

Mi allaccio ad un discorso fatto qui da qualcuno parlando di Fed Cup, che diceva che sarebbe sbagliato nel prossimo incontro con la Slovacchia schierare le nostre giovani (Paolini, Pieri) contro Cibulkova, perchè così si demotiverebbero.
Non la penso così, la Fed Cup è una delle pochissime occasioni dove ci si può confrontare con avversarie di classe nettamente superiore, ed è una occasione preziosissima per rendersi conto di quanto si è lontani (o vicini) ai massimi livelli.

Capire quanto grande è il divario sarebbe un ulteriori stimolo per migliorare, se si ha la giusta spinta. E se poi si scoprisse che non è poi così grande come temuto, questo darebbe ancora più carica.

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Carl 05-12-2016 19:24

Se bastassero la voglia e le motivazioni, nei primi 100 ci sarebbero almeno 2000 giocatori.

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pallettaro (Guest) 05-12-2016 18:49

Massimo rispetto e stima.
Bel tennis, forse poco pesante.
Ma questa intervista mi lascia veramente interdetto.
Prime 100? 🙄

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radar 05-12-2016 18:34

L’intelligenza c’è, Corinna sa bene quanto pesino testa e motivazioni.

Serve però la fame, la voglia di farcela a tutti i costi: quando leggo “voglio la top100, ma se non ci riuscirò pazienza”, non è esattamente quello che intendo con convinzione assoluta.
Sono solo parole, poi bisogna dimostrarlo sul campo tutti i giorni col giusto entusiasmo, ma mi sarebbe piaciuto leggere “voglio la top100 e so di valerla”: la grinta nasce dalle parole, dall’atteggiamento e dalla fiducia incrollabile in sè stessi.

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Gaz (Guest) 05-12-2016 16:54

Scusate ho appena letto meglio il testo,SE SARO’BRAVA ENTRERO’NELLE 100
O ha detto questo tanto per accondiscendenza verso l’intervistatore oppure se e’seria credo dovrebbe essere…….
.

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Gaz (Guest) 05-12-2016 16:38

@ Tedd94 (#1738607)

Ma per favore.
Sono passati 7 anni,e’un’altra atleta,aveva un’altra freschezza.
Non vince nemmeno à Solarino ed e’soddisfatta dei risultati recenti e poi parla di obbiettivi irraggiungibili come top 150.
PERPLESSITA’DILAGA NEL MIO SPAZIO CIRCOSTANTE

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Tiziano p (Guest) 05-12-2016 16:25

Dopo tutti questi anni a brancolare nel buio, trovo difficile tornare in alto….ma mai dire mai

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Tedd94 (Guest) 05-12-2016 15:57

Io credo che invece possa tornare attorno alla posizione n°150. Come dice lei, nello sport le motivazioni e l’aspetto mentale sono tutto, quindi se ha recuperato voglia di allenarsi e tornare a competere potrà togliersi altre soddisfazioni.

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Luciano.N94 05-12-2016 15:46

Io invece credo che Corinna possa tornare ai livelli del 2009.Ancora ha 27 anni,non è che il talento si perde,può mancare la continuità in modo definitivo,però questo accade alle trentenni.Basta una preparazione di 3 mesi a livello di gioco e fisico e vedete come ce la ritroveremo in Top100.E non solo come avversaria in campo,ma la ritroveremo a battersi il titolo di giocatrice più bella con Ana,Genie e Masha.Per me vincerebbe la nostra,ha la classica bellezza femminile che troviamo in Italia.

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cataflic (Guest) 05-12-2016 15:36

Il solito articolo di Corinna di fine anno….da lunedì smetto di fumare…. 😈 😆

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The Magician Santoro (Guest) 05-12-2016 15:33

non è mai troppo tardi.. nel tennis come si sa basta fare 2-3 buoni risultati in un paio di mesi e tutta la stagione può prendere una direzione ottima!!
Però in lei non vedo questa fame di risultati.. è la classica tennista che se fa un ottimo torneo si appaga e non ha più la fame agonistica per disputare i tornei successivi

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Kikko (Guest) 05-12-2016 13:04

Anch’io credo che difficilmente Corinna possa rientrare nei primi 200 wta, ma la speranza è l’ultima a morire..

P.s.
Pinny hai ragione, è troppo bella

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fabio (Guest) 05-12-2016 12:42

E se anche fosse il solo partecipare ad un torneo dello Slam vorrebbe dire tornare grande?Mah

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Dragan 05-12-2016 12:24

Forza Corinna! Obiettivo realistico tornare almeno nelle 300

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Mithra 05-12-2016 12:07

Premetto che auguro a Corinna tutto il bene possibile ma onestamente credo che il suo treno tennistico sia passato.
La Dentoni l’anno prossimo avrà 28 anni e sono ormai 4-5 stagioni che annaspa tra 250 e 500 Wta per cui non si può parlare di un’annata storta o piena di infortuni.
Quando giunse nelle top150 non riuscì a fare l’ulteriore step x passare a livello di tornei Wta ed alla fine probabilmente presa dallo sconforto ha fatto addirittura un passo indietro ritornando nei 10K. 🙄

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