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Diario da Roehampton – Day 5

25/06/2016 08:00 8 commenti
Diario da Roehampton - Day 5
Diario da Roehampton - Day 5

Dopo aver saltato un giorno, ieri, dove c’erano stati 3 incontri, neanche terminati, dei quali non avevo visto neanche un 15, torno a raccontarvi quanto visto oggi in quel di Roehampton.

Ultimo giorno di qualificazioni, sono arrivato lì, più che puntuale, alle 10.50, per poi vedere slittare il match di Fabbiano prima alle 12, poi alle 13, poi alle 14, poi cambiato di campo e messo a seguire di Paszek-Hlavackova e del doppio Skugor/Moser vs Corrie/Salisbury sul campo 11: attesa infinita. Ho approfittato della lunga attesa, però, per vedere tanti incontri interessanti: mi son messo subito tra il campo 6 e il campo 7, dove giocavano alla mia sinistra Fratangelo – Krajicek, interrotta ieri sul punteggio di 2 set a 0 per Bjorn e 3-3 nel terzo, e alla mia destra Safwat – Lamasine, due delle sorprese più grandi di queste qualificazioni. Krajicek dopo aver giocato 120 games tra martedì e mercoledì era arrivato morto al match di ieri, e prima della sospensione era stato massacrato da Fratangelo: alla ripresa, però, dopo aver salvato un complicato ottavo gioco, otteneva il break nell’undicesimo game rispondendo molto bene e approfittando di un errore grossolano sulla palla break di Bjorn, chiudendo poi il set nel gioco successivo. Dopo un veloce scambio di break ad inizio del 4° parziale, Fratangelo ha iniziato a comandare con regolarità gli scambi da fondo e Krajicek in difesa ha potuto fare ben poco: il break è stato solo questione di minuti, e Bjorn ha poi vinto il quarto e decisivo parziale per 6-3, chiudendo con una bella palla corta sulla quale Krajicek è solo arrivato, ma, non riuscendo a mandarla dall’altra parte della rete, ha continuato la propria corsa per abbracciare l’amico e congratularsi con lui per la vittoria.

Discreto livello anche nel campo affianco, con Safwat un pochino meglio al servizio ma Lamasine molto superiore da fondo con entrambi i fondamentali, ed abile a prendersi diversi punti a rete: anche qui c’è stato uno scambio di break ad inizio match e poi tutti games comandati dal giocatore al servizio. Nell’ottavo game, però, il francese con 2 jolly in risposta e approfittando di un doppio fallo dell’egiziano va subito 0-40 e, dopo due occasioni sfumate, alla terza prende il break con una risposta fortunosa che coglie di sorpresa, visto il cattivo rimbalzo, Safwat. Intanto sul campo 3 andava in scena un match tra due delle più interessanti promesse del tennis moderno, Nishioka contro Halys: negli scambi che ho visto io la superiorità del francese sembrava netta, ma il punteggio finale, a causa dei tanti errori di Quentin, è stato tutt’altro. Dopo un primo set lottato, al tie break Nishioka si è limitato a rimandare la palla nell’altro campo, e poi Halys combinava di tutto, sparando rovesci a rete, dritti fuori di un paio di metri, e, per la gioia dei tanti tifosi asiatici presenti Yoshihito ha vinto il primo parziale. Ho visto anche qualche game di Sijsling-Mertens, e l’olandese è uno dei giocatori che mi ha più impressionato in queste qualificazioni, siccome è solido al servizio, aggressivo nei momenti giusti, molto tranquillo in campo: non credo che Vesely sia molto contento di aver pescato lui come qualificato.

Sul campo 11, intanto, andava in scena una delle partite più rocambolesche che io abbia mai visto, col fratello di Fabbiano, Gorietti e anche Thomas stesso che si affacciavano molto spesso ed erano sbalorditi da quanto stesse accadendo: dopo circa 1h e 30 minuti, Tamira Paszek era avanti 6-3 5-4 40-30 contro Andrea Hlavackova, con Moser, Skugor, Corrie e Salisbury che già si riscaldavano fuori dal campo. Dopo aver annullato il match point la ceca ha prima agguantato l’avversaria sul 5-5, e poi, dopo che la Paszek aveva richiesto un MTO sul 5-5 15-15 per una scivolata che non le aveva però procurato nessun infortunio di grave entità, vincendo i due game successivi, ha portato il match al set decisivo. Qui la ceca è stata avanti prima 4-1 con due break, poi ha vinto un game da 28 punti sul 4-3, infine ha servito sul 5-4: niente da fare, controbreak e match tutto da giocare. Sul 6-5 per la Paszek, ad un’ora e 10 minuti dal primo, c’è stato un altro match point per l’austriaca: servizio vincente, Andrea che urlava “forzaaa” (ha il marito italiano) e si andava avanti. Scambi di break, game ai vantaggi, è successo di tutto, fino al colpo di scena: dopo aver ricevuto un trattamento medico sull’8-8 15-15, sul 9-9 A-40 la Hlavackova si è accasciata a terra chiedendo un altro MTO, palesemente per crampi, con la Paszek che era su tutte le furie (il regolamento non lo permette). Dopo 4 minuti di trattamento la Hlavackova ha provato a giocare il punto successivo ma, dopo averlo perso, nel tragitto per andare a sedersi si è stesa a terra nuovamente, e ha fatto una fatica incredibile anche solo per andare alla rete e stringere la mano all’avversaria e all’arbitro, comunicando così il ritiro. Dopo circa 20 minuti nei quali la Paszek cercava di aiutare la fisioterapista a soccorrere la sua rivale, la ceca è finalmente riuscita ad uscire dal campo tra gli applausi del pubblico, permettendo l’inizio del doppio Moser/Skugor contro Corrie/Salisbury, interrotto mercoledì sera sul 12-12 al terzo. Visto l’andazzo credevo che anche questa sarebbe stata una battaglia infinita, ma fortunatamente sono stato smentito subito: gli inglesini han chiuso in 2 games e il match di Thomas è potuto iniziare.

Sin dai primi games si è subito notato come Thomas fosse carico, si incitava di continuo, l’angolo era ancor più partecipe del solito e lo incoraggiava praticamente ad ogni punto: la partenza è stata un po’ sottotono per entrambi i giocatori, rispetto al resto del match, con Copil che doveva ancora trovare le misure al servizio e Thomas un po’ più falloso rispetto agli altri giorni col dritto, poichè gli sembrava, come ha detto lui stesso, che la palla si fermasse mentre stava per colpirla.

Tanti errori nel sesto gioco da parte del rumeno e break da parte di Thomas, grazie ad un rovescio mandato lungo da Marius; nel game successivo, però, Fabbiano aveva un po’ troppa fretta e sbagliava tanto, anche sulla palla break, quando mandava un dritto lungo di diversi centimetri. Da lì in poi il rumeno diventava praticamente ingiocabile al servizio, quasi solo prime e tantissimi ace/servizi vincenti, mentre Fabbiano alzava il livello e la partita diventava davvero avvincente. Nell’undicesimo game un piccolo calo di Fabbiano al servizio, e due punti giocati ottimamente da Copil, portavano il rumeno al servizio per il set, con Marius che non si faceva sfuggire l’occasione tenendo ancora a 0 (per il terzo game di fila). Ad inizio secondo parziale Thomas sembrava crederci ancora di più, il servizio cominciava a funzionare a meraviglia, col dritto riusciva a muovere di più l’avversario e di rovescio trovava comunque un’ottima profondità, costante: negli scambi lunghi a prevalere era quasi sempre l’azzurro, che, dopo aver tenuto il game sul 3-3, esultava tanto, come a dire “guarda che io ci credo, eh”. La vera occasione c’è stata nel decimo game, con Fabs avanti 5-4, e con Copil al servizio: sul primo punto nè il giudice di linea, nè Bernardes chiamano out una prima che era uscita abbastanza nettamente (sia secondo Thomas che secondo me, ed ero perfettamente in linea), e poi sul 30-30 Copil si ritrovava a servire una seconda in un momento delicato a praticamente 200 km/h, con Fabbiano che non riusciva ad essere efficace in risposta. Il game successivo è stato il miglior game di Copil in risposta di tutto il match: da 30-15 in favore di Thomas il rumeno trovava prima un dritto fulminante lungolinea, poi un fantastico passante incrociato sempre con questo fondamentale ed infine un altro turbodritto, questa volta incrociato, sul quale Fabs poteva fare ben poco. Il gioco successivo, col rumeno al servizio per il secondo parziale, è quello sul quale Thomas avrà più rimpianti a fine match, siccome Copil ha messo solo due volte la prima in campo, servendo nei primi 5 punti solo seconde, e Fabbiano è riuscito a portarsi 15-40 giocando davvero molto bene. Sul 15-40, dopo aver manovrato col dritto lo scambio e costruito alla perfezione una discesa a rete, il nativo di Grottaglie ha sbagliato uno smash non molto difficile, e Copil, questa volta con tanta freddezza, nel punto successivo lo ha punito con la combinazione servizio e dritto; arriva un’altra palla break per Thomas, grazie ad un doppio fallo del rumeno, ma questa volta le speranze di break son subito rese vane da un servizio vincente.

Niente da fare, il rumeno andava in vantaggio di due set gridando un “Ajde” a pieni polmoni, ma ancora l’azzurro continua a crederci, tenendo con personalità i primi turni di servizio del secondo set, mostrando un tennis a tratti davvero brillante, ma purtroppo riuscendo a fare ben poco in risposta, con Copil che aveva ricominciato a servire “alla Karlovic”, ma l’angolo lo invitava a continuare a dare tutto anche in risposta, “tanto prima o poi l’occasione arriva”. Tommy salvava un game complicato sul 2-2, annullando una palla break con uno scambio bellissimo, sul quale prima si difendeva con un rovescio in controbalzo e poi su una smorzata di Copil fintava la controsmorzata per poi appoggiare un dritto choppato incrociato, beffando così l’avversario. Purtroppo Marius giocava un altro bel game in risposta sul 3-3, e, con la complicità di Fabs, non perfetto nell’esecuzione di una voleè di rovescio, arrivava il break. Nel gioco successivo Fabbiano costringeva Copil ai vantaggi giocando uno splendido passante di rovescio sotto 30-15, ma il rumeno si salvava ancora tirando a tutto braccio due prime sul quale si poteva davvero fare ben poco. Fabs continuava a stringere i denti, non mollava, salvava il game successivo da 15-30 e continuava ad incitarsi, mostrando una grinta davvero invidiabile: c’è stata ancora un’occasione, con Copil al servizio per il match e l’azzurro avanti 30-0 in risposta, ma niente, l’unica seconda palla giocata dal rumeno arrivava sul 30-30, e viaggiava quasi quanto una prima e poi, al primo match point, chiudeva per la gioia del suo coach, del preparatore atletico e del suo folto angolo, composto da 7 persone che lo han applaudito ad ogni singolo punto per tutta la partita.

La sconfitta per Thomas è a mio avviso agrodolce, fondamentalmente per due motivi: il primo è che oggi Copil ha davvero mostrato un tennis brillante, di certo non da n174 del ranking, e la partita è girata su pochissimi punti, con Fabs che meritava di portare a casa almeno un set. Il secondo motivo, che si saprà solo dopo un paio d’ore dalla sconfitta, è il sorteggio che ha decretato Fabbiano come primo lucky loser, e siccome di forfait last minute ce ne sono molto spesso, credo ci sia una grossa speranza di vederlo sui prati dell’All England Club la settimana prossima, e, attenzione, se gioca come oggi contro un giocatore “meno da erba”, non parte di certo battuto.

Prima di tornare a casa son rimasto un’oretta abbondante a seguire diversi match, su tutti Dart-Alexandrova con la vittoria della russa 13-11 al 3° in una partita davvero di buon livello e con la giovane inglesina che ha mostrato un ottimo tennis, ma un po’ di braccino nei momenti decisivi. Ho anche visto la rimonta dei francesi Halys/Lamasine ai danni di Corrie/Salisbury, costretti al doppio turno quest’oggi (dopo aver giocato solo 2 games nel primo match), in un doppio con tanti scambi spettacolari, ed infine sono arrivato giusto in tempo per i match point sia di Brown/Struff, 15-13 al 3° sui fratelli Ratiwana, col doppio fallo di Sonchat sul match point in favore dei tedeschi, e sia di Saville, che si qualificava così per il terzo anno di fila a Wimbledon, battendo 6-4 al 5° il tedesco Bachinger.

Anche per quest’oggi è tutto, questo è stato l’ultimo diario da Roehampton, e ancora non so se andrò lunedì e martedì sui prati dell’All England Club, ma intanto consiglio quest’esperienza, quella di vedere dal vivo le qualificazioni di Wimbledon, a tutti coloro che ne hanno la possibilità, per tanti validi motivi: il circolo è bellissimo, con uno spazio verde molto grande, l’accesso è gratuito, il pubblico non è molto numeroso, i match si possono vedere veramente da bordocampo e non da posti in piccionaia e, infine, perchè il tennis su erba, visto live, rende veramente tanto.


Andrea Pellegrini


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8 commenti

Pierre herme the Picasso of pastry (Guest) 25-06-2016 16:08

Bravo Andry
Ti si legge sempre con piacere.

8
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AndryREAX 25-06-2016 11:56

Mi sono scordato una cosa: a metá secondo set a vedere il match di Fabbiano sono arrivati Balzerani e Dalla Valle, entrambi impegnati nelle qualificazioni del G1 di Roehampton, entrambi vincitori ieri in due set. Ed inoltre, dopo aver visto per tutta la settimana un ragazzo che faceva da sparring a tutti e che parlava italiano col coach, e dopo aver pensato ogni giorno “io questo lo conosco”, mi son ricordato: Liam Caruana!

Scritto da S.re 10
Veramente bellissimo articolo.. per caso fai il giornalista sportivo come lavoro?

Solo passione…per ora 🙂

Scritto da gido
molto bello il diario e anche la foto

La foto non é mia, ma concordo!

Scritto da Antonio
Volete vedere che questo ė il primo anno senza LL?

Speriamo di no!

Scritto da Insalatiera76
Grazie di tutto il reportage Andrea

Grazie a te di aver letto!

Scritto da Fighter 90
Altro ottimo report. Complimenti.

Merci

Scritto da Ken_Rosewall
Ottimo e abbondante!

Thanksss

7
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Ken_Rosewall 25-06-2016 11:34

Ottimo e abbondante!

6
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Fighter 90 25-06-2016 10:50

Altro ottimo report. Complimenti. 😉

5
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Insalatiera76 (Guest) 25-06-2016 09:19

Grazie di tutto il reportage Andrea

4
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Antonio (Guest) 25-06-2016 08:56

Volete vedere che questo ė il primo anno senza LL?

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S.re 10 (Guest) 25-06-2016 08:16

Veramente bellissimo articolo.. per caso fai il giornalista sportivo come lavoro?

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gido 25-06-2016 08:15

molto bello il diario e anche la foto

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