Giocatori da scoprire: il 22enne belga ha sofferto gravi problemi fisici Copertina, Future, Generica

Tibo Colson, credere nel “processo”

05/01/2023 00:45 15 commenti
Tibo Colson (foto Leo Stolck)
Tibo Colson (foto Leo Stolck)

“How much of the process can you endure without receiving the product? I think you’d have to define your interpretation of ‘the product’ before you answer that”.

Un giorno lessi queste parole sul profilo Instagram del tennista americano Patrick Kypson e si rivelarono per me una vera folgorazione.
Il processo di cui scrive Kypson è una metafora per indicare la carriera di un tennista, mentre il prodotto della carriera di un tennista è… Qui la faccenda decisamente si complica. Cosa è questo prodotto? Cosa c’è oltre la fama, le tv, i punti ATP, i successi, i predestinati e il denaro?
Quali storie, battaglie e conquiste personali ci sono dietro i tennisti del sommerso del circuito professionistico? Quanto rispetto e quanto interesse merita la loro carriera da guerrieri solitari quasi donchisciotteschi (e fenomeni della racchetta in giro per il mondo? E come provare a dare loro identità e spessore se non attraverso le loro storie?
Eccone appunto una.

Il belga Tibo Colson ha 22 anni ed è un tennista professionista attualmente posizionato alla 667esima posizione mondiale. Ho scoperto Tibo in occasione di uno degli ultimi ITF dell’anno a Trnava in Slovacchia, torneo dove ha raggiunto la semifinale per poi essere sconfitto dalla promessa spagnola Daniel Rincon. Giocatore aggressivo, Colson, un produttore di gioco che per certi versi mi ha ricordato per tipologia di gioco Lucas Pouille, ma con una maggiore incisività nel servizio.
Il 2022 è stato il primo anno della sua carriera in cui ha potuto giocare con una certa continuità, soprattutto a partire da maggio. Continuità che gli ha permesso di risalire la classifica grazie alla vittoria di un ITF in Monzambico, alla suddetta semifinale di Trnava e a tre quarti di finale. E prima del 2022?

Nel 2017 Colson deve abbandonare la carriera junior. Le sue ginocchia, infatti, sono paragonabili a quelle del 32enne Nadal (secondo uno specialista anzi sono in condizioni anche peggiori). Nel 2018 l’intervento chirurgico è inevitabile. Occorrono quasi due anni per superare una lenta e problematica ripresa, ma finalmente nel 2020 Colson è pronto a giocare la sua prima partita (peraltro vinta) nel circuito professionistico in un ITF a Monastir. Il covid frena però il suo rientro e durante l’anno giocherà solo un altro torneo. Il 2021 non comincia nel migliore dei modi, il dolore alle ginocchia continua e Tibo è in grado di giocare solo quattro tornei e si fa strada il timore di dover ricorrere ad un intervento ad entrambe le ginocchia. In agosto però le cose cominciano ad andare meglio. Pur potendosi allenare al massimo cinque volte a settimana, Colson disputa sino alla fine dell’anno undici tornei a livello ITF, con un record di undici vittorie e undici sconfitte.
Arriviamo così al 2022 anno in cui, come dicevamo, Tibo Colson ha raggiunto il suo best ranking ed ha assicurato nuove prospettive alla stagione che sta per cominciare.

Un paio di giorni fa ho fatto alcune domande a Tibo prima della sua partenza per Doha, dove giocherà il primo torneo della stagione. Ovviamente il suo principale proposito per il nuovo anno è di star bene e di essere in grado di giocare ogni settimana al massimo dell’intensità. Ha aggiunto che appena possibile proverà a giocare i tornei Challenger perché è convinto di esprimersi al meglio contro avversari di livello superiore.
Gli ho chiesto cosa ha pensato subito dopo aver vinto l’ITF di Maputo, la sua risposta è stata tutt’altro che banale: “Alla fine è stato un piccolo sospiro di sollievo, ma non è durato molto. Ho dovuto giocare l’intero torneo assumendo antidolorifici. Avrei preferito giocare senza dolore piuttosto che vincere il torneo”.

Ecco che tornano a frullarmi per la testa le parole di Patrick Kypson sul “processo” e sul “prodotto”, e mi accingo a seguire il “processo” di Tibo Colson perché anche se probabilmente non giocherà uno Slam quest’anno, la sua battaglia personale fatta di tenacia, resilienza e passione per il gioco mi appassiona come poche altre cose nel circuito.

Antonio Gallucci


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15 commenti. Lasciane uno!

Antonio Gallucci 24-01-2023 12:38

@ Mac (#3400823)

Visto giocare meglio il belga con le riprese dei tornei challenger, mi pare corretto precisare che il paragone con Pouille non era proprio azzeccato. Colson serve da dio e produce gioco con il dritto. Ha potenza da vendere, ma fatica tanto negli spostamenti. Scambia pochissimo, tira vincenti o sbaglia dopo due-tre colpi.

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Shapovalissimevolmente (Guest) 05-01-2023 16:31

Scritto da Mac

Scritto da Shapovalissimevolmente
“Anto’” sei uno spasso con i giocatori presi a capocchia tra mille e passa… Uno che chiude un anno (qualunque) della propria carriera con uno score di 11vittorie e 11sconfitte a livello ITF, farebbe meglio a passare al Padel O, forse, andare a lavorare non guasterebbe.

Nel 2021….nel 2022 ha fatto meglio di 11 vittorie e 11 sconfitte.
È immediatamente estrinsecabile dal semplice testo che hai letto.

Si, ma non ha recepito il messaggio.

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Mac (Guest) 05-01-2023 12:05

Scritto da poldo
mi ricorda puille ma con una maggiore incisivita’ al servizio….. 664 del mondo… ma sto gallucci ( mai sentito) ha mai visto qualche partita ..?

….fatte le debite proporzioni si intende.

Un inciso che sarebbe stato pleonastico per il 99 % dei lettori tranne che per te.

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+1: Antonio Gallucci
Mac (Guest) 05-01-2023 12:03

Scritto da Shapovalissimevolmente
“Anto’” sei uno spasso con i giocatori presi a capocchia tra mille e passa… Uno che chiude un anno (qualunque) della propria carriera con uno score di 11vittorie e 11sconfitte a livello ITF, farebbe meglio a passare al Padel O, forse, andare a lavorare non guasterebbe.

Nel 2021….nel 2022 ha fatto meglio di 11 vittorie e 11 sconfitte.
È immediatamente estrinsecabile dal semplice testo che hai letto.

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Mark (Guest) 05-01-2023 10:32

Direi più Mozambico, che Monzambico, questo stato metà africano e metà brianzolo

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Shapovalissimevolmente (Guest) 05-01-2023 08:51

“Anto'” sei uno spasso con i giocatori presi a capocchia tra mille e passa… Uno che chiude un anno (qualunque) della propria carriera con uno score di 11vittorie e 11sconfitte a livello ITF, farebbe meglio a passare al Padel 🙂 🙂 🙂 O, forse, andare a lavorare non guasterebbe.

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Tie break W 05-01-2023 08:45

Scritto da Luca14

Scritto da Arthur Ashe
Belga classe 2000 mi pare….

Se ha 22 anni, ci sta questo brillante intervento

Probabile lo conosca senza aver letto l’articolo… che dici?

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Luca14 (Guest) 05-01-2023 00:14

Scritto da Arthur Ashe
Belga classe 2000 mi pare….

Se ha 22 anni, ci sta questo brillante intervento

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+1: maverikkk
-1: Tie break W
poldo (Guest) 04-01-2023 23:14

mi ricorda puille ma con una maggiore incisivita’ al servizio….. 664 del mondo… ma sto gallucci ( mai sentito) ha mai visto qualche partita ..?

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Arthur Ashe (Guest) 04-01-2023 22:32

Belga classe 2000 mi pare….

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+1: Antonio Gallucci
Maddalena (Guest) 04-01-2023 21:08

Un augurio a Tibo e a tutti quelli che vivono il tennis con la stessa passione. E se “uno su mille ce la fa”, allora ragazzi, PROVATECI. Buona salute a tutti.

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Maria VM (Guest) 04-01-2023 20:25

ma se a 22 anni ti devi già riempire di antidolorifici per giocare a tennis, non è meglio cambiare le proprie prospettive e puntare, che ne so, sull’insegnamento, o lavorare per un centro tennis con qualche altra mansione? o fare altro? Come arriveranno quelle ginocchia già problematiche e sofferenti, ai 30 anni, se continuamente sollecitate in modo estremo? Ha senso distruggersi il fisico per uno sport, nemmeno a livelli alti, quindi con ritorno economico minimo? sinceramente fatico a capire. Mah

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+1: Pippolivetennis
ItalyFirst (Guest) 04-01-2023 19:56

Vita da panda…
Come cantava Morandi, “Uno su mille…”

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Losvizzero 04-01-2023 18:05

Ma che tipo problema ha alle ginocchia specificatamente?

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Isma (Guest) 04-01-2023 17:36

Bella

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+1: fugitive