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Andy Murray ripropone il problema del circuito future: “Nei tornei del Grande Slam si guadagna molto e i giocatori più forti possono certamente dare una mano per contribuire ai montepremi del circuito Future”

23/05/2014 09:26 22 commenti
Andy Murray classe 1987, n.8 del mondo
Andy Murray classe 1987, n.8 del mondo

Andy Murray diventa il paladino dei giocatori che frequentato il circuito Future.

Dichiara il vincitore del torneo di Wimbledon 2013: “Vogliamo rendere il tennis uno sport migliore per tutti, rendendo più facile la vita per i tanti giocatori che frequentano il circuito minore.
Dobbiamo dare l’opportunità di guadagnarsi da vivere. Conosco le storie di molti giocatori che sono costretti purtroppo a smettere intorno ai 20 anni perché non ce la fanno con i soldi.
Nei tornei del Grande Slam si guadagna molto e i giocatori più forti possono certamente dare una mano per contribuire ai montepremi del circuito Future“.

Ricordiamo che i tornei del circuito futures, hanno lo stesso montepremi dal lontano 1998, anno in cui è stato rimodellato il circuito minore.


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22 commenti. Lasciane uno!

Nick Barrett 23-05-2014 20:33

grande Murray

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Marco (Guest) 23-05-2014 20:33

Murrey si dimostra un vero Signore e amante dello sport, cercando di dare una mano ai giocatori giovani che si trovano a fare i conti con spese non sostenibili.
Se non sbaglio Federer si era invece lamentato del contrario, ossia che i premi per i primi della classe non erano abbastanza generosi.
Se questo fosse vero Federer sarebbe un mezzo campione. Viva Murrey.

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Zigulo (Guest) 23-05-2014 18:30

Lo sci era per un esempio pratico ( che poi lo sci ad alti livelli, parlo di cdm, è praticato in tutta europa, America del Nord e Giappone, quindi decisamente un buon numero di praticanti ) ma potrei citare anche l’atletica.. Ad esempio parlando della gara regina dei 100 m.. Quanti di voi conoscono anche solo il decimo miglior centometrista al mondo? Molto pochi immagino ( io neanche eh..), se uno è già abbastanza appassionato conosce bolt, Powell, gay, lemaître e poi visto che è italiano so di collio.. Di conseguenza non penso che il Decimo più forte centometrista al mondo di atletica ( che penso sia lo sport individuale più praticato in tutto il mondo, il tennis di sicuro gli è dietro, fosse anche solo pene il numero di praticanti in africa dell’atletica mentre il tennis in africa è ben poco conosciuto..) guadagni tanto più del 200 al mondo di tennis ( ho detto 200 perché comunque nell’atletica ci saranno una quindicina discipline, quindi essere decimo al mondo equivarrà più o meno ad essere il 150-200esimo tennista al mondo)

Tutto ciò per dire che il tennis non è che sia uno sport particolarmente povero rispetto ad altri con comunque una buona base di praticanti ( infatti ho citato atletica e sci e non la lotta greco romana :mrgreen: ).. Il problema è che tutti questi sport attraggono comunque meno sponsor di altri, perché se io per esempio vado a vedere la Juve, vado anche se nell’11 titolare gioca storari, che con tutto il rispetto non penso sia fra i 200-300 giocatori più forti al mondo.. Nel tennis i poco appassionati vanno se gioca federer o nadal, ma se gioca per esempio cipolla..insomma non penso che attragga molto pubblico tra i non appassionati.. Non so se sono riuscito a spiegarmi! 😳

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Gilberto (Guest) 23-05-2014 16:07

Scritto da Zigulo
Ovviamente sono d’accordo con queste affermazioni di murray, ma secondo me i confronti bisogna farli con gli sport individuali, e non quelli di squadra, e facendo questo confronto si può vedere come il tennis nonostante tutto sia uno sport che garantisce dei “guadagni” anche intorno a gente che sta sui 200/250 al mondo.. In molti altri sport ( e ho un mio caro amico, ragazzo di 20 anni, che è circa 200/250 al mondo in due discipline dello sci che mi permette di parlare a ragion veduta ) il 200 al mondo non guadagna niente, anzi è in perdita di migliaia e migliaia di euro ( se ha la fortuna di stare in un gruppi militare, altrimenti la perdita è ancora maggiore.. Secondo me quindi è proprio un problema delle discipline sportive individuali, in cui il 99%del pubblico è disposto a pagare per i primi 20 al mondo ( e c’è n’è parecchia di gente che se gli dici che vai a vedere il numero 80 al mondo di tennis ti ride in faccia..) e questo fa si che i soldi, gli sponsor e i milioni di euro vadano a finanziare solo i primissimi! E molti, pur avendo un buon talento ( magari non diventerai il più forte al mondo, ma cavolo a 20 anni essere il 200 al mondo non é cosa da poco..nella vita comune rappresenterà forse l’1% della popolazione) sono costretti a smettere o a ridurre l’attività agonistica, dopo aver fatto 15 anni di sacrifici, sia economici sia sociali perché comunque la vita di un professionista di 20 anni non è come quella di un ragazzo normale, per ritrovarsi a fare i maestri di tennis ( o in questo caso da me citato di sci)
È la mentalità del pubblico che deve cambiare, se nn cambia quella i soldi finiranno solo e sempre nelle tasche dei primi 20/30 al mondo in molti sport.. E nel tennis va già bene che finiscono nelle tasse dei primi 100..

In parte sono d’accordo con te, però il tennis è lo sport individuale più praticato nel mondo, non è paragonabile a livello di numeri ad altri sport come lo sci…
è normale che ci sia un livello medio più alto e quindi più giocatori che meritano di avere una vita da atleti professionisti.

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Gabriele (Guest) 23-05-2014 15:59

Tra l’altro io da modestissimo ex tennista di serie C, quindi anni luce lontanissimo da una qualsiasi idea di professionismo nello sport, sul confronto con altri sport ho un’opinione apparentemente contrastante e incoerente. Nel senso, concordiamo tutti quanti sulla precarietà e necessita di riforma dei circuiti tennisti minori, futures prima ancora che challenger. Detto questo, il confronto classico con il calcio e con altri sport di squadra comunque più remunerati andrebbe secondo me preso col beneficio dell’inventario per alcune ragioni di fondo. Se è vero, come è vero, che è condivisibile il malcontento di un ipotetico tennista n. 300 del mondo in termini di guadagni, dal momento che a buon diritto è il 300esimo più bravo al mondo nel proprio mestiere, il confronto con il 300esimo calciatore migliore al mondo regge fino ad un certo punto. In termini di biglietti venduti, contratti e visibilità, sponsor tecnici nel calcio solo ultimamente si ragiona anche sul singolo individuo componente della squadra, che ha quindi il proprio sponsor personale, pubblicità etc.. In linea generale esso esiste in funzione della propria squadra, punto. Il paragone tra le spese che sostiene un tennista personalmente e le spese che invece sostiene Balotelli ad esempio, per il tramite del Milan, manda quindi fuori strada. La ragione sta nel fatto che il tennis è uno sport individuale e il calcio di squadra. Facile e semplicistica come osservazione, che non scopre nulla di nuovo ma dovrebbe secondo me portare a confronti con altri sport. Primo fra tutti il golf. Si rifletta sul fatto che negli ultimi due anni circa 90 golfisti hanno guadagnato all’anno almeno un milione di dollari mentre lo stesso destino è toccato solo a 15 tennisti (avevo letto questo confronto in un articolo tempo fa). Questo secondo me sarebbe uno spunto di analisi.

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Gabriele (Guest) 23-05-2014 15:39

@ Marco Mazzoni (#1076256)

Si pare si stia muovendo qualcosa esclusivamente per ciò che riguarda il Challenger tour che al contrario dei futures è gestito sempre dall’Atp. Detto questo,concordo con il commento e ribadisco che il messaggio che deve passare rispetto a questo tema non è fare beneficienza, ossia garantire un minimo di attività professionistica a chiunque ma al contrario per assurdo permettere una scrematura più puntuale tra veri talenti e mestieranti. Garantendo infatti un prize money più generoso (e magari un pacchetto che preveda alcuni benefit tipo tariffe scontate su voli e hotel ad esempio), molti dei talenti più cristallini sarebbero incentivati a proseguire con l’attività nel circuito minore, proiettata a passare poi a quello maggiore. Al contrario giocatori anche stagionati che già allo stato attuale navigano nelle paludi delle posizioni tipo 300-500 non vedrebbero granchè mutate le proprie ambizioni decidendo in autonomia se proseguire o smettere, in virtù comunque di una condizione remunerativa un minimo più soddisfacente.

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bunga bunga 23-05-2014 15:35

Scritto da Charlie
finalmente una persona intelligente anche se premierei di piu quelli under 23 altrimenti se alzi i montepremi per tutti succede che tutti quei 28 / 30 anni che non hanno piu nulla da dire in termini di carriera professionistica affolleranno i futures e i giovani faranno fatica ad emergere

basta mettere anche un limite di età in alcuni futures

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Charlie (Guest) 23-05-2014 14:14

finalmente una persona intelligente anche se premierei di piu quelli under 23 altrimenti se alzi i montepremi per tutti succede che tutti quei 28 / 30 anni che non hanno piu nulla da dire in termini di carriera professionistica affolleranno i futures e i giovani faranno fatica ad emergere

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Marco Mazzoni (Guest) 23-05-2014 14:14

Intanto va chiarito che il tour Futures non è gestito dall’ATP ma dall’ITF, che gestisce gli Slam e la Davis.
Prendiamo il prize money totale di RG, al via domenica. Il totale di quest’anno è 23 968 900 euro, ossia circa 33 milioni di dollari. Gli altri Slam siamo a cifre simili, quindi siamo intorno a 140 milioni di dollari solo per i 4 Slam. RG quest’anno ha avuto un incremento di prize money del 14% rispetto all’anno 2013.
Quel 14% (ossia il solo incremento di un torneo già stra-ricco) vale per la somma dei 4 slam circa 20 milioni di dollari…
Un torneo Future di base ha un prize money di 10mila dollari…
Prendendo la sola cifra dell’incremento degli Slam e si appicasse anche un piccolo 5% ai soli Master 1000, si arriverebbe ad un contributo di solidarietà per l’attività alla base non lontano da 30milioni di dollari.
Sarebbero parecchi denari per i “poveri” tornei della base, ed un sacrificio veramente minimo per l’altissimo livello, visto che il tour nel 2013 per i top players direi che non è stato così “povero”.
Il problema è: c’è la volontà politica di farlo? Se ricordate le parole del boss dell’ATP Kermode (di cui scrissi qualche mese fa in un mio pezzo) purtroppo no.

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fogna (Guest) 23-05-2014 13:43

@ Pasquale (#1076152)

giustoa osservazione, incominciamo a togliere ilmontepremi pazzeschi nei doppi femminili atp

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Pasquale (Guest) 23-05-2014 13:17

complimenti a Murray!…cmq la situazione è molto complessa, perchè è collegata agli sponsor-visibilità-pubblico-incassi…ho parlato con un ragazzo impegnato nei futures:fanno dei sacrifici pazzeschi, è davvero dura emergere, se non si interviene in questi circuiti la situazione precipiterà, moltissimi tennisti sono costrettia ad abbandonare, perchè anche se talentuosi, non hanno le possibilità per dimostrarlo, sia come tempo necessario che per le notevoli distanze…

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WWW (Guest) 23-05-2014 13:08

@ adr. (#1075955)

Viene considerato sport ricco nel senso che servono molti soldi per finanziare l’attività, non che se ne guadagnino molti….ed è la verità

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MARAT SAFIN N.1 (Guest) 23-05-2014 12:48

applausi

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Jose mourinho (Guest) 23-05-2014 12:10

Grande andy applausi x te!!!

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Zigulo (Guest) 23-05-2014 11:40

Ovviamente sono d’accordo con queste affermazioni di murray, ma secondo me i confronti bisogna farli con gli sport individuali, e non quelli di squadra, e facendo questo confronto si può vedere come il tennis nonostante tutto sia uno sport che garantisce dei “guadagni” anche intorno a gente che sta sui 200/250 al mondo.. In molti altri sport ( e ho un mio caro amico, ragazzo di 20 anni, che è circa 200/250 al mondo in due discipline dello sci che mi permette di parlare a ragion veduta ) il 200 al mondo non guadagna niente, anzi è in perdita di migliaia e migliaia di euro ( se ha la fortuna di stare in un gruppi militare, altrimenti la perdita è ancora maggiore.. Secondo me quindi è proprio un problema delle discipline sportive individuali, in cui il 99%del pubblico è disposto a pagare per i primi 20 al mondo ( e c’è n’è parecchia di gente che se gli dici che vai a vedere il numero 80 al mondo di tennis ti ride in faccia..) e questo fa si che i soldi, gli sponsor e i milioni di euro vadano a finanziare solo i primissimi! E molti, pur avendo un buon talento ( magari non diventerai il più forte al mondo, ma cavolo a 20 anni essere il 200 al mondo non é cosa da poco..nella vita comune rappresenterà forse l’1% della popolazione) sono costretti a smettere o a ridurre l’attività agonistica, dopo aver fatto 15 anni di sacrifici, sia economici sia sociali perché comunque la vita di un professionista di 20 anni non è come quella di un ragazzo normale, per ritrovarsi a fare i maestri di tennis ( o in questo caso da me citato di sci)

È la mentalità del pubblico che deve cambiare, se nn cambia quella i soldi finiranno solo e sempre nelle tasche dei primi 20/30 al mondo in molti sport.. E nel tennis va già bene che finiscono nelle tasse dei primi 100..

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andreass (Guest) 23-05-2014 11:10

Peccato che per adesso sono solo parole…

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FVG (Guest) 23-05-2014 11:06

Lodevole che Murray ne parli spesso. La differenza non la fanno 5000 dollari di montepremio in più ma l’ospitalità. L’itf dovrebbe dare incentivi in modo da avere almeno un paio di futures con ospitalità a settimana. Questo cambierebbe la vita professionale di una cinquantina di atleti che sono oggi in quella zona grigia tra i 250 e i 300. Dove per intenderci devi far la vita da professionista ma non hai la garanzia di giocare le quali slam (che sono una bella fonte di introiti anche superando uno due turni)

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adr. (Guest) 23-05-2014 10:57

il tennis viene considerato uno sport ricco. ma se si fanno due calcoli, si scopre che con il montepremi dei tornei riescono a stare a galla sì e no 200-300 giocatori al mondo: sono pochi? in tutti gli sport di squadra i professionisti sono migliaia; negli sport individuali però, a occhio e croce, sono in numero pari o interiore, ad eccezione forse di ciclismo e atletica. il tennis tuttavia muove molti soldi rispetto agli altri sport individuali, quindi l’atp dovrebbe fare di più per garantire guadagni ad un maggior numero di giocatori. (ma vorrei chiedere: un tennista di livello medio o basso ha guadagni extra, ad esempio sponsor, rispetto ai premi partita dei tornei open?)

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dave (Guest) 23-05-2014 10:46

se uno a 20 anni non riesce ad emergere nei futures vuol dire che non potra mai essere un tennista di alto livello..cmq sono d’accordissimo sull aumentare i premi in generale nel circuito minore o che almeno che ogni torneo abbia l’ospitalità inclusa sempre!!!

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Fede-rer 23-05-2014 10:12

Bravo Murray! A volte le persone “apparentemente” antipatiche sono le migliori e ci sorprendono in positivo! Non mi aspettavo che un’istanza simile partisse da lui, lo seguiro’ con maggior simpatia d’ora in poi!

Comunque ora, in generale, alle parole di parecchi devono seguire i fatti! L’associazione giocatori deve mettersi una mano sulla coscienza! Brutalmente, basterebbe togliere 150000$ (su per giù) dal montepremi (che rimarrebbe comunque faraonico) di ogni slam, 100000$ da quello di ciascun master 1000 e magari anche qualcosina dagli ATP500 e riversare equamente la somma ricavata su ciascun torneo future…
Si fa presto il calcolo: Somma ricavata/n° di futures giocati nell’anno…

Così si renderebbe finalmente il tennis un po’ più MERITOCRATICO: attualmente emergono solo i fenomeni o chi ha i soldi (tramite famiglia o federazione). Ci sono magari ragazzi di talento che però non hanno le risorse per girare il mondo finanziandosi l’attività pro, con annesso coach ecc!

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Fla13: Forza Eremin! (Guest) 23-05-2014 10:04

Ho una grande ammirazione per Murray. Fare queste battaglie, quando sei tra i top, è ancora più ammireole che farlo da 300 del mondo. Perchè non lo fa per bisogno personale, ma esclusivament per solidarietà nei confronti dei colleghi meno fortunati che, comunque patecipano a tenere in piedi il circuito atp. Lui ci pensa! Grande Andy!!!

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Gabriele (Guest) 23-05-2014 09:50

Spero che non sia un fuoco di paglia e che veramente Murray continui a mostrare personalità e a farsi portavoce di questa istanza. Ricordo che questo sito nel mese di gennaio pubblicò un articolo/intervista con Gianluca Naso in cui il tema era la ripartizione dei montepremi nel circuito ITF Futures. Ricordo che molti “linciarono” il povero Naso asserendo che il problema era solo suo e dei giocatori a lui simili e che non era giusto che “altri” mantenessero l’attività professionistica di tennisti dalla 200esima posizione in giu. Ovvero, se non riuscivano ad emergere e a investire sul proprio professionismo era meglio smettessero. Io sono convinto che in questo modo si sposti il problema e lo si faccia persino in mala fede. Nessuno pretende che un future abbia improvvisamente un montepremi di €100k. Si tratta solo di rivedere la gestione del circuito futures (ex Satellite) in modo tale da tutelare lo sport stesso. Non per “mantenere” in un limbo professionistico centinaia di giocatori, ma al contrario per garantire un minimo di vita dignitosa a chi giovane soprattutto, si vede costretto a terminare in maniera precoce l’attività sul circuito per mancanza di fondi. Oltre al montepremi il tema dovrebbe riguardare convenzioni con compagnie aeree, ospitalità vitto/alloggio e perchè no anche un aumento dei punti guadagnati che sono veramente pochi.

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