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Andy Murray: “Amelie sarà il mio coach a lungo”

04/08/2014 17:06 2 commenti
La notizia viene da <strong>BBC Sport:</strong> <strong>Andy Murray</strong> ha affermato che il suo rapporto di collaborazione con la ex campionessa francese <strong>Amelie Mauresmo</strong> non è affatto in crisi, e che lei sarà il suo coach “a lungo”
La notizia viene da BBC Sport: Andy Murray ha affermato che il suo rapporto di collaborazione con la ex campionessa francese Amelie Mauresmo non è affatto in crisi, e che lei sarà il suo coach “a lungo”

La notizia viene da BBC Sport: Andy Murray ha affermato che il suo rapporto di collaborazione con la ex campionessa francese Amelie Mauresmo non è affatto in crisi, e che lei sarà il suo coach “a lungo”.

 

Dopo la deludente prestazione a Wimbledon, sconfitto nettamente da Dimitrov in tre set nei quarti di finale, in UK erano girate alcune voci (soprattutto un paio di settimane fa) su di un presunto ripensamento da parte dello scozzese sulla scelta di affidarsi ad Amelie per provare a ripartire in questo 2014, ancora a secco di vittorie (ed anche di finali) nel circuito ATP. Voci che paiono quindi del tutto infondate, stando alle parole di Andy, al via del Master 1000 canadese questa settimana. “Siamo d’accordo nel lavorare insieme, e credo proprio che da entrambe le parti ci sia la volontà di continuare a lungo”.

 

Murray ha lavorato sodo nelle ultime settimane per presentarsi al meglio per i grandi appuntamenti sul cemento USA, che quasi ogni stagione gli hanno portato buoni risultati. Ricordiamo che Murray ha raggiunto proprio agli US Open la sua prima finale in uno torneo dello Slam, e la sua prima vittoria di un Major è arrivata a New York nel 2012. Continua Andy: “Mi piace lavorare con Amelie, abbiamo un ottimo feeling e mi sta aiutando moltissimo. Si è integrata molto bene con il resto del mio team, è stato un buon inizio di lavoro insieme. Adesso è compito mio giocare bene e trovare risultati in campo”.

 

Recentemente avevo approfondito il tema Murray-coach in vista dell’estate sul cemento USA, momento cruciale nella sua stagione. I dubbi ci sono, ma non resta che aspettare il responso del campo – già questa settimana a Toronto – per vedere se Andy abbia finalmente ritrovato il meglio del suo tennis, soprattutto dal punto di vista della continuità della spinta e della prestazione, proprio dove a Wimbledon (e nel resto della stagione) è parso assolutamente deficitario.

 

Sarà curioso anche valutare se avrà introdotto o meno qualche novità tattica, una sorta di “mano di Amelie”. Durante gli allenamenti pre-Wimbledon pare che la francese lo spronasse a giocare più offensivo, ad essere meno attendista e scendere più spesso a rete senza aspettare, perdendo l’attimo ideale. Probabilmente la cosa più importante nel tennis di Murray non è trasformarsi in un attaccante, quanto ritrovare la miglior forma fisica (ricordiamo che viene da un delicato intervento alla schiena subito lo scorso autunno) e soprattutto quell’equilibro tecnico e mentale che aveva raggiunto con il lavoro svolto insieme a Ivan Lendl. Un equilibrio che gli dava grande fiducia, qualche certezza tattica nel bilanciamento tra attacco e difesa, e che l’ha portato ad una condizione fisica, tecnica e mentale così buona da elevare come non mai la qualità e la “quantità” della sua prestazione. Un equilibrio che negli ultimi mesi si è completamente smarrito.

 

Marco Mazzoni


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2 commenti

Reborn (Guest) 04-08-2014 18:50

Secondo me, Murray è uno di quei tennisti che, prima ancora di un preparatore atletico o stratega, necessita fortemente di un supporto psicologico. Un po’ come il buon Becker per Nole, per capirci…

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Tommaso (Guest) 04-08-2014 17:10

Andy…

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