Un riflessione sugli eccessi della critica Copertina, Generica

Demonizzare i nostri campioni fa male solo a noi stessi

21/09/2023 16:02 121 commenti

“L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza, rielaborandole peraltro con un personale e profondo ripensamento così da convertire le nozioni da semplice erudizione in elemento costitutivo della sua personalità morale, della sua spiritualità e del suo gusto estetico, e, in breve, nella consapevolezza di sé e del proprio mondo”. Così Treccani definisce la parola Cultura. Ancora: “l’idealizzazione, e nello stesso tempo la scelta consapevole, l’adozione pratica di un sistema di vita, di un costume, di un comportamento, o, anche, l’attribuzione di un particolare valore a determinate concezioni o realtà, l’acquisizione di una sensibilità e coscienza collettiva di fronte a problemi umani e sociali che non possono essere ignorati o trascurati”.

Cultura equivale a pensiero, a riflessione. A quello che ci eleva sulle cose e ci pone come esseri sociali, consapevoli, con conseguenti comportamenti e azioni. Cultura nella vita, e Cultura Sportiva.

Già, la Cultura Sportiva. Quanto ne avremo bisogno… a tutti i livelli, dal mondo Pro a quello di base. Lo sport può essere scuola di vita, palestra per fisico e mente. Deve esserlo, ha un valore ancor più importante in questa società così mutevole, volubile e disgregata, dove la gente si isola nelle false certezze dell’hi-tech e perde umanità. Lo sport invece aggrega, ti insegna a stare al mondo e nel mondo. Insegna comportamenti e modelli, insegna ad esser un individuo sano nel corpo e nella mente, pronto a relazionarsi e vivere le proprie azioni sociali in modo consapevole. Insegna il valore del rispetto e dei ruoli, a spingerci a dare del nostro meglio per vincere e, soprattutto, il rispetto. Insegna a vincere e deve insegnare a perdere, cosa quest’ultima ancor più importante in un contesto sociale che premia solo il migliore, dimenticando o peggio deridendo tutti gli altri.

Perché questa introduzione sociologica su di un sito di tennis? Perché ultimamente nel nostro mondo sportivo è in corso una campagna di demonizzazione dei nostri migliori atleti, tennisti inclusi. Uno sport al contrario quello del criticare a tutti i costi, del creare casi che non esistono pur di far parlare, cliccare, discutere all’infinito sugli s-t-r-a-m-a-l-e-d-e-t-t-i social.

Il diritto di critica è parte inviolabile della libertà personale e di stampa, sempre deve essere tutelato. È fondamentale che ci sia, altrimenti saremo in un regime. Ma… c’è un abisso tra la critica costruttiva, quella che si basa su fatti oggettivi e che porta i lettori a pensare, a farsi un’opinione, e quella che invece ha come unico scopo il demonizzare una persona senza che questa abbia realmente compiuto azioni riprovevoli, buttando in un calderone infuocato di tutto e di più pur di trovare il modo per screditare il soggetto (o i soggetti) in questione. Atleti che tra l’altro hanno “fatto il proprio dovere” (per dirla nei termini degli inquisitori) più e più volte negli anni scorsi, che hanno regalato grandi emozioni nelle rassegne più importanti delle proprie discipline, fatto sognare tifosi, raggiunto grandi risultati con lavoro, rispetto e impegno. Esempi totalmente positivi di sport e di vita. Critiche quindi pretestuose, totalmente fuori fuoco, che nuocciono non tanto al soggetto quanto all’ambiente e/o alla squadra stessa. Allo sport in toto.

Chi opera questo tipo di campagne sbaglia doppiamente. In primis perché demonizzare qualcuno ha quasi sempre l’effetto opposto: finisci per creare nella maggior parte di chi ti legge una reazione contraria, visto che una larga fetta di chi riceve tali informazioni ha – per fortuna – una discreta capacità di pensiero e capisce immediatamente che tutto quest’ambaradan è un architettura che si regge sul nulla. Per secondo, sbaglia perché può innescare il dubbio in chi è meno attrezzato per valutare, portandolo a seguire la corrente dei colpevolisti, incancrenendo una visione già distorta di partenza e magari stimolando alcuni di loro ad armare guerre social inutili e dannose, che finiscono per amplificare una faccenda sbagliata in partenza e inquinare ancor più acque agitate. Ma c’è un errore e un problema di fondo. Quello della Cultura Sportiva.

Perché creare delle campagne così dure contro un campione dello sport che non ha fatto praticamente niente di nuovo e soprattutto niente di male? Basta conoscere le basi dello sport per capirlo. Siamo in un mondo libero, per fortuna. Si può scegliere di cambiare rotta, allenatore, fidanzarsi con chi si ama, non sentirsi più parte di un progetto per visione diversa di principi, o disertare una competizione per mille motivi. Oltretutto in una competizione a squadre mai si perde per colpa dell’assenza di un singolo, chi ha fatto sport può confermarlo assolutamente. E perché allora montare casi, campagne di stampa e social così dure e ripetute? Non c’è cultura sportiva che possa spingere a questo, ma esattamente l’opposto. Eppure succede da tempo, sempre più spesso.

Tornando per un secondo al nostro amato tennis e restando alla stretta attualità, i nostri amici spagnoli non hanno potuto disporre in Davis di Carlos Alcaraz la scorsa settimana, e hanno perso malamente, in casa, di fronte al proprio pubblico. Una brutta batosta. Non c’è stato un solo media nazionale che si è azzardato a criticare con durezza la scelta del n.2 del mondo. Oltre i Pirenei la faccenda è stata trattata come meritava, analizzando i perché di una sconfitta patita in campo e non per le assenze, e quelle assenze sono state ben spiegate. Questo modo di trattare le cose dimostra conoscenza dello sport e delle sue dinamiche storiche ed attuali. È rispetto della persona, è esempio di divulgazione sportiva basata su Cultura Sportiva. Tutti noi, nessuno escluso, abbiamo tanto da imparare…

Marco Mazzoni


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121 commenti. Lasciane uno!

Leftwing (Guest) 23-09-2023 12:27

Scritto da marcusmin

Scritto da Armonica
La tutela degli atleti in Italia è da sempre, da sempre, inesistente! Sugli sportivi italiani i media, quando c’è da puntare il dito, sparano a zero, annichiliscono, demoliscono. In questo ambito la Spagna ci surclassa da sempre (loro forse eccedono all’opposto). Sono 24 anni che lo penso e finora non c’è stata occasione di cambiare idea. 24 anni perché fu dopo il 5 giugno 1999 che scoprii per la prima volta come i media italici sono capaci di “demonizzare” uno sportivo. A buon intenditor poche parole.

Scusate cosa e’ successo il 5 giugno 1999?

Madonna di Campiglio, tappa del Giro d’Italia. Pantani in maglia rosa escluso dalla corsa per valore dell’ematocrito oltre il limite ammesso. Una storia con molti punti oscuri.

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+1: j
j 22-09-2023 18:25

Ho letto con attenzione tutti i commenti, compresi quelli controversi ma non per questo provocatori degli utenti Spigolo, Fugitive e Sander, di quest’ultimo ricordo poi tanti suoi interventi negli anni passati. Spero che l’articolo dell’ottimo Mazzoni possa servire a calmare le acque. I provocatori dovrebbero essere isolati, la libertà è principio cui non si deve fare a meno, libertà di scrivere le proprie opinioni ma anche di non sentirsi offesi, provocati ma nappure presi per il cu*o. In questo caso mi riferisco ai cosiddetti censori, che tali comunque non sono, chiederei anche a loro maggiore sobrietà. Walden, a volte sporchi le tue condivisibili opinioni con qualche parola di troppo. Detuquerida, anche nel tuo caso condivido le tue idee, a volte però non il metodo, lo scherno, con cui le esprimi. Se vogliamo combattere i provocatori, non possiamo abbassarci mai al loro livello. Iniziamo a fare distinzioni e, chi può dare qualcosa di valido ma viene talvolta bollato come troll, forse smetterà con le sue piccole provocazioni (Bec, mi riferisco soprattutto a te). Comunque buon tennis a tutti

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+1: Detuqueridapresencia, il capitano, Emma_Woodhouse
marcusmin 22-09-2023 16:27

Scritto da Armonica
La tutela degli atleti in Italia è da sempre, da sempre, inesistente! Sugli sportivi italiani i media, quando c’è da puntare il dito, sparano a zero, annichiliscono, demoliscono. In questo ambito la Spagna ci surclassa da sempre (loro forse eccedono all’opposto). Sono 24 anni che lo penso e finora non c’è stata occasione di cambiare idea. 24 anni perché fu dopo il 5 giugno 1999 che scoprii per la prima volta come i media italici sono capaci di “demonizzare” uno sportivo. A buon intenditor poche parole.

Scusate cosa e’ successo il 5 giugno 1999?

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sander (Guest) 22-09-2023 14:13

Scritto da Detuqueridapresencia

Scritto da sander

Scritto da Detuqueridapresencia

Scritto da Allende

Scritto da Detuqueridapresencia
Parole sante sig Mazzoni
Le applichassimo a questo forum, ripuliremmo l’aria dalle nequizie e dagli afrori di sentina che lo appestano e si potrebbe tornare a parlare finalmente SOLO di tennis (magari perfino litigando, ma in modo sano e costruttivo).
Ma bisognerebbe avere il coraggio di fare una VERA moderazione attiva e di spazzare e cestinare una bella fetta di utenti (in toto o almeno nella parte in cui essi provocano perché talvolta ce ne sono di ambivalenti che sanno sia scrivere che provocare), ivi inclusi quegli utenti che difendono i provocatori, offendendo coloro che ad essi si oppongono (e sono gli utenti PEGGIORI, i più pericolosi!)
Ce la faremo?

Mah, utenti pericolosi,censura su censura. Un forum dovrebbe essere aperto a tutti, a tutte le opinioni. Io non brucerei nemmeno il mein kampf , perché sono molto che bruciano i libri. Credo che se una persona abbia dei problemi con i giocatori italiani,sia libera di dirlo . Come è libero chiunque di criticare i loro commenti. Trovo disgustoso che ci siano utenti,che grazia al loro tempo,ale al loro accanimento,decidono chi può o no può parlare. Io mi chiamo Stefano crema,vivo a Firenze. Non ho paura delle censure. Anzi si ,le censure mi fanno paura.

Ecco lei per esempio è proprio il fulgido esempio di uno di quelli che difendono i provocatori in nome della libertà di opinione, ma spesso offende me (ed altri) e ci propone per la censura quando – con la stessa libertà di opinione che lei difende -liberamente critichiamo i provocatori.
Ed è uno di quelli che CONFONDE la libertà di opinione (sacrosanta) con la libertà di denigrare e diffondere notizie false (che non lo è, sacrosanta)
– Sinner ha fatto male a saltare la Davis – non sono d’accordo ma se qualcuno lo dice è sacrosanto farglielo dire
– Sinner è uno “sporco austriacante, traditore della patria che andrebbe cacciato dalla squadra e gli andrebbe impedito di giocare a Malaga” (E’ STATO DETTO E SCRITTO VARIE VOLTE QUINDI HO FATTO UN ESEMPIO CONCRETO) – NON è LIBERTA’ di espressione. E’ DENIGRAZIONE, OFFESA, CALUNNIA e NON è affatto sacrosanto
O almeno se anche è sacrosanto che lo si dica E’ ALTRETTANTO SACROSANTO CHE IO LO COMBATTA senza per questo dover subire le offese del signor allende di turno (E NON LO NEGHI, SIGNOR ALLENDE, PERCHE’ DA LEI DI OFFESE NE HO RIUCEVUTE A BIZZEFFE!!!)

La realtà è che hai bisogno di attaccare queste persone. Si nota dal fatto che cerchi la bega anche quando non centra niente. Ti arrocchi nella tua aggressività narrativa facendoti forza con altri 3 4 amici del forum che ti danno forza e ti permettono di andare avanti nella tua crociata che in realtà è una necessità tua evidente. C’è una miriade di persone che si sfoga in qualche modo sui social, tu lo esprimi così e sei molto pesante perchè dal modo in cui scrivi tu sei il giusto e gli altri gli sbagliati.
Ti affigli a chi ritieni possa darti lustro, es. come in questo contesto lecchi Mazzoni per sentirti parte di una certa…di valore.
A un occhio attento evidenzi molte debolezze tramutate in aggressività ossessiva, caotica nel quotidiano dei forum. Sei pesante, molto pesante, sarà più di 15 anni che leggo e scrivo su livetennis e non ricordo una pesantezza tale. Come dice Marzullo, fatti una domanda e datti una risposta. Potrebbe aiutarti ad alleggerirti un pò. Te lo dico senza rancore, te lo direi anche di persona, per il tuo bene.
Datti uan calmata, cerca di capire quello che c’è dentro di te che ti porta ad essere così caoticamente ossessivo e pesante. Te lo dico da amico, come direbbe Antonio Razzi.

Oh eccone un altro …. che non merita alcuna risposta causa il suo untuoso paternalismo perbenista che si auto commenta.
Non essendo suo amico, la pregherei di non darmi consigli “da amico” non richiesti né finti consigli da psicologo di terz’ordine che fa consulenza dalla poltrona senza sapere una beata fava di colui che sta cercando malamente di “psicanalizzare”.
Per sua norma e regola, le dico solo questo, non ho bisogno di leccare chicchessia. Dico quello che penso con onestà intellettuale e trasparenza. Io!
E sempre per sua norma e regola io commento cosa e come mi pare, peraltro raccogliendo spesso molti più consensi deli suoi paternalistici e inutili interventi finti come una moneta da 3 €

Interventi finti 🙂 forte….

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-1: Detuqueridapresencia
Armonica (Guest) 22-09-2023 13:26

Scritto da Marco M.

Scritto da Armonica
La tutela degli atleti in Italia è da sempre, da sempre, inesistente! Sugli sportivi italiani i media, quando c’è da puntare il dito, sparano a zero, annichiliscono, demoliscono. In questo ambito la Spagna ci surclassa da sempre (loro forse eccedono all’opposto). Sono 24 anni che lo penso e finora non c’è stata occasione di cambiare idea. 24 anni perché fu dopo il 5 giugno 1999 che scoprii per la prima volta come i media italici sono capaci di “demonizzare” uno sportivo. A buon intenditor poche parole.

Quel ragazzo prima osannato e poi gettato in pasto ai leoni dovrebbe essere sulla coscienza di troppa gente, se avessero una coscienza

Sì, anche di quei 2 che gli hanno dedicato uno sputtanamento ancora meno di 10 anni fa, quando orami era morto e sepolto e il vaso di Pandora del ciclismo anni ’90 era scoperchiato da tempo. Ma per loro era importante dimostrare che fosse “il dopato”, trascurando consapevolmente le usanze di tanti suoi colleghi.

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+1: j, Marco M., Detuqueridapresencia, il capitano
Marco M. 22-09-2023 12:55

Scritto da Armonica
La tutela degli atleti in Italia è da sempre, da sempre, inesistente! Sugli sportivi italiani i media, quando c’è da puntare il dito, sparano a zero, annichiliscono, demoliscono. In questo ambito la Spagna ci surclassa da sempre (loro forse eccedono all’opposto). Sono 24 anni che lo penso e finora non c’è stata occasione di cambiare idea. 24 anni perché fu dopo il 5 giugno 1999 che scoprii per la prima volta come i media italici sono capaci di “demonizzare” uno sportivo. A buon intenditor poche parole.

Quel ragazzo prima osannato e poi gettato in pasto ai leoni dovrebbe essere sulla coscienza di troppa gente, se avessero una coscienza

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+1: Detuqueridapresencia, il capitano
Spiderb (Guest) 22-09-2023 12:28

Come si fa a paragonare il rifiuto di Sinner alla Davis con quello di Alcaraz poi me lo spiegate. La Spagna ha vinto talmente tanto in questi anni, la Davis almeno 5 volte negli anni 2000, prima Rafa e ora Carlos li rendono orgogliosi con partite memorabili contro i più forti della storia, di cui loro stessi fanno parte. Carlos ha fatto il periodo 2023 tra rosso, erba e USA a tutta e se è stanco direi che non si possa biasimare…il confronto con Jannik non lo faccio, non ha senso. Fisico diversi, limiti diversi, atteggiamento diverso. Noto solo che il nostro ha fatto i primi 3 mesi a tutta per poi calare nel periodo più importante della stagione (nei primi 3 mesi una trentina di partite giocate, nei successivi 6 mesi altre 30, ma senza battere neppure un top ten dal primo Aprile e con la sensazione di una condizione fisica, da Montecarlo in poi, mai davvero al top, nonostante diverse pause dal campo giocato per richiami fisici, ora la riprova in Cina). Gli spagnoli hanno, secondo me, anche un pò la pancia piena, certo più piena di noi che quanto a Davis vinte, beh bisogna tornare indietro di quasi 50 anni, quando la formula non era neppure quella che tanto di noi hanno imparato a conoscere e ad amare. Attendersi critiche dai Media spagnoli dopo quello che hanno fatto e che stanno facendo non ha senso. Semmai noi aspettiamo da decenni qualcuno che ci porti in alto e Jannik ha dato spesso la sensazione di essere quello giusto, ma onestamente ci sono quei 3-4 più forti di lui almeno negli Slam e la Davis pare l’unico trofeo davvero fattibile, a breve almeno, che potrebbe dare lustro a lui e alla nazione intera che da tanto aspetta. Quindi la maggior parte delle critiche deriva, almeno secondo me, dalla frenesia di arrivare finalmente a qualcosa di importante e dalla Frustrationen per le occasioni già perse negli ultimi anni, dove la Davis, con la formazione al completo avrebbe già potuto prendere la nostra strada. Vedremo a Novembre e incrociamo le dita che tutti stiano bene e siano in forma.

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Armonica (Guest) 22-09-2023 12:25

Scritto da Piatto
Denigrare non si fa , offendere no.. ma scrivere un articolo per sottolineare questo a che scopo : se educativo sa di lezioncina che alla fine mi dice che .si può parlare male se si vuole ma farlo con parole forbite e sintassi elaborata.. ma che senso ha rimproverare chi insulta dandogli importanza ..e che senso avrebbe non criticare più i punti deboli dei nostri giocatori ..esiste anche la consapevolezza collettiva che va sollecitata.
No ?

La lezioncina “si può parlare male se si vuole ma farlo con parole forbite e sintassi elaborata” io non l’ho percepita. Ne ho lette di castronerie in italiano perfetto e forbito, e non solo da utenti di Livetennis, anche da autorevoli penne del giornalismo italiano.

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Armonica (Guest) 22-09-2023 12:16

La tutela degli atleti in Italia è da sempre, da sempre, inesistente! Sugli sportivi italiani i media, quando c’è da puntare il dito, sparano a zero, annichiliscono, demoliscono. In questo ambito la Spagna ci surclassa da sempre (loro forse eccedono all’opposto). Sono 24 anni che lo penso e finora non c’è stata occasione di cambiare idea. 24 anni perché fu dopo il 5 giugno 1999 che scoprii per la prima volta come i media italici sono capaci di “demonizzare” uno sportivo. A buon intenditor poche parole.

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+1: Detuqueridapresencia, Marco M.
Annie (Guest) 22-09-2023 11:02

Beh, dopo aver letto i commenti, tutti in fondo apprezzabili se vogliamo essere coerenti col principio della libertà di opinione e della sincerità, convinta che nessuno sia superiore alle umane passioni nemmeno nello sport, sicuramente maestro di vita ma non per questo sempre di imparzialità, realisticamente e per esperienze personali non proprio gradevoli in questo sito, recupero ancora la saggia massima “in medio virtus”..lascerei stare gli eccessi, da una parte le teorizzazioni e gli utopici richiami a principi di patriottismo, che già di per sé crea quelle fazioni che lo stesso sport condanna, e dall’altra certi atteggiamenti che rivendicano l’autorizzazione ad allargarsi su un terreno “social” che invece ha un suo limite non scritto ma che dovrebbe essere dettato da semplici principi quali educazione e rispetto della persona in generale, tennista o commentatore. Per andare al sodo, personalmente ho difeso Arnaldi dopo la recente sconfitta e Sinner in occasione della Davis ma non ritengo che “italiano” voglia dire approvazione a prescindere: è vero che Musetti non ha un comportamento esattamente sobrio in campo, come non l’ha avuto Fognini, mi sembrano dati di fatto che l’essere nati in Italia non giustifica, anzi (ooh, poi qualcuno magari li apprezza anche per questo e lo rivendica) ..e estenderei il richiamo ad un minimo di obiettività, nella valutazione degli oggettivi valori in campo e rispetto dell’impegno e dei traguardi raggiunti, nei confronti di tutti, non solo degli italiani, per evitare certe faziosità e appunto demonizzazioni che rendono il dibattito spesso unidirezionale e incanalato verso obiettivi che poco hanno a che fare con la sportività (più che il richiamo, limiterei al massimo certi articoli sapendo a priori quali sono quelli che esulano da valutazioni tennistiche e sconfinano nel personale offrendo spunti di gratuito compiacimento accusatorio)..e comunque la morale della favola è che, se gli italiani alla fine escono bene o male sempre salvati dalla maggioranza, gli “intoccabili” del sito non sono italiani e sono palesi anche a un bambino, vita dura per gli altri, giocatori e commentatori

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Pippolivetennis (Guest) 22-09-2023 10:23

Scritto da Piatto
Denigrare non si fa , offendere no.. ma scrivere un articolo per sottolineare questo a che scopo : se educativo sa di lezioncina che alla fine mi dice che .si può parlare male se si vuole ma farlo con parole forbite e sintassi elaborata.. ma che senso ha rimproverare chi insulta dandogli importanza ..e che senso avrebbe non criticare più i punti deboli dei nostri giocatori ..esiste anche la consapevolezza collettiva che va sollecitata.
No ?

Questo è un sito di informazione tennistica. E in quanto sito di informazione non potrà mai del tutto scindere opinione da informazione.
Ogni giornalista dovrebbe quanto più possibile chiudere ermeticamente la propria opinione quando scrive (cosa difficilissima) e limitarsi ai fatti.
Il Sig. Mazzoni scrive con passione di tennis e questo post è palesemente uno sfogo probabilmente nei confronti di chi con troppa cattiveria e poca educazione giudica superficialmente più la parte umana che tennistica.
Per carità, ognuno è libero di esprimere la propria opinione, ma prima di farlo dovrebbero armarsi di rispetto, educazione e conoscenza precisa dei fatti.
E forse, a parte rari casi, i fatti di cui tutti noi siamo a conoscenza sono solo le partite che coi nostri occhi vediamo dal vero o in TV.
Limitiamoci a essere anche severi in questo aspetto e cerchiamo per contro di essere rispettosi ed educati su questioni dove posiamo solo ipotizzare come siano andate veramente le cose.
Io perlomeno interpreto così il senso dello sfogo.

111
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+1: Detuqueridapresencia
fugitive 22-09-2023 09:36

@ Detuqueridapresencia (#3775384)

😀

110
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Cora grey (Guest) 22-09-2023 08:46

Sono anni che faccio così anch’io. Fa piacere non essere il solo

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Nena (Guest) 22-09-2023 08:38

Complimenti Mazzoni, una riflessione attenta e lucida, spiegata come meglio non si poteva, con riferimenti non proprio casuali, che immediatamente hanno portato i pensieri al centro del problema. Per me, con questo articolo, hai fatto 180 punti a freccette. Centrato in pieno i noccioli della questione. Avevo suggerito, qualche tempo fa, di andare a leggere ” l’effetto Dunning-Kruger”, che spiega benissimo il perché gli ignoranti pensano di avere sempre ragione. Buona vita!

108
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+1: Detuqueridapresencia, Aio051174
marco.mazzoni 22-09-2023 08:05

@ Aio051174 (#3775116)

Esageri, ma grazie! 🙂
Buon tennis

107
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+1: Aio051174
Piatto 22-09-2023 07:24

Denigrare non si fa , offendere no.. ma scrivere un articolo per sottolineare questo a che scopo : se educativo sa di lezioncina che alla fine mi dice che .si può parlare male se si vuole ma farlo con parole forbite e sintassi elaborata.. ma che senso ha rimproverare chi insulta dandogli importanza ..e che senso avrebbe non criticare più i punti deboli dei nostri giocatori ..esiste anche la consapevolezza collettiva che va sollecitata.
No ?

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-1: brunodalla, Marco M., Detuqueridapresencia
Spigolo (Guest) 22-09-2023 07:13

@ Marco M. (#3775190)

Una lettura non può essere più dannosa di un gioco nel quale si schiacciano i pedoni e si fanno saltare le teste; o vuoi dire che coloro che usufruiscono di questi intrattenimenti hanno gli strumenti per difendersi dagli stimoli che eccitano?
Ergo: le letture sono per tutti, il forum è per tutti, storici, geopolitici, esperti di cultura indiana. Ci si confronta, si cresce, non si cresce, si mette un punto.
Comunque, personalmente, ho letto Primo Levi nell’opera che citi, e mi è piaciuta. Giusto per tranquillizzare chi ne ha bisogno che la cultura non ha colore né bisogno del pass di nessuno.

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+1: fugitive, j
-1: Marco M.
Renato (Guest) 22-09-2023 07:12

Sinner che rifiuta la convocazione in Davis,quella alle Olimpiadi…

104
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-1: Detuqueridapresencia, Scaino, brunodalla, Marco M.
Pippolivetennis (Guest) 22-09-2023 06:56

@ marco.mazzoni (#3775103)

Sempre!

103
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Detuqueridapresencia 22-09-2023 06:47

Scritto da fugitive
Simpatica la tua incoerenza, tequila, apprezzi commenti politici, di cultura non strettamente tennistica, solo quando non si tratti di giustificare…lo sai.
Visto che continui a ridicolizzare l’utente la Barbera, chiamandolo lofiasco, vista questa tua palese incoerenza di pensiero di cui sopra…posso chiamarti tequila da oggi?
Me lo permetti? Per ridere un po’!
Così il tuo nick non mi farà più pensare al comunismo, ma alla simpatia

Ridere fa bene e aiuta ad allontanare le fissazioni. Rida pure. Faccia come vuole, per quel che me ne importa!

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+1: Marco M., fugitive
fugitive 22-09-2023 05:01

Alla fine sarebbe molto più lodevole trovare uno che dicesse “so comunista così!” Come le quello del film di Verdone
Ma qui ormai si bada solo alla ricerca del consenso, del pollicione.
Eredità di Silvio?

101
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-1: Marco M., Detuqueridapresencia, brunodalla