US Open: Shelton, serve una “Mission Impossible”
08/09/2023 14:17 
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Ben Shelton (foto Getty Images)
Il mondo del tennis aspetta con grande curiosità la prima semifinale di US Open che oppone il super campione Novak Djokovic alla novità di dirompente della stagione, Ben Shelton. Qualche numero spiega il divario abissale di esperienza tra i due: Novak è alla 47esima semifinale Slam, ha vinto 30 match consecutivi contro tennisti statunitensi (Querrey a Wimbledon 2016 l’ultimo a batterlo), è in una striscia di 10 vittorie di fila dopo la sconfitta nella finale di Wimbledon, punta a raggiungere la finale in tutti gli Slam della stagione per la terza volta in carriera (c’è riuscito nel 2015 e 2021, quando arrivò proprio a NY ad un passo dal completare il Grande Slam, superato da Medvedev in finale). Se guardiamo alla casella di Shelton, c’è praticamente un vuoto, per il 20enne di Atlanta è tutto nuovo, è alla prima semifinale Slam – è passato Pro solo 13 mesi fa -, è al primo confronto diretto contro il 23 volte campione Major serbo. Domani sarà il compleanno n.21 per l’americano, potrebbe farsi un regalo inimmaginabile se mai riuscisse a battere Djokovic e volare in finale. Sarebbe il primo tennista di casa a farcela da 20 anni, quando Roddick sorprese tutti a furia di servizi micidiali e vinse contro JC Ferrero in finale il suo primo e unico Slam in carriera. Corsi e ricorsi storici? Beh, c’è qualche affinità tra A-Rod e Ben in effetti.
Tennisti potenti, dotati di un servizio killer come arma trainante del proprio gioco, un tennis muscolare e non così “fine”, una netta propensione offensiva, un carattere forte e un po’ sfacciato nel senso positivo del termine, gente che non si tira indietro e crede fortemente nei propri mezzi riuscendo a superare lacune tecniche a furia di mazzate ed energia. La differenza più grande tra la situazione di Roddick nel 2003 e quella di Ben quest’anno è… chi si trova al di là della rete in semifinale. Andy venti anni fa rimontò due set di svantaggio (con più di una polemica per qualche chiamata dubbia nel terzo set) a David Nalbandian, grandissimo talento argentino ma non esattamente la solidità fatta persona e tennista ancora giovane, infatti pagò non poco il contesto “caldo” del centrale, tutto ovviamente schierato alla parte di Roddick. Ben stasera a NY dovrà affrontare Mr. Record Novak Djokovic, l’uomo che a furia di un tennis percentuale limato in modo certosino sta riscrivendo i record moderni della disciplina. Quindi, pronostico chiuso a favore del serbo? La testa dice sì, Novak è nettamente favorito, ma per fortuna il tennis è uno sport che regala spesso sorprese, che non finisce mai di stupire. Cosa dovrà fare Shelton per provarci, per tentare l’impresa suprema?
Il suo mantra è quasi scontato: servizio, servizio e ancora servizio. Tonnellate di peso su prima e seconda palla, alternando potenza e angoli, per cercare di non mettere in ritmo la miglior risposta sul tour dai tempi di Andre Agassi, anzi, forse meno esplosiva ma ancor più continua ed efficiente. Se Ben non riuscirà a servire almeno un 70% di prime palle in campo ricavando almeno il 75% di punti, o meglio l’80%, non ci sarà partita. O ci sarà solo se Djokovic sarà una versione sbiadita di se stesso, e a questo a meno di eventuali infortuni, non crediamo affatto. Roger Federer ha vinto moltissime sfide contro Djokovic, chiudendo la carriera quasi in parità negli head to head. Lo svizzero ha un tennis diverso da Shelton, assolutamente più completo, ma in pratica i numeri dicono che ogni volta nella quale è riuscito a battere il serbo ha avuto un rendimento al servizio di quel tipo, almeno il 70% di prime in campo vincendo 3 punti su 4. Se ha un tennis brillante ed offensivo e non riesci in questo, e non hai una solidità e resilienza da fondo “nadaliane”, no match.
Servire bene non sarà nemmeno sufficiente a Shelton. Nello scambio sembra davvero difficile che il quasi 21enne figlio d’arte possa reggere il pressing continuo, asfissiante del rivale, che come nessun altro è bravo a spostare l’avversario con i suoi tempi di gioco, portarlo a giocare in posizioni scomode fino a sfinirlo, oppure infilarlo dopo averlo lavorato ai fianchi. Per farcela in risposta e mettere problemi al rivale Ben sarà costretto a tenere un’atteggiamento super offensivo, a limite del masochismo. Anche se Djokovic dovesse trovare con facilità il passante, Shelton dovrebbe continuare a pressare, attaccare, alternando bordate a tutta col suo diritto sul rovescio di Novak (e già reggere questa diagonale sarà complesso…) e quindi attaccarlo facendolo correre a destra, dove non sempre il passante del serbo è perfetto. Inoltre Novak negli anni, dal lavoro iniziato con Becker e affinato con Ivanisevic, ha costruito l’ultima parte mancante nel suo gioco, un gran servizio, poco appariscente ma terribilmente preciso. Non sarà facile per Ben rispondere bene e riuscire a mettere pressione all’avversario.
La sensazione è che Shelton abbia davanti un’impresa quasi impossibile. Oltre al servizio, un asso nella manica potrebbe essere la sua terribile fisicità, il riuscire a spingere come un forsennato da ogni posizione del campo, magari sospinto da un pubblico che mai come oggi sarà davvero ostile a Novak, e magari innervosirlo.
Sono davvero tanti i tasselli da incastrare alla perfezione per risolvere un puzzle davvero difficile, probabilmente troppo anche per un giovane senza niente da perdere e con il fisico, mentalità e talento di Shelton. A meno che i corsi e ricorsi storici non siano così forti da sospingerlo verso un’impresa e una finale che all’inizio del torneo sembrava un’ipotesi quasi assurda. New York è lo Slam delle sorprese. È quello dove negli anni recenti più novità sono esplose. Nelle ultime tre edizioni è stato consacrato un nuovo campione Major. Ben dovrà aggrapparsi alla battuta e un po’ anche alla cabala…
Marco Mazzoni
TAG: Andy Roddick, Ben Shelton, Marco Mazzoni, Novak Djokovic, US Open 2023
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Il ragazzino montato prima della partita aveva dichiarato che contro Djokovic avrebbe fatto vedere cose mai viste in un campo da tennis.
È stato di parola: infatti non si era mai visto in un campo da tennis sul 2 pari del primo set (ma anche con altri punteggi) un giocatore gridare “sono pronto!”
Nel 2023 è riuscito a vincere 2 partite di fila in solo 2 tornei dove ha avuto la fortuna di incontrare giocatori di 3/4 fascia o americani (quindi adatti al suo gioco) e 1 ritiro.
Pratica archiviata. Shelton più bravo a divertire ed arringare il suo pubblico che a giocare. Comportamento da irritante tamarro sbruffoncello in molte parti del match. Djokovic l’ha liquidato comunque in tre set come da facile pronostico non dimenticando con un semplice gesto di rimettere, anche da un punto di vista mediatico, le gerarchie in ordine.
Arrivato in semi con merito ma un tabellone così in uno slam non lo ritrova più.
Lo sbruffone sul 2 pari del primo set ha detto che era pronto. Infatti Nole gli ha dato un parziale di 15-1 per un errore di Djokovic di un paio di cm.
Grande Nole che ha fine partita ha “sbattuto in faccia il telefono” al ragazzino.
Torna a casa da mamma
Una fortuna per Shelton essere buttato fuori in semifinale da Djokovich. Se passasse il turno, con Alcaraz sarebbe una mattanza
A Shelton non gli hanno ancora spiegato che a tennis vince chi fa il punto, magari con una bella smorzata o con un lob, e non chi tira più forte la palla. Il 60% dei drittoni caricati a molla li butta a fondo campo. Il rovescio, invece, è appena appena da registrare…
Una macchietta.
@ Pier no guest (#3752430)
Sorry, su terra ovviamente
Novak lo metterà facilmente nel sacco.
@ Viri (#3752401)
Scusa ma non ho compreso il tuo riferimento. Il mio era per la fisicità enorme di Becker al tempo e la violenza dei colpi che possono ricordare Shelton, null’altro (uno è un monumento l’altro si sta affacciando ora ai grandi palcoscenici).
Quanto alle difficoltà di Boris su erba… Beh, sono segno di una cocciutaggine nota del tedesco e, se permetti, lo accomuna ulteriormente all’americano.
La terra è l’unica superficie su cui Boris non ha mai vinto nulla. Per carità ha fatto 3 finali a Montecarlo e forse pure a Roma, ma il Boris 20enne fenomeno su erba e cemento ci ha messo anni per essere competitivo anche su terra rossa
Shelton : Becker = Maionese : Ping Pong
Se cerchi Becker Milano 1985 viene fuori un articolo di Supertennis e c’è proprio la frase di John.
E dopo mia moglie dice che dimentico le cose… Quelle che mi dice lei si (ma è una forma di autodifesa).
In bacheca.
Esatto,a meno di congiunzioni astrali/esoteriche improbabili…per il cucciolone di Atlanta….si profila una scalata dell’everest…in solitaria senza sherpa…
Mah…,anche nel taglio della sequoia vedo favorito il cucciolo di El Palmar.
Comunque in bacheca.
Ma qualcuno crede che Shelton possa battere Djokovic?
Penso nemmeno lui e penso che Djokovic che già festeggiava quando è uscito il Draw 2 settimane fa, ha anche aperto lo Champagne da 2 giorni. Non che con Tiafoe l’avrebbe tenuto chiuso.
Sulla prima semifinale credo non basterebbe neppure il 100% di prime in campo da parte dell’americano per sovvertire il pronostico.Mi pare invece che si sottovaluti un po troppo il potenziale del russo nella seconda, vero che Alcaraz sta giocando un tennis sontuoso ma Danil su questi campi sa giocare eccome,ha vinto 2 anni fa ed è uno con cui il match non è mai vinto fino all’ultima palla. Favorito Alcaraz ma 55 a 65 non di più.
Nole dovrà combattere contro il caldo, il pubblico di casa che tiferà per Shelton e “l’imprevisto” poiché non ha mai affrontato l’americano. Ma Nole è Nole, quindi dovrebbe spuntarla.
Non lo ricordavo 🙂
Si l’accostamento di Ben con bum bum Becker ci può stare fino a un certo punto,il tedescone vinse a Churh Road a 17 anni…quando sorprese tutti con il suo tennis di potemza ma anche di gran tocco sia in risposta che sottorete…
Ben ancora troppo…acerbo…
Nonostante sia pompato dagli americani…che a tutti costi cercano da 20 anni circa un n 1 per riempire gli stadi etc…
Ps Edberg…anche per me dopo supermac era il mio preferito…
Shelton può impensierire Alacaraz e gli altri, al momento , nel taglio della sequoia…
Nole ne farà un solo boccone. enzo
Mi fà tenerezza il”giornalista”
Ewuilibrato per lui vuol dire 27 a 19 ( tolte le prime 4 sfide)
Seriamente?
Dai su…
Non farci ridere
Ps.Concordo solo sul fatto che Federer è stato un Big Server piu’ completo di Shelton
@ il capitano (#3751860)
Capitano di tennis ne capisci.
Domani prepariamoci ai “è tutto qui? A casa il tamarro! Gli USA falliscono nonostante il tabellone pilotato.Nole gli ha, spiegato il tenni… Ecc”.
Quando agli internazionali d’Italia del 1985 il wunderkind Boris perse (a memoria 63 63) con Noah , tuffandosi alla Greg Louganis, qualcuno del circolo fece commenti simili.
E siccome al tempo pendevo dalle labbra del mio idolo Supermac ricordo quando disse, 3 mesi prima a Milano (vittoria in 2 set) “se questo ragazzo inizia a tener dentro la palla saranno problemi per tutti”.
E John non si complimentava mai con nessuno (fratello e fido Fleming compreso) tranne con Borg.
Essendo Ben Scelto, può darsi che riesca a battere Djokovic
Mah, io notoriamente adoro Nole ma vorrei avere le vostre certezze..per me ormai, tenuto conto di quanto Nole ha già dato di sé al tennis e di quanto sono giovani, freschi, decisi e tecnicamente preparati questi 20enni da paura, realisticamente ogni partita con un Alcaraz o Medvedev o Sinner e adesso (pure) Shelton rappresenta un grosso rischio per Nole e un evento aperto a tutti i risultati..poi, finché Nole riuscirà ad attingere al cappello delle sue “magie” (perché ormai di magie trattasi) ci saranno ancora belle sorprese per noi che lo amiamo e delusioni per chi lo avversa, sennò ci accontentiamo di vederlo ancora approdare alle fasi finali dei tornei importanti per movimentarle con questo inedito scontro generazionale ai vertici, con un gap di 16 anni fra i contendenti (non credo ci siano precedenti)
Vai Ben! L’obiettivo è chiaro e preciso ovvero:
1)Fare 3 game a set(un tempo il 63 era segno di sconfitta netta ma onorevole) ;
2)Fare un salto di maturità: non esistono cose mai viste su un campo da tennis (a meno che non ti metti solo gli slip oltre alla canotta) ma saranno da evitare situazioni di doppi fallì in serie e ricerca continua di punti diretti in tribuna che non migliorano mai il giocatore;
3) Consapevolezza del rispetto per il campione che avrai davanti;
4)Consapevolezza che occorre essere sfrontati il giusto per non subire il campione che avrai davanti.
Rivedo molto di Becker in Shelton che ebbe prima un saggio Gunther Bosch e poi un marpione quale Jon Tiriac (il primo supercoach?).
Spetta a Ben rinverdire i fasti di Boris e non essere una meteora.
P. S. E Comunque io preferivo Edberg a Becker… Però che scontri tra i due stili di attaccanti, meno male che questo lo è e non c’entra nulla con gli Isner come detto da autorevoli commentatori ma ancora qualcuno lo accosta ad un Opelka. Mah!
Le cose si sono messe benissimo per noi in queste fasi finali dell’ US Open: rimane un Americano ma è il più lontano rispetto a Sinner che quindi ha il quarto posto del tutto ottenibile con un grande finale di stagione. Un risultatone di Tiafoe, di Rublev, di Zverev o di Fritz sarebbe stato una batosta per lui mentre questo giovane spauracchio pur vincendo miracolosamente lo slam rimarrebbe per quest’anno molto distante dal quarto posto ATP con Sinner efficace negli indoors.
Per Djokovic non ci saranno problemi, se si mette male bastera’ andare in bagno per rientrare in formissima, come successo sempre negli ultimi anni. A parte quando trova giocatori assolutamente in stato di grazia, in quel caso neanche il bagno puo’ fare il miracolo, Dovrebbero inserire il bagno nell’elenco delle sostanze vitetate
Il potenziale di Cina’ è ancora ignoto…Shelton è il tipico prodotto Usa, servizio e dritto per il resto rovescio e risposta modesti e in generale poco tennis nel braccio.. poi tutti hanno la possibilità di migliorare, anche Diokovic a 36 anni ha migliorato il servizio
ma non è che i miglioramenti avvengono in un’attimo, ci vuole un lavoro durissimo per ogni piccolo miglioramento e soprattutto è facile giocare a btaccio sciolto ad inizio carriera, poi quando diventi un giocatore di livello le cose si complicano e la pressione diventa enorme ed è lì che si vede il giocatore…quando su parla di testa si parla di questo..giocare da favorito, giocare con avversari che vogliono farti lo scalpo, sentire le aspettative dei tifosi, della stampa, degli sponsor..e negli Usa che non vince nulla da 20 anni è ancora peggio che da noi che massacriamo un giorno si e l’altro pure i nostri…
Shelton non ha chances in questa semifinale, però mi sembra strano che nessuno faccia notare che il ragazzo è arrivato in top 20 giocando poco piu’ di 100 match! In futuro sarà sicuramente un grande protagonista sul cemento dove potrà arrivare a giocarsi gli Slam.
Salvo una crisi fisica di Novak dovuta al caldo e all’età, per me e’ più aperta la semi di stanotte, Alcaraz vince ma non convince, per ora e’ riuscito a nascondere i problemi, ma se il russo la tira per le lunghe e riesce a prolungare gli scambi, e’ tutto da vedere.
@ SlamdogMillionare (#3751778)
Questo ragazzo l’hanno pompato un po’! Ok che vogliono un antagonista di Alcaraz per il futuro.. e sicuramente lo sarà. Ma è ancora troppo presto per impensierire Nole. Anche se ha servito a 260 penso proprio che si prenderà una bella scoppola. Verrà liquidato in 3 set veloci in meno di due ore e mezza
Saluti a tutti
Per le “Mission Impossible” più che Ben Shelton serve Tom Cruise.
Sembrano due SF chiuse, però indubbiamente quella di Shelton è più appetibile, voglio capire quanto metterà in difficoltà Djokovic.
Shelton è il futuro come Alcaraz, quindi avrà modo di crescere, mentre da Medvedev non ci aspetta grandi miglioramenti, per cui, per il bene del tennis vorrei vedere una finale impossibile tra i due giovani e dirò di più, che vinca Shelton!
Per me sono due semifinali chiuse. Medvedev non ha nessunissima possibilità di battere Alcaraz e Shelton ne ha molto poche di battere Nole. Però in quest’ultimo caso ci sono delle incognite in più: giocatori che non si sono mai affrontati, uno gioca in casa, il potenziale di Shelton è ancora per larga parte ignoto, si gioca in pieno pomeriggio per cui il caldo potrebbe influire ecc ecc.
Non è impossibile che accada una sorpresa clamorosa.