Live da Sharm El Sheikh Copertina, Future

Gianluigi Quinzi vola ai quarti di finale a Sharm El Sheikh. Domani sfiderà l’egiziano Sherif Sabry

09/05/2013 14:11 116 commenti
Gianluigi Quinzi classe 1996, n.460 del mondo - Foto Tonellotto Norberto
Gianluigi Quinzi classe 1996, n.460 del mondo - Foto Tonellotto Norberto

Gianluigi Quinzi accede ai quarti di finale nel torneo di Sharm El Sheikh ($10,000, terra).
L’azzurro, classe 1996, ha sconfitto al secondo turno il siriano Issam Haitham Taweel, classe 1989, n.918 del mondo, con il risultato di 60 62.

Ai quarti di finale il tennista marchigiano sfiderà l’egiziano Sherif Sabry, classe 1986, n.449 del mondo.

EGY Sharm El Sheikh – 2° Turno

ITF Sharm El Sheikh
Quinzi, Gianluigi
6
6
Taweel, Issam Haitham
0
2


TAG: ,
sabri1977 10-05-2013 13:05

Scritto da PaoloZ

Scritto da sabri1977

Scritto da savinoMa il sabri1977 che trollallerotrollalleggia in questo forum (vedi post n.3) è lo stesso Sabry con cui deve giocare GQ domani? Perché se così fosse, si spiegherebbero molte cose…

per te pensarla in modo diverso da tanti e’ fare il troll???? che intelligenza che avete e che apertura mentale…. e poi vi chiedete perche’ in Italia non c’e’ un grande giocatore dai tempi di panatta.

tecnicamente sei un “hater”ma va bene cosìgli hater stanno ai campioni sportivi come i pesci guida stanno agli squalise non ci fossero gli haters di quinzi, vorrebbe dire che non è un campione (in divenire)intendo dire che di haters antso rakotron damanga non ce ne ha proprionadal ce ne ha tantissimi

vai a quel paese ti c’ha mai mandato nessuno???? rispetta l’opinione altrui e non rompere dando giudizi su una persona che non conosci!!!!

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sabri1977 10-05-2013 13:04

io posso anche sbagliarmi ma rivendico il mio diritto di pensarla diversamente da tutti voi felice di sbagliarmi se questa strada sia la migliore per il nostro giocatore ma chi mi definisce troll o haters oltre a non ripsettare l’opinione altrui si puo’ definire tranquillamente un invasato!

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lucaf (Guest) 10-05-2013 09:59

Scritto da wafer
@ sabri1977 (#845013)
Il discorso non e’ semplice, GQ ora ha un livello di gioco che e’ una via di mezzo fra future e challenger.Di future da 15000 ce ne sono ben pochi e nei challenger, se non ricevi una WC per il main draw, rischi di fare le quali, giocare magari 2 partite e poi perdere cosi’ da non prendere nemmeno 1 punto ATP.
Con il risultato che non sali di classifica, giochi poche partite di torneo, sei frustrato e continui a volare da una parte all’altra perche’ di challenger ce ne sono molti di meno che di tornei future.

….chi sa perchè questo discorso che non fa una grinza non sia chiaro a tutti quelli (e sembrano tanti….)che continuano a criticare la sua programmaizone……. 😯

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wafer 10-05-2013 08:41

@ sabri1977 (#845013)

Il discorso non e’ semplice, GQ ora ha un livello di gioco che e’ una via di mezzo fra future e challenger.
Di future da 15000 ce ne sono ben pochi e nei challenger, se non ricevi una WC per il main draw, rischi di fare le quali, giocare magari 2 partite e poi perdere cosi’ da non prendere nemmeno 1 punto ATP.

Con il risultato che non sali di classifica, giochi poche partite di torneo, sei frustrato e continui a volare da una parte all’altra perche’ di challenger ce ne sono molti di meno che di tornei future.

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wafer 10-05-2013 08:38

Scritto da Liam
OT: andrò a vivere in Estonia a Tallin a giugno, sapete se quinzi parteciperà al torneo 15.000 che non giocò per infortunio lo scorso anno?

Potrebbe essere, ma dipende da quanto e’ vicino a Wimbledon junior, altrimenti secondo me GQ giochera’ un future e un torneo junior su erba in preparazione appunto a Wimbledon junior.

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wafer 10-05-2013 08:36

Order Of Play di GQ di oggi:
Court 3
Starting at 10:00
MS
Gianluigi QUINZI (ITA) [5]
vs.
Sherif SABRY (EGY) [3]

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andrew (Guest) 10-05-2013 07:05

secondo future consecutivo di Quinzi in Egitto. redazione facciamo una bella intervista nella quale smentire il passaporto egiziano in arrivo per il nostro eroe.
dai dai…

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PaoloZ (Guest) 10-05-2013 00:08

Scritto da sabri1977

Scritto da savino
Ma il sabri1977 che trollallerotrollalleggia in questo forum (vedi post n.3) è lo stesso Sabry con cui deve giocare GQ domani? Perché se così fosse, si spiegherebbero molte cose…

per te pensarla in modo diverso da tanti e’ fare il troll???? che intelligenza che avete e che apertura mentale…. e poi vi chiedete perche’ in Italia non c’e’ un grande giocatore dai tempi di panatta.

tecnicamente sei un “hater”
ma va bene così
gli hater stanno ai campioni sportivi come i pesci guida stanno agli squali
se non ci fossero gli haters di quinzi, vorrebbe dire che non è un campione (in divenire)
intendo dire che di haters antso rakotron damanga non ce ne ha proprio
nadal ce ne ha tantissimi

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Marcus91 (Guest) 10-05-2013 00:07

@ savino (#845119)

Guarda potrai non condividere il pensiero di Sabry, ma da quando frequento questo sito è l’unico che è sempre stato coerente e che non è assolutamente un troll, o almeno non mi sembra!!!

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savino (Guest) 09-05-2013 22:25

Scritto da sabri1977

Scritto da savino
Ma il sabri1977 che trollallerotrollalleggia in questo forum (vedi post n.3) è lo stesso Sabry con cui deve giocare GQ domani? Perché se così fosse, si spiegherebbero molte cose…

per te pensarla in modo diverso da tanti e’ fare il troll???? che intelligenza che avete e che apertura mentale…. e poi vi chiedete perche’ in Italia non c’e’ un grande giocatore dai tempi di panatta.

Trollallerò trollallà, da dov’è uscito questo qua?

Sì, sì, certo, come no. E’ proprio per questo che non abbiamo più campioni, perché noi tifosi scriviamo futilità su un sito. Però di campionesse ne abbiamo, si vede che è il cromosoma Y a rendere suscettibili a questa strano morbo. Va là, furbacchione, ti abbiamo sgamato. Ti tocca (ri)cambiare nick e tornare alla carica.

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savino (Guest) 09-05-2013 22:19

Scritto da Ranch
comuncue puoffare bene arivarre almeno in se mifinale

Puoffarbacco sono d’accordo

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Liam (Guest) 09-05-2013 22:18

OT: andrò a vivere in Estonia a Tallin a giugno, sapete se quinzi parteciperà al torneo 15.000 che non giocò per infortunio lo scorso anno?

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Ranch (Guest) 09-05-2013 22:04

comuncue puoffare bene arivarre almeno in se mifinale

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paolino (Guest) 09-05-2013 21:24

Scritto da quinzimania

Scritto da wafer
Ecco il mio racconto personale sul tenni.
Erano gli anni della vittoria di Panatta al Roland Garros, si giocava a tennis ovunque, persino in strada.
Una mattina sono andato a trovare un mio amico che aveva la fortuna di abitare in un grande palazzo con una strada asfaltata che lo circondava dove non passava nessuna macchina, l’ideale per giocare a tennis.
Siamo un gruppo di 20 ragazzi, eta’ media 7/8 anni.
Le righe del campo tirate col gesso, misurate grazie a un ragazzo che aveva il “manuale dei giochi olimpici” dove erano indicate le misure del campo per “il gioco del tennis”.
La rete fatta con delle sedie.
Il primo incontro, sorteggiato con il metodo pimpiripettenusa pimpiripette PAM, dove fra i maschietti il PAM era un racchettata sulla mano aperta che provocava un fortissimo dolore, non tanto fisico ma per il fatto che non entravi in campo e dovevi aspettare il tuo turno.
Si sfidano Marco e Stefano. Marco si presenta con una racchetta, per l’epoca erano ovviamente fatte tutte di legno, colorata a mano completamente di nero per sembrare piu’ professionale, Stefano estrae dal sacchetto di plastica una splendida racchetta nuova fiammante e con orgoglio spiega che gliel’ha comperata sua mamma alla Metro.
Inizia il palleggio, primo scambio. Marco prende una pallina la colpisce e la indirizza nel campo di Stefano che con la racchetta nuova color azzurro cielo colpisce con un dritto violentissimo la pallina rimandandola dall’altra parte del campo. Il colpo e’ fulmineo ma la palla viene presa non con le corde e nemmeno con il telaio, ma con il cuore della racchetta che con un rumore secco si spezza come un ramo secco. Il manico con il tronco gli rimane in mano e il fusto con le corde cade sull’asfalto.
Stefano si china per terra, senza dire una parola raccoglie l’altro pezzo della racchetta, abbassa il capo, e lentamente si dirige verso casa. Nessuno di noi ha detto una parola per 5 minuti, lo abbiamo seguito con lo sguardo fino a quando non e’ sparito in lontananza dentro il portone del palazzo.

io avevo una spalding fighissima))) tutta legno )))

Scritto da quinzimania

Scritto da wafer
Ecco il mio racconto personale sul tenni.
Erano gli anni della vittoria di Panatta al Roland Garros, si giocava a tennis ovunque, persino in strada.
Una mattina sono andato a trovare un mio amico che aveva la fortuna di abitare in un grande palazzo con una strada asfaltata che lo circondava dove non passava nessuna macchina, l’ideale per giocare a tennis.
Siamo un gruppo di 20 ragazzi, eta’ media 7/8 anni.
Le righe del campo tirate col gesso, misurate grazie a un ragazzo che aveva il “manuale dei giochi olimpici” dove erano indicate le misure del campo per “il gioco del tennis”.
La rete fatta con delle sedie.
Il primo incontro, sorteggiato con il metodo pimpiripettenusa pimpiripette PAM, dove fra i maschietti il PAM era un racchettata sulla mano aperta che provocava un fortissimo dolore, non tanto fisico ma per il fatto che non entravi in campo e dovevi aspettare il tuo turno.
Si sfidano Marco e Stefano. Marco si presenta con una racchetta, per l’epoca erano ovviamente fatte tutte di legno, colorata a mano completamente di nero per sembrare piu’ professionale, Stefano estrae dal sacchetto di plastica una splendida racchetta nuova fiammante e con orgoglio spiega che gliel’ha comperata sua mamma alla Metro.
Inizia il palleggio, primo scambio. Marco prende una pallina la colpisce e la indirizza nel campo di Stefano che con la racchetta nuova color azzurro cielo colpisce con un dritto violentissimo la pallina rimandandola dall’altra parte del campo. Il colpo e’ fulmineo ma la palla viene presa non con le corde e nemmeno con il telaio, ma con il cuore della racchetta che con un rumore secco si spezza come un ramo secco. Il manico con il tronco gli rimane in mano e il fusto con le corde cade sull’asfalto.
Stefano si china per terra, senza dire una parola raccoglie l’altro pezzo della racchetta, abbassa il capo, e lentamente si dirige verso casa. Nessuno di noi ha detto una parola per 5 minuti, lo abbiamo seguito con lo sguardo fino a quando non e’ sparito in lontananza dentro il portone del palazzo.

io avevo una spalding fighissima))) tutta legno )))

Era proprio così.Viene il magone a pensarci.Noi avevamo una vecchia rete da pesca sbrindellata che in qualche modo tiravamo su due paletti nel campo da calcio a 7 dell’oratorio. E giocavamo a Wimbledon, e non c’era un rimbalzo giusto a pagarlo oro, ma non ci importava nulla. Avevamo visto Panatta contro Dupre…e Panatta vinceva!

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quinzimania (Guest) 09-05-2013 20:32

Scritto da wafer
Ecco il mio racconto personale sul tenni.
Erano gli anni della vittoria di Panatta al Roland Garros, si giocava a tennis ovunque, persino in strada.
Una mattina sono andato a trovare un mio amico che aveva la fortuna di abitare in un grande palazzo con una strada asfaltata che lo circondava dove non passava nessuna macchina, l’ideale per giocare a tennis.
Siamo un gruppo di 20 ragazzi, eta’ media 7/8 anni.
Le righe del campo tirate col gesso, misurate grazie a un ragazzo che aveva il “manuale dei giochi olimpici” dove erano indicate le misure del campo per “il gioco del tennis”.
La rete fatta con delle sedie.
Il primo incontro, sorteggiato con il metodo pimpiripettenusa pimpiripette PAM, dove fra i maschietti il PAM era un racchettata sulla mano aperta che provocava un fortissimo dolore, non tanto fisico ma per il fatto che non entravi in campo e dovevi aspettare il tuo turno.
Si sfidano Marco e Stefano. Marco si presenta con una racchetta, per l’epoca erano ovviamente fatte tutte di legno, colorata a mano completamente di nero per sembrare piu’ professionale, Stefano estrae dal sacchetto di plastica una splendida racchetta nuova fiammante e con orgoglio spiega che gliel’ha comperata sua mamma alla Metro.
Inizia il palleggio, primo scambio. Marco prende una pallina la colpisce e la indirizza nel campo di Stefano che con la racchetta nuova color azzurro cielo colpisce con un dritto violentissimo la pallina rimandandola dall’altra parte del campo. Il colpo e’ fulmineo ma la palla viene presa non con le corde e nemmeno con il telaio, ma con il cuore della racchetta che con un rumore secco si spezza come un ramo secco. Il manico con il tronco gli rimane in mano e il fusto con le corde cade sull’asfalto.
Stefano si china per terra, senza dire una parola raccoglie l’altro pezzo della racchetta, abbassa il capo, e lentamente si dirige verso casa. Nessuno di noi ha detto una parola per 5 minuti, lo abbiamo seguito con lo sguardo fino a quando non e’ sparito in lontananza dentro il portone del palazzo.

io avevo una spalding fighissima))) tutta legno )))

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sabri1977 09-05-2013 20:01

Scritto da savino
Ma il sabri1977 che trollallerotrollalleggia in questo forum (vedi post n.3) è lo stesso Sabry con cui deve giocare GQ domani? Perché se così fosse, si spiegherebbero molte cose…

per te pensarla in modo diverso da tanti e’ fare il troll???? che intelligenza che avete e che apertura mentale…. e poi vi chiedete perche’ in Italia non c’e’ un grande giocatore dai tempi di panatta.

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