Marco Mazzoni traccia un bilancio dell'edizione dei Championships ATP, Copertina, WTA

Le 10 cose che resteranno di Wimbledon 2023

17/07/2023 17:22 95 commenti
Carlos Alcaraz (foto Getty Images)
Carlos Alcaraz (foto Getty Images)

King Carlos, il nuovo Re

A soli 20 anni Alcaraz aveva già siglato record storici, il più importante l’esser diventato il più giovane n.1 del ranking ATP (da quando è calcolato al computer) dopo la vittoria a US Open 2022, suo primo Slam. Ma la vittoria ai Championships di ieri segna un passo ancor più importante. Decisivo. Ha imparato i segreti “dell’erba dal 2002” in un batter d’occhio, ha vinto il torneo più importante battendo quello che è unanimemente considerato il più forte e vincente dell’epoca moderna. Ancor più, COME l’ha battuto. Si è preso in faccia un uppercut degno di Mike Tyson nel primo set, si è rimesso in piedi meglio di Rocky Balboa e ha alzato il livello. Rimontato nel quarto, è andato a prendersi tutti i punti più importanti nel quinto, vincendo tecnicamente, fisicamente, mentalmente contro quello che è il migliore per tecnica, resistenza fisica e soprattutto testa. Sconfiggere così il 7 volte campione del torneo, sbarcato a Londra in condizioni eccezionali, va oltre l’eccezionale. È la certificazione che il mondo della racchetta ha un nuovo Re. Non c’entra l’esser già n.1, no. Per tutti Djokovic era il vero n.1, il più forte. Ieri c’è stato il sorpasso. Alcaraz stellare, bellissimo da veder giocare, divertente come tennis e come persona. Che gli Dei del tennis lo conservino a lungo, perché nelle sue mani lo sport è in ottime mani.

 

Una finale leggendaria
Non sempre, purtroppo, la finale del torneo più importante è la partita più bella dell’anno. Sarà quasi impossibile scalzare la finale di ieri da match del 2023. Spettacolo, adrenalina, colpi mozzafiato, cambi di rotta, lotta, tiebreak, durata, psicodrammi… Ogni palato è stato accontentato, chi voleva la lotta, chi i colpi vincenti, chi l’incertezza. Djokovic ha fatto di tutto per non perderla, è partito forte, è andato sotto e si è ripreso. Alzi la mano chi, all’inizio del quinto, pensava che Carlos potesse girarla di nuovo. Fantastico come sia andato sopra a “Nole”, fisicamente e mentalmente, riuscendo di nuovo ad alzare l’asticella della competizione, il rischio dei suoi colpi, efficace e mani banale. Il match è storico, per mille motivi. Djokovic è tutt’altro che finito, a US ci sarà nuova grande sfida, ma è indubbio che questo successo segna un passaggio di consegne e una partita che ricorderemo, come la finale di Becker ’85, Agassi ’92, o il Federer-Sampras del 2001.

 

Bentornato Matteo
In casa Italia la nota più bella, pari alla semifinale di Sinner, è il ritorno di Matteo Berrettini. Rivedere il nostro amatissimo campione così efficace, veloce e potente sull’amatissima erba di Church Road è stato inatteso e straordinario. Dopo le secche di mesi e mesi di vere e proprie torture, con ancora negli occhi la terrificante sconfitta di Stoccarda con l’amico Sonego, vederlo ripartire proprio battendo “Sonny” e poi martellare come nel 2021 contro avversari davvero forti è stato bellissimo. Di nuovo veloce nell’approcciare la palla, solido al servizio, sicuro col diritto in spinta e pure migliorato nel rovescio. Una bellezza. Adesso solo sperare che questo maledetto fisico lo lasci in pace. Bentornato Matteo, quanto sei mancato…

 

La prima semifinale Slam di Sinner
Il “capitolo Sinner” è sempre bello complesso in ogni torneo, tanta è l’attesa sul nostro top10. Che dire, ha giocato un buonissimo torneo, approdando alle semifinali da n.8, quindi missione compiuta. Fortunato nel sorteggio? Sì, ma gli altri non sono avanzati nel torneo per caso, quindi averli battuti tutti è un merito. Quante volte i vari Federer, Nadal e Djokovic hanno avuto vere autostrade sino ai match decisivi? Chi vince ha sempre ragione. Jannik è stato non sempre a tutta – difficile esserlo – ma ha confermato di aver preso la strada giusta. La semifinale con Djokovic ha mostrato quanto sia vicino all’eccellenza, ma allo stesso tempo quanto i suoi equilibri siano ancora instabili. C’è ancora parecchio da lavorare, tra fisico, tenuta della prestazione al massimo, servizio che deve diventare ancor più incisivo. La crescita di Sinner è continua, questa è solo la sua prima semifinale Slam. Avanti tutta.

 

Jabeur, quanto conta la testa
Che dolore veder perdere così Ons Jabuer in finale. Che colpo al cuore assistere impotenti al suo pianto a dirotto col “piattino” in mano. Ci credeva, eccome. Era l’occasione di una vita, l’è sfuggita di mano purtroppo per suoi demeriti. Non ce ne voglia l’ottima Vondrousova, non ha rubato niente la ceca, anzi è andata a riprendersi con gli interessi la sfortuna di qualche infortunio di troppo. Ma Ons ha gettato alle ortiche un bel vantaggio in ogni set, mostrando in campo un tecnica, varietà e qualità nettamente superiori, ma una fragilità mentale preoccupante, forse non rimediabile. Chissà se alla tunisina capiterà ancora un’occasione così….

 

Eubanks, le favole ogni tanto…
Chris Eubanks meriterebbe un capitolo a se stante. L’americano è un gran personaggio, una sorta di mosca bianca in un tour dove domina l’opposto delle sue qualità. Ha disputato uno Wimbledon quasi in trance, dopo aver vinto il primo torneo in carriera, sempre su erba. Che sapesse giocare a tennis lo sapevamo tutti, e l’avevamo anche scritto con gli ottimi approfondimenti sui giocatori emergenti scritti da Antonio Gallucci. Ma che arrivasse a disputare uno Slam chiudendo gli occhi, sorridendo e tirando tutto con questa giocosa sfrontatezza no, non se l’aspettava nessuno. Nemmeno lui. Ha terminato il suo torneo con 315 punti vincenti. Pazzesco. È la dimostrazione di quanto Wimbledon abbia qualcosa di magico e diverso, anche con quest’erba un po’ piatta dei nostri tempi. È la dimostrazione di quanto a livello Challenger ci sia tantissima qualità pronta ad esplodere. È la dimostrazione di come credere nelle proprie qualità, anche se sei un po diverso da tutti, sia la forza che può farti sognare ad occhi aperti. Bravo Chirs!

 

Musetti2024
No, il buon “Lori” non organizzerà un bel niente l’anno prossimo (o almeno non lo sappiamo!), ma la sensazione è che alla prossima edizione di Wimbledon il talento di Carrara potrebbe sorprendere ancor più. Quest’erba dei nostri tempi sembra fatta a pennello per le sue qualità, e il torneo l’ha dimostrato. Musetti ha imparato a correre sui prati, e per giocarci bene è “costretto” a cambiare atteggiamento e alcuni meccanismi al suo tennis. È spinto ad andare oltre a quelli che sono attualmente i suoi principali limiti: no attendismo tattico, entrare prima nella palla, servire e rispondere con massima attenzione, giocare ordinato. Questo torneo non solo gli ha regalato le prime vittorie in carriera ai Championships, ma aperto nuovi orizzonti. Ha dimostrato a se stesso di poter giocare bene su erba, che il suo tennis deve tendere a tempi di gioco più rapidi, ad un focus totale sui colpi d’inizio gioco.

 

Shot Clock, così a che serve?
27, 30, 35. Anche 37 secondi prima di servire. Più volte nella finale di Wimbledon il più forte di tutti, Novak Djokovic, ha servito prendendosi tutto il tempo del mondo, nonostante ci sia una regola piuttosto chiara, per chi gioca e soprattutto per chi è appollaiato sul seggiolone, vede il gioco meglio di tutti e dovrebbe tendenzialmente farla rispettare… Niente contro il serbo, campione epocale, ma questa situazione è intollerabile. Ancor più perché chi ruba tempo al servizio si prende tempo per rifiatare, per ossigenare i muscoli (e badate bene, studi accuratissimi dimostrano che anche pochi secondi fanno la differenza…), per concentrarsi. E far perdere ritmo l’altro, mandandolo in bestia. Connors e Lendl, per dirne due a caso, c’hanno costruito e condotto una carriera, ma i loro tempi la regola non c’era. Ora c’è, ma non viene applicata. Visto che ci governa il gioco ama la tecnologia, allora perché non mettere un bell’avviso acustico che scatta allo scoccare del tempo, e punto perso. E via. Nessuna discrezionalità su di una regola banale e che tutti dovrebbero rispettare…

 

Anticipare orario d’inizio dei match
Più volte il torneo è andato in difficoltà quest’anno. Stranissimo per la solitamente efficace organizzazione dei Championships. Qualche scelta poco comprensibile di apertura e chiusura del tetto, un’erba spesso umida che ha fatto scivolare più volte i giocatori e non la stessa decisione su come comportarsi tra un campo e l’altro. Una cosa tuttavia dovrebbe cambiare assolutamente, e già dal 2024: l’orario di inizio dei match. Novak è stato chiaro, e ha ragione: si deve iniziare prima, 1h, anche 2. Il torneo è tarato su una storia di match da erba, mediamente rapidi. Hanno deciso di rallentare così tanto il gioco che ormai si scambia, tanto e i match maschili di oltre 4 ore sono la normalità. Se vogliono tenere questi orari, beh, velocizzino di nuovo il gioco, sarebbe prendere i canonici due piccioni con una fava…

 

Svitolina, mamma volante
Ultima nota per l’avventura di Elina Svitolina ai Championships. Mamma nemmeno un anno fa, torna con una wild card ed è la tempesta del torneo. Lasciando perdere l’annosa problematica dei rapporti con le (tante) rivali russe-bielorusse, Elina si è completamente ritrovata. Grandi appoggi sull’erba, colpi fluidi e molto aggressiva, anche più di quanto era ai vertici del tour rosa, in campo a tratti volava. Si è presa la grande soddisfazione di mandare in bambola il tennis ancora un po’ anchilosato sui suoi schemi di Iga Swiatek, vera n.1 ma non certo sull’erba. Magari la sorpresa dell’anno prossimo sarà Caro Wozniacki, altra mamma in rampa di lancio per il rientro…

 

Marco Mazzoni


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Luce nella notte 19-07-2023 14:44

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Scritto da zedarioz

Scritto da Nicki
Alcaraz ha fatto trangugiare a Novak la stessa medicina che il serbo ha distribuito a tanti, compreso Jannick…

Sono d’accordissimo…
Sarebbe stato come dire al primo Lendl, che le prendeva da McEnroe, di giocare come McEnroe perchè picchiando solo da fondo non avrebbe mai vinto.

Vero… Ma il primo Lendl non le prendeva da Mac.

AdvertisementIl primo Lendl le prendeva da Mc Enroe, eccome !
Un anno di differenza tra i due (un po’ come Djokovic e Nadal).
I primi due incontri li perde Lendl: quasi vent’ enne a Milano (semifinale) e poi più che vent’ enne agli U.S. Open (quarti finale).
Poi Lendl si rifà, poi… ma di randellate ne prenderà ancora parecchie (Lendl perde semi-finale Wimbledon 1983, Lendl subisce cinque sconfitte consecutive da Philadelpia 1984 al World team Cup 1984, ecc.)

Problemi seri… Se da 0-2 vai 7-2 ti sembra che risentisse di McEnroe? Ti sembra che lo abbia subito? L’anno di differenza fu subito assorbito perché Lendl non soffriva la personalità di John, quella di Connors e di Borg si.
Detto questo Mac tutta la vita.

Dopo essere andato in vantaggio 7 a 2 il buon Lendl si ritrovo’ sotto per 10 a 8… non e’ che fu “senza sofferenza” direi…

Ma a scuola facevi così? Il tema era se Lendl prendeva o meno randellate ad inizio carriera e con John era 7-2 e 7(SETTE!) match vinta alla faccia del presunto timore reverenziale.
Nessuno ha scritto che non hanno giocato alla pari ma dell’inizio carriera.
Ci sei ora?

Guarda hai scritto… il primo Lendl non le prendeva da Mc Enroe…
Vedi un po’ tu.
Che Lendl non avesse certo soggezione di McEnroe e’ evidente ma che abbia dovuto affinare al massimo le sue qualita’ per prevalere negli scontri, compresa la pazzesca finale Roland Garros 1984, e’ innegabile.
Lendl ando’ sotto 2 a 0 negli scontri diretti, poi sali’ prepotentemente 7 a 2 eppure fini’ di li a poco sotto 8 a 10…
E’ semmai il Lendl maturo e consapevole e testardo dei suoi mezzi che definitivamente prevale.
Sullo sfondo il deleterio disgraziato, gestito da disgraziati, anno 2022 di Sinner, dove con tutta evidenza una certa analogia con Lendl c’ era, e c’e’, e sono riusciti, a 21 anni, a PEGGIORARE IL SERVIZIO !
DISGRAZIATI.

Ancora… Di coccio sei. Il primo Lendl contro Mac perde in 3 ed in 4 set i primi due incontri per poi non solo surclassarlo portandolo all’esasperazione ma dandogli, leggi bene, un parziale 19 set a 1! Non in piena maturità, nei primi anni.
Ti pare che le prendesse?
Poi non puoi paragonare minimamente né prendere ad esempio il servizio di Ivan con Sinner, il servizio o ce l’hai o no. Esempi? Errani, Mecir, Svensson e moltissimi altri: la coordinazione lancio palla/Stacco/Colpo per alcuni è talmente ostica da cercare soluzioni per aumentare la percentuale. Sembra facile ma hai mai seguito in allenamento un ragazzino? Ti sei mai messo dietro di lui, di fianco, davanti a riprenderlo e poi mostrargli come fa il colpo? Lui non se ne rende conto, non riesce. È il colpo più personale di tutti, alcuni hanno preparazioni personalissime maturate a 10/12 anni e puoi stare giorni a cercare di migliorare ma sai che può succedere? Che migliora il servizio ma nell’uscita dal colpo è sbilanciato e vai in sofferenza nello scambio. E all’ora cos’è meglio nell’economia del giocatore? Facile dire dovevano migliorarmi il servizio ma è come il piede sinistro per alcuni giocatori che resta in certi casi una zavorra, non migliora come si pensa.

Mah… avere un atleta come Sinner, che al servizio era anche discreto nel 2021, e stava producendo miglioramenti a dir poco strabilianti / sovrumani e fare tutto il… perdonami… casino che è stato fatto nel 2022 non ha spiegazioni / scuse: è un disastro di anno buttato via.
Dovere tirare fuori i casi patologici, come Errani, quando il 98% degli atleti allenadosi al servizio, sopratutto a 21 anni, MIGLIORA non fa che confermare il 2022 come anno semplicemente buttato via malamente.
L’ esempio Lendl / McEnroe è sicuramente calzante… Lendl si è concentrato sulle sue capacità e non ha mai fatto… casino come Sinner nel 2022.
Giustissimo osservare che dopo le prime 2 sconfitte Lendl ingrana la 4′ e produce sette vittorie consecutive, ma subito dopo è McEnroe a realizzarne 8 e a portarsi , temporaneamente , in vantaggio per 10 a 8… erano ancora abbastanza giovani entrambi (1984: 24 e 25 anni).
Poi la grandezza e la “regalità” di Lendl, che non si è mai “snaturato” ha prevalso, con meriti immensi.
Ora Sinner è alto almeno 1,90 e ultimamente qualcosa di meglio al servizio mi sembra di vederlo… certo chi lo ha … incasin… nel 2022 NON ERA ALL’ ALTEZZA… SBAGLIATE TUTTE LE PRIORITA’ per uno stellare sovrumano “top10” mondiale preso a 20 anni.
Vale il principio: se non sai migliorare il servizio a Sinner, alto 1.90, a 21 anni… cambia mestiere !

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Pier no guest 19-07-2023 10:09

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Alcaraz ha fatto trangugiare a Novak la stessa medicina che il serbo ha distribuito a tanti, compreso Jannick…

Sono d’accordissimo…
Sarebbe stato come dire al primo Lendl, che le prendeva da McEnroe, di giocare come McEnroe perchè picchiando solo da fondo non avrebbe mai vinto.

Vero… Ma il primo Lendl non le prendeva da Mac.

AdvertisementIl primo Lendl le prendeva da Mc Enroe, eccome !
Un anno di differenza tra i due (un po’ come Djokovic e Nadal).
I primi due incontri li perde Lendl: quasi vent’ enne a Milano (semifinale) e poi più che vent’ enne agli U.S. Open (quarti finale).
Poi Lendl si rifà, poi… ma di randellate ne prenderà ancora parecchie (Lendl perde semi-finale Wimbledon 1983, Lendl subisce cinque sconfitte consecutive da Philadelpia 1984 al World team Cup 1984, ecc.)

Problemi seri… Se da 0-2 vai 7-2 ti sembra che risentisse di McEnroe? Ti sembra che lo abbia subito? L’anno di differenza fu subito assorbito perché Lendl non soffriva la personalità di John, quella di Connors e di Borg si.
Capisco voler saperne di più ma se dai 7-0 a John non lo subisci e gli head to head terminano con distacco importante a favore di Lendl.
Detto questo Mac tutta la vita.

Dopo essere andato in vantaggio 7 a 2 il buon Lendl si ritrovo’ sotto per 10 a 8… non e’ che fu “senza sofferenza” direi…

Ma a scuola facevi così? Il tema era se Lendl prendeva o meno randellate ad inizio carriera e con John era 7-2 e 7(SETTE!) match vinta alla faccia del presunto timore reverenziale.
Nessuno ha scritto che non hanno giocato alla pari ma dell’inizio carriera.
Ci sei ora?

Guarda hai scritto… il primo Lendl non le prendeva da Mc Enroe…
Vedi un po’ tu.
Che Lendl non avesse certo soggezione di McEnroe e’ evidente ma che abbia dovuto affinare al massimo le sue qualita’ per prevalere negli scontri, compresa la pazzesca finale Roland Garros 1984, e’ innegabile.
Lendl ando’ sotto 2 a 0 negli scontri diretti, poi sali’ prepotentemente 7 a 2 eppure fini’ di li a poco sotto 8 a 10…
E’ semmai il Lendl maturo e consapevole e testardo dei suoi mezzi che definitivamente prevale.
Sullo sfondo il deleterio disgraziato, gestito da disgraziati, anno 2022 di Sinner, dove con tutta evidenza una certa analogia con Lendl c’ era, e c’e’, e sono riusciti, a 21 anni, a PEGGIORARE IL SERVIZIO !
DISGRAZIATI.

Ancora… Di coccio sei. Il primo Lendl contro Mac perde in 3 ed in 4 set i primi due incontri per poi non solo surclassarlo portandolo all’esasperazione ma dandogli, leggi bene, un parziale 19 set a 1! Non in piena maturità, nei primi anni.
Ti pare che le prendesse?
Poi non puoi paragonare minimamente né prendere ad esempio il servizio di Ivan con Sinner, il servizio o ce l’hai o no. Esempi? Errani, Mecir, Svensson e moltissimi altri: la coordinazione lancio palla/Stacco/Colpo per alcuni è talmente ostica da cercare soluzioni per aumentare la percentuale. Sembra facile ma hai mai seguito in allenamento un ragazzino? Ti sei mai messo dietro di lui, di fianco, davanti a riprenderlo e poi mostrargli come fa il colpo? Lui non se ne rende conto, non riesce. È il colpo più personale di tutti, alcuni hanno preparazioni personalissime maturate a 10/12 anni e puoi stare giorni a cercare di migliorare ma sai che può succedere? Che migliora il servizio ma nell’uscita dal colpo è sbilanciato e vai in sofferenza nello scambio. E all’ora cos’è meglio nell’economia del giocatore? Facile dire dovevano migliorarmi il servizio ma è come il piede sinistro per alcuni giocatori che resta in certi casi una zavorra, non migliora come si pensa.

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Luce nella notte 19-07-2023 08:24

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Sono d’accordissimo…
Sarebbe stato come dire al primo Lendl, che le prendeva da McEnroe, di giocare come McEnroe perchè picchiando solo da fondo non avrebbe mai vinto.

Vero… Ma il primo Lendl non le prendeva da Mac.

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Un anno di differenza tra i due (un po’ come Djokovic e Nadal).
I primi due incontri li perde Lendl: quasi vent’ enne a Milano (semifinale) e poi più che vent’ enne agli U.S. Open (quarti finale).
Poi Lendl si rifà, poi… ma di randellate ne prenderà ancora parecchie (Lendl perde semi-finale Wimbledon 1983, Lendl subisce cinque sconfitte consecutive da Philadelpia 1984 al World team Cup 1984, ecc.)

Problemi seri… Se da 0-2 vai 7-2 ti sembra che risentisse di McEnroe? Ti sembra che lo abbia subito? L’anno di differenza fu subito assorbito perché Lendl non soffriva la personalità di John, quella di Connors e di Borg si.
Capisco voler saperne di più ma se dai 7-0 a John non lo subisci e gli head to head terminano con distacco importante a favore di Lendl.
Detto questo Mac tutta la vita.

Dopo essere andato in vantaggio 7 a 2 il buon Lendl si ritrovo’ sotto per 10 a 8… non e’ che fu “senza sofferenza” direi…

Ma a scuola facevi così? Il tema era se Lendl prendeva o meno randellate ad inizio carriera e con John era 7-2 e 7(SETTE!) match vinta alla faccia del presunto timore reverenziale.
Nessuno ha scritto che non hanno giocato alla pari ma dell’inizio carriera.
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Guarda hai scritto… il primo Lendl non le prendeva da Mc Enroe…
Vedi un po’ tu.
Che Lendl non avesse certo soggezione di McEnroe e’ evidente ma che abbia dovuto affinare al massimo le sue qualita’ per prevalere negli scontri, compresa la pazzesca finale Roland Garros 1984, e’ innegabile.
Lendl ando’ sotto 2 a 0 negli scontri diretti, poi sali’ prepotentemente 7 a 2 eppure fini’ di li a poco sotto 8 a 10…
E’ semmai il Lendl maturo e consapevole e testardo dei suoi mezzi che definitivamente prevale.
Sullo sfondo il deleterio disgraziato, gestito da disgraziati, anno 2022 di Sinner, dove con tutta evidenza una certa analogia con Lendl c’ era, e c’e’, e sono riusciti, a 21 anni, a PEGGIORARE IL SERVIZIO !
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Poi Lendl si rifà, poi… ma di randellate ne prenderà ancora parecchie (Lendl perde semi-finale Wimbledon 1983, Lendl subisce cinque sconfitte consecutive da Philadelpia 1984 al World team Cup 1984, ecc.)

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Nessuno ha scritto che non hanno giocato alla pari ma dell’inizio carriera.
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Guarda hai scritto… il primo Lendl non le prendeva da Mc Enroe…
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Che Lendl non avesse certo soggezione di McEnroe e’ evidente ma che abbia dovuto affinare al massimo le sue qualita’ per prevalere negli scontri, compresa la pazzesca finale Roland Garros 1984, e’ innegabile.
Lendl ando’ sotto 2 a 0 negli scontri diretti, poi sali’ prepotentemente 7 a 2 eppure fini’ di li a poco sotto 8 a 10…
E’ semmai il Lendl maturo e consapevole e testardo dei suoi mezzi che definitivamente prevale.
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Luce nella notte 19-07-2023 08:23

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Vero… Ma il primo Lendl non le prendeva da Mac.

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Un anno di differenza tra i due (un po’ come Djokovic e Nadal).
I primi due incontri li perde Lendl: quasi vent’ enne a Milano (semifinale) e poi più che vent’ enne agli U.S. Open (quarti finale).
Poi Lendl si rifà, poi… ma di randellate ne prenderà ancora parecchie (Lendl perde semi-finale Wimbledon 1983, Lendl subisce cinque sconfitte consecutive da Philadelpia 1984 al World team Cup 1984, ecc.)

Problemi seri… Se da 0-2 vai 7-2 ti sembra che risentisse di McEnroe? Ti sembra che lo abbia subito? L’anno di differenza fu subito assorbito perché Lendl non soffriva la personalità di John, quella di Connors e di Borg si.
Capisco voler saperne di più ma se dai 7-0 a John non lo subisci e gli head to head terminano con distacco importante a favore di Lendl.
Detto questo Mac tutta la vita.

Dopo essere andato in vantaggio 7 a 2 il buon Lendl si ritrovo’ sotto per 10 a 8… non e’ che fu “senza sofferenza” direi…

Ma a scuola facevi così? Il tema era se Lendl prendeva o meno randellate ad inizio carriera e con John era 7-2 e 7(SETTE!) match vinta alla faccia del presunto timore reverenziale.
Nessuno ha scritto che non hanno giocato alla pari ma dell’inizio carriera.
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Guarda hai scritto… il primo Lendl non le prendeva da Mc Enroe…
Vedi un po’ tu.
Che Lendl non avesse certo soggezione di McEnroe e’ evidente ma che abbia dovuto affinare al massimo le sue qualita’ per prevalere negli scontri, compresa la pazzesca finale Roland Garros 1984, e’ innegabile.
Lendl ando’ sotto 2 a 0 negli scontri diretti, poi sali’ prepotentemente 7 a 2 eppure fini’ di li a poco sotto 8 a 10…
E’ semmai il Lendl maturo e consapevole e testardo dei suoi mezzi che definitivamente prevale.
Sullo sfondo il deleterio disgraziato, gestito da disgraziati, anno 2022 di Sinner, dove con tutta evidenza una certa analogia con Lendl c’ era, e c’e’, e sono riusciti, a 21 anni, a PEGGIORARE IL SERVIZIO !
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Luce nella notte 19-07-2023 07:06

Vero… Ma il primo Lendl non le prendeva da Mac.

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Un anno di differenza tra i due (un po’ come Djokovic e Nadal).
I primi due incontri li perde Lendl: quasi vent’ enne a Milano (semifinale) e poi più che vent’ enne agli U.S. Open (quarti finale).
Poi Lendl si rifà, poi… ma di randellate ne prenderà ancora parecchie (Lendl perde semi-finale Wimbledon 1983, Lendl subisce cinque sconfitte consecutive da Philadelpia 1984 al World team Cup 1984, ecc.)

Problemi seri… Se da 0-2 vai 7-2 ti sembra che risentisse di McEnroe? Ti sembra che lo abbia subito? L’anno di differenza fu subito assorbito perché Lendl non soffriva la personalità di John, quella di Connors e di Borg si.
Capisco voler saperne di più ma se dai 7-0 a John non lo subisci e gli head to head terminano con distacco importante a favore di Lendl.
Detto questo Mac tutta la vita.

Dopo essere andato in vantaggio 7 a 2 il buon Lendl si ritrovo’ sotto per 10 a 8… non e’ che fu “senza sofferenza” direi…

Ma a scuola facevi così? Il tema era se Lendl prendeva o meno randellate ad inizio carriera e con John era 7-2 e 7(SETTE!) match vinta alla faccia del presunto timore reverenziale.
Nessuno ha scritto che non hanno giocato alla pari ma dell’inizio carriera.
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Guarda hai scritto… il primo Lendl non le prendeva da Mc Enroe…
Vedi un po’ tu.
Che Lendl non avesse certo soggezione di McEnroe e’ evidente ma che abbia dovuto affinare al massimo le sue qualita’ per prevalere negli scontri, compresa la pazzesca finale Roland Garros e’ innegabile.
Lendl ando’ sotto 2 a 0 negli scontri diretti, poi sali’ prepotentemente 7 a 2 eppure fini’ di li a poco sotto 8 a 10…
E’ semmai il Lendl maturo e consapevole e testardo dei suoi mezzi che definitivamente prevale.
Sullo sfondo il deleterio disgraziato, gestito da disgraziati, anno 2022 di Sinner, dove con tutta evidenza una certa analogia con Lendl c’ era, e c’e’, e sono riusciti, a 21 anni, a PEGGIORARE IL SERVIZIO !
DISGRAZIATI.

90
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Diridero (Guest) 19-07-2023 00:46

@ il capitano (#3671376)

Quando il serbo perde, la sua frustrazione contagia anche i tifosi faziosi che rosicano infinitamente…
Per fortuna ce ne sono tanti che invece sono sportivi e applaudono l’avversario…
Tutta l’epica che leggo in alcuni commenti è solo un blaterare inutile di chi dopo la sconfitta di Nole si ritrova si e no col 2% della massa iniziale del fegato…

89
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+1: il capitano
Pier no guest 18-07-2023 23:26

Scritto da Luce nella notte
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Scritto da Pier no guest

Scritto da Luce nella notte
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Scritto da Pier no guest

Scritto da zedarioz

Scritto da Nicki
Alcaraz ha fatto trangugiare a Novak la stessa medicina che il serbo ha distribuito a tanti, compreso Jannick. Per Sinner, prendendo spunto dal “se non ora, quando?”, è assodato che ha ancora tanta pasta da mangiare. Potrà avvicinarsi fisicamente e tennisticamente ad Alcaraz ma il dubbio è se riuscirà mai nel click mentale di imparare a giocare davvero i punti importanti. Oggi abbiamo capito definitivamente, sfido a dimostrare il contrario, che il suo gap maggiore sta lì, Alcaraz si è preso le sue chance e ha messo enorme pressione a Novak, tanto da indurlo in errore in momenti topici, Jannick è mancato clamorosamente in diverse occasioni. Basta ripetere che Jannick è mentalmente forte, non lo è, almeno non è al livello che credevamo. Riuscirà a migliorare? Se non lo farà vincere uno slam sarà una chimera.

Sono d’accordissimo. Strano che due utenti qualsiasi come me e te, e forse altri (i troll non li considero) hanno capito che il gap di Sinner al momento è mentale, nella gestione della tensione nei momenti topici delle partite più importanti. Eppure ancora oggi un giornalista professionista, sul corriere della sera, diceva che Sinner se vuole vincere deve imparare a fare le variazioni di alcaraz. Sono allibito.
Sarebbe stato come dire al primo Lendl, che le prendeva da McEnroe, di giocare come McEnroe perchè picchiando solo da fondo non avrebbe mai vinto.
Ecco, sul tuo discorso in cui intravedo un po’ di pessimismo, dobbiamo sempre, e dico sempre, tenere presente l’età di Sinner. E l’esempio di Lendl, ai tempi in cui una carriera finiva dopo i 30 anni tranne rare eccezioni, è quello sicuramente più calzante (ma ce ne sono tanti altri): arrivava alla fine dei tornei importanti ma perdeva, e tutti a dire che era un perdente… non si è arreso, ha continuato a lavorare e migliorare anche nella gestione delle partite più difficili, e alla fine è stato n. 1 e plurivincitore di slam, iniziando a vincere a 24 anni, pur non avendo mai risolto completamente alcuni problemi tecnici e mentali (come lo mandò fuori di testa Chang in una partita che lui avrebbe dovuto dominare, resta negli annali).
Io vedo in Sinner un percorso alla Lendl, con ancora più tempo a disposizione, anche se nessuno può sapere quel clik scatterà, ma di sicuro è molto più vicino a vincere di quello che si pensi. Molto ma molto vicino. Godiamoci Alcaraz ma anche la crescita del nostro. Paragonarli non ha senso, ognuno ha le proprie caratteristiche e i propri tempi di maturazione in uno sport difficilissimo.

Vero… Ma il primo Lendl non le prendeva da Mac.

AdvertisementIl primo Lendl le prendeva da Mc Enroe, eccome !
Un anno di differenza tra i due (un po’ come Djokovic e Nadal).
I primi due incontri li perde Lendl: quasi vent’ enne a Milano (semifinale) e poi più che vent’ enne agli U.S. Open (quarti finale).
Poi Lendl si rifà, poi… ma di randellate ne prenderà ancora parecchie (Lendl perde semi-finale Wimbledon 1983, Lendl subisce cinque sconfitte consecutive da Philadelpia 1984 al World team Cup 1984, ecc.)

Problemi seri… Se da 0-2 vai 7-2 ti sembra che risentisse di McEnroe? Ti sembra che lo abbia subito? L’anno di differenza fu subito assorbito perché Lendl non soffriva la personalità di John, quella di Connors e di Borg si.
Capisco voler saperne di più ma se dai 7-0 a John non lo subisci e gli head to head terminano con distacco importante a favore di Lendl.
Detto questo Mac tutta la vita.

Dopo essere andato in vantaggio 7 a 2 il buon Lendl si ritrovo’ sotto per 10 a 8… non e’ che fu “senza sofferenza” direi…

Ma a scuola facevi così? Il tema era se Lendl prendeva o meno randellate ad inizio carriera e con John era 7-2 e 7(SETTE!) match vinta alla faccia del presunto timore reverenziale.
Nessuno ha scritto che non hanno giocato alla pari ma dell’inizio carriera.
Ci sei ora?

88
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Luce nella notte 18-07-2023 21:10

Scritto da Pier no guest

Scritto da Luce nella notte
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Scritto da Pier no guest

Scritto da zedarioz

Scritto da Nicki
Alcaraz ha fatto trangugiare a Novak la stessa medicina che il serbo ha distribuito a tanti, compreso Jannick. Per Sinner, prendendo spunto dal “se non ora, quando?”, è assodato che ha ancora tanta pasta da mangiare. Potrà avvicinarsi fisicamente e tennisticamente ad Alcaraz ma il dubbio è se riuscirà mai nel click mentale di imparare a giocare davvero i punti importanti. Oggi abbiamo capito definitivamente, sfido a dimostrare il contrario, che il suo gap maggiore sta lì, Alcaraz si è preso le sue chance e ha messo enorme pressione a Novak, tanto da indurlo in errore in momenti topici, Jannick è mancato clamorosamente in diverse occasioni. Basta ripetere che Jannick è mentalmente forte, non lo è, almeno non è al livello che credevamo. Riuscirà a migliorare? Se non lo farà vincere uno slam sarà una chimera.

Sono d’accordissimo. Strano che due utenti qualsiasi come me e te, e forse altri (i troll non li considero) hanno capito che il gap di Sinner al momento è mentale, nella gestione della tensione nei momenti topici delle partite più importanti. Eppure ancora oggi un giornalista professionista, sul corriere della sera, diceva che Sinner se vuole vincere deve imparare a fare le variazioni di alcaraz. Sono allibito.
Sarebbe stato come dire al primo Lendl, che le prendeva da McEnroe, di giocare come McEnroe perchè picchiando solo da fondo non avrebbe mai vinto.
Ecco, sul tuo discorso in cui intravedo un po’ di pessimismo, dobbiamo sempre, e dico sempre, tenere presente l’età di Sinner. E l’esempio di Lendl, ai tempi in cui una carriera finiva dopo i 30 anni tranne rare eccezioni, è quello sicuramente più calzante (ma ce ne sono tanti altri): arrivava alla fine dei tornei importanti ma perdeva, e tutti a dire che era un perdente… non si è arreso, ha continuato a lavorare e migliorare anche nella gestione delle partite più difficili, e alla fine è stato n. 1 e plurivincitore di slam, iniziando a vincere a 24 anni, pur non avendo mai risolto completamente alcuni problemi tecnici e mentali (come lo mandò fuori di testa Chang in una partita che lui avrebbe dovuto dominare, resta negli annali).
Io vedo in Sinner un percorso alla Lendl, con ancora più tempo a disposizione, anche se nessuno può sapere quel clik scatterà, ma di sicuro è molto più vicino a vincere di quello che si pensi. Molto ma molto vicino. Godiamoci Alcaraz ma anche la crescita del nostro. Paragonarli non ha senso, ognuno ha le proprie caratteristiche e i propri tempi di maturazione in uno sport difficilissimo.

Vero… Ma il primo Lendl non le prendeva da Mac.

AdvertisementIl primo Lendl le prendeva da Mc Enroe, eccome !
Un anno di differenza tra i due (un po’ come Djokovic e Nadal).
I primi due incontri li perde Lendl: quasi vent’ enne a Milano (semifinale) e poi più che vent’ enne agli U.S. Open (quarti finale).
Poi Lendl si rifà, poi… ma di randellate ne prenderà ancora parecchie (Lendl perde semi-finale Wimbledon 1983, Lendl subisce cinque sconfitte consecutive da Philadelpia 1984 al World team Cup 1984, ecc.)

Problemi seri… Se da 0-2 vai 7-2 ti sembra che risentisse di McEnroe? Ti sembra che lo abbia subito? L’anno di differenza fu subito assorbito perché Lendl non soffriva la personalità di John, quella di Connors e di Borg si.
Capisco voler saperne di più ma se dai 7-0 a John non lo subisci e gli head to head terminano con distacco importante a favore di Lendl.
Detto questo Mac tutta la vita.

Dopo essere andato in vantaggio 7 a 2 il buon Lendl si ritrovo’ sotto per 10 a 8… non e’ che fu “senza sofferenza” direi…

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Annie (Guest) 18-07-2023 19:36

@ il capitano (#3671376)

Ma chi ha detto che era solo Federer il frustrato? Federer era stato il frustrato in occasione della finale del 2019, e con tutte le ragioni avendo steccato nel momento determinante dopo una lunga battaglia..e allora non si aveva la sfera di cristallo per leggere il futuro e prevedere le finali di Nole di là da venire!! Adesso possiamo dire che in seguito Nole ha battuto Matteo e Nick (anche senza grosse difficoltà) fino ad arrivare a questo Wimbledon dove è anche approdato un Alcaraz esploso nel frattempo come il più completo, forzuto, determinato della nuova generazione, senza il quale, diciamolo, Nole avrebbe potuto portarsi a casa anche questo trofeo..ma secondo te, il 36enne Nole è sceso in campo tranquillo e rilassato? Se guardaste il tennis con sensibilità più umana e meno tensione competitiva avreste visto che l’espressione di Nole all’ingresso in campo era tesissima, preoccupata, consapevole dell’importanza e della complessità del momento..da parte mia con la ragione avevo previsto la vittoria di Alcaraz, col cuore e con la speranza che è ultima a morire non avevo escluso un’ennesima vittoria del mitico Nole attingendo alle sue risorse ed esperienza..probabilmente lo stesso atteggiamento e approccio di Nole, frustrato certamente dal toccare con mano la concretezza e l’efficacia, forse per la prima volta da anni, di un ragazzo che sull’erba stava dimostrato di superare con la tecnica, l’età, l’ambizione, il gap dell’esperienza e dello spessore dell’avversario; eppure, anche questa volta Nole stava trovando nel quinto quello spunto miracoloso che poteva portarlo alla vittoria..ma nel tennis nessuno è esente da frustrazione, viene per tutti il momento di non riuscire a imporsi sull’avversario e spesso non solo per meriti dell’avversario ma per problematiche emotive che appartengono anche al grande campione pur sempre uomo: nel 2019 la vittima era stata Roger, con un Nole nel pieno della sua forza fisica e mentale, nel 2023 la vittima è stata Nole, davanti a chi gli ha ricordato la sua resilienza indistruttibile di qualche anno prima ma che nel tennis è comunque affidata ad un attimo, vedi la palla break insaccata in rete a punto fatto, che poteva far girare anche questa volta la partita a suo favore..credo che Nole non si sia perdonato questo, anche più di risentire della capacità di Carlos di andare a punto

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Annie (Guest) 18-07-2023 18:42

@ Armonica (#3671587)

Come al solito non hai capito nulla o interpretato a modo tuo il mio commento (magari rileggilo con più attenzione, non è difficile), confermando perfettamente quello che ho scritto..certo, ammiro da tempo Nole ma sono sempre stata molto realista nei suoi confronti, attenendomi semplicemente ai suoi risultati che lo hanno portato a battere tutti i record dei colleghi big, superando nel tempo anche le mie aspettative che non prescindono dalla lunga carriera e dall’età ormai matura per un tennista: per questo, come ho già detto, ogni vittoria Slam è l’ennesima dimostrazione di forza e resistenza non scontata ma ovviamente ancora più sorprendente ed entusiasmante quando arriva, come è successo a Parigi e sino alla finale di Londra dove un talento 20enne gli ha precluso, ed era prevedibile, il 24esimo Slam: vedi, la parola “leggenda” è attribuita a quelli che hanno compiuto nel passato imprese tali da rimanere nella memoria dei posteri..io non vedo ancora un Nole da rievocare ma da seguire in campo come in questo Wimbledon, dove ha comunque lottato fino alla finale più interessante che il torneo poteva proporci, grazie non solo e non tanto per quello che per età e bravura è ormai il riconosciuto protagonista del tennis a venire (e che non ha disturbato nessuno dei vecchi appassionati) ma soprattutto per lui, Nole, con i suoi 16 anni di più e la sua storia, che tante gioie ha riservato a chi lo ama ma che tanti dolori e delusioni ha riservato alla vasta platea dei sostenitori dei due big cui è subentrato per numero di vittorie: inevitabile che il tanto atteso cambio generazionale sia, adesso che la precedente generazione è rappresentata solo da Nole, piu’ che mai accolto con entusiasmo..personalmente ho la netta sensazione che le indubbie capacità dello spagnolo mi interessino se sollecitate dal “leggendario” Nole, non so quanto mi appassioneranno in prospettiva, tutto qui, semplicemente un banale egoistico desiderio di continuare, Nole permettendo, a divertirmi guardando il tennis..

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RBA (Guest) 18-07-2023 17:26

Scritto da Betafasan
Avete la capacità di capire che Nole non ha giocato al 90%? Se lo avesse fatto avrebbe vinto ! Quindi i titoli a volte sono segnati da eventi ! E Carlos ne ha da pagare al destino….si aspetti di mandare giù rospi …

Beh se la metti così allora nemmeno lo spagnolo era al top, altrimenti avrebbe vinto in 4

84
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Joe (Guest) 18-07-2023 17:17

Scritto da Pier no guest

Scritto da Luce nella notte
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Scritto da Pier no guest

Scritto da zedarioz

Scritto da Nicki
Alcaraz ha fatto trangugiare a Novak la stessa medicina che il serbo ha distribuito a tanti, compreso Jannick. Per Sinner, prendendo spunto dal “se non ora, quando?”, è assodato che ha ancora tanta pasta da mangiare. Potrà avvicinarsi fisicamente e tennisticamente ad Alcaraz ma il dubbio è se riuscirà mai nel click mentale di imparare a giocare davvero i punti importanti. Oggi abbiamo capito definitivamente, sfido a dimostrare il contrario, che il suo gap maggiore sta lì, Alcaraz si è preso le sue chance e ha messo enorme pressione a Novak, tanto da indurlo in errore in momenti topici, Jannick è mancato clamorosamente in diverse occasioni. Basta ripetere che Jannick è mentalmente forte, non lo è, almeno non è al livello che credevamo. Riuscirà a migliorare? Se non lo farà vincere uno slam sarà una chimera.

Sono d’accordissimo. Strano che due utenti qualsiasi come me e te, e forse altri (i troll non li considero) hanno capito che il gap di Sinner al momento è mentale, nella gestione della tensione nei momenti topici delle partite più importanti. Eppure ancora oggi un giornalista professionista, sul corriere della sera, diceva che Sinner se vuole vincere deve imparare a fare le variazioni di alcaraz. Sono allibito.
Sarebbe stato come dire al primo Lendl, che le prendeva da McEnroe, di giocare come McEnroe perchè picchiando solo da fondo non avrebbe mai vinto.
Ecco, sul tuo discorso in cui intravedo un po’ di pessimismo, dobbiamo sempre, e dico sempre, tenere presente l’età di Sinner. E l’esempio di Lendl, ai tempi in cui una carriera finiva dopo i 30 anni tranne rare eccezioni, è quello sicuramente più calzante (ma ce ne sono tanti altri): arrivava alla fine dei tornei importanti ma perdeva, e tutti a dire che era un perdente… non si è arreso, ha continuato a lavorare e migliorare anche nella gestione delle partite più difficili, e alla fine è stato n. 1 e plurivincitore di slam, iniziando a vincere a 24 anni, pur non avendo mai risolto completamente alcuni problemi tecnici e mentali (come lo mandò fuori di testa Chang in una partita che lui avrebbe dovuto dominare, resta negli annali).
Io vedo in Sinner un percorso alla Lendl, con ancora più tempo a disposizione, anche se nessuno può sapere quel clik scatterà, ma di sicuro è molto più vicino a vincere di quello che si pensi. Molto ma molto vicino. Godiamoci Alcaraz ma anche la crescita del nostro. Paragonarli non ha senso, ognuno ha le proprie caratteristiche e i propri tempi di maturazione in uno sport difficilissimo.

Vero… Ma il primo Lendl non le prendeva da Mac.

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Un anno di differenza tra i due (un po’ come Djokovic e Nadal).
I primi due incontri li perde Lendl: quasi vent’ enne a Milano (semifinale) e poi più che vent’ enne agli U.S. Open (quarti finale).
Poi Lendl si rifà, poi… ma di randellate ne prenderà ancora parecchie (Lendl perde semi-finale Wimbledon 1983, Lendl subisce cinque sconfitte consecutive da Philadelpia 1984 al World team Cup 1984, ecc.)

Problemi seri… Se da 0-2 vai 7-2 ti sembra che risentisse di McEnroe? Ti sembra che lo abbia subito? L’anno di differenza fu subito assorbito perché Lendl non soffriva la personalità di John, quella di Connors e di Borg si.
Capisco voler saperne di più ma se dai 7-0 a John non lo subisci e gli head to head terminano con distacco importante a favore di Lendl.
Detto questo Mac tutta la vita.

vi quoto ma riportiamo il discorso a Jannik. Non sono pessimista sul suo futuro, semplicemente realista. L’ottimista è colui che è carente di informazioni. Nessun desiderio di sminuire il valore di Sinner, magari avrà un percorso lento e diventerà vincente, sono fermamente convinto che Alcaraz lascerà qualcosa per strada, non lo vedo come un cannibale e sopratutto la sua muscolatura è un punto interrogativo sulla durata sul lungo periodo. Jannik ha bisogno di un supporto mentale, è un testone e vuole fare tutto da se….ma ho la forte sensazioni che le occasioni mancate stiano scavando nella sua mente.

83
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Pier no guest 18-07-2023 14:52

Scritto da Luce nella notte
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Scritto da Nicki
Alcaraz ha fatto trangugiare a Novak la stessa medicina che il serbo ha distribuito a tanti, compreso Jannick. Per Sinner, prendendo spunto dal “se non ora, quando?”, è assodato che ha ancora tanta pasta da mangiare. Potrà avvicinarsi fisicamente e tennisticamente ad Alcaraz ma il dubbio è se riuscirà mai nel click mentale di imparare a giocare davvero i punti importanti. Oggi abbiamo capito definitivamente, sfido a dimostrare il contrario, che il suo gap maggiore sta lì, Alcaraz si è preso le sue chance e ha messo enorme pressione a Novak, tanto da indurlo in errore in momenti topici, Jannick è mancato clamorosamente in diverse occasioni. Basta ripetere che Jannick è mentalmente forte, non lo è, almeno non è al livello che credevamo. Riuscirà a migliorare? Se non lo farà vincere uno slam sarà una chimera.

Sono d’accordissimo. Strano che due utenti qualsiasi come me e te, e forse altri (i troll non li considero) hanno capito che il gap di Sinner al momento è mentale, nella gestione della tensione nei momenti topici delle partite più importanti. Eppure ancora oggi un giornalista professionista, sul corriere della sera, diceva che Sinner se vuole vincere deve imparare a fare le variazioni di alcaraz. Sono allibito.
Sarebbe stato come dire al primo Lendl, che le prendeva da McEnroe, di giocare come McEnroe perchè picchiando solo da fondo non avrebbe mai vinto.
Ecco, sul tuo discorso in cui intravedo un po’ di pessimismo, dobbiamo sempre, e dico sempre, tenere presente l’età di Sinner. E l’esempio di Lendl, ai tempi in cui una carriera finiva dopo i 30 anni tranne rare eccezioni, è quello sicuramente più calzante (ma ce ne sono tanti altri): arrivava alla fine dei tornei importanti ma perdeva, e tutti a dire che era un perdente… non si è arreso, ha continuato a lavorare e migliorare anche nella gestione delle partite più difficili, e alla fine è stato n. 1 e plurivincitore di slam, iniziando a vincere a 24 anni, pur non avendo mai risolto completamente alcuni problemi tecnici e mentali (come lo mandò fuori di testa Chang in una partita che lui avrebbe dovuto dominare, resta negli annali).
Io vedo in Sinner un percorso alla Lendl, con ancora più tempo a disposizione, anche se nessuno può sapere quel clik scatterà, ma di sicuro è molto più vicino a vincere di quello che si pensi. Molto ma molto vicino. Godiamoci Alcaraz ma anche la crescita del nostro. Paragonarli non ha senso, ognuno ha le proprie caratteristiche e i propri tempi di maturazione in uno sport difficilissimo.

Vero… Ma il primo Lendl non le prendeva da Mac.

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Un anno di differenza tra i due (un po’ come Djokovic e Nadal).
I primi due incontri li perde Lendl: quasi vent’ enne a Milano (semifinale) e poi più che vent’ enne agli U.S. Open (quarti finale).
Poi Lendl si rifà, poi… ma di randellate ne prenderà ancora parecchie (Lendl perde semi-finale Wimbledon 1983, Lendl subisce cinque sconfitte consecutive da Philadelpia 1984 al World team Cup 1984, ecc.)

Problemi seri… Se da 0-2 vai 7-2 ti sembra che risentisse di McEnroe? Ti sembra che lo abbia subito? L’anno di differenza fu subito assorbito perché Lendl non soffriva la personalità di John, quella di Connors e di Borg si.
Capisco voler saperne di più ma se dai 7-0 a John non lo subisci e gli head to head terminano con distacco importante a favore di Lendl.
Detto questo Mac tutta la vita.

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Luce nella notte 18-07-2023 14:44

Scritto da Pier no guest

Scritto da zedarioz

Scritto da Nicki
Alcaraz ha fatto trangugiare a Novak la stessa medicina che il serbo ha distribuito a tanti, compreso Jannick. Per Sinner, prendendo spunto dal “se non ora, quando?”, è assodato che ha ancora tanta pasta da mangiare. Potrà avvicinarsi fisicamente e tennisticamente ad Alcaraz ma il dubbio è se riuscirà mai nel click mentale di imparare a giocare davvero i punti importanti. Oggi abbiamo capito definitivamente, sfido a dimostrare il contrario, che il suo gap maggiore sta lì, Alcaraz si è preso le sue chance e ha messo enorme pressione a Novak, tanto da indurlo in errore in momenti topici, Jannick è mancato clamorosamente in diverse occasioni. Basta ripetere che Jannick è mentalmente forte, non lo è, almeno non è al livello che credevamo. Riuscirà a migliorare? Se non lo farà vincere uno slam sarà una chimera.

Sono d’accordissimo. Strano che due utenti qualsiasi come me e te, e forse altri (i troll non li considero) hanno capito che il gap di Sinner al momento è mentale, nella gestione della tensione nei momenti topici delle partite più importanti. Eppure ancora oggi un giornalista professionista, sul corriere della sera, diceva che Sinner se vuole vincere deve imparare a fare le variazioni di alcaraz. Sono allibito.
Sarebbe stato come dire al primo Lendl, che le prendeva da McEnroe, di giocare come McEnroe perchè picchiando solo da fondo non avrebbe mai vinto.
Ecco, sul tuo discorso in cui intravedo un po’ di pessimismo, dobbiamo sempre, e dico sempre, tenere presente l’età di Sinner. E l’esempio di Lendl, ai tempi in cui una carriera finiva dopo i 30 anni tranne rare eccezioni, è quello sicuramente più calzante (ma ce ne sono tanti altri): arrivava alla fine dei tornei importanti ma perdeva, e tutti a dire che era un perdente… non si è arreso, ha continuato a lavorare e migliorare anche nella gestione delle partite più difficili, e alla fine è stato n. 1 e plurivincitore di slam, iniziando a vincere a 24 anni, pur non avendo mai risolto completamente alcuni problemi tecnici e mentali (come lo mandò fuori di testa Chang in una partita che lui avrebbe dovuto dominare, resta negli annali).
Io vedo in Sinner un percorso alla Lendl, con ancora più tempo a disposizione, anche se nessuno può sapere quel clik scatterà, ma di sicuro è molto più vicino a vincere di quello che si pensi. Molto ma molto vicino. Godiamoci Alcaraz ma anche la crescita del nostro. Paragonarli non ha senso, ognuno ha le proprie caratteristiche e i propri tempi di maturazione in uno sport difficilissimo.

Vero… Ma il primo Lendl non le prendeva da Mac.

Il primo Lendl le prendeva da Mc Enroe, eccome !
Un anno di differenza tra i due (un po’ come Djokovic e Nadal).
I primi due incontri li perde Lendl: quasi vent’ enne a Milano (semifinale) e poi più che vent’ enne agli U.S. Open (quarti finale).
Poi Lendl si rifarà, poi… ma di randellate ne prenderà ancora parecchie: Lendl perde semi-finale Wimbledon 1983, Lendl subisce cinque sconfitte consecutive da Philadelpia 1984 al World team Cup 1984.
Si incontrano, Lendl e McEnroe, addirittura sempre in finale per 14 volte consecutive tra il 1983 e il 1985 e di queste 9 le vince Mc Enroe (5 Lendl) e tra quelle vinte da McEnroe c’è la finale US Open del 1984 e la finale “Master” 1983 (dove Mc Enroe vinse anche il doppio).
Sbagliatissimo non capire che il gap mentale di Sinner è maturato tra 2022 e 2023 perché i disgraziati che hanno iniziato a seguirlo non solo non hanno migliorato – il servizio -, ma nel 2022 glielo hanno addirittura PEGGIORATO.
Così sono riusciti nell’ impresa di creargli una sistematica insicurezza nel colpo più importante, e per Sinner ancora più importante.
Si vadano a vedere come serviva Lendl.

81
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Armonica (Guest) 18-07-2023 13:20

Scritto da Annie
@ Bonfanm (#3670936)
Il 23 è rimasto scritto “solo” sulle scarpe del serbo? Questa è bella..guarda che il 23 non è un suo vezzo, è il numero degli Slam vinti da Djokovic, incisi sui muri degli stadi di Melbourne, Parigi, Londra e New York e negli annali del tennis, il numero che da campione l’ha reso leggenda..chi compete attualmente può solo guardare a questo record con invidia, o ansia, o speranza, sicuramente come a un miraggio lontano, compreso Alcaraz che al primo trofeo sollevato è già stato promosso, quale “vendicatore” di Roger, a super dominatore di questo Slam anche da chi non aveva visto agli esordi con particolare simpatia il ragazzotto murciano ma che adesso, facendo di necessità virtù, si affanna ad elogiarlo anche oltre le reali preferenze. Sono i soliti corsi e ricorsi storici legati al tifo, agli entusiasmi, ai rancori, alle invidie personali di chi segue questo sport, che si risolvono in piccole beghe degli utenti dei siti specializzati, espressi in base alle mentalità più o meno elastiche e alle personalità più o meno discutibili degli utenti stessi..normale che sia così, che ognuno colga l’occasione della vittoria per sfogare i propri irrisolti o per festeggiare le proprie soddisfazioni, ma loro, gli oggetti del contendere, si confrontano invece da grandi quali sono per realizzare sogni di carriera, per avviarla a grandi traguardi o per prolungare la gloria già conquistata, per appartenere alla storia di questo sport, dove certo il 23 sulle scarpe di Nole non è stato così lontano dal diventare 24 ma comunque rimane gigantesco e per ora unico rispetto all’1 sulle scarpe del bravissimo Carlos, che personalmente avevo accolto ai suoi albori con elogi e simpatia anche quando veniva sbeffeggiato dalla maggioranza, compresi quelli che adesso lo elogiano a denti stretti quale male minore

Secondo me i sentimenti di ansia, invidia, vendetta ecc. sono solo dei tifosi ciecamente di parte. Dovreste vivere lo sport più serenamente: il vostro idolo non è l’incarnazione della perfezione e se perde ogni tanto non è un delitto ne una truffa. Oltretutto sminuisci il valore del tuo idolo, quando dici che il 23simo slam lo ha reso da campione a leggenda. Leggenda lo era già quando era a 15,16.

80
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+1: il capitano
Aleppo (Guest) 18-07-2023 12:49

Musetti per essere competitivo sull’erba dovrebbe giocare due metri avanti. Dai, facciamo almeno uno.
Su terra giocare con i piedi sui teloni di fondo funziona, su erba un po’ meno e parti con un discreto gap.
A meno che non si abbiano le gambe ed il fiato di medvedev, che però Musetti non ha.

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enzolabarbera1938@libero.it (Guest) 18-07-2023 12:46

Andate a guardare, Corriere della Sera online, il filmato su Alcaraz 13nne, in occasione di un torneo. Porta gli stessi colpi di oggi, solo meno potenti. Alcaraz conferma che campioni si nasce, non si diventa enzo

78
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tinapica 18-07-2023 11:45

Al di là di AlcarazGarfia, che non è una novità ma una grossa conferma, quel che più mi resterà di questo Wimbledon è il gioco fantastico (purtroppo visto solo a spizzichi e bocconi di immagini salienti) di Cristopher Eubanks, che spero non segua la stessa parabola fugace come una falena intorno ad una candela della connazionale Taylor Townsend a Flushing Meadow nell’anno in cui sbeffeggiò Simona Halep.
Io ci conto, su Eubanks, per dare al bel gioco ed al rovescio ad una mano un futuro non solo comprimario.
Viva il bel gioco!

77
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+1: marcusmin
Pier no guest 18-07-2023 11:28

Scritto da brizz
L’undicesima cosa da ricordare è la racchettata del serbo al paletto della rete

Questo si, davvero un brutto gesto che i tifosi del serbo hanno fatto passare sotto silenzio. Diciamo però che in una finale agli US OPEN avrebbe destato meno “fastidio” non essendoci la sacralità di Wimbledon.
Da un lato capisco Nole, domenica ha cercato di contenere (anche benissimo) un avversario che anche sbagliando aveva molti più cavalli, però… Sono così eleganti quei paletti in legno…

76
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Don Budge fathers (Guest) 18-07-2023 10:28

@ Pier no guest (#3671018)

Eh già a Superbrat…si perdonava…quasi tutto…

75
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Don Budge fathers (Guest) 18-07-2023 10:27

@ Pier no guest (#3671008)

Esatto.

Complimenti.

74
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Don Budge fathers (Guest) 18-07-2023 10:24

@ zedarioz (#3670967)

Ben scritto,condivido.

Bravo.

73
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velenopuro 18-07-2023 10:21

Scritto da Pheanes

Scritto da marmolata

Scritto da Juan E Jonny
Sono 11 e non 10. Vi siete dimenticati del tabellone “pazzesco” del AltoAtesino Sinner si e fregiato.
Pure Caratti sarebbe stato semifinalista di Wimbledon con quel tabellone!

Concordo appieno con Juan. Anzi dico pure Narducci avrebbe fatto le semifinali col tabellone dell’ ALTOATESINO!

Caratti e Narducci non avrebbero mai potuto avere il tabellone di Sinner. La spiegazione è semplice ma tu e il tuo amico non sarete mai capaci di capire il perché

Mica vero.
Basta essere sorteggiati contro una testa di serie (ad es. Sinner) che rinuncia (metti che a Sinner venga l’allergia il giorno prima)
E ti becchi un LL

Come vedi la cosa non è impossibile, anzi

72
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velenopuro 18-07-2023 10:20

Aggiungerei, tra le cose da ricordare, l’abbigliamento del “sindaco della Serbia”

Quel tizio in giallo sarebbe stato guardato male anche in un campo rom

71
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+1: il capitano
Betafasan 18-07-2023 10:20

Avete la capacità di capire che Nole non ha giocato al 90%? Se lo avesse fatto avrebbe vinto ! Quindi i titoli a volte sono segnati da eventi ! E Carlos ne ha da pagare al destino….si aspetti di mandare giù rospi …

70
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Betafasan 18-07-2023 10:16

Lo short clock è una regola ASSURDA e va cambiata ! Peggiora la qualità degli INCONTRI!! Ma avete un po’ di cervello per capirlo?? Poi quando Rafa sforava tranquillamente per anni nessuno diceva Nulla!!

69
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brizz 18-07-2023 09:45

L’undicesima cosa da ricordare è la racchettata del serbo al paletto della rete

68
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brizz 18-07-2023 09:43

Il giudice di sedia della finale meriterebbe la squalifica per incapacità, la partita sarebbe durata la metà se avesse fatto rispettare il tempo del servizio al serbo

67
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-1: Betafasan
marcusmin 18-07-2023 08:54

L’ultimorisultatismo puo’ colpire anche te! Combattilo!

66
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il capitano 18-07-2023 08:44

Scritto da Annie
@ Bonfanm (#3670936)
Il 23 è rimasto scritto “solo” sulle scarpe del serbo? Questa è bella..guarda che il 23 non è un suo vezzo, è il numero degli Slam vinti da Djokovic, incisi sui muri degli stadi di Melbourne, Parigi, Londra e New York e negli annali del tennis, il numero che da campione l’ha reso leggenda..chi compete attualmente può solo guardare a questo record con invidia, o ansia, o speranza, sicuramente come a un miraggio lontano, compreso Alcaraz che al primo trofeo sollevato è già stato promosso, quale “vendicatore” di Roger, a super dominatore di questo Slam anche da chi non aveva visto agli esordi con particolare simpatia il ragazzotto murciano ma che adesso, facendo di necessità virtù, si affanna ad elogiarlo anche oltre le reali preferenze. Sono i soliti corsi e ricorsi storici legati al tifo, agli entusiasmi, ai rancori, alle invidie personali di chi segue questo sport, che si risolvono in piccole beghe degli utenti dei siti specializzati, espressi in base alle mentalità più o meno elastiche e alle personalità più o meno discutibili degli utenti stessi..normale che sia così, che ognuno colga l’occasione della vittoria per sfogare i propri irrisolti o per festeggiare le proprie soddisfazioni, ma loro, gli oggetti del contendere, si confrontano invece da grandi quali sono per realizzare sogni di carriera, per avviarla a grandi traguardi o per prolungare la gloria già conquistata, per appartenere alla storia di questo sport, dove certo il 23 sulle scarpe di Nole non è stato così lontano dal diventare 24 ma comunque rimane gigantesco e per ora unico rispetto all’1 sulle scarpe del bravissimo Carlos, che personalmente avevo accolto ai suoi albori con elogi e simpatia anche quando veniva sbeffeggiato dalla maggioranza, compresi quelli che adesso lo elogiano a denti stretti quale male minore

Sono convinto che, a parti invertite, avresti tifato per Federer e non per Alcaraz.
“Non c’è molto da dire su questo argomento”, ha poi detto Djokovic in conferenza stampa dopo la sconfitta, “È stata la frustrazione del momento, quando Carlos ha giocato in modo incredibile, ha ottenuto il break e ha vinto il quinto set”.
Per fortuna che era solo Federer il frustrato.

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marcusmin 18-07-2023 08:27

Scritto da Mauro72
Una riflessione da vecchio tifoso di Edberg e poi fortemente simpatizzante di Federer, neutrale nella finale con un po’ più di incitamento per l’anziano.
Oggi tifo per gli italiani e osservo le partite. Nole non è più al 100% anche se ancora estremamente competitivo soprattutto sull’erba. Alcaraz mi ha sopreso su questa superficie e perché ha vinto sul terreno dell’avversario, cioè al quinto set di una finale che di solito e roba per Djokovic.
Magari mi sbaglio, ma credo che stavolta Nole abbia un po’ pagato le 7 partite e una finale così lunga, persa per un soffio ma dove non mi ha dato l’idea di essere completamente al massimo. Certo, di fronte c’era un ragazzo fortissimo, potrebbe essere stato lui a farlo giocare sotto pressione.
Alcaraz è il nuovo crac? Non lo so, due anni fa giravano commenti tipo per 10 anni nessuno vincerà più Slam con uno così, poi qualche battuta d’arresto normale in un ragazzo così giovane, ora di nuovo daccapo. Calma ed equilibrio, l’ultimorisultatismo è una patologia molto comune.
Si prospettano comunque anni interessanti, diversi next gen competitivi. Carlos è fortissimo, non sono sicuro che in semifinale avrebbe battuto Nole, Wimbledon è comunque tanta roba e il numero di Slam dei 3 fenomeni non è facile da battere. Vedremo.
Buon tennis a tutti

@ Mauro72 (#3670827)

Complimenti per il post
“l’ultimorisultatismo è una patologia molto comune.”
Brillante! Useremo molto questo neologismo!

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giorgione (Guest) 18-07-2023 08:20

Scritto da zedarioz

Scritto da Nicki
Alcaraz ha fatto trangugiare a Novak la stessa medicina che il serbo ha distribuito a tanti, compreso Jannick. Per Sinner, prendendo spunto dal “se non ora, quando?”, è assodato che ha ancora tanta pasta da mangiare. Potrà avvicinarsi fisicamente e tennisticamente ad Alcaraz ma il dubbio è se riuscirà mai nel click mentale di imparare a giocare davvero i punti importanti. Oggi abbiamo capito definitivamente, sfido a dimostrare il contrario, che il suo gap maggiore sta lì, Alcaraz si è preso le sue chance e ha messo enorme pressione a Novak, tanto da indurlo in errore in momenti topici, Jannick è mancato clamorosamente in diverse occasioni. Basta ripetere che Jannick è mentalmente forte, non lo è, almeno non è al livello che credevamo. Riuscirà a migliorare? Se non lo farà vincere uno slam sarà una chimera.

Sono d’accordissimo. Strano che due utenti qualsiasi come me e te, e forse altri (i troll non li considero) hanno capito che il gap di Sinner al momento è mentale, nella gestione della tensione nei momenti topici delle partite più importanti. Eppure ancora oggi un giornalista professionista, sul corriere della sera, diceva che Sinner se vuole vincere deve imparare a fare le variazioni di alcaraz. Sono allibito.
Sarebbe stato come dire al primo Lendl, che le prendeva da McEnroe, di giocare come McEnroe perchè picchiando solo da fondo non avrebbe mai vinto.
Ecco, sul tuo discorso in cui intravedo un po’ di pessimismo, dobbiamo sempre, e dico sempre, tenere presente l’età di Sinner. E l’esempio di Lendl, ai tempi in cui una carriera finiva dopo i 30 anni tranne rare eccezioni, è quello sicuramente più calzante (ma ce ne sono tanti altri): arrivava alla fine dei tornei importanti ma perdeva, e tutti a dire che era un perdente… non si è arreso, ha continuato a lavorare e migliorare anche nella gestione delle partite più difficili, e alla fine è stato n. 1 e plurivincitore di slam, iniziando a vincere a 24 anni, pur non avendo mai risolto completamente alcuni problemi tecnici e mentali (come lo mandò fuori di testa Chang in una partita che lui avrebbe dovuto dominare, resta negli annali).
Io vedo in Sinner un percorso alla Lendl, con ancora più tempo a disposizione, anche se nessuno può sapere quel clik scatterà, ma di sicuro è molto più vicino a vincere di quello che si pensi. Molto ma molto vicino. Godiamoci Alcaraz ma anche la crescita del nostro. Paragonarli non ha senso, ognuno ha le proprie caratteristiche e i propri tempi di maturazione in uno sport difficilissimo.

non ha nessun senso fare paragoni con il tennis degli anni 80 e 90 e quello di adesso. ovvio che lendl non poteva giocare come mcenroe, e nemmeno il contrario tra l’altro. lendl ha battuto numerose volte mcenroe, anche su erba, quindi non si capisce perché avrebbe dovuto cambiare stile. è evidentissimo che sinner soffre la mancanza di variazioni, la testa non c’entra nulla. quella ce l’ha sempre avuta, altrimenti non sarebbe dov’è. il giornalista ha straragione, perché il tennis di sinner è monocorde e perciò altamente prevedibile. djoko sapeva benissimo, perché ovviamente è una delle persone che assieme al suo staff studia meglio le partite che deve giocare, dove e come la pallina di sinner gli sarebbe arrivata, e ha preso le contromisure. solo quando sinner strappava i colpi a velocità superiori ai 100 kmh djokovic, come ogni altro giocatore, si trovava in difficoltà. ma se hai guardato la finale con alcaraz non puoi non aver notato come lo spagnolo non ha mai dato la stessa palla a djoko. la tattica di colpire il dritto incrociato in top sul rovescio di djoko per allontanarlo dal campo ha pagato. ma lo spagnolo, si sa, sa fare lob precisissimi, volée magistrali e palle corte millimetriche. sinner no. questa è la differenza. e sinner, in virtù di queste molte mancanze, fa sempre il suo gioco che djoko conosce adesso molto bene. è la prevedibilità di sinner che lo rende battibile, non la mancanza di testa.

63
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AO (Guest) 18-07-2023 08:19

Scritto da Spiderb
Il confine tra un ottimo Wimbledon di Sinner ed un Wimbledon mediocre sta quasi tutto nel sorteggio. Da testa di serie numero 8 é capitato nello spicchio di Ruud (numero 4). Rune e Rublev che avevano teste di serie migliori di Sinner, sono finiti a fare quarti contro Alcaraz e Nole. Inverti il sorteggio e Jannik fa “solo” quarti e uno tra Rune e Rublev fa semifinale. Oppure fai capitare un quarti turno Jannik- Hurcacz e forse il nostro esce agli ottavi. Il sorteggio ha sempre un ruolo decisivo, a meno che non ti chiami Nole o Alcaraz (che tra parentesi ha affrontato e battuto consecutivamente BBB, Rune, Medvedev e Nole, altro che tabellone facile perché se lo era guadagnato, da testa di serie numero 1). Jannik è stato spesso sfortunato, stavolta gli è andata di lusso. Spero solo che questo torneo abbia fatto capire, se ce ne fosse stato bisogno, che non ci saranno a breve dei nuovi top 3, ma un top assoluto e diversi sfidanti che si alterneranno a sfidarlo a seconda di stato di forma, superficie e tabellone.

Ottimo commento, che condivido.
Aggiungo che Alcaraz, dovendo ragionevolmente dare la priorità a vincere i tornei dello slam, non potrà giocare tutti i 1000 con la massima intensità e motivazione, perciò alcuni di questi li lascerà ad altri ed è lì che gli altri dovranno focalizzare le loro ambizioni; nei 2023 è già successo 2 volte, Montecarlo e Roma, dove Rublev e Medvedev, a differenza di Sinner, non si sono lasciati sfuggire l’occasione.

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Pier no guest 18-07-2023 08:11

Scritto da zedarioz

Scritto da Nicki
Alcaraz ha fatto trangugiare a Novak la stessa medicina che il serbo ha distribuito a tanti, compreso Jannick. Per Sinner, prendendo spunto dal “se non ora, quando?”, è assodato che ha ancora tanta pasta da mangiare. Potrà avvicinarsi fisicamente e tennisticamente ad Alcaraz ma il dubbio è se riuscirà mai nel click mentale di imparare a giocare davvero i punti importanti. Oggi abbiamo capito definitivamente, sfido a dimostrare il contrario, che il suo gap maggiore sta lì, Alcaraz si è preso le sue chance e ha messo enorme pressione a Novak, tanto da indurlo in errore in momenti topici, Jannick è mancato clamorosamente in diverse occasioni. Basta ripetere che Jannick è mentalmente forte, non lo è, almeno non è al livello che credevamo. Riuscirà a migliorare? Se non lo farà vincere uno slam sarà una chimera.

Sono d’accordissimo. Strano che due utenti qualsiasi come me e te, e forse altri (i troll non li considero) hanno capito che il gap di Sinner al momento è mentale, nella gestione della tensione nei momenti topici delle partite più importanti. Eppure ancora oggi un giornalista professionista, sul corriere della sera, diceva che Sinner se vuole vincere deve imparare a fare le variazioni di alcaraz. Sono allibito.
Sarebbe stato come dire al primo Lendl, che le prendeva da McEnroe, di giocare come McEnroe perchè picchiando solo da fondo non avrebbe mai vinto.
Ecco, sul tuo discorso in cui intravedo un po’ di pessimismo, dobbiamo sempre, e dico sempre, tenere presente l’età di Sinner. E l’esempio di Lendl, ai tempi in cui una carriera finiva dopo i 30 anni tranne rare eccezioni, è quello sicuramente più calzante (ma ce ne sono tanti altri): arrivava alla fine dei tornei importanti ma perdeva, e tutti a dire che era un perdente… non si è arreso, ha continuato a lavorare e migliorare anche nella gestione delle partite più difficili, e alla fine è stato n. 1 e plurivincitore di slam, iniziando a vincere a 24 anni, pur non avendo mai risolto completamente alcuni problemi tecnici e mentali (come lo mandò fuori di testa Chang in una partita che lui avrebbe dovuto dominare, resta negli annali).
Io vedo in Sinner un percorso alla Lendl, con ancora più tempo a disposizione, anche se nessuno può sapere quel clik scatterà, ma di sicuro è molto più vicino a vincere di quello che si pensi. Molto ma molto vicino. Godiamoci Alcaraz ma anche la crescita del nostro. Paragonarli non ha senso, ognuno ha le proprie caratteristiche e i propri tempi di maturazione in uno sport difficilissimo.

Vero… Ma il primo Lendl non le prendeva da Mac.

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Annie (Guest) 18-07-2023 01:16

@ Bonfanm (#3670936)

Il 23 è rimasto scritto “solo” sulle scarpe del serbo? Questa è bella..guarda che il 23 non è un suo vezzo, è il numero degli Slam vinti da Djokovic, incisi sui muri degli stadi di Melbourne, Parigi, Londra e New York e negli annali del tennis, il numero che da campione l’ha reso leggenda..chi compete attualmente può solo guardare a questo record con invidia, o ansia, o speranza, sicuramente come a un miraggio lontano, compreso Alcaraz che al primo trofeo sollevato è già stato promosso, quale “vendicatore” di Roger, a super dominatore di questo Slam anche da chi non aveva visto agli esordi con particolare simpatia il ragazzotto murciano ma che adesso, facendo di necessità virtù, si affanna ad elogiarlo anche oltre le reali preferenze. Sono i soliti corsi e ricorsi storici legati al tifo, agli entusiasmi, ai rancori, alle invidie personali di chi segue questo sport, che si risolvono in piccole beghe degli utenti dei siti specializzati, espressi in base alle mentalità più o meno elastiche e alle personalità più o meno discutibili degli utenti stessi..normale che sia così, che ognuno colga l’occasione della vittoria per sfogare i propri irrisolti o per festeggiare le proprie soddisfazioni, ma loro, gli oggetti del contendere, si confrontano invece da grandi quali sono per realizzare sogni di carriera, per avviarla a grandi traguardi o per prolungare la gloria già conquistata, per appartenere alla storia di questo sport, dove certo il 23 sulle scarpe di Nole non è stato così lontano dal diventare 24 ma comunque rimane gigantesco e per ora unico rispetto all’1 sulle scarpe del bravissimo Carlos, che personalmente avevo accolto ai suoi albori con elogi e simpatia anche quando veniva sbeffeggiato dalla maggioranza, compresi quelli che adesso lo elogiano a denti stretti quale male minore

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Marco10 (Guest) 17-07-2023 23:58

La novità in assoluto più importante di questo Wimbledon è la consacrazione a rango di fuoriclasse assoluto e n.1 con pieno merito di Alcaraz. Il primo degno erede dei big 3. Sugli italiani bene, un Berrettini ritrovato ed un Sinner alle semifinali è un gran risultato. Il nostro movimento tennistico è vivo e competitivo anche nei tornei che contano. Poi vorrei dire una cosa. Finiamola con questi paragoni di Sinner con Alcaraz. Sinner è, senza ombra di dubbio, il più forte tennista italiano dopo Panatta, una giovane promessa da cui si aspettano quei miglioramenti per vincere i tornei maggiori. Alcaraz è invece una realtà già da ora. È quello che noi tutti speriamo che un giorno diventi Sinner.

59
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+1: il capitano, Maurantonio
Stefano (Guest) 17-07-2023 23:00

Ragioniamo su questo dato.
Wimbledon 2022 ; Sinner batte Alcaraz in 4 set e arriva al quinto ,rischiando di vincere con il poi campione Djokovic con un anno di meno.
Dopo questo Wimbledon possiamo dire che:
A) Djokovic nonostante l’età ha tenuto splendidamente.
B) Alcaraz dai 19 ai 20 è migliorato in modo stratosferico.
C) Sinner certamente non è migliorato , probabilmente ha anche avuto una leggera flessione da Aprile in poi ma resta certamente sul livello dei Ruud , Tsitipas , Rublev e un po più scarso di Medvedev e Rune , quindi potenzialmente tra il n.5 e il n.8 Atp.

58
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Giumart (Guest) 17-07-2023 22:58

Scritto da zedarioz

Scritto da Nicki
Alcaraz ha fatto trangugiare a Novak la stessa medicina che il serbo ha distribuito a tanti, compreso Jannick. Per Sinner, prendendo spunto dal “se non ora, quando?”, è assodato che ha ancora tanta pasta da mangiare. Potrà avvicinarsi fisicamente e tennisticamente ad Alcaraz ma il dubbio è se riuscirà mai nel click mentale di imparare a giocare davvero i punti importanti. Oggi abbiamo capito definitivamente, sfido a dimostrare il contrario, che il suo gap maggiore sta lì, Alcaraz si è preso le sue chance e ha messo enorme pressione a Novak, tanto da indurlo in errore in momenti topici, Jannick è mancato clamorosamente in diverse occasioni. Basta ripetere che Jannick è mentalmente forte, non lo è, almeno non è al livello che credevamo. Riuscirà a migliorare? Se non lo farà vincere uno slam sarà una chimera.

Sono d’accordissimo. Strano che due utenti qualsiasi come me e te, e forse altri (i troll non li considero) hanno capito che il gap di Sinner al momento è mentale, nella gestione della tensione nei momenti topici delle partite più importanti. Eppure ancora oggi un giornalista professionista, sul corriere della sera, diceva che Sinner se vuole vincere deve imparare a fare le variazioni di alcaraz. Sono allibito.
Sarebbe stato come dire al primo Lendl, che le prendeva da McEnroe, di giocare come McEnroe perchè picchiando solo da fondo non avrebbe mai vinto.
Ecco, sul tuo discorso in cui intravedo un po’ di pessimismo, dobbiamo sempre, e dico sempre, tenere presente l’età di Sinner. E l’esempio di Lendl, ai tempi in cui una carriera finiva dopo i 30 anni tranne rare eccezioni, è quello sicuramente più calzante (ma ce ne sono tanti altri): arrivava alla fine dei tornei importanti ma perdeva, e tutti a dire che era un perdente… non si è arreso, ha continuato a lavorare e migliorare anche nella gestione delle partite più difficili, e alla fine è stato n. 1 e plurivincitore di slam, iniziando a vincere a 24 anni, pur non avendo mai risolto completamente alcuni problemi tecnici e mentali (come lo mandò fuori di testa Chang in una partita che lui avrebbe dovuto dominare, resta negli annali).
Io vedo in Sinner un percorso alla Lendl, con ancora più tempo a disposizione, anche se nessuno può sapere quel clik scatterà, ma di sicuro è molto più vicino a vincere di quello che si pensi. Molto ma molto vicino. Godiamoci Alcaraz ma anche la crescita del nostro. Paragonarli non ha senso, ognuno ha le proprie caratteristiche e i propri tempi di maturazione in uno sport difficilissimo.

Bene così. In troppi non capiscono che non è Alcaraz il riferimento, ma i tanti “secondi”. Alcaraz è un vero fenomeno, uno che nasce ogni 100 anni. Jannik è diverso, ha iniziato tardi (rispetto a Carlos), crescerà, vincerà, anche se non come Carlos

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+1: Maurantonio
Spiderb (Guest) 17-07-2023 22:50

Il confine tra un ottimo Wimbledon di Sinner ed un Wimbledon mediocre sta quasi tutto nel sorteggio. Da testa di serie numero 8 é capitato nello spicchio di Ruud (numero 4). Rune e Rublev che avevano teste di serie migliori di Sinner, sono finiti a fare quarti contro Alcaraz e Nole. Inverti il sorteggio e Jannik fa “solo” quarti e uno tra Rune e Rublev fa semifinale. Oppure fai capitare un quarti turno Jannik- Hurcacz e forse il nostro esce agli ottavi. Il sorteggio ha sempre un ruolo decisivo, a meno che non ti chiami Nole o Alcaraz (che tra parentesi ha affrontato e battuto consecutivamente BBB, Rune, Medvedev e Nole, altro che tabellone facile perché se lo era guadagnato, da testa di serie numero 1). Jannik è stato spesso sfortunato, stavolta gli è andata di lusso. Spero solo che questo torneo abbia fatto capire, se ce ne fosse stato bisogno, che non ci saranno a breve dei nuovi top 3, ma un top assoluto e diversi sfidanti che si alterneranno a sfidarlo a seconda di stato di forma, superficie e tabellone.

56
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Luce nella notte 17-07-2023 22:35

Scritto da Evolution

Scritto da Luce nella notte

Scritto da Brufen
Si citano Connors e Lendl, ai cui tempi la regola non esisteva, ma se c’è uno che ha costruito una carriera sulle pause fra un punto e l’altro è proprio colui per il quale la regola è stata creata: il Capibara di Maiorca.

Infatti da quando è stata introdotta la regola non ha vinto più niente.

Ah no?senza andare tanto lontano, ti ricordo che l’anno scorso ha vinto “solo” 2 Slam…brutta cosa la mancanza di onestà intellettuale!

Infatti era ironico, paradoxale… fatto sta che da quando hanno introdotto la regola dei 25″ il rendimento di Nadal non e’ calato di una virgola.

55
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Agatone (Guest) 17-07-2023 21:50

Concordo sul shot clock. Non è pensabile che un giocatore possa ogni volta far passare 30 secondi e non gli si dica niente se non sul tie-breack. Guardare in televisione è snervante, figuriamoci rispondere

54
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Pier no guest 17-07-2023 21:26

Scritto da Raul Ramirez
Aggiungerei l’infimo numero di colpi vincenti in ogni match del Ragionier Djokovic addirittura doppiato in finale da Alcaraz ma perdente pure con Sinner malgrado abbia vinto 3 set a zero.

Gioca così e direi che funziona. Panatta sostiene che è l’evoluzione di Borg, ed in fondo si, solo che ti porta al limite più che della resistenza delle capacità tecniche, ovvero devi saper fare alla perfezione ciò che serve perché avrai sempre una palla difficile in più.
A me ciò che non piace è piuttosto una reazione come quella di sfasciare la racchetta sul paletto, un colpo degno di Kyrgios, non certo di un esempio di savoir faire. Lo faceva il mio Mac e mi dicevo “mi tocca difendere l’indifendibile”…

53
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+1: il capitano, Mauriz70
Agatone (Guest) 17-07-2023 21:22

Scritto da Nicki
Alcaraz ha fatto trangugiare a Novak la stessa medicina che il serbo ha distribuito a tanti, compreso Jannick. Per Sinner, prendendo spunto dal “se non ora, quando?”, è assodato che ha ancora tanta pasta da mangiare. Potrà avvicinarsi fisicamente e tennisticamente ad Alcaraz ma il dubbio è se riuscirà mai nel click mentale di imparare a giocare davvero i punti importanti. Oggi abbiamo capito definitivamente, sfido a dimostrare il contrario, che il suo gap maggiore sta lì, Alcaraz si è preso le sue chance e ha messo enorme pressione a Novak, tanto da indurlo in errore in momenti topici, Jannick è mancato clamorosamente in diverse occasioni. Basta ripetere che Jannick è mentalmente forte, non lo è, almeno non è al livello che credevamo. Riuscirà a migliorare? Se non lo farà vincere uno slam sarà una chimera.

Per essere forti nei punti importanti bisogna essere forti tecnicamente, non avere incertezze. Per questo Alcaraz è più forte di Sinner e della maggior parte dei tennisti, in quei momenti, perché ha una padronanza tecnica che Sinner non ha, se non forse sul rovescio (ma solo se non deve tagliarlo a una mano….)

52
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+1: Luce nella notte
Pier no guest 17-07-2023 21:11

Personalmente ho sempre avuto il dubbio che Sinner potesse fare grandi miglioramenti in certi colpi, alcuni meccanismi sono ancore, ti sostengono in certe situazioni e ti bloccano in altre, ma ciò non toglie che con due fondamentali così solidi stia facendo benissimo, una semi a Wimbledon è fantastico e non conta chi ha avuto davanti perché gli avversari hanno sconfitto giocatori più quotati ed è un loro merito.
Troppe critiche per un semifinalista Slam, troppo pessimismo riguardo il suo futuro: c’è Alcaraz? Bene, buon per lui. Sinner lo ha già battuto? Si, ed è un ottimo segnale. Sfida nella sfida,cui si aggiungeranno altri protagonisti, ma denigrare un ragazzo così, educato e professionale , è davvero un brutto segnale.
Ma… Chiedo… Se vostro figlio perde una semifinale… Lo criticate così? Gli frantumate i cosiddetti tornando a casa in auto? Mmm… Temo di si.

51
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il bosforo 17-07-2023 21:01

resta che alcaraz è un tennista fortissimo e difficile da battere,ma che un djokovic tutto meno che “eccezionale” tra poco batteva….

50
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Peter (Guest) 17-07-2023 20:57

Di Wimbledon resterà che finalmente c’è il passaggio ufficiale del testimone dai Fab 3 al Fab 1.
Fab 1 perché tutte le caratteristiche e qualità dei fab3,ho sempre avuto questa sensazione, si sono riunite in una unica persona: Carlitos Alcaraz.
E la cosa bella e curiosa è che il nostro Jannik avrà la possibilità di battere (situazione già avvenuta piu volte ) il nuovo riconosciuto nr.1 spesso, perché ha il tennis giusto per farlo e la cosa più importante è che non avrà nessuna soggezione nei confronti dello stesso Carlitos.

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Luce nella notte 17-07-2023 20:47

Scritto da rox
Alcaraz è un fenomeno , merito a lui e soprattutto a chi lo gestisce e lo ha portato a questi livelli. La Spagna nella gestione di campioni è leader. Nel calcio il Real il Barcellona , la Nazionale sono esempi di come si vince grazie all’organizzazione allla creazione di talenti. E Sinner? E’ un fenomeno non meno di Alcaraz.Chi lo segue dall’inizio lo sa. Non si arriva per caso a vincere una next gen a 18anni in quella maniera, una finale 1000 a 19, a giocare alla pari con i più forti del mondo sempre a 19 anni ma non è stato gestito bene in quella fase di crescita. Se ha alternato miglioramenti a periodi di calo è stata colpa di team Piatti, se dopo partite fenomenali sono succedute sconfitte inaspettate è stata colpa di Piatti,come dopo la prima finale persa malamente a Miami, se nella stessa partita ha alti e bassi di concentrazione spaventosi che gli costano la vittoria è stata colpa di Piatti & c. che non lo hanno formato mentalmente. La separazione da loro è stata inevitabile ma ad un prezzo altissimo a quell’età. IL lavoro fatto fino a quel momento era sbagliato anche se il talento c’era ed è rimasto. D’altra parte siamo in Italia, i fewnomeni si distruggono per l’incapacità di gestirli. Ma Jannik rimane un campione perchè è un talento non meno di Alcaraz

Prima, fino al 2021 abbiamo risultati SOVRUMANI, tornei vinti, 500 vinto, top 10 a 20 anni, accesso alle “Finals” a 20 anni, partita vinta alle Finals, altra partita alle Finals portata all’ ultimo punto dell’ ultimo ” tie – breck ” contro Medvedev .. e il servizio era discreto.
Poi nel 2022 servizio peggiora, niente migliora – a 21 anni e crescita terminata –
DISGRAZIATI

48
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Evolution 17-07-2023 20:47

Scritto da Luce nella notte

Scritto da Brufen
Si citano Connors e Lendl, ai cui tempi la regola non esisteva, ma se c’è uno che ha costruito una carriera sulle pause fra un punto e l’altro è proprio colui per il quale la regola è stata creata: il Capibara di Maiorca.

Infatti da quando è stata introdotta la regola non ha vinto più niente.

Ah no?senza andare tanto lontano, ti ricordo che l’anno scorso ha vinto “solo” 2 Slam…brutta cosa la mancanza di onestà intellettuale!

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+1: il capitano
babbo 17-07-2023 20:43

Scritto da Juan E Jonny
Sono 11 e non 10. Vi siete dimenticati del tabellone “pazzesco” del AltoAtesino Sinner si e fregiato.
Pure Caratti sarebbe stato semifinalista di Wimbledon con quel tabellone!

giusto

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zedarioz 17-07-2023 20:42

Scritto da Nicki
Alcaraz ha fatto trangugiare a Novak la stessa medicina che il serbo ha distribuito a tanti, compreso Jannick. Per Sinner, prendendo spunto dal “se non ora, quando?”, è assodato che ha ancora tanta pasta da mangiare. Potrà avvicinarsi fisicamente e tennisticamente ad Alcaraz ma il dubbio è se riuscirà mai nel click mentale di imparare a giocare davvero i punti importanti. Oggi abbiamo capito definitivamente, sfido a dimostrare il contrario, che il suo gap maggiore sta lì, Alcaraz si è preso le sue chance e ha messo enorme pressione a Novak, tanto da indurlo in errore in momenti topici, Jannick è mancato clamorosamente in diverse occasioni. Basta ripetere che Jannick è mentalmente forte, non lo è, almeno non è al livello che credevamo. Riuscirà a migliorare? Se non lo farà vincere uno slam sarà una chimera.

Sono d’accordissimo. Strano che due utenti qualsiasi come me e te, e forse altri (i troll non li considero) hanno capito che il gap di Sinner al momento è mentale, nella gestione della tensione nei momenti topici delle partite più importanti. Eppure ancora oggi un giornalista professionista, sul corriere della sera, diceva che Sinner se vuole vincere deve imparare a fare le variazioni di alcaraz. Sono allibito.
Sarebbe stato come dire al primo Lendl, che le prendeva da McEnroe, di giocare come McEnroe perchè picchiando solo da fondo non avrebbe mai vinto.
Ecco, sul tuo discorso in cui intravedo un po’ di pessimismo, dobbiamo sempre, e dico sempre, tenere presente l’età di Sinner. E l’esempio di Lendl, ai tempi in cui una carriera finiva dopo i 30 anni tranne rare eccezioni, è quello sicuramente più calzante (ma ce ne sono tanti altri): arrivava alla fine dei tornei importanti ma perdeva, e tutti a dire che era un perdente… non si è arreso, ha continuato a lavorare e migliorare anche nella gestione delle partite più difficili, e alla fine è stato n. 1 e plurivincitore di slam, iniziando a vincere a 24 anni, pur non avendo mai risolto completamente alcuni problemi tecnici e mentali (come lo mandò fuori di testa Chang in una partita che lui avrebbe dovuto dominare, resta negli annali).
Io vedo in Sinner un percorso alla Lendl, con ancora più tempo a disposizione, anche se nessuno può sapere quel clik scatterà, ma di sicuro è molto più vicino a vincere di quello che si pensi. Molto ma molto vicino. Godiamoci Alcaraz ma anche la crescita del nostro. Paragonarli non ha senso, ognuno ha le proprie caratteristiche e i propri tempi di maturazione in uno sport difficilissimo.

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Taxi Driver 17-07-2023 20:30

Hanno citato tutti in questo articolo (mancava solo Brad Pitt che sgranocchiava patatine in tribuna d’onore), ma si sono dimenticati della impresa epocale della vincitrice ceca, che da non testa di serie, per la prima volta nel torneo, ha fatto suo il trofeo della Regina 🙄

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+1: Leon39
Pheanes (Guest) 17-07-2023 20:04

Scritto da Juan E Jonny
Sono 11 e non 10. Vi siete dimenticati del tabellone “pazzesco” del AltoAtesino Sinner si e fregiato.
Pure Caratti sarebbe stato semifinalista di Wimbledon con quel tabellone!

Impara a leggere… o meglio a comprendere un testo quando leggi

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Luce nella notte 17-07-2023 20:04

Scritto da Armonica

Scritto da Luce nella notte
Geniale quella dell’ avviso acustico.
Una volt c’era un signore (o una signora) che stava con la mano appoggiata sul filo della rete.
Oggi si mette un bel signore in un gabbiotto con un tabellone luminoso sopra e gli si dice… te tu fa’ partire il cronometro quando la palla finisce in fuori gioco.
Poi se ci sono richieste di “falco” o altro, sarà il giudice di sedia a disinnescare il COUNT DOWN

Io metterei anche il ticchettio! Tipo cronometro Tabata.

No, nessun rumore automatico, nessun rumore.
Solo il DISPLAY , BELLO GRANDE , sopra al gabbiotto del signor “tagliola”
Lo vedono bene i giocatori, lo vede bene l’ arbitro, lo vedono bene tutti… in silenzio

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Bonfanm 17-07-2023 20:03

Alcaraz non si è fatto distrarre dal Djoker, dal suo comportamento ai limiti del regolamento e anche oltre e ha vinto con merito. Il 23 e’ rimasto scritto solo sulle scarpe del serbo .. ne sono solo contento.

41
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+1: Er Cicala, il capitano, Oldcot@66
Pheanes (Guest) 17-07-2023 20:01

Scritto da marmolata

Scritto da Juan E Jonny
Sono 11 e non 10. Vi siete dimenticati del tabellone “pazzesco” del AltoAtesino Sinner si e fregiato.
Pure Caratti sarebbe stato semifinalista di Wimbledon con quel tabellone!

Concordo appieno con Juan. Anzi dico pure Narducci avrebbe fatto le semifinali col tabellone dell’ ALTOATESINO!

Caratti e Narducci non avrebbero mai potuto avere il tabellone di Sinner. La spiegazione è semplice ma tu e il tuo amico non sarete mai capaci di capire il perché

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+1: j
Pheanes (Guest) 17-07-2023 19:57

Scritto da enzolabarbera1938@libero.it
@ Armonica (#3670840)
Nei cento metri alle Olimpiadi o ai mondiali, nessuno si ricorda del secondo, tutti parlano del vincitore. Così è nel tennis, i piazzamenti valgono ben poco, solo la vittoria finale conta enzo

Tu che sei tutto tranne che sportivo (oltre che incompetente) non ti ricordi dei secondi.

39
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+1: Matte
Ferro (Guest) 17-07-2023 19:51

Io non dimenticherò djokovic che rompe la racchetta

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+1: Er Cicala
Armonica (Guest) 17-07-2023 19:33

Scritto da Luce nella notte
Geniale quella dell’ avviso acustico.
Una volt c’era un signore (o una signora) che stava con la mano appoggiata sul filo della rete.
Oggi si mette un bel signore in un gabbiotto con un tabellone luminoso sopra e gli si dice… te tu fa’ partire il cronometro quando la palla finisce in fuori gioco.
Poi se ci sono richieste di “falco” o altro, sarà il giudice di sedia a disinnescare il COUNT DOWN

Io metterei anche il ticchettio! Tipo cronometro Tabata.

37
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Fibbo (Guest) 17-07-2023 19:32

Scritto da Raul Ramirez
Aggiungerei l’infimo numero di colpi vincenti in ogni match del Ragionier Djokovic addirittura doppiato in finale da Alcaraz ma perdente pure con Sinner malgrado abbia vinto 3 set a zero.

Viva i vincenti abbasso i muri di gomma

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Armonica (Guest) 17-07-2023 19:31

Scritto da Massimo Gruffé

Scritto da Armonica

Scritto da Juan E Jonny
Sono 11 e non 10. Vi siete dimenticati del tabellone “pazzesco” del AltoAtesino Sinner si e fregiato.
Pure Caratti sarebbe stato semifinalista di Wimbledon con quel tabellone!

Intanto l’altoatesino, nonostante un fisico più adatto al ciclismo, è arrivato ai quarti l’anno scorso, in semi quest’anno, perdendo solo da tale Djokovic. Caratti, tale Antonio, Gianni e Pinotto non si son visti.

Il pusterese è arrivato ai quarti l’anno scorso perché non interessava a nessuno senza i punti Wimbledon.. quest’anno ha avuto un tabellone da atp250 fino in semifinale.. ma dai di cosa parliamo??

Di Wimbledon. Ecco perché l’anno scorso che non interessava nessuno ha vinto Paperino.

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Armonica (Guest) 17-07-2023 19:31

Scritto da enzolabarbera1938@libero.it
@ Armonica (#3670824)
Non è questione di tempi ma psicologica. Il perdere tempo di Djokovic, gli snervanti rimbalzi della pallina, innervosiscono l’avversario, gli mettono ansia. E potrebbe indurlo a sbagliare. Conosco il serbo, fa sempre così quando si vede in difficoltà e…..gli riesce enzo

Per me innervosisce solo i tifosi.

34
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Armonica (Guest) 17-07-2023 19:29

Scritto da enzolabarbera1938@libero.it
@ Armonica (#3670840)
Nei cento metri alle Olimpiadi o ai mondiali, nessuno si ricorda del secondo, tutti parlano del vincitore. Così è nel tennis, i piazzamenti valgono ben poco, solo la vittoria finale conta enzo

Ah sì? Quindi essere top 5 o il 50 del mondo è uguale?

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+1: Matte
Claude (Guest) 17-07-2023 19:21

Scritto da Massimo Gruffé

Scritto da Armonica

Scritto da Juan E Jonny
Sono 11 e non 10. Vi siete dimenticati del tabellone “pazzesco” del AltoAtesino Sinner si e fregiato.
Pure Caratti sarebbe stato semifinalista di Wimbledon con quel tabellone!

Intanto l’altoatesino, nonostante un fisico più adatto al ciclismo, è arrivato ai quarti l’anno scorso, in semi quest’anno, perdendo solo da tale Djokovic. Caratti, tale Antonio, Gianni e Pinotto non si son visti.

Il pusterese è arrivato ai quarti l’anno scorso perché non interessava a nessuno senza i punti Wimbledon.. quest’anno ha avuto un tabellone da atp250 fino in semifinale.. ma dai di cosa parliamo??

Non è colpa di Sinner se Fritz e Ruud sono stati sconfitti da giocatori che Yannik poi a sua volta ha sconfitto facilmente…..

32
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+1: tacchino freddo
sander (Guest) 17-07-2023 19:19

Scritto da giorgione
la regola dei 25 secondi va giustamente interpretata. dopo uno scambio da 20 colpi, ricco di cambi di posizione e magari palle corte, non puoi far servire dopo 25 colpi. chi serve sarebbe penalizzato, perché è lui che non è pronto. ovvio che dopo un ace 25 secondi sono pure troppi, ma il giudice di sedia deve aver buon senso e saper giudicare quando i 25 secs sono giusti o troppo pochi.

Non sono daccordo, la regola deve valere per tutti in ogni frangente.

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sander (Guest) 17-07-2023 19:18

Su Musetti 2024-2025-2026 ecc. ha bisogno di mettere a posto la sua testina e non è così facile. C’è da fare un lavori importante su Lorenzo Musetti. I vuoti cosmici che ha in certi momenti può forse rimediarli sulla terra ma l’erba non perdona, per vincere sull’erba devi essere al top mentalmente.

30
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Avide 17-07-2023 19:06

@ enzolabarbera1938@libero.it (#3670857)

Scritto da enzolabarbera1938@libero.it
@ Armonica (#3670840)
Nei cento metri alle Olimpiadi o ai mondiali, nessuno si ricorda del secondo, tutti parlano del vincitore. Così è nel tennis, i piazzamenti valgono ben poco, solo la vittoria finale conta enzo

Valgono comunque qualche soldino e punti ATP

29
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luigi (Guest) 17-07-2023 19:01

Scritto da Massimo Gruffé

Scritto da Armonica

Scritto da Juan E Jonny
Sono 11 e non 10. Vi siete dimenticati del tabellone “pazzesco” del AltoAtesino Sinner si e fregiato.
Pure Caratti sarebbe stato semifinalista di Wimbledon con quel tabellone!

Intanto l’altoatesino, nonostante un fisico più adatto al ciclismo, è arrivato ai quarti l’anno scorso, in semi quest’anno, perdendo solo da tale Djokovic. Caratti, tale Antonio, Gianni e Pinotto non si son visti.

Il pusterese è arrivato ai quarti l’anno scorso perché non interessava a nessuno senza i punti Wimbledon.. quest’anno ha avuto un tabellone da atp250 fino in semifinale.. ma dai di cosa parliamo??

Il pusterese l’anno scorso per arrivare ai quarti ha battuto il vincitore di ieri, ma perchè scrivere cretinate in maniera seriale dico io!

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+1: marcusmin
giorgione (Guest) 17-07-2023 18:45

la regola dei 25 secondi va giustamente interpretata. dopo uno scambio da 20 colpi, ricco di cambi di posizione e magari palle corte, non puoi far servire dopo 25 colpi. chi serve sarebbe penalizzato, perché è lui che non è pronto. ovvio che dopo un ace 25 secondi sono pure troppi, ma il giudice di sedia deve aver buon senso e saper giudicare quando i 25 secs sono giusti o troppo pochi.

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+1: tacchino freddo
enzolabarbera1938@libero.it (Guest) 17-07-2023 18:27

@ Armonica (#3670840)

Nei cento metri alle Olimpiadi o ai mondiali, nessuno si ricorda del secondo, tutti parlano del vincitore. Così è nel tennis, i piazzamenti valgono ben poco, solo la vittoria finale conta enzo

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-1: Matte
enzolabarbera1938@libero.it (Guest) 17-07-2023 18:25

@ Armonica (#3670824)

Non è questione di tempi ma psicologica. Il perdere tempo di Djokovic, gli snervanti rimbalzi della pallina, innervosiscono l’avversario, gli mettono ansia. E potrebbe indurlo a sbagliare. Conosco il serbo, fa sempre così quando si vede in difficoltà e…..gli riesce enzo

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marmolata (Guest) 17-07-2023 18:22

Scritto da Juan E Jonny
Sono 11 e non 10. Vi siete dimenticati del tabellone “pazzesco” del AltoAtesino Sinner si e fregiato.
Pure Caratti sarebbe stato semifinalista di Wimbledon con quel tabellone!

Concordo appieno con Juan. Anzi dico pure Narducci avrebbe fatto le semifinali col tabellone dell’ ALTOATESINO!

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-1: j, il capitano
Massimo Gruffé (Guest) 17-07-2023 18:20

Scritto da Armonica

Scritto da Juan E Jonny
Sono 11 e non 10. Vi siete dimenticati del tabellone “pazzesco” del AltoAtesino Sinner si e fregiato.
Pure Caratti sarebbe stato semifinalista di Wimbledon con quel tabellone!

Intanto l’altoatesino, nonostante un fisico più adatto al ciclismo, è arrivato ai quarti l’anno scorso, in semi quest’anno, perdendo solo da tale Djokovic. Caratti, tale Antonio, Gianni e Pinotto non si son visti.

Il pusterese è arrivato ai quarti l’anno scorso perché non interessava a nessuno senza i punti Wimbledon.. quest’anno ha avuto un tabellone da atp250 fino in semifinale.. ma dai di cosa parliamo??

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-1: tacchino freddo, j, il capitano, Matte
Luca (Guest) 17-07-2023 18:18

Scritto da Raul Ramirez
Aggiungerei l’infimo numero di colpi vincenti in ogni match del Ragionier Djokovic addirittura doppiato in finale da Alcaraz ma perdente pure con Sinner malgrado abbia vinto 3 set a zero.

Vabbè il gioco di Djokovic non è mai stato nel fare tanti vincenti ma la regolarità nei suoi colpi rendendoli sempre più difficili e portare all’errore l’avversario questa cosa funzionava prima ma adesso sbaglia molto di più e non ti da più l’impressione che sia imbattibile non a caso anche con Musetti e Rune ha giocato abbastanza male per il suo livello ed ha perso,nessuno è eterno neanche una leggenda dello sport come Djokovic e lui stesso l’ha ammesso nel pre Roland Garros che diventa sempre più difficile per lui recuperare fisicamente e l’ha ribadito anche dopo Wimbledon che l’età inzia a farsi sentire e non sa più quanto tempo gli resta in carriera e per l’uomo che è non accetterà mai di finire come Federer e Nadal,vorrà andarsene in maniera trionfante, magari con un ultimo slam come fece la Pennetta

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Armonica (Guest) 17-07-2023 18:12

Scritto da Juan E Jonny
Sono 11 e non 10. Vi siete dimenticati del tabellone “pazzesco” del AltoAtesino Sinner si e fregiato.
Pure Caratti sarebbe stato semifinalista di Wimbledon con quel tabellone!

Intanto l’altoatesino, nonostante un fisico più adatto al ciclismo, è arrivato ai quarti l’anno scorso, in semi quest’anno, perdendo solo da tale Djokovic. Caratti, tale Antonio, Gianni e Pinotto non si son visti.

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+1: il capitano
rox (Guest) 17-07-2023 18:02

Alcaraz è un fenomeno , merito a lui e soprattutto a chi lo gestisce e lo ha portato a questi livelli. La Spagna nella gestione di campioni è leader. Nel calcio il Real il Barcellona , la Nazionale sono esempi di come si vince grazie all’organizzazione allla creazione di talenti. E Sinner? E’ un fenomeno non meno di Alcaraz.Chi lo segue dall’inizio lo sa. Non si arriva per caso a vincere una next gen a 18anni in quella maniera, una finale 1000 a 19, a giocare alla pari con i più forti del mondo sempre a 19 anni ma non è stato gestito bene in quella fase di crescita. Se ha alternato miglioramenti a periodi di calo è stata colpa di team Piatti, se dopo partite fenomenali sono succedute sconfitte inaspettate è stata colpa di Piatti,come dopo la prima finale persa malamente a Miami, se nella stessa partita ha alti e bassi di concentrazione spaventosi che gli costano la vittoria è stata colpa di Piatti & c. che non lo hanno formato mentalmente. La separazione da loro è stata inevitabile ma ad un prezzo altissimo a quell’età. IL lavoro fatto fino a quel momento era sbagliato anche se il talento c’era ed è rimasto. D’altra parte siamo in Italia, i fewnomeni si distruggono per l’incapacità di gestirli. Ma Jannik rimane un campione perchè è un talento non meno di Alcaraz

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-1: tacchino freddo
Nicki (Guest) 17-07-2023 18:00

Alcaraz ha fatto trangugiare a Novak la stessa medicina che il serbo ha distribuito a tanti, compreso Jannick. Per Sinner, prendendo spunto dal “se non ora, quando?”, è assodato che ha ancora tanta pasta da mangiare. Potrà avvicinarsi fisicamente e tennisticamente ad Alcaraz ma il dubbio è se riuscirà mai nel click mentale di imparare a giocare davvero i punti importanti. Oggi abbiamo capito definitivamente, sfido a dimostrare il contrario, che il suo gap maggiore sta lì, Alcaraz si è preso le sue chance e ha messo enorme pressione a Novak, tanto da indurlo in errore in momenti topici, Jannick è mancato clamorosamente in diverse occasioni. Basta ripetere che Jannick è mentalmente forte, non lo è, almeno non è al livello che credevamo. Riuscirà a migliorare? Se non lo farà vincere uno slam sarà una chimera.

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Mauro72 17-07-2023 17:57

Una riflessione da vecchio tifoso di Edberg e poi fortemente simpatizzante di Federer, neutrale nella finale con un po’ più di incitamento per l’anziano.
Oggi tifo per gli italiani e osservo le partite. Nole non è più al 100% anche se ancora estremamente competitivo soprattutto sull’erba. Alcaraz mi ha sopreso su questa superficie e perché ha vinto sul terreno dell’avversario, cioè al quinto set di una finale che di solito e roba per Djokovic.
Magari mi sbaglio, ma credo che stavolta Nole abbia un po’ pagato le 7 partite e una finale così lunga, persa per un soffio ma dove non mi ha dato l’idea di essere completamente al massimo. Certo, di fronte c’era un ragazzo fortissimo, potrebbe essere stato lui a farlo giocare sotto pressione.

Alcaraz è il nuovo crac? Non lo so, due anni fa giravano commenti tipo per 10 anni nessuno vincerà più Slam con uno così, poi qualche battuta d’arresto normale in un ragazzo così giovane, ora di nuovo daccapo. Calma ed equilibrio, l’ultimorisultatismo è una patologia molto comune.
Si prospettano comunque anni interessanti, diversi next gen competitivi. Carlos è fortissimo, non sono sicuro che in semifinale avrebbe battuto Nole, Wimbledon è comunque tanta roba e il numero di Slam dei 3 fenomeni non è facile da battere. Vedremo.

Buon tennis a tutti

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+1: marcusmin
-1: Leon39
Armonica (Guest) 17-07-2023 17:56
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Armonica (Guest) 17-07-2023 17:54

Ancora questa storia che la perdita di tempo al servizio fa rifiatare chi serve e manda in bestia chi riceve. Pure chi riceve rifiata. Quante partite avranno vinto Nadal e Djokovic per aver “rubato” 5 secondi, neanche sempre? Quante ne avrà perse Federer per aver servito in 10 secondi dalla fine punto? Ieri Alcaraz ha sbroccato e perso la partita a causa dei tempi di Djokovic? E poi mettere un gong tipo quiz televisivo e punto perso allo scadere del tempo sarebbe una bella schifezza!
Intanto per leggere un articolo e scrivere un commento ci si mette 4 volte di più a forza di chiudere banner e tutto schermo di Wudy e Pulze…

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Juan E Jonny (Guest) 17-07-2023 17:53

Sono 11 e non 10. Vi siete dimenticati del tabellone “pazzesco” del AltoAtesino Sinner si e fregiato.
Pure Caratti sarebbe stato semifinalista di Wimbledon con quel tabellone!

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-1: tacchino freddo, il capitano
Armonica (Guest) 17-07-2023 17:28

Scritto da Brufen
Si citano Connors e Lendl, ai cui tempi la regola non esisteva, ma se c’è uno che ha costruito una carriera sulle pause fra un punto e l’altro è proprio colui per il quale la regola è stata creata: il Capibara di Maiorca.

Inventare soprannomi non sminuisce il valore del giocatore!

14
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Luce nella notte 17-07-2023 17:27

Scritto da Brufen
Si citano Connors e Lendl, ai cui tempi la regola non esisteva, ma se c’è uno che ha costruito una carriera sulle pause fra un punto e l’altro è proprio colui per il quale la regola è stata creata: il Capibara di Maiorca.

Infatti da quando è stata introdotta la regola non ha vinto più niente.

13
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+1: Gilgamesh
-1: Evolution
Luce nella notte 17-07-2023 17:26

Geniale quella dell’ avviso acustico.
Una volt c’era un signore (o una signora) che stava con la mano appoggiata sul filo della rete.
Oggi si mette un bel signore in un gabbiotto con un tabellone luminoso sopra e gli si dice… te tu fa’ partire il cronometro quando la palla finisce in fuori gioco.
Poi se ci sono richieste di “falco” o altro, sarà il giudice di sedia a disinnescare il COUNT DOWN

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+1: Il GOAT Bublik
Tennis first (ex donatonn) (Guest) 17-07-2023 17:25

Più che un articolo è una dichiarazione di amore Lucida e al tempo stesso appassionata , talmente entusiastica da sfiorare la commozione, verso Questo nostro straordinario sport , Un amore senza confini senza bandiere , Senza patriottismi tanti complimenti al bravissimo Mazzoni

11
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+1: Gilgamesh
Rob (Guest) 17-07-2023 17:11

Bello, articolo godibile, però Nole n.1 in tutto ma non nella tecnica…

10
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+1: Gilgamesh
Supporter dei poeti viventi (Guest) 17-07-2023 16:43

Svitolina is “the Tatjana Maria at the following edition” 🙂

9
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Raul Ramirez 17-07-2023 16:34

Aggiungerei l’infimo numero di colpi vincenti in ogni match del Ragionier Djokovic addirittura doppiato in finale da Alcaraz ma perdente pure con Sinner malgrado abbia vinto 3 set a zero.

8
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+1: il capitano
-1: deuce
Sampei (Guest) 17-07-2023 16:23

Scritto da Andy.Fi
È tornata la “classe” al numero 1. Dopo Rafa, Roger, Sampras, Edberg, Borg. Niente di personale, ammetto che Djoko è il goat ma sono felice che il nuovo numero 1 è sportivo e un bravo ragazzo. E Jannik che non è lontanissimo lo stesso

Attualmente con stessi punti che separano da Alcaraz, più di 5000 sarebbe quarto non è lontanissimo, ma lontano

7
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Supporter dei poeti viventi (Guest) 17-07-2023 16:21

Dove sarà la fragilità mentale della Jabeur se già all’inizio del secondo set la tunisina rispondeva di spalle a delle prime di servizio sui 100 Mph (160 all’ora) battute da Marketa Voundrusova non saprei… Banalmente la Jabeur sarebbe la giocatrice più forte del mondo se non fosse sovrappeso, io lo sono, ma lavoro in un ufficio… Al punto 11 aggiungerei il clamoroso doppio giocato pressoché da sola da Elise Mertens ieri sera, ovviamente un singolare più i due corridoi, per cercarsi in Australia una compagna di doppio secondo me modestissima tecnicamente come Hunter Storm, la belga avrebbe potuto cercare in casa sua ad esempio Greet Minnen, che al Roland Garros aveva giocato benissimo, ad esempio: il mezzo slam di doppio in tasca all’espertissima taiwanese Hsieh denota il periodo buio che vive la Wta, persino a livello organizzativo, vedasi le partite interrotte attualmente al 125 di Iasi…

6
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Alex77 (Guest) 17-07-2023 16:20

Su Jannik devo ammettere che ho apprezzato di più l’atteggiamento incazzatissimo di fine gara piuttosto che le dichiarazioni post dove ha detto di sentirsi più vicino ai top.. mah, sinceramente, vero che ha raggiunto la prima semi di uno Slam, ma il modo in cui ha sprecato il terzo set contro un Djokovic in calo ( e che si è visto anche ieri in finale non proprio in forma smagliante al di là della grande prestazione di Alcaraz) mi confermano che, sotto l’aspetto della tenuta mentale nei momenti topici dei match top, sia da rivedere e migliorare.. per me la distanza non è diminuita, è sostanzialmente la stessa, anche perché unico termine di giudizio è stato l’incontro con Djokovic, gli altri erano notevolmente alla sua portata.. bravissimo a vincerli, intendiamoci, ma poteva far meglio nella gestione di quel terzo set.. intanto portalo al quarto, poi probabilmente avrebbe perso uguale, ma dal lato dell’autostima e sicurezza sarebbe stato importante

5
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Andy.Fi (Guest) 17-07-2023 15:46

È tornata la “classe” al numero 1. Dopo Rafa, Roger, Sampras, Edberg, Borg. Niente di personale, ammetto che Djoko è il goat ma sono felice che il nuovo numero 1 è sportivo e un bravo ragazzo. E Jannik che non è lontanissimo lo stesso

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+1: il capitano
-1: deuce
Silver (Guest) 17-07-2023 15:46

Nole ho contate le volte che Djoko fa saltare la pallina prima di batterla,ma davvero snervante per gli avversari!

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MarcoP 17-07-2023 15:41

Ottimo articolo.

Grazie Redazione

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+1: Paolo Papa
Brufen (Guest) 17-07-2023 15:31

Si citano Connors e Lendl, ai cui tempi la regola non esisteva, ma se c’è uno che ha costruito una carriera sulle pause fra un punto e l’altro è proprio colui per il quale la regola è stata creata: il Capibara di Maiorca.

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+1: Gilgamesh, merlino
-1: Er Cicala, il capitano