
Swiatek: “Impossibile vivere in pace in Polonia”; Osaka affascinata dal documentario di Alcaraz; Shnaider tronca con Safina


Tra conferenze stampa e interviste, gli Internazionali BNL d’Italia 2025 offrono uno spaccato interessante sulle vicende personali delle protagoniste del circuito WTA. Dalla difficile vita di Iga Swiatek in Polonia, alle riflessioni di Naomi Osaka sul documentario Netflix dedicato ad Alcaraz, fino alla sorprendente separazione tra Diana Shnaider e Dinara Safina dopo appena un mese di collaborazione.
La numero uno del mondo Iga Swiatek ha rivelato di vivere una situazione estremamente complessa nel suo paese natale a causa dell’eccessiva attenzione mediatica. “È impossibile vivere in pace lì, quando sono in Polonia non esco quasi mai di casa e se lo faccio è solo per visitare amici a casa loro”, ha confessato la campionessa.
La polacca ha anche raccontato un recente spiacevole episodio con alcuni paparazzi: “Accetto che mi facciano foto quando sono ai tornei, ma non nel mio tempo libero. Al ritorno a casa dopo aver gareggiato a Miami, alcuni fotografi mi hanno seguita fino all’ingresso di casa mia. Ho dovuto fermarli e dir loro che il giorno dopo mi sarei allenata e che lì avrebbero potuto fotografarmi. Capisco il loro lavoro, ma è necessario che collaboriamo”.
Anche Naomi Osaka, che conosce bene le difficoltà legate alla fama precoce, è stata interpellata a Roma sul recente documentario Netflix dedicato a Carlos Alcaraz. La giapponese, protagonista a sua volta di un documentario qualche anno fa, ha ammesso di averne visto la parte iniziale, rimanendo colpita da un dettaglio particolare: “Sono rimasta sbalordita dalla sua camera da letto. Ho pensato: ‘Dorme davvero lì?’. Mi sembra molto tenero vedere quanto sia legato alla sua famiglia e quanto si senta a suo agio nella camera in cui è cresciuto”, ha commentato la nipponica.
Infine, una notizia inattesa ha scosso l’ambiente tennistico: Diana Shnaider ha deciso di interrompere la collaborazione con Dinara Safina dopo appena un mese. L’ex numero 2 del mondo non è presente a Roma accanto alla sua giovane connazionale, che ha fornito una spiegazione piuttosto sbrigativa sull’accaduto: secondo quanto riportato da Tennis.com, Shnaider ha semplicemente dichiarato che la sorella di Marat Safin è tornata a casa sua a Barcellona perché ne aveva bisogno, confermando che non stanno più lavorando insieme.
La separazione appare sorprendente considerando i recenti buoni risultati ottenuti dalla giovane russa a Madrid, dove aveva raggiunto gli ottavi di finale spingendo proprio Swiatek al terzo set. Solo due settimane fa, Shnaider parlava positivamente del rapporto con la sua nuova coach, esprimendo entusiasmo per la possibilità di lavorare con un’ex numero uno del mondo.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Diana Shnaider, Iga Swiatek, Naomi Osaka
up
@ Sudtyrol (#4378874)
Lei abita in una casa di lusso.
Se i giornalisti vogliono sapere tutto è perché i lettori (dei titoli) vogliono alimentare la loro curiosità morbosa.
Naomi sbalordita dalla camera da letto di Carlos. In che senso?
Iga non fare finta di fate l’ingenua; iga non fare finta che chi legge lo sia; iga, da queste tue triste affermazioni si evince che manchi di rispetto a chi ti stima e a chi ti legge. Suvvia iga, così non va, non ti rende onore. Trincerarsi dietro ai malvagi paparazzi, ancorché sia magari anche vero, per fare ammenda indiretta alle tue inesistenti vittorie è ingeneroso, sciatto banale, denotando una allarmante crisi di lucidità che il campo rende plasticamente, che tu stravinca o che tu straperda. È la stessa cosa. A proposito di appartenenze, dopo la dipartita, guarda caso, del tuo coach polacco, tutto è cambiato. Il lutto polacco è ben lungi da essere stato introiettato e conseguentemente con l’allogeno fissette si viaggia a vista perché inconsciamente rifiuti il suo aiuto anche se non lo ammetterai mai. Non spostare su una scala invertita la tua nevrosi su un bersaglio contingente ad extra. Ripeto, queste piccole manovre non rendono onore alla tua… Sensibilità. Se c’è un problema, e sicuramente c’è, non sta certamente lì..se non sei legittimamente in grado di parlarne e di affrontarlo di petto, succede spesso, non farne un così
mero dramma, non farne un frusto psicodramma comunitario che altro non fa che accumulare polvere sotto il tappeto…non ti giova. Se però tale cortina fumogena ti fosse indispensabile proprio per non dover/poter affrontare l’inaffrontabile, cerca almeno di combatterla, cerca di metterti di traverso senza assecondarla in toto come stai facendo adesso.
Interessante il personaggio (Leopoldo Pisanello) interpretato da Benigni nel film “To Rome with love” di Woody Allen.
La Safina è stata numero 1, non numero 2, piccola svista ma che da suo fan non posso non far notare.
@ Nena (#4378835)
Fossero tutti così i post!
Sinceri ed educati.
Mi piace la Swiatek? Non tanto.Ha torto? Non tanto.
Il cosiddetto “rovescio della medaglia” è un modo per legittimare una situazione che dev’essere accettata da tutti come se tutti non solo avessimo la stessa sensibilità ma la stessa pressione mediatica.
Ogni persona è diversa,ad alcuni tennisti viene il braccino ad altri no,ad alcuni una sconfitta fa piangere come la povera Novotna e per altri fa rabbia.
L’onnipresenza di fotografi e giornalisti per alcuni è gestibile,per altri meno e questo stato d’animo può segnare il comportamento anche sul campo.
Perché non dovrebbe ribadirlo? Perché dovrebbe dire “è bellissimo vivere blindati,senza rapporti extra professionali,senza privacy”? Perché i ricchi devono accettare silenziosamente?
Credo sia consapevole che questo sia inevitabile ma c’è anche un limite.
A tanti anni di distanza ciò che accadde a lady Diana è da tempo dimenticato quando, all’indomani della tragedia,tutti si appellarono ad un atteggiamento più consono,ad una deontologia professionale che non finisse per essere stalking.
Niente,pigliati questo tanto hai quello.
Bel progresso.
Bravo pard!!!
Chissà che pensi di Berrettini, che ha usato quasi letteralmente le stesse parole della Swiatek per giustificare la residenza a Monte Carlo.
Ieri al Foro ho visto la Swiatek in allenamento, sembrava stesse giocando una partita vera per quanto fosse seria ed impegnata. Può risultare antipatica, ma di sicuro non come la Osaka che se la tira come fosse chissà chi, davvero molto austera e fredda, molto distaccata da tutto ciò che la circonda. E Mouratoglou non è da meno, fa il fighetto guardandosi intorno, vestito come un modello, aspettando che qualcuno si accorgesse di lui. Viceversa Tartarini sembrava uscisse dall’osteria, con una pancetta pronunciata di cui evidentemente non gliene importa proprio niente. Un diverso stile, molto più vicino alla gente rispetto a quello di Mouratoglou e Osaka.
Ormai i giornalisti vogliono sapere tutto e fare foto solo per fare fastidio.
Swiatek non è mai contenta, troppo seria, non ride mai, non gli va bene niente, guarda Jasmine è impara ad essere più felice se non vuoi andare in depressione
Iga non mi è simpatica nemmeno un pò.
Ha un profilo psicologico complicato, per nulla solare.
La Swiatek dovrebbe conoscere il significato del “rovescio della medaglia”, che non c’entra niente con il backhand…
Un personaggio pubblico non può incassare milioni dagli sponsor (per finire in TV e sui giornali) e poi lamentarsi di essere paparazzato!
Il nostro Sinner si è limitato a dire di “essere sorpreso” per le foto fattegli nella sua vita non-sportiva…
Che differenza di stile!