Intervista a Matteo Donati ATP, Challenger, Copertina, Future, Generica

Hawk Eye: il tennis a 360 gradi (Prima parte). Intervista a Matteo Donati che dichiara: “I grossi miglioramenti e le vittorie che ho ottenuto nei mesi scorsi sono dovute proprio al lavoro eseguito dall’inizio dell’anno per rendere più efficaci il servizio e il dritto”

23/09/2013 13:26 9 commenti
Matteo Donati classe 1995, n.497 del mondo
Matteo Donati classe 1995, n.497 del mondo

Abbiamo incontrato Matteo Donati a Santa Margherita di Pula la scorsa settimana al termine della sua partita di ottavi di finale contro Nicola Ghedin. E’ stata l’occasione per domandargli dei suoi miglioramenti e delle prospettive per il finale di stagione.

Ciao Matteo partirei da alcuni risultati che hai ottenuto recentemente: spiccano tre vittorie, di cui due nei futures in Finlandia, alcuni piazzamenti in altri tornei e in generale un buon stato di forma… L’inizio dell’anno non era stato molto fortunato, due mesi di stop tra febbraio e aprile, poi la ripresa e le ottime prestazioni di questa estate…

“Si è vero tra l’inizio di febbraio e la metà di aprile ho dovuto fermarmi per un problema al braccio destro. Un’infiammazione con interessamento dei tendini che mi costretto ad un periodo di inattività. Poi dalla primavera ho ripreso il programma di lavoro con Massimo, ed in estate, dopo un futures in Portogallo, ho giocato e vinto in Finlandia, a Kotka e Nastola, su terra, mentre due settimane fa ho vinto il futures di Trieste”.



Credo che le tue vittorie non siano casuali, vedo che precedentemente alla tua prima affermazione avevi disputato buoni match contro tennisti con esperienza challenger consolidata come Checa Calvo, Samper Montana e Neuchrist; con questi ultimi due hai perso in tre set lottati, il che può significare che il tuo livello di gioco era già valido e forse è pronto per il circuito challenger.

“Ho perso contro i tennisti che hai citato, giocando discrete partite e facendo progressi, tuttavia l’esperienza dei futures è stata decisa con il mio allenatore e per ora come obiettivo immediato abbiamo quello. Abbiamo discusso della possibilità di affrontare l’esperienza challenger, ma almeno per il prossimo mese continuerò nei futures. Dopo questa seconda settimana a Santa Margherita di Pula, giocherò anche il terzo torneo, successivamente ho in programma i futures di Biella e Palermo. Però per Palermo dobbiamo vedere alcune cose. Forse di challenger se ne parlerà a fine stagione per gli indoor italiani di Ortisei e Andria. Questi dovrebbero essere i miei impegni da qui alla fine dell’anno. Il discorso challenger è stato posticipato, nonostante i risultati ottenuti recentemente, non per aspetti legati al mio ranking, quanto per consolidare i progressi fatti nei futures. In sostanza con Massimo abbiamo concordato una prosecuzione dell’attività nei futures”.



Gli ottimi risultati dell’estate dimostrano che tu sia cresciuto nel livello di gioco e nella solidità dei colpi; a che cosa è legata questa crescita tecnica, riscontrata durante la seconda parte dell’anno? Hai lavorato su alcuni colpi in particolare? Ad esempio ho visto che il rilevatore di velocità del campo di gioco segnava in media una prima di servizio sopra i 190 km/h, hai fatto progressi anche in questo fondamentale?

“Si, i grossi miglioramenti e le vittorie che ho ottenuto nei mesi scorsi sono dovute proprio al lavoro eseguito dall’inizio dell’anno per rendere più efficaci il servizio e il dritto. Sul servizio è vero che abbiamo introdotto alcuni aggiustamenti che sicuramente hanno accresciuto la velocità. Non so quanti km/h ho guadagnato, forse una decina, però l’efficacia e i risultati si sono visti. Il lavoro fatto sul servizio è consistito nel modificare la posizione dei piedi: prima li tenevo separati, alla Federer per intendersi, da qualche tempo invece parto da quella posizione per poi unirli nel caricamento e nel movimento del braccio. Sul dritto ho migliorato ancora, lo ritengo oggi il mio colpo migliore, in passato ti avrei detto fosse il rovescio, oggi è sicuramente il dritto. Mi trovo bene nel giocarlo a sventaglio. Infine sono migliorato sotto il profilo atletico e nella rapidità di spostamento laterale”.



A questo proposito avrei una curiosità: ti chiedo in che cosa è cambiata la preparazione ora che ti stai affacciando nel tennis professionistico, rispetto agli allenamenti che hai fatto durante il periodo junior?

“No. Non ci sono stati dei cambiamenti evidenti, la metodologia di lavoro almeno non è differente rispetto a prima. Certamente ho potenziato la muscolatura delle gambe con il lavoro atletico e con un po’ di palestra, ma in modo da non snaturare le mie caratteristiche fisiche, specie la reattività e la velocità di spostamento. Aggiungo che in inverno ho lavorato pure sulla forza e sulla resistenza alla fatica; quel lavoro rispetto al periodo junior è incrementato. La preparazione fisica nel passaggio al circuito professionistico, in generale la si cura meglio rispetto al passato”.



Invece sotto il profilo mentale e sulla concentrazione ci sono degli esercizi, o hai delle tecniche particolari che stai mettendo in pratica?

“No. Non particolarmente. In allenamento non faccio degli esercizi né utilizzo tecniche specifiche. E’ vero però che rispetto a qualche tempo fa ho cambiato alcuni atteggiamenti in campo. Grazie a Massimo ho modificato qualcosa del mio comportamento. Prima protestavo di più, ero più portato a contestare chiamate che consideravo contro. Oggi lo faccio di meno, perché quando il giudice ha fatto una chiamata non viene cambiata e perché in quella maniera usi male le energie fisiche e mentali. Sto imparando a non disperdere in atteggiamenti inutili le energie da spendere in campo”.



Come ultima domanda ti chiedo di descriverti fuori dal campo e al di fuori dell’attività tennistica.

“Nel tempo che non dedico al tennis mi piace stare con gli amici e con la mia famiglia. Frequento una scuola privata e il prossimo anno a giugno darò gli esami. Considerata l’attività agonistica e i tanti spostamenti per i tornei non ho la possibilità di seguire le lezioni, per cui studio i programmi delle varie discipline nel periodo invernale e nel corso dell’anno mi vengono sottoposti dei test per misurare la preparazione e vedere se ho portato avanti i piani di lavoro”.

Grazie Matteo per la disponibilità, con i migliori auguri per la carriera tennistica.



Come già accennato un paio di settimane fa, sicuramente il nome nuovo nel circuito Challenger è quello di Dominic Thiem. Descritto nello spotlight, Thiem si è imposto nel torneo di Kenitra, disputatosi su terra rossa. L’austriaco si è imposto nella finale sul russo Gabashvili, ritiratosi quando era a due punti dalla sconfitta. Ottime prove per lo sloveno Rola, sicuramente uno dei tennisti più in forma in quest’ultimo periodo e per lo spagnolo Granollers che ha sconfitto a sorpresa l’italiano Thomas Fabbiano, tds.3.

Challenger Kenitra-30.000$-terra rossa- Semifinali e Finale
Gabashvili b. Granollers 61 64
Thiem b. Rola 64 63
Thiem b. Gabashvili 76 51 rit.


Dopo essere tornato dall’infortunio Julian Reister continua a scalare posizioni nel ranking, per tornare a un ranking che competa le sue potenzialità. Tante vittorie convincenti (Gombos, Robert e Ungur) e probabile rientro nei top 100 in questa settimana. Ottima prova per il rumeno Ungur che ha raggiunto la finale, battendo la testa di serie numero 1 (Kuznetsov) e lo sloveno Bedene (ritirato all’inizio del secondo set).

Challenger Trnava-42.500$-terra rossa – Semifinali e Finale
Ungur b. Bedene 76 00 rit.
Reister b. Robert 46 64 64
Reister b. Ungur 76 63


Alessandro C.
Daniele Sforza


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Alessandro6.9 23-09-2013 19:00

Scritto da isa
Chi è l’allenatore di Donati?

Massimo Puci, Matteo Donati si allena a Bra

9
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El92 23-09-2013 18:25

Forza Matteo, talento fantastico! 🙂

8
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isa (Guest) 23-09-2013 17:58

Chi è l’allenatore di Donati?

7
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buh (Guest) 23-09-2013 15:49

@ mirkodllm (#945467)

ci sono 10 italiani nei 200, mi sembrano un numero soddisfacente..

6
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nick00 23-09-2013 15:18

ma donati gioca col budello???

5
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mirkodllm (Guest) 23-09-2013 14:32

Scritto da Gaetano
Ma nel MD di questo torneo di S. MARGHERITA non c’è. Nell’intervista dice che avrebbe partecipato. Allora il ritiro non era affaticamento, ma infortunio. Sapete la gravità? Perchè sarebbe un peccato fermarsi in questo momento di forma. Oppure per i tennisti italiani continua la sfiga dell posizioni da 300 a 500? Infatti appena raggiungono questo traguardo si fermano vedi TREVISAN, TRAVAGLIA ECC.

Concordo con la tua ultima considerazione Gaetano,e in più,noto che da anni c’è il fenomeno dei tennisti italiani che fanno continuamente su e giù nel ranking.Secondo me,questo fenomeno è causato da fatto che chi si mette in evidenza dei nostri,parte da posizioni molto arretrate nel ranking,e quando riesce a issarsi intorno al n.300,non ce la fa più,come se fosse in debito di ossigeno,e talvolta può succedere che riprecipita giù nel ranking,al massimo l’anno dopo,tornando da dove era partito, oppure ad alcuni succede di peggio, che si ritrovano con un ranking peggiore di quello che avevano ad inizio scalata.Comunque,per me la cosa peggiore,è che ce ne sono ben pochi,di tennisti italiani che valgono un ranking tra il n.220-230,e cioè una classifica che ti da la sicurezza di poter partecipare alle qualificazioni dei tornei del Grande Slam.

4
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bYE (Guest) 23-09-2013 14:30

Donati infortunato (?), Napolitano out un mese e mezzo (mancano ancora 3 settimane dal rientro).
Bene.
🙄

3
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Gaetano (Guest) 23-09-2013 14:17

Ma nel MD di questo torneo di S. MARGHERITA non c’è. Nell’intervista dice che avrebbe partecipato. Allora il ritiro non era affaticamento, ma infortunio. Sapete la gravità? Perchè sarebbe un peccato fermarsi in questo momento di forma. Oppure per i tennisti italiani continua la sfiga dell posizioni da 300 a 500? Infatti appena raggiungono questo traguardo si fermano vedi TREVISAN, TRAVAGLIA ECC.

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Tieleman (Guest) 23-09-2013 13:35

Ma l’infortunio? Novità?

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